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Sigma massima (σ_max): corrisponde alla massima forza trattiva durante l'incrocio.
• Sigma minima (σ_min): corrisponde al carico nullo durante il ciclo successivo (fase di
• combustione) in cui la forza di compressione si scarica sul fusto e non piede.
Per il calcolo della sigma massima totale. Calcolo le due tensioni, quelle flettenti e quelle di sforzo
normale. Combino il per ottenere la tensione totale massima. Dunque, la sigma massima totale
viene calcolata combinando sforzo normale costante e sforzo flessionale massimo (farfalla
flessionale).
Per un ciclo "all'origine", il limite è determinato dall'intersezione del ramo inferiore del diagramma di
Goodman con l'asse delle ascisse. Si utilizza questa tensione massima come riferimento per
confrontare il ciclo di carico con il limite di sicurezza. In questo caso si deve considerare sigma
inferiore nulla e sigma superiore massima definita da Goodman. Il massimo ciclo all’origine che può
essere identificato nel Goodman è quello in corrispondenza dell’intersezione del ramo inferiore del
Goodman con l’asse dell’ascisse.
Considerando il fatto che il piede di biella è caricato solo al PMS in fase di incrocio (fine della fase di
scarico, inizio della fase di aspirazione), si può considerare un ciclo di fatica all’origine. Di
conseguenza, si può definire un opportuno coefficiente di sicurezza.
Quindi, quale Goodman bisognerebbe prendere in questo caso? Flessione o sforzo normale?
1. Approccio conservativo: In assenza di ulteriori dettagli, si tende a considerare il diagramma
più sfavorevole, spesso quello relativo alla flessione, poiché porta a un margine di sicurezza
maggiore. Tuttavia, un calcolo troppo conservativo potrebbe risultare eccessivo.
2. Calcolo più accurato: È importante analizzare l'andamento delle tensioni sulla sezione
rettangolare. Si ha una farfalla flessionale con trazione e compressione a cui bisogna
combinare la sforzo normale. Quindi, non bisogna limitarsi a sommare sforzi massimi. Nel
punto di combinazione critica (flessione + sforzo normale), si verifica che la tensione massima
corrisponde alla zona in trazione della sezione rettangolare.
3. Farfallina flessionale: L'andamento della tensione nella sezione appare più simile a quello
della flessione rispetto a uno sforzo normale uniforme. Non è più simmetrica ma traslata.
Questo giustifica l'utilizzo di un diagramma di Goodman specifico per la flessione.
La distribuzione delle tensioni nella sezione, derivante dalla farfalla flessionale, non è perfettamente
simmetrica ma leggermente traslata. Questo fenomeno è legato alla natura del comportamento a
flessione rispetto alla trazione. Se faccio un provino statico a flessione e uno a trazione quello a
flessione si rompe statisticamente per valori più alti. Avendo quella farfalla flessionale, il punto critico
è alle estremità. Quando si osserva un andamento prevalentemente flessionale, si può considerare il
diagramma di Goodman relativo alla flessione. Tuttavia, se lo sforzo normale è predominante
rispetto alla flessione, si potrebbe preferire un diagramma di Goodman relativo allo sforzo normale:
in questo caso potrebbe essere variabile ma mediamente trattivo o compressivo.
Questo vale quando non si considera la presenza della boccola. L'uso della boccola introduce nuove
considerazioni. Montaggio della boccola: deve essere montata bene per evitare che sotto l’azione
dei carichi e gradienti termici si andasse poi a muovere e traslare o ruotare. Quindi, il forzamento
elevato genera delle tensioni di forzamento che non sempre sono trascurabili.
La boccola viene montata forzando l’interferenza, che può essere ottenuta attraverso:
1. Press-fit: Inserimento forzato con strumenti meccanici.
2. Delta termico: Raffreddamento della boccola e/o riscaldamento del piede per ridurre
l’interferenza geometrica e facilitare l’inserimento.
La forzatura genera una pressione di interferenza tra boccola e piede, che può influire sulle
tensioni nel materiale. Quindi, se nel piede di biella viene forzata una boccola per interferenza,
bisogna tenere conto delle sollecitazioni di trazioni indotte dal forzamento. Per stimare la pressione di
forzamento viene spesso impiegata la formula di Lamè. La pressione di forzamento dipende da:
1. Numeratore (interferenza totale) in quanto la boccola è più grande del piede:
La somma tra:
Interferenza geometrica: Differenza tra il diametro della boccola e quello del piede.
o Interferenza termica: Dovuta alla dilatazione o contrazione termica.
o
2. Denominatore: Dipende dalle proprietà dei materiali e dalle dimensioni: Moduli elastici di
piede e boccola, coefficienti di Poisson di piede e boccola, diametri interni ed esterni di piede
e boccola.
Dunque, l’Interferenza totale è Interferenza geometrica+Interferenza termica:
Interferenza geometrica: Differenza tra i diametri nominali di piede e boccola.
• Interferenza termica: Dipende dal delta termico (ΔT\Delta T) applicato durante il montaggio e
• dai coefficienti di espansione termica dei materiali. Si ha sia l’interferenza termica di processo
per il montaggio però c’è anche interferenza termica data dalla temperatura di esercizio del
manovellismo.
