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DESCRIZIONE: CARATTERISTICHE: CURIOSITÀ:
Un formaggio molto Ha una consistenza morbida e È considerato una prelibatezza
particolare, un sapore molto forte e dai sardi,
noto per la presenza di piccante. ma è vietato dalla legge per
larve di mosca casearia. motivi igienici.
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DOLCI TIPICI DELLA SARDEGNA: UN VIAGGIO TRA TRADIZIONE E GUSTO
La pasticceria sarda è un mondo ricco di sapori autentici, legati alle tradizioni contadine e
religiose dell'isola.
I dolci sardi si caratterizzano per l'uso di ingredienti semplici ma di altissima qualità, come
miele,
mandorle,
formaggi freschi
e agrumi, che conferiscono aromi unici.
Ogni festa, celebrazione o evento familiare ha il suo dolce tipico,
tramandato di generazione in generazione.
1. Sebadas (Seadas): Il Dolce-Simbolo della Sardegna
DESCRIZIONE: INGREDIENTI PREPARAZIONE: CURIOSITÀ:
Le sebadas sono dolci PRINCIPALI: Si impasta la sfoglia Era considerato un
fritti ripieni di *Farina, con farina, acqua e piatto più che un dolce,
formaggio fresco e *strutto, strutto. spesso servito nelle
ricoperti di miele o *formaggio pecorino Si stende l'impasto e si case dei pastori.
zucchero. fresco farcisce con un disco di
Sono tra i dolci più (o vaccino in alcune formaggio fuso e
conosciuti dell’isola. varianti), leggermente acidulo.
*miele di corbezzolo o Si chiude come un
millefiori. raviolo e si frigge in
olio bollente.
Viene servito caldo,
irrorato con miele o
zucchero.
2. Amaretti Sardi: La Delizia alle Mandorle PREPARAZIONE:
DESCRIZIONE: INGREDIENTI CURIOSITÀ:
Si macinano finemente
Biscotti morbidi a PRINCIPALI: Vengono spesso
le mandorle
base di mandorle *Mandorle, serviti durante
dolci e amare.
dolci e amare, *zucchero, *matrimoni,
Si amalgamano con
con un sapore *albume d’uovo, *battesimi
zucchero, albumi
intenso e una *scorza di limone. *e feste religiose.
montati a neve e scorza
consistenza delicata. di limone.
Si formano delle palline
e si cuociono in forno
fino a doratura.
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3. Pardulas (o Casadinas): I Dolcetti di Ricotta
DESCRIZIONE: INGREDIENTI PREPARAZIONE: CURIOSITÀ:
Piccole tortine di PRINCIPALI: Si prepara l’impasto Sono tradizionali del
pasta croccante *Farina, con farina e strutto. periodo pasquale,
ripiene di ricotta o *strutto, Si crea un ripieno ma oggi
formaggio fresco, *ricotta ovina, con -ricotta, si trovano tutto
aromatizzate con *zucchero, -zucchero, l’anno.
zafferano *scorza di -scorza d’agrumi
e scorza d’arancia. limone e arancia, -e zafferano.
*zafferano. Si modellano dando
loro una forma a
cestino
con bordi pizzicati.
Si cuociono in forno
fino a doratura.
4. Gueffus: Le Praline di Mandorla
DESCRIZIONE: INGREDIENTI PREPARAZIONE:
Le mandorle vengono
Piccoli dolcetti PRINCIPALI: CURIOSITÀ:
tritate finemente e
morbidi a base di *Mandorle, Sono spesso offerti
impastate con
mandorle e *zucchero, agli ospiti
zucchero e aromi.
zucchero, *miele, in occasioni
Si formano piccole
avvolti in colorate *acqua di fiori importanti.
palline e si passano
carte velina. d’arancio. nello zucchero.
Vengono avvolti in
carta velina colorata,
rendendoli scenografici
e perfetti per le
festività.
