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ACCRESCIMENTO STATURO-PONDERALE
Per valutare la crescita e lo sviluppo di un paziente, tutte le misure antropometriche prese devono essere valutate in relazione alle tabelle di Percentili. I principali indicatori di crescita sono il peso, la lunghezza e la circonferenza cranica; sono utili anche la velocità di crescita e l'età ossea.
Peso: I neonati recuperano il peso della nascita entro i 15 giorni di vita. Tra il quarto e il quinto mese duplica il peso alla nascita. Al dodicesimo mese triplica il peso alla nascita. Al secondo anno quadruplica il peso alla nascita. Per calcolare il peso di un bambino normale tra 1-6 anni si può usare questa formula: età (anni) x 2 + 8.
Lunghezza: Durante il primo anno i bambini crescono circa del 50% della lunghezza alla nascita (8 cm nel primo trimestre, 8 nel secondo, 4 nel terzo). Dai 2 ai 12 anni si può calcolare l'altezza teorica di un bambino normale con questa formula: età (anni) x 6 + 77.
Quattro anni, si duplica la lunghezza dalla nascita. Fino ai 4 anni la velocità di crescita staturale è la più alta di qualsiasi altro periodo; dai 4 anni alla pubertà i bambini crescono 5-6 cm all'anno. Durante la pubertà si verifica un aumento della velocità di crescita.
Sviluppo puberale
La pubertà è quella fase di sviluppo che segna il passaggio tra l'infanzia e l'adolescenza. È caratterizzata da cambiamenti somatici che riguardano la maturazione dei caratteri sessuali primari e secondari e dallo "spurt puberale", cioè dall'accelerazione della crescita con la quale si raggiunge la statura definitiva. Lo sviluppo puberale deriva dall'attivazione e dal completamento delle funzioni del sistema ipotalamo-ipofisi-gonadi e dalla secrezione ormonale.
L'età di inizio e conclusione di questo processo è sotto l'influenza di vari fattori quali il genetico, ambientale, socio.
Economico, nutrizionale; nel soggetto in sovrappeso vi è infatti una anticipazione della età puberale. Nella bambina l'inizio sembra essersi attestato fra gli 8 e 13 anni (media 10,5 aa.), mentre nel sesso maschile tra i 9 e 14 anni (media 11,5 aa.).
Nel maschio i primi segni di sviluppo sono annunciati dall'aumento di volume dei testicoli a cui segue l'aumento del pene e dello scroto; successivamente inizia la maturazione del pelo pubico al quale segue la comparsa del pelo ascellare.
Nella bambina il segno più importante di estrogenizzazione è rappresentato dall'aumento di volume del seno ovvero della ghiandola mammaria, che fa seguito all'aumento di volume delle ovaie e dell'utero; successivamente abbiamo la comparsa del pelo pubico e a seguire l'ascellare.
Durante tutta la fase dello sviluppo puberale si assiste ad una accelerazione dell'accrescimento staturale: nei maschi l'aumento staturale è di 9 cm. nel
primoanno e 7 nel secondo anno, mentre nelle femmine è rispettivamente di 8 e 6 cm. Tutto il processo dell'incremento staturale si completa in 4-5 anni per un accrescimento totale di cm.15,5 nei maschi e 10,5 cm. nelle femmine.
La pubertà viene definita precoce quando i primi segni di sviluppo puberale compaiono prima degli otto anni nella femmina e nove anni nel maschio.
Fattori che regolano l'accrescimento:
- Fattori endogeni o intrinseci: eredità; sesso; razza; ormoni prodotti dalle ghiandole endocrine quali GH, somatomedine, sessuali, tiroidei e insulina.
- Fattori esogeni o estrinseci o mesologici: alimenti e vitamine; fattori familiari; fattori ambientali e climatici (corpo tendenzialmente più globoso dei climi più freddi e tipicamente longilineo nei paesi torridi); condizioni economiche e sociali; fattori geografici.
La somatotropina, nota anche come ormone somatotropo, ormone della crescita, STH, oppure SH o GH (growth hormone), è un ormone.
Peptidico secreto dall'adenoipofisi composto da 191 amminoacidi. La sua principale funzione è di stimolare lo sviluppo dell'organismo umano, promuovendo l'accrescimento e la divisione mitotica delle cellule di quasi tutti i tessuti corporei.
Le funzioni fisiologiche dell'ormone della crescita:
- Aumenta la sintesi proteica: favorisce la crescita del tessuto muscolare
- Favorisce l'ossidazione degli acidi grassi: riduce la massa magra e favorisce il dimagrimento
- Ha effetto iperglicemizzante: favorisce il nutrimento di muscoli e cervello
- Favorisce l'assorbimento del calcio: favorisce la crescita del tessuto osseo
- Stimola il sistema immunitario: favorisce la formazione dei globuli rossi
Principali rischi della carenza dell'ormone della crescita:
- Negli adulti: ipogonadismo, problemi cardiaci, osteoporosi, aumento della massa grassa, colesterolo ed aterosclerosi e ipotiroidismo
- Nei bambini: nanismo, scarso sviluppo dei caratteri sessuali
peso del 10% o ipoglicemia che non si risolve con poppate al seno più frequenti.
