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RICORSO IN ANNULLAMENTO

Il controllo di legittimità degli atti delle istituzioni dell’Unione, al fine di

ottenerne l’annullamento, è di competenza esclusiva della CGUE.

Quali sono gli atti impugnabili?

Atti legislativi vincolanti, adottati congiuntamente da Consiglio e

 Parlamento europeo

Atti del consiglio, della commissione e della BCE che non siano

 raccomandazioni o pareri

Atti del parlamento europeo destinati a produrre effetti giuridici nei

 confronti di terzi

Atti adottati dal consiglio europeo, sempre che siano destinati a produrre

 effetti giuridici nei confronti di terzi

Atti della Corte dei conti produttivi di effetti giuridici (eccezione)

 Atti degli organi e organismi dell’unione quando destinati a produrre

 effetti giuridici verso terzi

In generale atti di diritto derivato e atti che producono effetti giuridici nei

 confronti del destinatario

Atti tipici e più in generale atti definitivi, che producono effetti che

 incidono sugli interessi dei ricorrenti

Atti in materia di cooperazione di polizia e giudiziaria

Quali atti non sono impugnabili?

Atti che riguardano organizzazione interna dei suoi lavori

 Atti della Corte dei conti

 Atti degli stati membri adottati in esecuzione di atti dell’unione

 (eccezione nel sistema europeo delle banche centrali per cui la CGUE può

esercitare controlli di legittimità sui provvedimenti adottati dagli stati

membri nei confronti dei governatori delle banche centrali

Atti adottati dai rappresentanti dei governi degli stati membri riuniti in

 sede di consiglio

Norme dei trattati istitutivi e dei successivi trattati che li modificano

 Atti produttivi di effetti solo nella sfera interna dell’istituzione (linee

 direttrici e atti meramente interpretativi)

Atti che costituiscono fasi intermedie di un procedimento o meramente

 preparatori di un atto definitivo, a meno che non siano atti di per sé

produttivi di effetti giuridici nei confronti di terzi

Atti concernenti materie di politica estera e sicurezza comune

Chi sono i legittimati a proporre il ricorso in annullamento?

Esistono 3 tipi di ricorrenti:

Privilegiati (stati membri, consiglio, commissione e parlamento europeo)

 Possono impugnare qualsiasi atto senza dover dimostrare che questo

incida sulla propria posizione giuridica. Nel regime precedente il trattato

di Nizza il parlamento europeo era considerato un ricorrente semi-

privilegiato

Semi-privilegiati (BCE e Corte dei conti, Comitato delle regioni)

 Possono

agire per l’annullamento degli atti solo per la salvaguardia delle proprie

prerogative. In seguito al trattato di Lisbona è stata estesa questa facoltà

anche al comitato delle regioni

Non privilegiati (persone fisiche e giuridiche) esercitare

 Possono

l’azione di annullamento a condizioni più restrittive rispetto le prime due

categorie, dovendo dimostrare un interesse ad agire personale, effettivo

e attuale derivante da un pregiudizio arrecato alla propria sfera giuridica.

Innanzi tutto, ai fini dell’esercizio dell’azione di annullamento, i singoli

devono essere destinatari di quelle decisioni, e devono riguardarle

individualmente e specialmente (anche verso atti regolamentari che le

riguardano direttamente e non richiedono misure di esecuzione). In

questo senso deve sussistere un legame diretto e personale tra l’atto in

questione e il ricorrente. Se uno dei due requisiti manca il ricorso diventa

irricevibile. La CGUE ha chiarito che il ricorrente è direttamente

riguardato se l’atto dell’unione produce direttamente effetti sulla

situazione giuridica del singolo imponendogli un obbligo o privandolo di

un diritto e non vi sia potere discrezionale circa la sua attuazione. In tale

senso anche una direttiva può far parte di questo novero perché non si

può escludere in alcuni casi che possa produrre effetti verso i ricorrenti

anche prima del suo recepimento. Invece l’individuo è individualmente

riguardato dall’atto quando la decisione li tocchi in ragione di certe

qualità personali o di particolari circostanze di fatto atte a distinguerli da

ogni altra persona (caso Plaumann)

È possibile operare un ricorso contro decisioni indirizzate ad altre persone?

Sì, solo in un caso, in ambito di politica della concorrenza. Nel caso air France il

tribunale ha ammesso il ricorso conto decisioni della commissione relative ad

operazioni di concentrazione coinvolgenti una società concorrente, la british

Airways, riconoscendo che la società concorrente era direttamente ed

individualmente interessata da tali decisioni in ragione della sua posizione

commerciale sul mercato.

È possibile operare ricorsi contro decisioni indirizzate a uno stato?

Sì, solo in un caso, in ambito di aiuti di stato. La decisione con cui la

commissione dichiara un aiuto compatibile potrà essere impugnata dai privati

concorrenti pregiudicati nei loro interessi dalla concessione dell’aiuto, in

particolare quando il controinteressato si trovi in una posizione concorrenziale

rispetto alle imprese che beneficiano dell’aiuto.

Quali sono i termini entro cui è ricevibile il ricorso?