5. Tiliccas: I Dolcetti Ripieni di Miele e Noci
DESCRIZIONE: INGREDIENTI PREPARAZIONE:
Si prepara una sfoglia
Dolcetti di pasta PRINCIPALI: CURIOSITÀ:
sottile di farina e strutto.
sottile ripieni di un *Farina, Variano nelle ricette a
Si farcisce con l’impasto di
composto di *strutto, seconda delle zone della
miele e frutta secca.
*miele, *miele, Sardegna.
Si modellano a forma di
*noci o mandorle *noci o mandorle, ferro di cavallo o chiocciola
*e scorza d’arancia. *scorza d’arancia. Si cuociono in forno.
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6. Copulettas: Le Crostatine Sarde
DESCRIZIONE: INGREDIENTI PREPARAZIONE: CURIOSITÀ:
Dolcetti simili a PRINCIPALI: Si prepara una base Sono tipici della
piccole crostatine, *Farina, di pasta sottile. zona di Ozieri.
farciti con un *strutto, Si riempie con un
ripieno di *miele, impasto di
miele e mandorle. *mandorle. miele e
mandorle tritate.
Si decorano con
strisce di pasta e si
cuociono in forno.
7. Papassini: I Biscotti delle Feste
DESCRIZIONE: INGREDIENTI PREPARAZIONE: CURIOSITÀ:
Biscotti secchi PRINCIPALI: Si mescolano Sono tipici del
arricchiti con *Farina, farina, mandorle periodo di
uvetta, *zucchero, tritate, uvetta e Ognissanti e
mandorle *mandorle, aromi. Natale.
e spezie, *uvetta, Si formano dei
spesso ricoperti di *scorza d’arancia, biscotti romboidali e
glassa. *cannella. si cuociono in forno.
Dopo la cottura,
si possono glassare
con zucchero e
albume.
8. Bianchini: I Dolci di Meringa
DESCRIZIONE: cioccolato. Si montano gli a bassa
Dolcetti leggeri e INGREDIENTI albumi a neve con temperatura.
friabili PRINCIPALI: lo zucchero. CURIOSITÀ:
a base di *Albume d’uovo, Si formano delle Sono spesso
meringa, spesso *zucchero, piccole nuvole di preparati per
arricchiti con - *limone, meringa battesimi e
mandorle *mandorle. e si cuociono matrimoni.
-o gocce di PREPARAZIONE: 18
VINI SARDI: UNA STORIA MILLENARIA
La viticoltura in Sardegna ha radici antichissime,
con testimonianze che risalgono addirittura al periodo nuragico (1700-400 a.C.).
Recenti ritrovamenti archeologici hanno dimostrato che già 3.000 anni fa
le popolazioni nuragiche coltivavano la vite e producevano vino,
come evidenziato -dai semi di vite carbonizzati scoperti nel sito di Mont'e Prama
-e dalle tracce di acido tartarico rinvenute in antichi contenitori.
Durante l’epoca fenicia (IX-VI secolo a.C.),
la produzione vinicola si sviluppò ulteriormente
grazie agli scambi commerciali con il Mediterraneo orientale.
Furono i Fenici a introdurre nuove tecniche di coltivazione e vinificazione,
promuovendo anche l’uso delle anfore per la conservazione del vino.
Successivamente, l’arrivo dei Cartaginesi (VI-III secolo a.C.)
portò un freno alla viticoltura locale, poiché questi privilegiavano il commercio dei propri
vini prodotti in Nord Africa e in Sicilia.
Tuttavia, con la conquista romana (238 a.C.),
la Sardegna divenne l’industria vinicola
uno dei principali granai e, parallelamente, conobbe
dell’Impero una nuova espansione.
I Romani introdussero innovazioni agronomiche,
come la potatura mirata per aumentare la qualità dell'uva,
e costruirono numerose "villae rusticae", ovvero aziende agricole con annessi
impianti di vinificazione.
Nel periodo medievale, sotto il controllo di Genova e Pisa,
la viticoltura mantenne una certa continuità,
ma fu con la dominazione aragonese (XIV-XVIII secolo) che conobbe un forte impulso.
