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IL PROCESSO PER LEGIS ACTIONES
Si tratta di un processo molto antico, di cui non abbiamo molte informazioni. Conosciamo questa
forma processuale romana grazie alle Istituzioni di Gaio (metà del II secolo d.C.) nel IV libro dove
Gaio dice afferma che in ogni cosa è giusto partire dall'inizio, dal processo. In questa parte della sua
opera, Gaio descrive il processo per formulas.
Il processo per formulas è composto da cinque legis actiones, ognuno delle quali contiene regole
diverse.
Vi è però una regola comune a tutte e cinque le azioni, ossia la regola secondo la quale l'attore deve
convocare il convenuto in giudizio ed entrambi devono essere presenti di fronte al magistrato (fase
in ius vocatio).
Vi sono poi delle fasi anch’esse comune a tutte e cinque le azioni.
Fasi del processo per legis actiones:
1) La fase consiste in una chiamata in giudizio (è una parte del processo orale).
in ius vocatio:
La presenza di attore e convenuto è essenziale.
2. La fase si svolge in tribunale di fronte al magistrato.
in iure:
Si tratta della fase in cui si imposta la situazione giuridica e si giunge alla fase della litis
contestatio. La consiste nella contestazione della lite ovvero la definizione
litis contestatio
degli elementi della lite e la deduzione della causa in giudizio. In questa fase vengono
definiti gli elementi della lite, vengono portati i testimoni e la fase è dedotta in giudizio.
Inoltre, secondo il principio ne bis in idem = non due volte sullo stesso, non era possibile
giudicare due volte sulla stessa causa; si ha diritto ad una causa e non la si può riprendere
infinito, a prescindere che la sentenza sia a tuo favore o meno.
3. Fase apud iudicem.
Nel processo per legis actiones, le cinque legis actiones (azioni) possono essere di due tipologie:
- Azione dichiarativa
- Azione esecutiva
AZIONI DICHIARATIVE
➢ Legis actio sacramenti in rem
Tutela il diritto di proprietà. dell’attore.
Questa azione prevede la possibilità di esperire una da parte La
vindicatio
vindicatio, che oggi prende il nome di rivendicazione, consiste, appunto, nella
rivendicazione della proprietà di un bene.
dell’attore, la controparte, il convenuto, può reagire e rispondere
Di fronte alla vindicatio
secondo due diverse modalità:
Nella prima, il convenuto effettua una ossia una cessione del bene, perché
in iure cessio,
non ha nessun mezzo di prova in grado di dimostrare la sua proprietà sul bene. In seguito
alla in iure cessio, il magistrato fa una addictio del bene dell'attore.
dalla pretesa avanzata dall’attore
Nel secondo caso, il convenuto vuole difendersi in quanto
ritiene di essere il legittimo proprietario del bene. Il convenuto fa una contravindicatio.
In seguito alla rivendicazione del bene da parte del convenuto, il magistrato ordina ad
entrambe le parti di lasciare il bene e li invita a fare sacramentum. Il sacramentum consiste
in un giuramento tramite il quale le parti giurano di essere i reali proprietari del bene.
In seguito al giuramento, il giudice deve giudicare le parti e oggetto del suo giudizio sarà la
veridicità di quanto affermato dalle parti. Il giudice giudica chi, secondo lui, ha giurato il
vero.
➢ Legis actio sacramenti in personam
Tutela il diritto di credito.
Non sono rinvenute ad oggi molte informazioni relative a questa tipologia di azione.
In epoca arcaica non esisteva il credito come lo conosciamo oggi ma esistevano forme di
Il nexum è un’antica forma di
obbligazioni primitive, che prendevano il nome di nexum.
mutuo. Tramite nexum sorge un vincolo materiale sulla persona obbligata di cui si libera
tramite la restituzione di quanto gli è stato restituito (Solutio). L'obbligazione nexum verrà
abolita successivamente.
➢ Legis actio per iudicis arbitrive postulationem
- Legis actio per iudicis postulationem
Tutela i crediti nascenti da sponsio.
Proviene dalle XII tavole. Viene richiesto l'intervento di un giudice.
- Legis actio per arbitri postulationem
Tutela le divisioni ereditarie o di una prorpietà.
→
Si usa la Si richiede al magistrato di nominare un = un giudice
postulatio arbitro
un’eredità. Egli crea
incaricato quando si deve dividere una proprietà o un nuovo titolo di
L’intervento dell’arbitro sostituisce
proprietà in casi di divisioni di proprietà. il sacramentum
come strumento decisionale
➢ Legis actio per condictionem
Tutela di crediti avente per oggetto una somma di denaro o di altre cose determinate.
un’intimazione,
La è effettuata dal giudice e rivolta alle parti, a ricomparire in
condictio
giudizio dopo 30 giorni per la nomina del giudice.
L'oggetto del credito può essere denaro o cose determinate.
Si tratta di un'azione astratta = non occorre indicare il fondamento del credito e, dunque, si
può utilizzare anche per nuove situazioni. Non occorre indicare il tipo di contratto
formulato. Questa legis actio amplia la materia di ius civile. Es. nasce il mutuo.
Aspettare 30 giorni serve per stimolare le parti a trovare un accordo, con lo scopo di evitare
il processo.
Possiamo notare come le nuove fonti nascono dall'azione.
