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COCCIDIOSI
Parassitosi molto frequente sia per i piccoli animali che per i grandi animali, domestici e selvatici. I coccidi
appartengono al Phylum Apicomplexa, sono provvisti di un complesso apicale che ha la capacità di essere
introflesso ed estroflesso a seconda delle necessità, struttura formata da conoide, vescicole che contengono
enzimi litici che permettono al parassita di penetrare all’interno della cellula ospite. Sono parassiti
intracellulari obbligati, devono entrare nella cellula ospite per poter compiere il proprio ciclo biologico
Coccidiosi propriamente intestinali: determinate da parassiti che si localizzano principalmente all’interno
delle cellule epiteliali dell’intestino, da protozoi del genere Eimeria e Isospora o Cistoisospora
Infezione: tipica dei soggetti giovani, si può verificare anche nelle prime settimane/mesi di vita
Ciclo biologico: diretto, non sono necessari ospiti intermedi. Gli ospiti sono Vertebrati, con specie
domestiche e selvatiche. I coccidi sono ospite-specifici
Elementi infettanti: sono le oocisti sporulate che penetrano all’interno dell’ospite vertebrato specifico per
quella specie di coccidio, attraverso la via orale (o per contaminazione dell’alimento/acqua da bere o per
contatto diretto con le oocisti sporulate)
Sintomi: diarrea, spesso emorragica perché il parassita replica nelle cellule intestinali, distruggendole molto
spesso; altri sintomi quali deperimento dell’ospite. Nei soggetti molto giovani, può pregiudicare lo sviluppo
corretto dell’animale
Eimeria: 2 sporozoiti in ognuna di 4 sporocisti Isospora: 4 sporozoiti in ognuna di 2 sporocisti
8 sporozoiti (elemento che penetra nella cellula epiteliale) in entrambi i Generi
3 fasi riproduttive nei due cicli: 1 fase di replicazione asessuata (schizogonia), 1 sessuata
(Gametogonia)àoocisti elementi infettanti e di resistenza nell’ambiente esterno, dove si verifica la fase
sporogonica, cioè di maturazione fino a formazione delle sporocisti e degli sporozoiti. 2 fasi si verificano
nell’ospite vertebrato, 1 esterna
Eimeria truncata ed E.stiedae: localizzazione non intestinale, la prima si localizza nelle cellule dei tubuli
renali delle oche e delle anatre, la seconda nelle cellule epiteliali dei dotti biliari del coniglio (fegato)
Dimensioni: dai 15 fino ai 40 micron
Sporonte: massa citoplasmatica non ancora divisa, maturazione si completa nell’ambiente esterno
Forme diverse e dimensioni diverse, da cui è possibile differenziare le varie Eimerie
Alcune specie del genere Eimeria sono provviste di una regione chiamata micropilo, dove la parete è più
sottile; in alcuni casi è presente la cappa polare (una sorta di coperchio)
Oocisti sporulate: forma infettante.
Penetrano nell’ospite recettivo attraverso la
via orale (alimenti e acqua contaminata,
contatto con feci rimaste nell’ambiente).
Una volta ingerite le oocisti vanno incontro
a disgregazione per opera della tripsina a
livello dell’apparato digerente dell’ospite e vengono liberati gli sporozoiti, che grazie al complesso apicale
penetrano all’interno della cellula ospite, poi questi vanno incontro a delle modificazioni (diventano
trofoblasti, aumentano di dimensioni), dopodiché il nucleo inizia a dividersi in tante formazioni e quindi
inizia la divisione schizogonica. Il citoplasma inizia ad organizzarsi intorno al materiale nucleare, si forma lo
schizonte e dopodiché una volta formatosi lo schizonte (costituito dai merozoiti), questi distruggono la
cellula ospite (in numero elevato), fuoriescono andando ad invadere altre cellule intestinali (ripetizione dei
cicli schizogonici), alcuni di questi merozoiti si trasformano in micro e macrogameti (questi ultimi
rimangono all’interno della cellula ospite), mentre i microgameti dotati di flagello abbandonano la cellula in
cui si sono formati e cercano la cellula in cui vi è un altro gamete (con replicazione sessuata), per la
formazione dell’oocisti che verrà liberata nel lume intestinale e raggiungerà l’ambiente esterno con le feci
dell’ospite e matura
Azione patogena: dipende dalla velocità di riproduzioneà più replica velocemente, più cellule distrugge; e