Gli Spagnoli introdussero nuovi vitigni che ancora oggi caratterizzano la produzione vinicola
sarda, come:
Cannonau (simile al Garnacha spagnolo),
oggi considerato uno dei vitigni più longevi del mondo.
Girò,
un’uva da vino dolce e liquoroso legata alla tradizione iberica.
Torbato,
un vitigno aromatico che ha trovato la sua terra d’elezione nella zona di Alghero.
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Con l’avvento del dominio sabaudo (XVIII-XIX secolo),
la viticoltura sarda fu influenzata dai metodi enologici del Piemonte.
Vigneti come il Barbera Sardo
e il Trebbiano
fecero la loro comparsa sull’isola,
ma le coltivazioni autoctone rimasero predominanti.
Nel XIX secolo, la Sardegna subì il devastante attacco della fillossera,
un parassita che distrusse gran parte dei vigneti europei.
Questa crisi portò a una radicale riorganizzazione del settore:
molte varietà tradizionali andarono perse, mentre altre furono reimpiantate su
portainnesti americani resistenti alla
malattia.
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I Grandi Vini della Sardegna
Oggi la Sardegna è una delle regioni vinicole più apprezzate d'Italia,
con una produzione che combina tradizione e innovazione.
I vini sardi si distinguono per *la loro struttura,
*mineralità
*e longevità,
grazie a un clima favorevole caratterizzato da sole abbondante,
brezze marine
e suoli ricchi di minerali.
Le principali tipologie di vino sardo
1. Vini bianchi
I vini bianchi della Sardegna sono generalmente freschi e aromatici,
grazie al clima mediterraneo
e ai terreni ricchi di minerali.
Tra i più rappresentativi troviamo:
Vermentino di Sardegna DOC:
il vino bianco più diffuso dell’isola,
con profumi di *agrumi,
*fiori bianchi
*e erbe mediterranee.
Vermentino di Gallura DOCG:
prodotto esclusivamente nella Gallura,
è più strutturato e minerale rispetto alla versione generica.
Nuragus di Cagliari DOC:
ottenuto dall’antico vitigno Nuragus,
ha un sapore delicato e leggermente fruttato.
Torbato di Alghero DOC:
vino raro di origine catalana,
con sentori di *fieno
*e fiori di campo.
Semidano di Mogoro DOC:
un bianco autoctono dal sapore raffinato e note di mandorla.
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2. Vini rossi
I vini rossi sardi sono robusti e intensi,
spesso caratterizzati da un’alta gradazione alcolica e una notevole capacità di
invecchiamento.
Tra i più importanti ci sono:
Cannonau di Sardegna DOC:
il vino rosso simbolo della Sardegna, prodotto in tutta l’isola.
È ricco di antiossidanti
e si distingue per i sentori di *frutti rossi,
*spezie
*e macchia mediterranea.
Secondo alcuni studi, il Cannonau potrebbe essere il vino
più antico del Mediterraneo.
Carignano del Sulcis DOC:
coltivato nella zona sud-occidentale dell’isola,
è un rosso morbido e avvolgente,
con note di frutta matura e spezie dolci.
Monica di Sardegna DOC:
vino rosso leggero e piacevole,
con profumi di *ciliegia
*e violetta.
Bovale:
usato spesso in blend con altri vitigni,
è corposo e ricco di tannini. 22
3. Vini da dessert e da meditazione
I vini dolci e liquorosi della Sardegna sono spesso prodotti
-con uve appassite
-o tramite fermentazioni particolari che ne aumentano la concentrazione zuccherina.
Alcuni dei più pregiati sono:
Malvasia di Bosa DOC:
un vino aromatico e avvolgente,
con note di *miele,
*frutta secca
*e agrumi canditi.
Viene spesso lasciato affinare in botti scolme,
sviluppando sfumature ossidative simili allo Sherry.
Vernaccia di Oristano DOC:
uno dei vini più antichi dell’isola,
invecchiato in botte secondo il metodo ossidativo,
con aromi di *mandorla,
*miele
*e spezie.
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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