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Il mentolo (canfora)
Azione sul sistema nervoso centrale che può essere sedativa oppure stimolante. Il mentolo è un monoterpene ciclico contenuto nell'olio essenziale di menta per il 35-55%. A temperatura ambiente si presenta in bianchi cristalli. È noto per le sue proprietà antispastiche, spasmolitiche ed anestetiche locali. Le inalazioni dei vapori sono note per la capacità di alleviare i disturbi bronchiali e le congestioni nasali.
Il borneolo è un monoterpeno ciclico utilizzato come disinfettante e come deodorante. La canfora è un monoterpene che a temperatura ambiente si presenta come una sostanza cristallina dal caratteristico odore penetrante. A livello cardiaco determina un aumento del flusso sanguigno mentre a livello respiratorio ha un'azione decongestionante e stimolante. Inoltre, è nota per la sua attività rubefacente, antimicrobica e da analgesica locale.
Le sue applicazioni sono state ridotte per la potenziale tossicità: convulsioni, allucinazioni, irritabilità, nausea e vomito.
LE PIRETRINE: Le piretrine sono monoterpeni irregolari tra cui abbiamo l'acido crisantemico, l'acido piretico, il piretrolone, il cinerolone. Sono presenti quasi esclusivamente nella famiglia delle Composite in particolare da una pianta, il Chrysanthemum Cinerariaefolium, spesso estratta con solventi poco polari (cherosene) e poi commercializzata. Le piretrine hanno un'azione rapida sul sistema nervoso degli insetti ma sono biodegradabili e non tossici per i mammiferi. All'interno della struttura delle piretrine abbiamo una porzione alcolica il crisantemile, un monoterpene contenente l'anello ciclopropanico. La piretrina I è la principale componente degli insetticidi, mentre la piretrina II è responsabile del rapido effetto paralizzante.
GLI IRIDOIDI: Gli iridoidi sono monoterpeni ciclopentanoidi identificati come...
quali cos'itueni secondari di piante ornamentali, alimentari e selvatiche. Si caratterizzano per avere un nucleo ciclopentanico, generalmente fuso ad un anello ciclico ossigenato a 6 termini. Devono il loro nome a Brigs e collaboratori, che li hanno considerati derivati dell'iridodiale, composto isolato dalle formiche del genere Iridomyrmex ed implicato nei loro meccanismi di difesa. Vengono classificati in quattro categorie: Iridoidi glucosidici; Secoiridoidi; Bisiridoidi e bis-secoiridoidi; Iridoidi non glucosidici. La classe più numerosa è costituita dagli iridoidi glucosidi che si caratterizzano per avere un'ampia varietà di proprietà biologiche (attività infiammatoria, antiossidante, neuroprotettiva e tumorale). Gli iridoidi glucosidici presentano tra le principali caratteristiche chimiche: Possiedono la porzione zuccherina (glucosio) legato all'ossidrile in posizione 1. Mentre la posizione C4 può essere nonsos>tuita oppure può essere sos>tuita con gruppicarbossilici o carbossilme>lici (-COOH e -COOCH ) e raramente troviamo gruppi me>lici (-CH ). La3 3posizione C6 è spesso idrossilata e rispeAo alla posizione C5 o C7. La posizione C8 può essere sos>tuitacon gruppi diversi (-OH, -CH OH, -CH ). Possiamo avere dei doppi legami tra le posizioni C6 e C7, tra le2 3posizioni C7 e C8 e in alcuni casi possiamo trovare un epossido. Un'altra caraAeris>ca è la presenza dicarboni asimmetrici C1, C5, C9 e altri. Successivamente dis>nguiamo alcune caraAeris>che peculiari tra gliiridoidi non sos>tui> in C4 e gli iridoidi sos>tui> in C4. I primi possono avere doppi legami in posizione C7,C8 oppure un epossido, oppure non avere un doppio legame a livello del nucleo ciclopentanico. I secondi,invece, possono avere legami sul nucleao ciclopentanico (loganina, asperuloside, paederoside). Sipresentano come solidi cristallini o amorfi, avolte igroscopici e la sola eccezione è il valtrato che si presenta come un olio. Sono composti molto amari da cui anche il nome amaroidi. Il ruolo biologico degli iridoidi è di difesa della pianta da insetti e da erbivori. Gli iridoidi sono allelochimici, ovvero le piante producono delle molecole che svolgono effetti su altre piante. L'allopatia è lo studio degli effetti che un organismo può avere su un altro organismo che vive nello stesso ecosistema e, nel caso delle piante, può rappresentare un contributo chimico agli adattamenti di difese e di sopravvivenza. Estrazione Il metodo più comune per l'isolamento di iridoidi della matrice vegetale è l'estrazione con solvente (metanolo, etanolo). Negli ultimi anni sono stati sviluppati nuovi metodi come la PLE (Pressurized Liquid Extraction) attraverso l'impiego di pressione per accelerare i tempi oppure l'estrazione in fase supercritica oppure l'impiego di acqua calda pressurizzata.In questo modo viene utilizzato meno solvente rispetto alla macerazione e incrementate le rese. Per la separazione ampiamente utilizzato è l'HPLC con colonna a fase inversa. Gli iridoidi e secoiridoidi sono ben separati su colonne RP 8 ed RP 18 utilizzando un detector a lunghezza d'onda variabile. Per la caratterizzazione utilizziamo la spettroscopia di massa, spettroscopia UV e IR.
