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ST.Infarto non stemi
È un infarto miocardico acuto senza sopraslivellamento del tratto ST; è la forma meno grave. Si ha la formazione di un trombo che non chiude completamente l'arteria.
Diagnosi: viene fatta attraverso l'esecuzione di un elettrocardiogramma che distingue anche i vari tipi di infarto però si hanno anche i markers degli esami ematochimici importanti perché si diversificano temporalmente:
- Mioglobina: è la prima che si identifica (circa 2-3 ore) ma non è specifica e sensibile dell'infarto;
- Troponine: compaiono dopo 4-6 ore dall'infarto; oggi con la troponina ad alta sensibilità anche 2 ore dall'infarto;
- CPK: Creatinina Fosfochinasi, è un enzima specifico per il muscolo cardiaco;
- Transaminasi: si alzano e modificano più tardivamente dall'inizio dell'infarto.
Quella che viene utilizzata di più è la troponina cardiaca T e I, aumentano dopo 2-6 ore dal danno specialmente.
quelle ipersensibili, hanno un picco circa 12-48 ore ma il dato importante è che rimangono elevate per 7-10 giorni; quindi, noi possiamo vedere l'andamento della troponina;
-CK-MB: enzima rilasciato nella maggior parte dei casi dal muscolo cardiaco, aumenta dopo 4-6 ore e 12-24 ore e ritorna ai valori normali dopo 2-3 giorni.
Angioplastica coronarica: l'angioplastica coronarica transluminale percutanea (PTCA) è una metodica che consente, senza un vero e proprio intervento chirurgico, di dilatare le arterie che diffondono il sangue alle strutture cardiache (arterie coronariche) nel caso che queste arterie siano totalmente o parzialmente occluse dalle placche aterosclerotiche.
Stent coronarico: è possibile oggi applicare nel lume del vaso un particolare supporto metallico denominato "stent", che consente di ridurre la probabilità di riocclusione dell'arteria coronaria. Uno stent è una piccola struttura di metallo, una specie di
“retina cilindrica” montata su un catetere a palloncino che viene utilizzato per l’inserimento. Quando si trova nell’area ristretta dell’arteria, il palloncino viene gonfiato e lo stent espanso fino a quando non si adatta alla parete interna del vaso, conformandosi ai contorni secondo necessità. Il catetere a palloncino viene sgonfiato e rimosso dall’arteria e lo stent resta perennemente in posizione.
Stent medicati: sono stent che presentano il farmaco, il quale cerca di ridurre la possibilità di far formare la placca.
Intervento chirurgico di bypass: Nel caso di patologia delle arterie coronarie, oltre all’intervento di angioplastica coronarica, è possibile creare nuovi canali, una nuova strada per il trasporto di sangue attorno alle aree bloccate delle arterie coronarie mediante l’intervento di bypass coronarico. Durante anestesia generale, il chirurgo prende una parte di un piccolo vaso sanguigno della gamba o dal petto per
utilizzarlo come nuova "arteria di bypass" dall'aorta all'altra estremità all'arteria coronaria oltre l'area ristretta. Il sangue dall'aorta, quindi, defluisce attraverso il nuovo vaso al muscolo cardiaco, bypassando o evitando il blocco nell'arteria coronarica. Aritmie Il muscolo cardiaco presenta in definitiva tre tipi di tessuti: - tessuto nodale: fibre muscolari capaci di autoeccitarsi; - tessuto di conduzione: trasmette al sistema contrattile gli impulsi che nascono ritmicamente nel tessuto nodale; - tessuto contrattile: risponde con effetti meccanici agli ordini che provengono dal sistema nodale. Si definisce ritmo regolare quando sono presenti variazioni inferiori a 0.16 secondi tra cicli consecutivi; si definisce normale come normale frequenza nell'adulto a riposo, una frequenza cardiaca compresa tra 60-100 batt/min. Nel ritmo regolare tra un battito e l'altro il tempo è lo stesso. Per aritmia si intende ogni situazione.è presente la regolarità del battito cardiaco, oppure è alterata la fisiologica sequenza dell'attivazione e/o conduzione atrioventricolare; sono dovute da anormalità che interessano sia il sistema di eccitazione ritmica che quello di propagazione dell'impulso. Quando un soggetto ha un'aritmia vuol dire che in quel soggetto non c'è un ritmo costante e continuativo, nel senso che c'è una differenza di tempo; o il tempo si allunga troppo tra un battito e l'altro o il tempo si accorcia troppo. L'aritmia è ogni situazione non classificabile come ritmo cardiaco normale, e che quindi non origina dal nodo del seno, che non è regolare e che non ha una normale frequenza e conduzione; ogni condizione nella quale non è presente la regolarità del battito cardiaco, oppure è alterata la fisiologica sequenza dell'attivazione e/o conduzione atrioventricolare; sono dovute da anormalità che interessano sia il sistema di eccitazione ritmica che quello di propagazione dell'impulso.