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CONTO ECONOMICO
Fatto di 2 parti:
Un prospetto profitt/loss (unico)
Poi abbiamo OCI
Quindi la prima parte, CE in senso stretto, poi OCI è come se fosse una sorta di
conto d’ordine, è una scrittura che facciamo di memoria, i valori che
contabilizzo dentro OCI sono valori economici che hanno un’intesità attenuata
rispetto al patrimonio, perché ci sono e non ci sono, nel senso che se registro
una perdita a livello di profitt/loss quella RILEVA, se invece quella perdita la
materializzo a livello di OCI non impatta, cioè la rilevo ma non ha impatto
amministrativo.
Non c’è un criterio per capire se va in OCI o no.
Le voci rilevanze in OCI: (statement of comprensive income)
16/02/2024
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI PATRIMONIO NETTO
“… Per tale ultimo aspetto, il principio richiede l’illustrazione dei
cambiamenti dovuti a:
- profitti e perdite (realizzati);
- ogni elemento appartenente all’other comprehensive income;
- operazioni con i soci. “
RENDICOTO FINANZIARIO IAS 7
IAS 8
20/02
ESERCIZI (IAS 8)
Il passaggio da costo e fair value non è STIMA, ma cambiamento di principio
contabile.
Quando fai questo passaggio? Quando ti rendi conto che il fair value più
attendibile nel bilancio.
Approccio retroattivo: aggiusto patrimonio netto apertura, bilancio
comparativo
prospettico: 1/01 nulla, 31/12 come se era applicato precedentemente,
esercizio corrente variazione conto economico.
Gli errori si dividono in materiali e immateriali: solo per i primi mi porta ad
utilizzare l’approccio RETROSPETTICO.
Facciamo un esercizio;
ALE:
ESERCIZIO SU EXCEL: IAS 8
(utilizzo approccio prospettico, cambiamento principio contabile)
L’informazione all’anno 2000 serve perché è informaziobne di partenza al 1
gennaio 2001, 1700, devo far sì che questo cambiamento io l’abbia sempre
applicato.
Variazione del patr. Netto in aumento, perché il fair value maggiore del costo
storico, iscrivo tra le attività un fair value più alto di 1700 e come contropartita
abbiamo una riserva di valutazione.
Al secondo anno la differenza è a 1500, non devo fare rettifica di 1500, ma solo
tra 1700 e 1500. A conto economico rettifica in diminuzione di 200. L’ultimo
anno diminuzione in conto economico di 500. (al 2000: aumento di 1700,
secondo anno rettifica in dimiuzione di 200, al 2002 rettifica in diminuzione di
500)
Qualora fosse stato un cambiamento di stima: direttamente dal 2002, il 2000
non lo tocco, 2001 non lo tocco, 2002 avrò in c.e un maggior costo (differenza
tra costo e fair value).
SECONDO ESERCIZIO: Anno 2019, costi totali non registrati: 400. Questi 400:
nel 2016 sono 100, 2017 sono 250, nel 2019 sono 50. Errori giudicati materiali,
quindi rilevanti. Il 1 gennaio 2018, il mio pn è 1000, 31/12/18 utili 200, 311219
utile 300. Come vengono rilevati questi errori in bilancio ai sensi IAS 8 e
perché.
Erriore rilevante, approccio retrospettivo, quindi: la prima rettifica al pn al
1/01/18 è 1000 (311217) che rettifica devo fare? Rettifica di 350, errore 2016 e
2017, posta utile/perdite portate a nuovo che riguardano quelli del 16 e 17.
Quindi non ho iscritto 350 costi al 1 gennaio 2018, pn 350 di costo in più,
quindi al 1 gennaio 2018 (PN adj) aggiustato dovrebbe essere di 650. Al
31/12/18, nond evo fare niente, non ho errori nel 2018, l’utile del 2018 va bene
(nel caso in cui ci fosse stato un errore, avrei RIDOTTO L’UTILE DEL 2018), NEL
2019 50 di costo in più, riduco l’utile del 2019, UTILE adj, 250.
TERZO ESERCIZIO: 2019 valore magazzino 2000, 2018 v.magaz 2500, 2017
v.magaz 3000. Ogni anno siamo obbligati a capire valore netto del magazzino
(variazione di stima: ogni anno devo registrare un effetto, se sono nel 2018 e
so che la differenza va da 3000 a 2500, al 31/12/18 parto da 3000, MA
diminuisce a 2500, cosa faccio? Ho un costo da sostenere, l’altra mia
contropartita: stima cambiata, al 31/12/18 500 di costo in più come
minusvalenza. APPROCCIO PROSPETTICO, non vado a cambiare niente negli
anni precedenti, non tocco il pn, recepiusco questa differenza a conto
economico, variazione di asset che è diminuito/aumentato, va a conto
economico. Svalutazione a magazzino di 500. Stessa cosa nel 2019, ulteriore
differenza di 500 nella valorizzazione del magazzino, a chiusura, differente
stima recepita a ce come ulteriore differenza. Non vado a riaprire il pn, perché
le info che avevo nel 2018 mi hanno fatto fare una stima di 3000, con
informazioni cambiate, ulteriore stima di 2000, ma non è un atteggiamento
fraudolento, perché la differenza la porto comunque a conto economico.
