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Con 'Norwegian Wood’ si aprono a una maggiore ricerca testuale (post

incontro con Dylan). È una ballata strofica con il ritornello strumentale dove

viene suonato il sidar. La canzone in particolare racconta la storia di un

incontro di una ragazza del ceto medio alto e un ragazzo comune a casa di lei.

Dopo aver parlato tutta la sera la ragazza lo manda a dormire dicendo che la

mattina dovrà lavorare, lui quando si sveglia decide che le brucerà i mobili di

legno norvegese.

Nel 67 decidono di non esibirsi più in Live per via delle tecnologie che non

rendevano ottimale la performance e sono abbastanza ricchi e famosi da non

dover più sopportare tour stancanti.

La loro immagine inizialmente è quella di tipici ragazzi ribelli che suonano

rock’n’roll. Brian Epstein decide allora di pulire la loro immagine, vestendoli

tutti uguali, eleganti con i capelli leggermente lunghi (perché se fossero stati

trasgressivi i loro brani non avrebbero avuto una circolazione ampia). La scelta

di immagine più intelligente è quella di presentarli come un gruppo di amici

che fa musica. Dopo i primi dischi psichedelici e sperimentali cambiano

immagine (in Sgt. Pepper’s lonely heart club band che hanno uniformi da

sergente tutte colorate). L’ultima modalità che li ritrae li vede separati in Let it

be 70, simboleggiando lo scioglimento del gruppo e le quattro identità

separate dei componenti (tant’è che vengono riprese 4 foto scattate in

momenti diversi).

Lezione 12 - I Beatles e lo studio di registrazione

· La registrazione su nastro magnetico

· Questioni tecniche ed estetiche

In quell'epoca la sala di registrazione veniva utilizzata per il minor tempo

possibile, tant’è che Please Please Me è stato registrato in un solo giorno

(infatti Lennon nell’ultima canzone Twist & Shout è senza voce). Man mano

diventano famosi e ricchi quindi si possono permettere uno studio di registra

apposta per loro (abbey road). Lo spirito avanguardista e sperimentale della

città li porta a lavorare su nastro magnetico e effettuare l'editing sonoro (fino

all’ora quasi mai fatto). Sono direttamente seguiti da dei tecnici che

assecondano ogni loro richiesta. Il loro principio sarà rendere più interessanti i

sound. (vedi magnetofono lez 6).

In ‘Paperback Writer’ del 1966 è inserito del delay per rendere il coro

psichedelico e artificiale. Il delay è un effetto, che non esiste in natura, è la

riproduzione di un suono più volte attraverso diverse testine. Effetto simulato

dal Automatic Double Tracking: registratore che registra la voce dall’altro

registratore che registra una voce sfasata avanti o indietro.

In ‘Rain’ la traccia è rallentata e abbassata di tonalità. Effetto che dal vivo non

può essere replicato.

Nel disco ‘Revolver’ Taxman è la prima canzone dell’album. Il brano parte con

un counting sbagliato che si rivela staccato dal tempo quando si sente il vero

conto alla rovescia di Paul. Vengono inserite anche un colpo di tosse e una

chitarra al contrario. Tutto ciò dichiara artificialità messe ad arte.

Con 'Eleanor Rigby’ decidono di utilizzare un quartetto d’archi (che suona

meglio assieme) e di microfonare separatamente ogni strumento da vicino.

Così facendo si ottiene un suono molto artificiale tant’è che si sente l’arco che

sfrega sulle corde (suono strappato). Non viene utilizzato né il basso né la

batteria.

‘Tomorrow Never Knows’ è il brano più sperimentale, precursore della musica

anni 80 (new wave, elettronica). Il brano è realizzato dell’assemblaggio di scarti

di nastro trovati un po’ per caso a Abbey Road (accordo di una sinfonia) o

registrati dai Beatles stessi (risata di paul, chitarra al contrario). Batteria e voce

le uniche cose non in loop. Suono sempre più innaturale che porta al trionfo

dell’inaudito.

Il 45 giri ‘Strawberry Fields Forever/Penny Lane’ da due lati A (considerando il

singolo più bello della storia) è la prima volta che i Beatles non arrivano primi

ma secondi. Il brano nasce come canzone folk suonata da Lennon con la sua

chitarra acustica. Viene successivamente lavorata in studio e il primo Take è

costruito sul mellotron (antenato del campionatore) utilizzato per simulare

un’orchestra. Non convinti realizzano una registrazione creata con ottoni. L’idea

di Lennon era di unire i due arrangiamenti per cui viene applicata una tecnica

complessa per quell’epoca perché i take erano registrati con una differenza di

un tono/semitono. I tecnici trovano una soluzione rallentando il primo take per

renderlo di un tono/semitono sotto, il cambio però si sente (rende tutto molto

artificiale)

Mellotron: strumento a tastiera, ogni tasto comanda un breve loop di nastro.

Avviene poi il passaggio al 33 giri ed esce Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club

Band nel 1967. A day in lire non ha una forma classica, consiste in due canzoni

cucite assieme. Utilizzata un’orchestra che effettua un glissato suonando dalla

nota più grave a quella più acuta per fare la transizione tra le due canzoni. Il

brano si chiude con decide di pianoforti che tengono un’ accordo per non farlo

mai finire. Sui giradischi vecchi il brano termina con un loop finale che dura

all’infinito fino a quando la puntina non viene rimossa manualmente.