Attività biologica: Negli ultimi anni, intensi studi hanno dimostrato come tali principi attivi possiedono un ampio range di attività biologiche: Attività antitumorale (leucemia, tumore gastrico, tumore pancreatico, tumore al seno, tumore al fegato); Attività antinfiammatoria; Attività neuroprotettiva (Alzheimer, morbo di Parkinson).
Attività antinfiammatoria: Due iridoidi glucosidici (oleuropeuside e ligustroside) provenienti dalla Phillyreae Laevifolia hanno mostrato di possedere un'azione inibitoria su enzimi della via dell'acido arachidonico.
preferenzialmente sul ciclo ossigenasi 1 (cox1). L'iridoide ligustroside ha mostrato di ridurre il livelli di prostaglandina E in macrofagi a8va> di topo. Inoltre, andando a studiare tan> iridoidi si è2 Relazione struAura-a8vità:riuscito ad arrivare ad importan> relazioni struAura-a8vità.- Tenendo comeriferimento la struAura base, si è osservato che l'introduzione di una funzione ossidrilica in posizione 8diminuiva notevolmente l'a8vità an>nfiammatoria topica in due modelli in vivo di edema indoAa neltopo.
- Inoltre, la presenza di un ossidrile addizionale imposizione C6 l'effeAo riduce l'a8vità an>nfiammatoria topica mentre un ossidrile in C5 causa l'effeAo opposto.
- Un doppio legame tra i Carboni C7 e C8 è una delle caraAeris>che più importan> per l'a8vità e in vivo e in vitro e la sua ossidazione ad epossido porta a una riduzione
ATTIVITA' ANTIOSSIDANTE: Gli iridoidi mostrano anche una promeAente a8vità an>ossidante inpar>colare vi è Pricoliv una frazione standardizzata oAenuta dalla Pricrorhiza Kurroa contenenteprincipalmente al 60% due irridoidi glucosidici, il Picroside I e il Kutkoside nel rapportoto 1:1,5 insieme adaltri contenu> minori.Tale frazione ha dimostrato di inibire la generazione non enzima>ca di anioni superossido genera> dalsistema xan>na-xan>na ossidasi.
ATTIVITA' NEUROPROTETTIVA: La pianta Rehmannia glu>nosa viene u>lizzata nella cura di patologielegate all'età. Il suo principale cos>tuente e l'iridoide Càtalpol che numerosi studi hanno dimostratol'effeAo neuroprote8vo aAraverso sistemi in vitro e in vivo. Il càtalpol
protegge i neuroni da ischemia e ha dimostrato inoltre di attenuare significativamente l'attivazione lipopolisaccaride indotta della microglia e di conseguenza la neurotossicità dopaminergica. Questi effetti inibitori dipendono da due meccanismi: 1. Riduzione dell'espressione della forma inducibile della nitrossido sintasi; 2. Inibizione della produzione di Tumor Necrosis Factor-a (TNF-a) e del nitrossido ROS. ATTIVITÀ ANTITUMORALE: La geniposide è in grado di inibire la genesi tumorale. Alcuni studi, quindi, hanno evidenziato come aucubina e geniposide causano l'accumulo di rotture all'interno del DNA delle cellule tumorali con conseguente arresto del ciclo cellulare nella fase G2 e morte cellulare. La maggior parte dell'attività della geniposide come agente antitumorale è legata alla presenza del gruppo estere in C4 e all'assenza della funzione ossidrilica in C6. ATTIVITÀ EPATOPROTETTIVA: Supplico live è stata valutata.l'a8vità è faAo prote8va in ra8 condannaepa>co e ha dimostrato di essere in grado di espletare un'a8vità epato prote8va anche nel caso diinfezioni da plasmodium Bergonzi si è osservata una normalizzazione del metabolismo del gluta>one eriduzione dei livelli aumenta> dei prodo8 della perossidazione lipidica.I SESQUITERPENI
I sesquiterpeni sono una classe di terpeni cos>tui> da tre unità isopreniche(C H ), che possono essere lineari o contenere anelli. Come i monoterpeni sono presen> negli oli15 24essenziali, ma rispeAo a ques> ul>mi sono meno vola>li. I sesquiterpeni rappresentano la più grandeclasse di terpeni presen> in natura e sono maggiormente presen> nella famiglia delle Labiate Malvacee,Rutacee ecc. I sesquiterpeni insieme ai diterpeni rappresentano i compos> i terpenoidi con maggiori epiù interessan> a8vità biologiche e farmacologiche. Due esempi di compos>
sesquiterpenici utilizzati in terapia sono la santonina, un lassativo usato come antelmintico, e l'artemisinina estratta dalla Artemisia Annua, che viene impiegata come antitumorale. Abbiamo il bisabololo, un metabolita secondario con attività antinfiammatoria, che conferisce alla camomilla il suo caratteristico odore. Poi c'è il betabisabolene, responsabile dell'aroma dello zenzero, e il gossipolo, il principale pigmento del cotone coinvolto nei meccanismi di difesa della pianta. I DITERPENI I diterpeni sono una classe di terpeni costituiti da quattro unità isopreniche (C20H32). Famiglie ricche in diterpeni sono le Lamiacee e Asteracee. La struttura è altamente variabile, abbiamo diterpeni ciclici che possono essere biciclici, triciclici e tetraciclici, e diterpeni aciclici. I diterpeni maggiormente di interesse sono i Labdani, Clerodani, Taxani e Abietani (diterpeni ciclici). Ed i terpeni aciclici non sono molto diffusi in natura. Il diterpenepiù semplice e il fitolo che costituisce la catena laterale lipofilica delle clorofille. Tra i diterpeni ciclici abbiamo l'acido abietico contenuto nelle resine di molte conifere e alberi tropicali di