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COCCIDI
Sono un gruppo di protozoi appartenenti al phylum Apicomplexa e specie-specifici, per questo che non
vi è possibilità di cross-infezione tra le diverse specie. Sono dei parassiti intracellulari obbligati, per
questo che tendono a replicare a carico delle cellule epiteliali dell’intestino.
Si tratta di una malattia parassitaria che colpisce soprattutto i soggetti giovani mentre nei soggetti adulti
tende a manifestarsi in maniera asintomatica, agendo da portatori. Essa si contrae per via oro-fecale,
per cui mediante l’ingestione di acqua o alimenti contaminati dalle feci di animali infetti contenenti gli
oociti mature (in seguito all’eliminazione non sono infestanti ma dovranno prima sporulare
nell’ambiente esterno). Per questo motivo che le categorie maggiormente a rischio sono gli animali che
vivono all’esterno o in condizioni di sovraffollamento.
Ciclo biologico
Il ciclo biologico prevede di norma un solo ospite, nello specifico possiamo riconoscere 3 fasi
riproduttive:
-Fase schizogonia (“fase asessuata”): l’animale si infesta ingerendo le oocisti sporulate presenti
nell’ambiente. Al livello intestinale, grazie all’azione della tripsina e della bile, avremo la rottura
dell’oocisti portando alla liberazione di 8 sporozoiti, ognuno dei quali invade una cellula intestinale.
All’interno di essa lo sporozoita si arrotonda per portare alla formazione del trofozoita. Dopo pochi
giorni, ciascun trofozoita a seguito di numerose divisioni porta alla formazione dello schizonte che
presenta al suo interno degli organismi nucleari di forma allungata che prendono il nome di merozoiti
che invadono a loro volta le cellule intestinali determinando un nuovo ciclo schizogonico (il numero di
cicli dipende dalla specie considerata).
-Fase gametogonica (“fase sessuata”): avviene nell’intestino dell’animale, una parte dei merozoiti da
origini ai gametociti maschili (microgametociti) e femminili (macrogametociti). Quest’ultimi si
differenziano portando alla formazione di microgameti flagellati che escono dalla cellula per ricercare
i macrogametociti. Essi si differenziano dalle altre popolazioni poiché tendono ad aumentare di
dimensione fino ad occupare la maggior parte del volume della cellula parassitata e per il fatto di
possedere un singolo grande nucleo. Per cui un singolo microgamete penetra nel macrogamete
Parassitologia Veterinaria 31
determinando la fusione dei nuclei e la formazione della cosiddetta oocisti non sporulata che verrà
eliminata nell’ambiente esterno mediante le feci
-Fase sporogonica: le oocisti non sporulate sono costituite da una massa protoplasmatica nucleata
circondata da una parete resistente, nel momento in cui raggiungono l’ambiente esterno (in condizioni
di adeguata ossigenazione, elevata umidità e temperatura ottimale) si avrà il processo di sporulazione.
Per cui, il nucleo si divide due volte portando alla formazione di 4 corpi conici.
Eimeria e Isospora
Eimeria causa malattia negli erbivori ma anche nei volatili mente Isospora causa malattia soprattutto
nei carnivori. Nel suino la malattia può essere sostenuta da entrambi i generi.
ff
…come si di erenziano le oocisti sporulate e non sporulate? In seguito alla
sporulazione, avremo la formazione di sporocisti all’interno dei quali sono
contenuti gli sporozoiti che invadono le cellule intestinali. Nello specifico: la
oocisti di Eimeria contiene 4 sporocisti e 2 sporozoiti mentre la oocisti di Isospora
contiene 2 sporocisti e 4 sporozoiti.
Generalmente un animale con coccidiosi presenta i seguenti segni clinici: abbattimento del sensorio:
diarrea (acquosa, profusa, emorragica); sete costante; pelo/penne arruffate; mancano assorbimento
dei nutrienti; scarso accrescimento; dolore addominale; tenesmo; disidratazione e prolasso del retto.
Cane e gatto
Nel cane vi sono due specie cioè I.Canis e I.Ohioensis mentre nel gatto possiamo riconoscere I.Felis e
I.Rivolta. Per quanto riguarda il ciclo biologico nel cane è diretto (un solo ospite) mentre nel gatto
possiamo riscontrare la presenza di ospiti paratenici come il topo che possono infettarsi ingerendo le
oocisti sporulate presenti nell’ambiente, agendo da reservoir. In questa specie non si ha la riproduzione
sessuata, ma il parassita tenderà a superare la barriera intestinale per poi localizzarsi nei vari organi
(fegato, milza, linfonodi, cervello).
La malattia é più grave negli animali di 2-4 settimane di età in quanto può essere mortale così come
anche negli animali defecati, in condizioni di sovraffollamento e in condizioni sanitarie scarse (come
canili o gattili). Al contrario, gli adulti non sviluppano i sintomi ma agiscono da portatori in quanto
eliminano all’esterno le oocisti che tenderanno a sporulare nel giro di qualche giorno.
Sintomatologia
Possiamo distinguere una forma acuta e una forma cronica, possiamo osservare:diarrea con feci
sanguinolente ricoperte da muco (“diarrea rossa”); pelo opaco; dolorabilità addominale; prostazione;
prolasso del rettò; nella forma cronica possiamo osservare diarrea alternata a stipsi così come ritardi
nello sviluppo e nella crescita. Al livello anatamo-patologico possiamo osservare delle lesioni
necrotiche a livello intestinale dovute alla replicazione del parassita.
