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LA VALUTAZIONE

È ovvio che bisogna valutare sia la produzione spontanea sia quella strutturata.

Una diagnosi fatta bene pone indicazioni su cosa è importante riabilitare e a cosa

bisogna dare priorità; l’approccio deve essere cognitivista e psicolinguistico, quindi

attraverso dei test bisogna valutare le varie componenti per verificare i deficit.

Innanzitutto, bisogna fare un’anamnesi generale (storia clinica remota e prossima).

Valutazione eloquio spontaneo: mostrare una foto e far descrivere perfettamente

quello che vede nella foto, oppure fare delle domande specifiche, verificare se è in

grado di capire le battute, ecc… Valutare attraverso i test le diverse abilità, ad es.

prove di ripetizione, di denominazione orale e scritta, comprensione orale e scritta,

spelling.

La valutazione del paziente con esiti di ictus celebrale nell’emisfero sinistro : bisogna

fare il Token test, se io token è maggiore di 29 non c’è afasia, se è minore di 29

bisogna fare un esame del linguaggio per capire che tipo di afasia è, ci sono 3 tipi di

esame di linguaggio… esame del linguaggio di Paola ciurli (adatto ai pazienti poco

scolarizzati ed è somministrabile ai pazienti molto gravi), esame AAT (adatto a

pazienti sia con alta che con bassa scolarità, gravità del disturbo alto, ha un software

che in automatico classifica il tipo di afasia del paziente), esame BADA (livello di

istruzione altro e deficit non troppo forte.

/Approccio neurolinguistico, psicolinguistico e pragmatico/(cerca cosa sono)

Che cos’è il linguaggio?

Definizione di linguaggio:

è una forma di comunicazione parlata, scritta o a gesti basata su un sistema di

simboli.

È un’associazione arbitraria a significati specifici per esprimere qualcosa con parole

(scritte o orali) gesti e pensieri.

Il linguaggio ha una generatività infinita, ovvero la capacità di produrre un numero

infinito di frasi di senso compiuto a partire da un numero finito di parole e regole.

Ogni parola ha una rappresentazione fonologica, ortografica e concettuale.

Aree che riguardano la produzione e comprensione del linguaggio:

Perché è difficile elaborare il linguaggio?

Il linguaggio parlato è un flusso continuo, un tutt’uno, chi conosce il linguaggio e non

ha deficit è capace di riconoscere tutti gli elementi che costituiscono questo suono

unico continuo, quest’abilità per chi ha un deficit non è ovvia.

Emettiamo circa 15 fonemi al secondo (150 parole al minuto) senza discontinuità e

interruzioni

Confronto fra un normolettore e un dislessico:

Il linguaggio è un insieme di sistemi e regole:

- Fonologia: il sistema di suoni di una lingua, un fonema è un’unità di suono più

piccola.

- Morfologia, studia la struttura delle parole, un morfema è la parte di una

parola che non può essere suddivisa in parti significanti più piccole, le regole

della morfologia descrivono il modo in cui i morfemi possono essere

combinati nelle parole.

- Sintassi, il modo in cui devo combinare le parole tra loro per creare delle frasi,

le regole sintattiche riguardano l’ordine delle parole e le trasformazioni delle

frasi (da attiva, passiva a interrogativa ecc..)

- Semantica, significato di parole e frasi

- Pragmatica, l ‘uso appropriato del linguaggio in contesti diversi

/Dai un’occhiata al capitolo 11 sul linguaggio (saltare pag. 523, i modelli neurali, controllo motorio e

produzione linguistica, da 526 fino alla fine non sia fa)/

LESSICO ORTOGRAFICO: magazzino che mantiene le informazioni sull’organizzazione

ortografica delle parole, su come si scrive la parola

Quando attivo un qualsiasi elemento di una determinata rete (ad. es pera) nel mio

cervello si preattivano tutta una serie di concetti velati che appartengono a quella

rete.

Questi network si modificano con l’esperienza personale e la pratica.

La scienza ha provato a localizzare ogni parola quando si attiva, dove si attiva…

Le lesioni celebrali confermano l’esistenza delle reti semantiche, ad esempio: i

pazienti con afasia di Wernicke hanno parafrasie semantiche, molte volte non

recuperano la parola target ma recuperano una parola dello stesso network, hanno

avuto accesso la network ma non riescono a recuperare esattamente quella parola.

Un’altra prova sono gli errori semantici nella Dislessia profonda (disturbo di lettura

acquisito), leggono CASA e dicono EDIFICIO.

I pazienti con Demenza semantica progressiva hanno difficoltà nella

categorizzazione semantica, nella denominazione con categoria sovraordinata…

devono denominare CANE ma dicono ANIMALE.

Agnosie (incapacità di riconoscere gli oggetti), sanno il nome ma non li riconoscono

(non sanno a cosa serve o come si usa ad es. il ferro da stiro), una lesione piccola mi

fa perdere la capacità di riconoscere un piccolo gruppo di oggetti semanticamente

relati, questo perché i network sono ben localizzati.

COME SONO ORGANIZZATE LE CONOSCENZE CONCETTUALI?

