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Protozoi

I protozoi sono organismi unicellulari che non corrispondono alla definizione di "animali". Il motivo per cui vengono trattati i protozoi è per un reflusso storico e perché ci aiutano a comprendere la complessità degli animali. I protozoi rientrano tra i protisti, quindi sono eucarioti ma unicellulari e la loro vita si articola all'interno di una singola cellula; circa il 2-3% complessivo di specie descritte sono protozoi. Perché si fa ancora riferimento ai protisti? Perché, sebbene per lungo tempo i "protozoi" siano stati considerati un unico phylum, studi filogenetici hanno dimostrato che essi non rappresentano un raggruppamento monofiletico. Quindi, con il termine protisti o protozoi, si intende un libero raggruppamento di taxa eucariotici, piuttosto che un unico taxon. Georg August Goldfuss nominò nel 1818 i protozoi come animali primitivi e, quindi, la protozoologia è rimasta patrimonio culturale della disciplina.

Il termine "protozoi" deriva dal greco: protos = primo e zoon = animale; essi furono nominati come tali nell'800 ma furono scoperti nel 1675 dall'olandese Anthony Van Leeuwenhoek. Il numero delle specie note di protozoi è all'incirca 35000 e le loro dimensioni sono variabili da pochi micron (genere plasmodium) a circa 3 mm in Spirostomum (grande ciliato); i nummuliti sono dei veri giganti unicellulari. Essi potevano raggiungere le considerevoli dimensioni di circa 15 cm; noi ne troviamo traccia perché erano protozoi caratterizzati da gusci di rivestimento di natura calcarea o silicea per cui hanno lasciato la loro testimonianza nelle rocce. La sistematica tradizionale li distingue basandosi su criteri morfologici, modalità di nutrizione e locomozione, mentre la sistematica attuale si basa su dati molecolari e ultrastrutturali. Essenzialmente, si distinguono in: SARCODICI protozoi che hanno una forma variabile del "corpo" e

Caratterizzati da movimenti ameboidi. Tra questi, i principali gruppi sono: amebozoa, granuloreticulosea e actinopoda. Esempi: amebe, tecamebe, foraminiferi, radiolari e eliozoi.

FLAGELLATI caratterizzati dalla presenza di un flagello come organo locomotorio, ma possono presentare anche più di un flagello come nel caso dei dinoflagellati i quali ne hanno due. Esempio: euglena, trypanosoma e volvox.

Sono molto variegati, ce ne sono alcuni in grado di compiere la fotosintesi e altri che vivono da parassiti come i trypanosomi. Il flagello dà la possibilità di muoversi in entrambi i sensi; esistono forme coloniali: una colonia è un aggregato di più individui, quindi più flagellati uniti insieme in maniera per il battito dei flagelli di tutte le cellule che sporgono sulla sua superficie. All'interno di essa si trovano le colonie figlie che verranno liberate quando la colonia madre si disgrega andando incontro all'evento di riproduzione.

asessuata.CILIATI caratterizzati dalla presenza delle ciglia come organo→ locomotorio; essi, quindi, utilizzano le ciglie anche per creare delle correnti inmodo da attirare le particelle alimentari verso la bocca cellulare. Esempio:Paramecium, vorticella

APICOMPLEXA o SPOROZOI nominati così, in quanto sono dotati di un→ organo apicale, una struttura che li aiuta a penetrare nelle cellule di altriorganismi perché tutti gli apicomplexa sono protozoi parassiti. Esempio:Plasmodium (agente eziologico della malaria ed invade i globuli rossi) eToxoplasma (provoca delle cisti nel tessuto muscolare)

Struttura dei protozoi

I protozoi, come accennato, si dividono in: Sarcodici, Flagellati, Ciliati e Apicomplexa oSporozoi. Generalmente, la forma dei protozoi, ad eccezione dei sarcodici, che hannouna forma del corpo tipicamente variabile, hanno una forma costante che può essereoviodale, allungata, sferoidale. Nei protozoi è presente un nucleo solitamente

Sarcodici

Quando indichiamo i Sarcodici entriamo nella struttura degli Ameba, che è un rappresentante tipico dei sarcodici.

Notiamo la presenza della membrana plasmatica, che è il limite tra l'ambiente intracellulare e l'ambiente extracellulare; essa racchiude il citoplasma che nei sarcodici si distingue in un citoplasma esterno più denso, definito Ectoplasma, e un Endoplasma interno più fluido. Poi distinguiamo gli

Sarcodici

Quando, indichiamo i Sarcodici entriamo nella struttura degli Ameba, che è un rappresentante tipico dei sarcodici.

Notiamo la presenza della membrana plasmatica, che è il limite tra l'ambiente intracellulare e l'ambiente extracellulare; essa racchiude il citoplasma che nei sarcodici si distingue in un citoplasma esterno più denso, definito Ectoplasma, e un Endoplasma interno più fluido. Poi distinguiamo gli

“pseudopodi” che sono estroflessioni che il protozoo emette per muoversi. Possiamo notare la presenza di un nucleo e tutta una serie di strutture interne, tra cui mettiamo in evidenza i vacuoli contrattili che sono impegnati nelle funzioni osmoregolative. Tra i sarcodici ci sono anche dei sarcodici che sono provvisti di guscio come i Foraminiferi e i Radiolari, quindi la cellula secerne all’esterno della membrana plasmatica un guscio rigido che può essere di natura calcarea come nel caso dei foraminiferi. I gusci dei foraminiferi, nel corso delle ere geologiche si sono depositate nel fondo dei mari; mentre, i gusci dei radiolari sono costituiti da un elemento essenziale, che è la silice.