3) Ogni anno devo valutare magazzino, sempre frutto di una stima,
successivamente ogni anno vediamo c’è sempre perdita di valore (perché
magari qualche bene è deteriorato) in questo caso io sto variando, ceh rimane
sempre una variazione di stime, mi cambia annualità, la mia stima non è
sempre la stessa negli anni ogni anno dovrò registrare un effetto, se sono nel
2018 e devo iscrivermi il bilancio al 31.12.18, partendo di un valore di
magazzino di 3000, le mie stime però so cambiate quindi so 2500, diminuendo
di 2500 ho solo una parte di scrittura qual è l’altra parte di chiusura? Da una
parte riduco di 500, l’altra contropartita è il fatto che sto dicendo che la stima è
cambiata quindi al 31.18 iscrivo 500 di costo in più come MINUSVALENZA.
Perché qual’ora io lasciassi solo 2500 sarebbe un errore ma la scrittura devo
chiuderla., quindi un altro esmepio di approccio PROSPETTICO, non tocco PN
ma recepisco differenza a conto economico.
Svalutazione magazzino 500.
Stesso problema nel 2019, differenza sempre di 500, a chiusura questa
differente stime sarà recepita a conto economico come ulteriore minusvalenza,
ma se mi ritrovo nel 2019 non riapro altre cose perché le info che avevo nel
2018 mi avevano fatto fa stima, non è un errore.
MID TERM: FRAMEWORK, IAS 1 E IAS 8 e Rendiconto Finanziario.
(ias 10 no)
prospettico: cambiamento di stima.
27/02/2024
Intangibles (immobilizzazioni immateriali) – IAS 38; Disciplina nazionale: OIC 16
3 categorie possiamo individuare per le Imm. Immateriali:
I costi (pluriennali), i beni immateriali, avviamento.
I primi non sono in grado di generare autonomamente benefici economici, ma
sono in grado di avere una utilità pluriennale, perché si contrappongono ai beni
immateriali
I secondi sono in grafo di generare benefici economici.
Avviamento un po’ autonoma, a metà strada tra bene e costo, è individuabile,
grado di produrre benefici economici, però gli mancano le caratteristiche del
bene immateriale (la possibilità di essere prestato, locato,
contemporaneamente utilizzato da terzi)
AI FINI IAS i costi pluriennali non sono capitalizzabili (vengono esclusi) perché
non corrispondono alla definizione di attivo; beni e avviamento si sono
disciplinati in comparti diversi.
OIC 16 ammette i costi pluriennali, ma con prudenza (visto che è nell’attivo).
Prima era costi di ricerca e sviluppo, dal 2016 solo sviluppo (cioè si tiene conto
solo dei costi volti a sviluppare) – IAS questi li consentono
Per impianto, ampliamento e costi di sviluppo max 5 anni di
ammortamento, nell’attivo solo col consenso del collegio sindacale. (c’è
controllo per evitare costi astratti incosistenti).
Altro limite è limite di distribuzione dei dividendi, non posso distribuirli se sono
iscritte, almeno che non abbia riserve disponibili pari al residuo di
ammortizzare (quindi riserve DISPONIBILI che siano a presidio di questo attivo
che non ho ancora completamente ammortizzato)
Gli IAS non ammettono costi di impianto e ampliamento, i costi di sviluppo si
con vincoli legati alla capacità dell’impresa di portare a termine questo
progetto.
Per i beni immateriali abbiamo disciplina analoga a quelli materiali a livello
civilistico.
Avviamento un po’ categoria a se stante. Anche qua collegio deve dare
consenso. Non c’è limite temporale di ammortamento. L’OIC 16 però dice che
comunque non si possono superare i 20 anni, col piano.
Il codice civile poi dice che se proprio non hai idea temporale, in casi
eccezzionali in cui NON C’E’ piano, massimo 10 anni.
IFRS 3 invece dice in merito all’avviamento che esso non si ammortizza,
viene considerato attivo a durata indefinita, però il principio dice che
obbligatoriamente ogni anno devi assoggettare l’avviamento a un test di
impairment (verifica tenuta attivo).
(slide) Autonoma identificabilità presume un diritto.
RILEVAZIONE INIZIALE:
Qui rispetto al codice civile abbiamo anche fairvalue, può avvenire al costo
d’acquisto (xkè la comporto), al fair value nel caso in cui fa parte di una
business combination (si fa PPA, se rimane qualcosa che non sappiamo dove
allocare quello si potrebbe mettere avviamento ma bisogna fare test di
impariment per consolidarlo); al costo di produzione cioè quando me lo
sviluppo internamente.
Per lo ias38 non è consentito contabilizzare se generati INTERNAMENTE.
DOPO ISCRIZIONE INIZIALE, il criterio è il classico costo rettificato da
ammortamenti… e fair value.
Per le attività immateriali però fair value consentito solo se per le immateriali
esiste un mercato attivo.
01/02
esercizio.
compro macchina per 5000 euro, vita utile di 5 anni, tra 5 anni ha ancora
residual value (valore sul mercato a terzi)? se stimo che sia mille, l’importo che
devo assoggettare ad ammortamento è dato dalla differenza 5000-1000=
4000.
Quindi quando vado a fare ammortamento della macchina farò 4000:5 (-800 in
5 anni) in modo tale che NBV sarà iscritta a bilancio come valore residuo se c’è
07/02
IAS 37
09/04/2024
ias 36 impariment test
Si confronta valore contabile e valore d’uso. (valore contabile maggiore di
valore d’uso o fair value?)
I termini di paragone sono valore contabile da confrontare col valore
recuperabile (differisce dall’ammortamento perché quest’ultimo è a quote
costante, l’impairment deve fare una valutazione).
Valore Fair value lo da mercato, il valore d’uso è soggettivo viene stimato (lo da
il management).
Vita utile indefinita e avviamento sono attività immateriali in cui vi è l’obbligo
di fare test di impairment.
impariement può essere obbligatorio e non, quando non lo è lo si fa a seguito
di indicatori interni/esterni.
CGU produce flussi di cassa indipendenti
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