L’interferenza termica dipende dalla misura nominale, dal delta T che sarebbe la variazione
dell’interferenza nel campo di temperatura (questa provoca una variazione geometrica che è
l’interferenza). La variazione termica provoca cambiamenti nelle dimensioni della boccola e del piede,
modificando temporaneamente l'interferenza per facilitare il montaggio. Inoltre, dipende dal
coefficiente di espansione termica. Quindi, durante il funzionamento del motore, si verifica una
variazione di temperatura che influisce sull’interferenza tra boccola e piede. Si ha un diametro esterno
boccola per alpha della boccola per il delta T che tende ad espandersi in quanto è positivo partendo
da 20 a 120 °C (Delta T positivo) e se il motore passa da una temperatura ambiente a una temperatura
più alta, la boccola tenderà ad espandersi. Il diametro della biella, cambiando il materiale, cambia il
coefficiente di espansione termica dove presenta lo stesso delta T in quanto a regime arrivano alla
temperatura dell’olio. Ora, boccola e piede hanno diversi coefficienti di espansione termica: questo
comporta un’espansione differente per lo stesso delta T.
La differenza nei coefficienti di espansione termica genera variazioni di interferenza. Generalmente, la
boccola tende ad avere un coefficiente di espansione minore rispetto al piede. L’interferenza è la
differenza di diametri: se vado a combinare le due espressioni per l’interferenza termica, ottengo la
differenza è data dalla differenza dei coefficienti di espansione termica. Si espandono entrambi ma
quello maggiore è quello che si espande di più e quindi la biella generando un’interferenza termica
che spesso può essere negativa: da motore a freddo a motore a caldo l’interferenza termica
diminuisce perdendo forzamento.
Per garantire che l’interferenza totale rimanga sufficiente a trattenere la boccola:
1. Interferenza geometrica: Deve essere scelta in modo tale da compensare eventuali
diminuzioni dovute all'interferenza termica negativa.
2. Interferenza termica: Quando negativa, riduce l’interferenza totale.
La somma tra interferenza geometrica e termica deve sempre risultare positiva e garantire un
valore residuo minimo per trattenere la boccola. L’interferenza totale è la somma delle due: se la
termica diminuisce, devo fare si che quella geometrica sia sufficiente a non perdere
l’interferenza. Per tale ragione, è elevata l’interferenza geometrica in quanto occorre garantire una
certa interferenza residua.
Ci sono casi in cui succede l’effetto opposto, ovvero dove ho all’interno un coefficiente di
dilatazione termico maggiore e quindi quando vado a caldo non faccio altro che favorire il
forzamento: è un caso meno critico dal punto di vista della perdita del forzamento ma devo stare
attento in quanto allo stesso tempo aumentano le tensioni.
In relazione della pressione di forzamento, che dipende dall’interferenza totale, questa genera una
tensione circonferenziale di forzamento. Questa è trattiva e si va a sommare alle tensioni viste
prima. Quindi, se prima alla sigma avevamo definito come la somma di sigma flessionale e sigma
normale, a questa ci sommiamo le tensioni derivanti dal forzamento. Dunque, aumenta la sigma
media. Quindi, non varia durante il ciclo di carico, aumentando la tensione media. Quindi, se prima
era un ciclo all’origine, adesso è un ciclo di fatica pulsante, ovvero è un ciclo traslato:
La sigma minima non è più zero ma corrisponde alla tensione di forzamento.
o La sigma massima aumenta di conseguenza.
o
Questo sposta il ciclo lungo il diagramma di Goodman, richiedendo una valutazione accurata per
evitare di superare i limiti di sicurezza. La sigma minima è quella di forzamento in quanto è una
costante anche quando il motore è spento in quanto è una tensione statica per via del forzamento e
interferenza. Quindi posso calcolare il coefficiente di sicurezza.
Passiamo adesso alla terza sezione critica che è quella del passaggio testa-fusto: identifica una
sezione che è tendenzialmente una zona di transizione tra il fusto e la testa. Se devo scegliere senza
sapere che sollecitazioni agiscono, proviamo a pensare di considerare la sezione minima. Qual è la
sezione minima? È una sezione che congiunge i due raggi di curvatura: è la sezione minima in
termini di dimensione e di area. Non è detto che sia davvero quella critica: la sezione minima non è
detto che sia la sezione critica con il minor coefficiente di sicurezza. Consideriamo quindi una sezione
minima e andiamo a vedere come schematizzare con un modello analitico per calcolare le tensioni.
Innanzitutto, stiamo andando a considerare solo la testa, quindi la parte inferiore della biella, senza
considerare la presenza del cappello. Sotto l'azione di questa forza esterna, l’equilibrio è dato
dalla reazione delle viti che reagiscono a trazione. Anche in questo caso, le forze agenti su questa
sezione sono sempre di natura inerziale. La combustione mi andrà a generare un andamento di
pressione di contatto e quindi in realtà le linee di forza andranno tutte a passare in questa zona ma
niente andrà a sollecitare in maniera rilevante quella che è la zona di passaggio testa fusto che può
essere identificata dalla sezione minima. Quindi anche in questo caso le forze che agiscono sono di
natura inerziale. Sono P‘ e P’’’ e P^V: P’ non ho dubbi perché