Flagellati Nei flagellati possiamo citare la struttura di Euglena, che è un tipico protozoo fitoflagellato. Quest’ultimo è un organismo conteso tra i botanici e gli zoologi, perché abbiamo detto che la zoologia si occupa dei protozoi, ma ovviamente i protozoi

non sono animali, ma Euglena fa eccezione nell'ambito dei flagellati perché oltre ad avere delle caratteristiche tipiche di altri flagellati, possiede anche i cloroplasti, quindi Euglena è in grado di compiere la fotosintesi. Però si deve capire se c'è luce, Euglena deve avere anche qualche struttura che è in grado di percepire la luce, infatti ritroviamo lo stigma, che è un organello subcellulare che ha la funzione di fotorecezione. Nella figura, possiamo mettere in evidenza il nucleo, nelle parte interne ritroviamo i cloroplasti, il vacuolo contrattile e a differenza delle amebe, tutti gli altri flagellati hanno una forma più o meno costante, anzi, sono caratterizzati da una struttura esterna di rinforzo, che è la pellicola di natura glicoproteica che protegge la cellula esternamente. Tra i fitoflagellati ci sono anche i dinoflagellati, così definiti perché di flagelli ne hanno due; Peridinium e Ceratium sono due.solco longitudinale. Questo gli permette di spostarsi in modo rapido e efficiente nell'ambiente in cui vive. I dinoflagellati sono anche noti per la loro capacità di produrre bioluminescenza, cioè la capacità di emettere luce. Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle maree rosse, quando grandi quantità di dinoflagellati si accumulano in determinate aree marine, dando luogo a uno spettacolo luminoso. In conclusione, i dinoflagellati sono organismi unicellulari molto interessanti dal punto di vista ecologico e biologico. La loro forma di vita varia da specie a specie, ma tutti condividono la caratteristica di avere due flagelli disposti in un solco trasversale e uno in un solco longitudinale. Sono importanti produttori primari in ambiente marino e svolgono un ruolo chiave nella catena alimentare. Alcuni dinoflagellati sono anche in grado di emettere luce, creando spettacolari fenomeni di bioluminescenza.liquido molto viscoso come il sangue e, il semplice battito del flagello non lo aiuterebbe a muoversi, invece, ha bisogno di una superficie maggiore che viene data proprio da questa membrana che fa aderire il flagello alla superficie formando la membrana ondulante. I ciliati Tra i ciliati, scegliamo di mostrare la struttura di Paramecium, che è il genere rappresentativo di tutta una serie di ciliati ma in particolare Paramecium caudatum. Ha una forma allungata, un po' ovoidale, dall'esterno si notano queste numerose ciglia che rivestono completamente la superficie della cellula. In Paramecium, mettiamo in evidenza le ciglia corte, diffuse su tutta la superficie; la pellicola, una struttura polisaccaridica, secrete dalla stessa membrana cellulare e che riveste l'intera cellula. Poi c'è una porzione della cellula che ha le connotazioni di una zona che si introflette, una doccia ciliata, che prende il nome di peristomio e al fondo della doccia ciliata, lungo la quale.ci sono tutte le ciglia, il battito fa arrivare al fondo di questo canale tutte le particelle alimentari, e al fondo di quest'ultimo si trova la bocca cellulare, il citostoma. Da qui si ha la formazione dei vacuoli alimentari e le particelle che percorrono la citofaringe e arrivano alla bocca cellulare vengono internalizzate nei vacuoli alimentari stesse. Altri ciliati, all'interno presentano delle ciglia che non sempre rivestono l'intera superficie, anzi, la differente disposizione delle ciglia è un importante carattere tassonomico. Quindi ce ne sono alcuni che ce l'hanno solo a circondare la bocca cellulare, altri ce l'hanno limitate a delle bande come nel caso di Didinium. Amicomplexa Gli amicomplexa sono un gruppo di protozoi, esclusivamente, parassiti di piccole dimensioni. Per penetrare all'interno di altre cellule devono avere qualche struttura appropriata, ossia un complesso apicale che assolve a questa funzione. Il conoide, che assolve alla

La funzione meccanica di adesione alla superficie delle altre cellule è svolta dal conoide, mentre le componenti micronemi e roptrie portano degli enzimi che, all'occorrenza, vengono rilasciati e servono a digerire la superficie della cellula ospite. Il conoide ha la funzione di ancoraggio, mentre le strutture hanno la funzione chimica di digerire le strutture dell'ospite.

Per quanto riguarda il metabolismo, che indica il funzionamento di questi organismi, può avvenire sia in presenza che in assenza di ossigeno, poiché essendo organismi molto piccoli, hanno una richiesta molto limitata di ossigeno. Alcuni dei flagellati sono in grado di compiere la fotosintesi, che è un processo metabolico che libera energia a partire da molecole.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
14 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nicola1510 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof de Biase Claudia.