…da che cosa dipende la patogenicità? Resistenza; velocità di riproduzione nella mucosa intestinale,
inoltre il periodo di incubazione (4-6gg) è più breve rispetto al periodo di prepatenza (6-13gg); portatori
sani che eliminano la oocisti nell’ambiente esterno; numero di oocisti che vengono ingeriti dall’ospite;
stato nutrizionale dell’ospite
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Diagnosi
Si ricerca la presenza di oocisti mediante un esame copro-microscopico per flottazione mediante
soluzioni di peso specifico 1.2-1.35. Questo può essere un esame qualitativo oppure quantitativo
poiché ci permette di capire la quantità di oocisti per grammo di feci.
Terapia
Si effettua una terapia mirata ma può essere consigliabile anche in quegli animali che non hanno segni
clinici evidenti ma che vivono in presenza di fattori di rischio. Inoltre, è importante sottolineare che
anche un animale asintomatico dovrà essere trattato. Le molecole maggiormente utilizzate sono:
• Sulfadimetossina: 50 mg/Kg al primo gg e poi 25 mg/Kg per 5-10gg
• Sulfametopirazina: 30 mg/Kg per 10-15gg
• Trimethopirin-sulfadiaziazina: 15 mg/Kg 2 volte al giorno per 14gg
Bovini
Le principali specie sono E.Bovis ed E.Zuermi che si localizzano nel grosso intestino (colon è cieco)
dove vi è turnover più lento, causando un danno maggiore. La malattia si presenta soprattutto nei
soggetti giovani cioè tra le 3 settimane e i 6 mesi di età mentre si riscontra meno frequentemente negli
adulti. Il ciclo biologico è sovrapponibile a quello descritto precedentemente. Per quanto riguarda la
sintomatologia possiamo osservare diarrea acquosa (talvolta emoraggica), mancato
accrescimento/anoressia, tenesmo, astenia. È molto importante effettuare una diagnosi precoce per
poter migliorare l’igiene dell’allevamento e limitare la presenza dei fattori predisponenti (come stress,
viaggi, cattiva alimentazione, sovraffollamento, presenza di altre malattie).
Piccoli ruminanti
Le specie più patogene per l’ovino sono E.ovinoidalis e E.Crandalis mentre il caprino sono
E.Ninakohlyakimovae e E.Arloingi. La malattia può comparire negli animali di tutte le età, ma tende a
comparire soprattutto negli agnelli e capretti dove può portare ad un esito fatale. Il ciclo biologico è
sovrapponibile, possiamo osservare diarrea, perdita di peso e anoressia. Per la diagnosi è possibile
ricercare la presenza di oocisti nelle feci, reperti necroscopici oppure effettuare un raschiato
intestinale.
Cavallo e asino
Possiamo riconoscere E.Leukarti che induce delle diarrea intermittenti e si localizza al livello del
piccolo intestino. In questo caso il ciclo non è noto poiché le fasi non sono state ancora descritte come
negli altri animali. L’oociste si presenta molto scura e con una sorta di “apertura” all’apice. Non è
consigliata la flottazione per la diagnosi poiché l’uovo presenta un peso elevato.
HEPATOZOON CANIS
Protozoo che parassita il sangue,il fegato,il rene di cani e canidi selvatici,diyuso in Europa meridionale.
Provoca epatozoonosi canina. Nel gatto si localizza a livello ematico ed e diyuso in italia e in altri paesi.
I gamonti si rinvengono nel citoplasma dei neutrofili. Rara nel gatto in cui non sono ancora state
identificate le specie vettrici coinvolte. Si tratta di un parassita dixeno. La zecca è l'ospite definitivo nel
Parassitologia Veterinaria 33
quale si verifica la gametogonia, mentre il cane é un ospite intermedio in cui si svolge la riproduzione
asessuata.
Le ninfe di zecca che si alimentano sui cani infetti assumono insieme al sangue i leucociti parassitati
dai gamonti. Questi una volta ingeriti dalla zecca si liberano dai neutrofili e mutano in gameti maschili
e femminili che a loro volta danno luogo a zigoti e oocisti. Ogni oociste matura contiene numerose
sporocisti con un numero variabile di sporozoiti(da 10 a 26). Dopo la muta della zecca ad adulto, le
oocisti si rinvengono nell'emocele(sistema circolatorio dell'artropode) ed ogni zecca può essere
portatrice di migliaia di sporozoiti infettanti. I cani si infettano ingerendo le zecche contenenti gli
sporozoiti che penetrano nella parete intestinale e vengono trasportati negli organi e tessuti target per
via emolinfatica. Questi sono: milza linfonodi e midollo osseo, in cui si verifica la schizogonia. Quando
gli schizonti si rompono, i merozoiti vengono rilasciati e penetrano nei neutrofili circolanti dove si
sviluppano in gamonti che passano nel sangue periferico.
Il vettore principale è Ripicephalus sanguineus. L'infezione si trasmette per via trans-stadiale da ninfa
ad adulto e nel cane per ingestione della zecca.
Sintomi aggravati se sono presenti altri patogeni. La maggior parte dei cani infetti presenta un quadro
infiammatorio diverso a seconda della carica del parassita, da asintomatico a grave quando c'e il
coinvolgimento del 100% dei neutrofili circolanti che porta l'animale ad avere letargia,febbre,forte
dimagrimento con epatite,polmonite e glomerulo nefrite. Si aggrava ulteriormente con infezioni
concomitanti (Ehrlichia, Anaplasma.....) marcata leucocitosi. Il gatto ha coinvolgimento di
muscolatura scheletrica e miocardio (mortale), con necrosi muscolare, spesso associata a Felv e FIV.
Stessi segni di hepatozoon americano.
La diagnosi si basa sull'identificazione dei gamonti nel citoplasma dei neutrofili. I cani con elevata
parassitemia presentano anemia normocitica, n