Colostro è il latte dei primi 2-4 giorni dopo il parto. Contiene più proteine e sali minerali rispetto al latte maturo e ha una serie di importanti fattori immunitari per la difesa del neonato. Il colostro è sostituito dal latte di transizione che diventerà latte maturo intorno alla terza o quarta settimana.
Il latte industriale è prodotto partendo dal latte vaccino che deve essere modificato per renderlo simile a quello umano. Ci sono formule d'inizio (utilizzate per i primi 6 mesi) e di proseguimento (contengono più calcio, ferro e proteine).
Il latte materno è più digeribile e meno allergenico, contiene anche le Immunoglobuline e i fattori di protezione contro le infezioni, è più ricco in vitamine (eccetto per la vitamina K) ed ha un fattore protettivo contro varie malattie quali NEC, Displasia broncopolmonare, Sepsi, Retinopatia, SIDS.
Controindicazioni
all’allattamento:
- Galattosemia
- Madre con HIV
- Madre portatrice di HBV (prima che il piccolo sia vaccinato)
- Infezione materna da HTLV di tipo 1
- Lesioni erpetiche attive sopra o vicino al capezzolo
- Uso di droghe o farmaci incompatibili con l’allattamento
- Grave malattia mentale materna
Supplementi vitaminici:
- vitamina D: attualmente si raccomanda supplementazione con 400 UI/die in tutti i neonati fino all'anno di vita. La vitamina Dè fondamentale per prevenire il RACHITISMO. Sono fattori di rischio per l'ipovitaminosi D la scarsa esposizione al sole, l'allattamento al seno esclusivo prolungato senza supplementazione, l'etnia e l'obesità.
- Ferro: l’integrazione di ferro è raccomandata dal primo mese fino al divezzamento nei prematuri, gemelli, neonati di bassopeso e nei casi di anemia neonatale.
- Vitamina K: la vitamina K è consigliata a tutti i bambini allattati al seno (in quanto è contenuta in minor
quantità) dal quattordicesimo giorno fino al terzo mese di vita. Ha un ruolo importante nella prevenzione della malattia emorragica del neonato e del lattante.
Latti speciali In commercio esistono diversi tipi di latte adattato che hanno l'obiettivo di contrastare alcuni disturbi tipici del neonato quali i latti anti-rigurgito, anti-colica, anti-stipsi. Le indicazioni ad un latte adattato, diverso rispetto a quello in commercio, sono principalmente due: l'allergia alle proteine del latte vaccino e le enteriti gravi nei primi tre mesi d'età (malassorbimento). In questi casi si utilizzano dei latti speciali che sono idrolisati proteici, dal gusto spesso sgradevole che contengono principi nutritivi non allergizzanti o non intolleranti o presentati in forma il più possibile semplice e facilmente assimilabile dalla mucosa intestinale, anche qualora fosse danneggiata.
Il divezzamento L'alimentazione complementare inizia tra il IV e il VI mese,
poiché il latte da quest'età non soddisfa più le richieste di vitamine, ferro e minerali. L'allattamento esclusivo al seno oltre il VI mese è spesso causa di anemia microcitica da carenza di ferro. Gli alimenti dovrebbero essere introdotti gradualmente e in piccola quantità: - Inizialmente una pappa e latte i restanti pasti - il glutine si introduce dopo i 4 mesi e non oltre il VI e VII mese, per ridurre il rischio di celiachia - gli alimenti allergenici (pesce e uova) dal nono mese - le verdure si somministrano sotto forma di purea - il latte di mucca (latte vaccino) dopo l'anno d'età - Non serve somministrare acqua fino al divezzamento La nutrizione del bambino In linea generale il genitore dovrebbe educare il bambino a una dieta sana ed equilibrata, non monotona, che alterni ogni giorno tutti i nutrienti in quantità adeguate, assicurando la presenza di un giusto equilibrio: - proteine animali e vegetali (soprattutto legumi e verdure) - carboidrati complessi (cereali integrali, pane, pasta) - grassi buoni (olio extravergine di oliva, avocado, frutta secca) - vitamine e minerali (frutta e verdura di stagione) - acqua a sufficienza per mantenere una buona idratazione.- proteine animali (come carne, pesce),
- zuccheri semplici e complessi (più pane, patate, pasta o riso e meno dolci),
- grassi animali e vegetali (preferire l'olio di oliva allo strutto e al burro),