I modelli di Warrington sostengono che la divisione è fatta in:

- Manufatti (oggetti che vengono ricordati per le loro proprietà funzionali)

- Categorie biologiche (frutta, cibo, animali), oggetti che rientrano nelle

caratteristiche fisiche e visive (queste informazioni risiedono nella corteccia

temporale inferiore e mediale, la via del cosa)

Secondo Caramazza non è cosi, lui invece sostiene che la divisione la possiamo fare

tra:

- Entità animate

- Entità inanimate

Studi PET e fMRI dicono che le entità animate le caratterizziamo principalmente per

gli attributi percettivi, mentre gli utensili per gli attributi funzionali (corteccia

premotoria)

DISSOCIAZIONE TRA ESSERI VIVENTI E NON VIVENTI, altra ipotesi

La differenza tra esseri viventi e non viventi p nella difficolta nel recupero, se devo

denominare un coltello, bastano poche caratteristiche affinché recuperi la parola

coltello, se devo recuperare la parola tigre ho bisogno di più aggettivi affinché io

arrivi a riconoscerla.

GLI ELEMENTI DEL DISCORSO

- La comprensione dipende molto dal contesto, il quale consente di

disambiguare le ambiguità nei foni, negli omofoni e omonimi, e dunque

dall’esperienza del soggetto (un bambino dice: la torchetta per mangiare gli

spaghetti…capiamo che intendeva dire forchetta)

- È più facile riconoscere le parole in una frase rispetto alle parole isolate

- Ogni nuova parola acquisita si inserisce in uno schema preesistente di

associazioni linguistiche

- I network che vengono attivati con meno frequenza sono meno accessibili e

meno efficienti

Curiosità: la perdita neuronale inizia già ai 26 anni, l’esercizio e la pratica possono

ritardare notevolmente il deterioramento cognitivo. (il glutammato accellera il

deterioramento cognitivo)

STUDI SUI SORDI

Questi studi hanno dato tante evidenze importanti

Le stesse aree celebrali attivate dal linguaggio parlato, sono le stesse aree attivate

nella lingua dei segni, i circuiti celebrali del linguaggio sono gli stessi.

Infatti, pazienti con lesioni fronto temporali sono afasici, disturbo della

comprensione della lingua dei segni

Pazienti sordi con lesioni destre (così come i pazienti udenti con lesioni destre), non

sono afasici ma hanno difficoltà nel capire il tono affettivo ed emotivo del

linguaggio.

I bambini sordi nelle primissime fasi di acquisizione “balbettano con le mani” come

nella lallazione

COME SI APPRENDE IL LINGUAGGIO

- Fonologia: io sento una serie di fonemi, e questi fonemi a cui sono esposto

influenzano il mio repertorio, la mia abilità sia di percepire i fonemi e sia di

produrli.

Entro il primo anno di vita perdono l’abilità di capire i fonemi di una lingua che

non sia quella madre

- Progressiva espansione del lessico e acquisizione delle regole sintattiche

mediante l’esposizione ad una lingua

Esistenza dei periodi critici

Ci sono fasi in cui io sono programmato per acuisire una determinata abilità, perciò

se l’acquisisco in quel momento si otterrà il massimo dell’efficienza, se viene

acquisita dopo il cervello è meno plasmabile e si otterrà meno successo.

Per essere fluenti in una lingua occorre avere un’esperienza linguistica precoce

(dopo i 5 anni è già tardi).

GLI EFFETTI DELLA DEPRIVAZIONE LINGUISTICA

Genie: deprivata fino a 13 anni

Abilità linguistiche inesistenti in assenza di danni celebrali

Anche dopo il ritrovamento, esposizione e la pratica non gli consentirono di

acquisire buone capacità linguistiche, apprese il vocabolario ma non riusciva ad

articolare parole e frasi.

DOMINANZA EMISFERICA

Emisfero sinistro: LINGUAGGIO

Emisfero destro: AB VISUOSPAZIALI, rudimentali abilità linguistica (prosodia)

Questo è stato dimostrato dai pazienti SPLIT BRAIN.

L’emisfero destro elabora gli stimoli che riceve dall’emisfero sinistro, a tal proposito

questi pazienti erano capaci di denominare gli oggetti che avevano nella mano

destra (senza ausilio visivo) questo perché l’emisfero sinistro era in grado di farlo;

questi pazienti non erano in grado invece di denominare gli oggetti nella mano

sinistra perché l’emisfero destro non ne è capace (al massimo con giri di parola)

Altre prove di dominanza emisferica vengono dagli studi con presentazione

tachistoscopica, vengono presentati degli stimoli per pochissimi millisecondi,

emisfero sinistro: riesco a rispondere al comando

emisfero destro: non riesco a rispondere, ma solo se lo stimolo è scritto, ad esempio

un disegno sì perché le funzioni visuo spaziali sono dominate dall’emisfero destro.

Nel 97 percento dei casi le funzioni linguistiche appartengono all’emisfero sinistro,

nel 3percento dei casi a quello destro.

L’EMISFERO DESTRO

L’emisfero destro comunque ha delle grossolane abilità linguistiche.

L’emisfero destro si occupa di elaborazione emotiva e prosodica del linguaggio, del

ritmo dell’eloquio, del significato metaforico. Un danno alle aree destre che

corrispondono approssimativamente a Wernicke e Broca comporterà APROSODIE

(linguaggio monocorde, senza alcun ritmo).

Altre aree coinvolte per la produzione e comprensione del linguaggio:

Le aree frontali inferiori sinistre e il giro temporale superiori sono le aree che si

occupano dell’elaborazione sintattica

IL NEGLECT

Il neglect è un disturbo di attenzione molto frequente, può essere chiamato anche

eminegligenza spaziale o negligenza spaziale unilaterale.

È una difficoltà a rilevare, a rispondere ad una serie di stimoli presentati nello spazio

controlate

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
93 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LU02ANA di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicobiologia e psicologia fisiologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Marinelli Chiara.