è presente la regolarità del battito cardiaco, oppure è alterata la fisiologica sequenza dell'attivazione e/o conduzione atrioventricolare. Le aritmie sono dovute a anormalità che interessano sia il sistema di eccitazione ritmica che quello di propagazione dell'impulso. Sono la conseguenza di alterazioni che modificano: - l'automatismo del nodo del seno: autogenerazione degli impulsi a livello delle cellule del nodo del seno; - la conduttività delle cellule miocardiche: capacità di condurre un impulso elettrico a livello della muscolatura cardiaca. I fattori di rischio sono: - età: l'incidenza aumenta con l'invecchiamento; - patologie croniche: ipertensione, diabete, BPCO, cardiopatia ischemica, valvulopatia; - alimentazione eccessiva o errata: ad esempio, un'alimentazione povera di potassio può provocare aritmie; - sindrome delle apnee notturne. Le cause delle aritmie possono essere dovute a: - anomalie della generazionedell'impulso: il nodo seno atriale non riesce a mandare adeguatamente gli impulsi o c'è un'anomalia di conduzione dell'impulso; -malattie sottostanti: l'ipertensione arteriosa, il diabete, le malattie polmonari, le BPCO, la cardiopatia ischemica, -fattori di rischio; -terapie; -alimentazione sbagliata; -stress; -fumo; -abuso di alcol. Molto spesso le aritmie aumentano con l'età, specialmente sopra i 65 anni. Le aritmie possono essere distinte in: -Ipercinetiche: aumentano il numero di battiti, sia regolari che irregolari o velocità del sistema di conduzione. Si dividono in sopraventricolari e ventricolari, a seconda se si originano a livello degli atri e a livello dei ventricoli; -Ipocinetiche: riducono il numero di battiti, sia regolari che irregolari; sono presenti battiti posticipati o da riduzione di frequenza cardiaca. Tachicardia sinusale: La prima forma di aritmia è la tachicardia sinusale, in cui il tempo tra il battito el'altro è costante; essa è una sequenza ritmica di battiti che partono tutti da un nodo seno atriale; quindi, è normale l'origine e la conduzione, e hanno una frequenza maggiore di 100 battiti al minuto; la tachicardia sinusale è la presenza di una frequenza cardiaca superiore a 100 battiti al minuto. È caratterizzata dall'aumento di frequenza e velocità del ritmo sinusale, cioè il battito imposto dal cuore dal nodo senoatriale. Aritmia ipercinetica sopraventricolare: Tra quelle sopraventricolari c'è l'extrasistole (c'è una sistole in più, una contrazione in più); battito ectopico sopraventricolare. Praticamente succede che una cellula che normalmente non è capace di autoeccitarsi per tante motivazioni, riesce ad autoeccitarsi ed inviare l'impulso. Questo impulso è più veloce di quello normale, quindi arriva e va a dare una contrazione, perché arrivasubito al nodo seno ventricolare, arriva al fascio dihis, arriva alle branche destra e sinistra, alle fibre del Purkinje e quindi da una contrazione a tutto in maniera più precoce rispetto a quella che parte dal nodo del seno, che è più tardiva.
Questa forma di extrasistole si può avere sia a livello atriale sia a livello ventricolare; quindi, si hanno extrasistole sopra ventricolari e ventricolari.
In un cuore sano, le extrasistoli non sono problemi, non c'è problematica; nel cuore malato le extrasistoli possono essere espressioni di peggioramento della malattia.
Le cause delle extrasistoli sono tantissime:
- malattie di cuore;
- cardiopatia ischemica;
- malattie del muscolo cardiaco;
- fumo;
- caffè: superiore a 5 tazzine è maggiormente collegato alle extrasistoli ed altre forme di aritmie;
- patologie digestive;
- ernia iatale;
- colite;
- gastrite;
- variazione degli elettroliti: il potassio, calcio e magnesio basso. I grossi problemi sono quelle aritmie.
determinano movimenti vermicolari delle pareti atriali che risultano del tutto inefficace ai fini della funzione meccanica della contrazione atriale. Nella fibrillazione atriale tante cellule danno luogo a tante contrazioni in modo segmentoso.
La fibrillazione atriale è caratterizzata da un'attività atriale desincronizzata e caotica, ad alta frequenza, con frequenza superiore a 350-400 al minuto. È data da tantissime cellule che impazziscono e che mandano in maniera scoordinata gli impulsi; possono arrivare a circa 350-400 al minuto; la fibrillazione atriale non è a pericolo di vita, le persone possono convivere con questa fibrillazione atriale per tanti anni; in questi soggetti, però, che hanno questa attività caotica, una complicanza è un maggiore rischio di ictus ed infarto.
Questi pazienti con fibrillazio