Lezione 13 - L’invenzione della canzone d’autore

· Dal beat-folk alla canzone d’autore

· Il suicidio di Luigi Tenco

· L’ideologia e le convenzioni della canzone d’autore negli anni Settanta Il

Club Tenco e la Rassegna della canzone d’autore

Nell'Italia dal 58 al 60 emergono nuovi performer come gli urlatori, ovvero

coloro che cantano rock’n’roll (Gaber), molti di loro diventano cantautori, autori

dei propri brani pieni di significato. I cantautori si suddividono in due

generazioni: la prima dei nati intorno al 1930-35, si è sviluppata a seguito del

boom economico, (Modugno, Meccia, Bindi, Monti, Endrigo, Paoli, Gaber,

Tenco, Jannacci, De Andrè)e la seconda, nata dagli anni 40 in poi si è formata

ascoltando la prima generazione e Bob Dylan seguendo un modello di poesia

politica in musica (Guccini, De Gregori, Venditti, Bennato, Gaetano, Dalla,

Battiato, Vecchioni). La figura chiave della transizione è Luigi Tenco.

Tenco nasce in provincia di Alessandria ma vive a Genova (dimora di molti

cantautori della prima generazione). Ha una formazione che si basa sul jazz.

Incide per la Ricordi a Milano e dal 61 esordisce come cantautore senza

➔ riscuotere successo (la Rai spesso lo censura o viene criticato da diverse

testate giornalistiche). Molti infatti lo accusano di cantare male, ma in

verità il suo canto è istintivo e autodidatta (non piace ai conservatori).

Nel 1962 pubblica ‘Mi sono innamorato di te’ scritta e cantata sotto le

➔ influenze di Nat King Cole, di ‘Autumn Leaves’ (canzone molto simile). La

forma canzone è quella tipica Tin Pan Alley (AABA). Il brano racconta di

un’amore come un passatempo.

Nel 64 passa alla SAAR, rimanendo un cantante di nicchia. Dal 66 ha un

➔ nuovo contratto questa volta con la RCA, casa che è soprattutto dei

giovani, del folk e che ha lanciato il beat. Per essa registra qualche brano

in “linea gialla”, ovvero canzone di impegno di fruizione semplice (“linea

verde”= pacifismo superficiale, Mogol / “linea rossa”= canzoni per le lotte

politiche, discendenti dei Cantacronache). In questo periodo pubblica ‘Io

sono uno’ ispirandosi a Bob Dylan, utilizzando la chitarra acustica e una

voce molto nasale e alla canzone ‘Eye of Destruction', riprendendo il

suono della chitarra. La canzone è politicizzata diventando famosa

perché c’era interesse del mercato per le canzoni impegnate.

Nel 67 partecipa al Festival di Sanremo con Dalida (cantante francese

➔ con discendenti italiani, molto più famosa di Tenco) cantando “Ciao,

amore ciao”. Il brano, scritto da lui, parla dell’immigrazione con una

narrazione tipica della canzone d'amore. La canzone viene esclusa dalla

finale e lui viene rinvenuto senza vita nella sua camera d’hotel. Si tratta di

suicidio eppure quell’anno la gara non viene annullata (vincono i cantati

più tradizionalisti della canzone italiana: Iva Zanicchi e Claudio Villa).

Viene rinvenuto un biglietto d’addio nella camera di Tenco: spiega di

come lui non sia stanco della ma anzi suicidarsi è stato un atto di

protesta contro il pubblico che aveva mandato in finale canzoni come ‘Io

tu e le rose’ di Orietta Berti (tipica canzone d’amore vuota) e ‘La

Rivoluzione’, testo di Mogol, orientato sulla linea verde del folk, racconta

una rivoluzione in modo molto edulcorato (“ci sarà la rivoluzione,

nemmeno un cannone però tuonerà, l’amore alla fine vedrai vincerà”).

La ricezione pubblica della morte di Tenco viene metabolizzata in 3

➔ modalità diverse:

◆ i conservatori (destra, DC): ritengono i giovani dei debosciati capaci

di ‘morire per una canzone’

◆ la parte di persone più politicizzate (sinistra, PC) ignora la vicenda

◆ i giovani: profondamente segnati dalla vicenda.

Una fetta di giovani prende sul serio Tenco capendo che una cosa seria, una

cosa per cui si può morire. Vedono la canzone come forma d’arte e impegno.

Per loro il Festival perde totalmente di credibilità, diventando per gli autori uno

spazio totalmente squalificante. Dopo la morte di Tenco la sua canzone arriva

in classifica e lui ha finalmente successo. (Succede che alcuni ragazzi chiamino

la radio nazionale per chiedere di mettere ‘ciao amore ciao’ in segno di

protesta).

Nel 1968 viene fondato il primo ‘club Tenco’ a Venezia, con la volontà di

➔ unire i giovani che si interessano a una canzone diversa che diventerà la

canzone d’autore.

Nel 1972 nasce il Club Tenco a Sanremo: luogo simbolico della canzone

➔ d’autore italiana (teatro Ariston dove ora c’è il festival ma una volta si

svolgeva al casinò), spazio controculturale.

Nel 1974 avviene la prima rassegna della canzone d’autore - Premio

➔ Tenco.

Emergono i cantautori di seconda generazione perché il mercato è

profondamente cambiato dalla morte di Tenco.

Fabrizio De Andrè, è inizialmente un personaggio poco noto per via delle sue

canzoni colte che spesso dicono delle parolacce (dirompente per i giovani del

classico o dell&rs

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
40 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher meri.diana di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Popular music e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Tomatis Jacopo.