Il ricorso in annullamento deve essere proposto entro il termine di due mesi

dalla notifica, pubblicazione o dal giorno in cui il ricorrente ha avuto

conoscenza diretta dell’atto pena l’irricevibilità dello stesso. Esistono atti che

prevedono la pubblicazione in GUUE, il cui termine comincerà a decorrere solo

dopo il quattordicesimo giorno dalla pubblicazione, e altri che invece vengono

pubblicati su appositi siti internet, il termine decorre dal momento di

pubblicazione. Infatti, Regolamento: entra in vigore con la pubblicazione in

Gazzetta ufficiale.

Direttiva: con la notificazione allo stato.

Decisioni: portate a conoscenza del singolo/comunicazione all’interessato.

Questi atti entrano in vigore in modo diverso e in base a ciò, comincerà a

spiegare i suoi effetti da momenti diversi. Nel caso in cui entro due mesi l’atto

non sia stato impugnato allora questo diventa definitivo. Nonostante ciò, con

altri mezzi può essere messo in discussione.

Il termine di ricorso, secondo la giurisprudenza della CGUE, è di ordine pubblico

perché bisogna garantire la chiarezza e certezza delle situazioni giuridiche ed

evitare qualsiasi discriminazione. Spetta al giudice dell’unione verificare

d’ufficio se esso sia stato rispettato. L’unico caso in cui il mancato rispetto è

scusabile è caso fortuito o forza maggiore.

Quali sono i motivi di impugnazione degli atti?

1) L’INCOMPETENZA è un vizio dell’atto che sussiste qualora l’Ue emani un

atto o eserciti potestà normativa rispetto a una materia che non è di sua

competenza (che sia questa assoluta o relativa). D’altronde, gli Stati

hanno ceduto una fetta di sovranità, per cui l’Ue non ha potere normativo

oltre le attribuzioni a lei riconosciute. Accanto all’incompetenza assoluta

abbiamo quella relativa, che sussiste quando la competenza è esercitata

da un’istituzione dell’Ue diversa da quella avente attribuita la

competenza.

2) SVIAMENTO DI POTERE (da non confondere con l’eccesso di potere) è

un vizio dell’atto che rileva nel momento in cui lo stesso venga emanato

per perseguire un fine diverso rispetto a quello preordinato e si tratta

spesso di un fine illecito. Ad esempio, se l’Ue emana un bando di

concorso per assumere una dattilografa, se tale bando invece è

congegnato in termini tali di assumere una signora specifica, allora l’atto

è inficiato da sviamento di potere (si parlerà in questo caso di un bando

ad personam, illecito proprio perché i bandi sono pubblici e quindi

impugnabile per sviamento di potere).

3) VIOLAZIONE DELLE FORME SOSTANZIALI: Si ha quando l’atto è

viziato per aver violato una norma di carattere procedurale, e quindi

attiene strettamente alla forma dell’atto, ma incide allo stesso tempo

anche sulla sua sostanza. Per esempio: tutti gli atti normativi dell’Ue

devono contenere la motivazione. Il procedimento normativo dell’Ue

prevede il parere del parlamento. L’atto è emanato dal consiglio previo

parare obbligatorio ma non vincolante del parlamento. In un famoso

caso, il consiglio doveva emanare un atto ma non arrivò mai il parere del

parlamento, portando dunque il consiglio a emanare senza parere del

parlamento. Quest’ultimo decide di impugnare l’atto per violazione delle

forme sostanziali perché il consiglio non aveva aspettato il ricevimento

del suo parere. La corte di giustizia, in questo caso, accusò il parlamento

di comportamento inerte, in quanto non ha adempiuto il suo dovere. Non

avendolo fatto, l’atto è stato legittimamente emanato dal consiglio. Il

parere era un requisito di forma che avrebbe inciso sull’atto. Sempre

nell’ambito di questo caso, la corte creò il principio di leale collaborazione

tra le istituzioni.

4) VIOLAZIONE DEL TRATTATO O DI QUALSIASI REGOLA DI DIRITTO

RELATIVA ALLA SUA APPLICAZIONE: Tutti gli atti che violano una

norma dei trattati sono viziati e possono essere impugnati. Un atto di

secondo grado può essere impugnato quando viene violata una norma di

diritto primario (una direttiva che violi il principio di libera circolazione

come sancito dai trattati può essere impugnato).

Quali sono gli effetti della sentenza?

In caso di accoglimento del ricorso, la corte dichiara l’atto impugnato nullo e

non avvenuto. Si può parlare anche di annullamento parziale nel caso in cui il

vizio attenga solo ad alcune disposizioni dell’atto separabili. La sentenza di

annullamento ha efficacia erga omnes e opera ex tunc. Inoltre, sarà irricevibile

un nuovo ricorso avente ad oggetto l’atto dichiarato illegittimo, viceversa se

non dovesse avvenire il ricorso potrà essere presentato qualora si fondi su

nuovi motivi.

L’istituzione, l’organo o organismo dell’unione che ha emanato l’atto annullato

dovrà trarre le conseguenze e adottare i provvedimenti che l’esecuzione della

sentenza comporta entro un termine ragionevole. Sarà dunque tenuto a

eliminare, modificare la disposizione o porre rimedio ai motivi di illegittimità nel

nuovo provvedimento emanato in sostituzione di quello annullato.

Il fatto che l’istituzione abbia adempiuto all’obbligo di esecuzione della

sentenza non pregiudica la possibilità di esercitare l’azione di risarcimento.

Nel caso di annullamento di una decisione indirizzata a più imprese, che di

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Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Davidinho123456 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Vitale Grazia.
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