AZIONI ESECUTIVE
➢ Legis actio per manus iniectionem
L’azione si apre tramite la recita del creditore di un formulario nel quale indica la fonte del
suo credito e il suo importo. → →
il creditore “afferra” il debitore
Dopodiché, manus iniectionem "mettere la mano
sulla persona". La persona (il debitore) è nel potere del creditore.
Il debitore può essere liberato grazie all’intervento di un vindex. Il è un garante del
vindex
debitore, solitamente un amico, che si prende l’obbligo di liberare il debitore pagando al
creditore l’ammontare del debito del debitore. Senza l’intervento del vindex, il magistrato
può fare un’addictio con la quale il creditore porta nella propria abitazione il debitore (che
veniva legato/incatenato e gli venivano fornite misere razioni di cibo).
Tornando al vindex… egli un’opposizione
fa all'esecuzione.
Si tratta della prima e più antica forma di opposizione all'esecuzione.
Intervenire a nome di vindex è pericoloso: se il vindex non riesce ad estinguere il debito del
debitore, egli diviene il nuovo debitore del creditore e viene sottomesso alla mano (al
potere) del creditore. Il vindex, però, viene condannato al doppio della condanna originaria;
comunque, il debitore originario viene liberato.
➢ Legis actio per pignoris capionem
Consiste nell’ impossessamento di una cosa dell'avversario a scopo di coazione
per rapporti attinenti alla
psicologica, sfera pubblicistica o sacrale.
Nel prendersi le cose del debitore, il creditore deve pronunciare parole solenni adeguate alla
legis actio. La cosa che il creditore si tiene è a scopo intimidatorio, se la teneva fino a
quando il debitore pagava, quindi il creditore non poteva alienare o disporre della cosa.
Difetti e limiti del processo per legis actiones →
a. La legis actiones è dominata da un bisogna usare le parole giuste
formalismo esasperato
e i gesti corretti; un solo errore comportava all’invalidità dell’intera azione.
→
b. permettono di (quelli dello ius civile),
Limite oggettivo tutelare solo alcuni diritti
ovvero diritti di proprietà e alcuni crediti predefiniti.
→
c. questo processo può essere (per gli
Limite soggettivo usato solo da cittadini romani
stranieri c’è lo ius peregrino mentre gli schiavi non sono tutelati).
Abolizione del processo per legis actiones:
Lex Aebutia (II secolo a.C.): dichiara impossibile una legis actio per una questione già
1. decisa per formulas.
Lex Iulia Iudiciorum Privatorum (17 abolisce la legis actiones definitivamente. Il
a.C.):
2. processo formulare diventa l'ordo iudiciorum privatorum.
IL PROCESSO PER FORMULAS
Il processo formulare.
Il processo formulare convive con la legis actiones solo fino al 17 a.C. poiché dopo rimarrà solo il
processo formulare, il quale tutelava anche i diritti contenuti nella legis actiones.
Si svolge tra cittadini romani + a Roma + davanti a un giudice cittadino romano.
Nei casi in cui questi requisiti non siano rispettati, si ha un iudicium imperio continens che dura
quanto la carica dei magistrati ed ha effetto preclusivo (ope exceptionis).
Con le formule, non c’è un limite della tutela di un diritto. Se il pretore lo ritiene necessario, egli
e l’ordinamento
può creare in qualsiasi momento una nuova formula. Nascono così nuovi diritti
giuridico è in continua evoluzione.
Le caratteristiche del processo formulare:
• Ha carattere c’è un unico procedimento uguale per qualunque diritto, utilizzabile
unitario:
per tutte le azioni.
• non si agisce attraverso parole determinate, solenni e precise… ora sono
Non formalistico:
utilizzate parole concepite e scritte insieme al magistrato e al convenuto. Viene realizzato
uno scritto sintetico (la formula) ma che deve essere messa per iscritto. È richiesta la forma
Si agisce per concepta verba, si richiede solo il requisito di scrittura
scritta per la formula.
della formula.
È un processo al contempo:
• il convenuto deve essere d'accordo con la formula, attore e convenuto devono
Privatistico:
accettare la formula. È necessaria non solo la presenza dei litiganti in iure, ma anche
l'accettazione della formula da parte di attore e convenuto.
• ci vuole sia l'accordo delle parti, sia l'accordo del magistrato; il magistrato
Magistratuale:
può denegare lo strumento. Il magistrato concede l'azione.
+ in caso il convenuto non collabori (non accettando la formula), il magistrato può
intervenire con appositi strumenti con i quali costringe il convenuto ad accettare la formula,
soddisfacendo l’interesse dell’attore. Grazie a ciò, il magistrato garantisce la fine del
processo. Il magistrato ha la forza di imporre un processo.
Le azioni del processo formulare sono tutte dichiarative/di cognizione:
→
a. condanna sempre ad una somma di denaro. La pretesa dell'attore
Azioni di condanna
viene tramutata in denaro. Il giudice raccoglie la pretesa, la accerta e tramuta la pretesa in
denaro. Pretesa + condanna.
→
b. il giudice, in questo caso, modifica la realtà dei fatti. Es. azioni
Sentenze costitutive
divisorie →
c. mero=semplice. L'accertamento c’è sempre alla base della
Di mero accertamento
condanna, alcune sentenze sono solo di accertamento, senza condanna. Es.