inoltre più si localizza in profondità nelle cellule intestinali, maggiore è l’azione patogena esercitata dal
parassita; più oocisti vengono ingerite, più il danno sarà maggiore
Sintomatologia: diarrea con sangue, malassorbimento, scarso accrescimento o dimagramento (tutti sintomi
connessi al danno intestinale)
Parassiti autolimitanti: se l’ospite è in buone condizioni generali, e non ha la possibilità di reinfettarsi, è
una parassitologia che può risolversi da sola. Se non viene fatto adeguato trattamento ambientale, possibile
reinfestazione
Soggetti giovani: più sensibili perché in crescita, sintomo più frequente è la diarrea, diminuita la capacità di
utilizzo degli alimenti
Coccidiosi del cane e del gatto: Isospora felis e I.rivolta per il gatto; Isospora canis, dinormi (cerc sul
libro), ohioensis e raramente Eimeria canis
Sono specie-specifiche: quelle che infettano il gatto e il cane non possono infettare l’altra specie e viceversa
Per Isospora e Cistoisospora: sono stati segnalati ospiti paratenici in questi cicli; alcuni ritengono che in
queste specie (roditori o piccoli carnivori) il parassita si localizzi in sedi extraintestinali (fegato, milza,
linfonodi) e sembra che in queste sedi formino forme simil-cistiche
Animali giovani: possono essere colpiti anche a 2-4 settimane d’età, interessa cani e gatti che vivono in
precarie condizioni igienico-sanitarie, in ambienti affollati
Sintomatologia: nella forma cronica è possibile avere diarrea (a volte striata di sangue) alternata a stipsi,
alterato sviluppo della crescita
Lesioni anatomo-patologiche: formazioni bianche, sedi in cui il parassita si è moltiplicato
Diagnosi: raccolta dell’anamnesi (età dell’animale, ambiente in cui vive) D.clinica: diarrea con sangue
(diagnosi differenziale con altre malattie), ricerca delle oocisti nel materiale fecale per confermare il sospetto
clinico
Periodo d’incubazione: può essere inferiore rispetto al periodo di prepatenza (periodo che va dal momento
in cui il parassita penetra nell’ospite, fino a cui si può dimostrare la sua presenza nell’ospite)
Esame feci: ricerca di oocisti. Diagnosi qualitativa (flottazione) e quantitativo (n. di oocisti di coccidi
presenti)
Isospora canis e
felis: differenziabili
per la forma. Le altre
specie di Isospora sono indifferenziabili morfologicamente ad es. da Toxoplasma, Ammondia proprio
perché hanno forma e dimensioni molto simili
Raschiato mucosa intestinale: diagnosi post-mortem con ricerca del parassita sulla carcassaàosservazione
al microscopio
Terapia: consigliato l’intervento anche in assenza di sintomatologia clinica quando si rinvengono le oocisti
nel materiale fecale. Principi attivi: Sulfamidici (Sulfadimetossina, Solfametopirazina, o associazione
Trimethoprim-Sulfadiazina)
Durata: 10-15 gg fino alla negativizzazione dell’esame copromicroscopico, terapia di disinfezione anche a
livello ambientale, soprattutto per gli animali che vivono in comunità (eliminare feci, incenerimento delle
stesse, lavaggio del materiale con cui l’animale è a contatto con acqua bollente o col vapore)
Disinfettanti: soluzioni ammoniacali al 10%, efficaci nei confronti delle oocisti dei coccidi intestinali
Coccidiosi dei Bovini: determinate da specie di coccidi che appartengono solo al genere Eimeria
Specie più diffuse in Europa: E.Bovis e E.zuernii, entrambe si localizzano nella parte distale dell’intestino
tenue, ma a volte si possono rinvenire anche nel colon e nel cieco
Ciclo biologico: da 1 a 4 settimane. Periodo di prepatenza varia a seconda delle specie (può essere di 4-5
gg). Maggior parte dei bovini si infetta nel corso della propria vita con una o più specie di Eimeria, di solito
convive col parassita subendo danni minimi. In alcuni casi il contatto con il coccidio viene considerato
favorevole perché in grado di stimolare la risposta immunitaria nell’ospite. Si interviene con farmaci mirati
solo quando le cariche parassitarie rilevate con l’esame quantitativo superano determinati valori, altrimenti
se il valore si mantiene al di sotto di questo valore non si interviene (viene considerato appunto un contatto
favorevole)
Infezione latente: quando la carica parassitaria supera il valore tollerato (eventi stressanti, malattie
intercorrenti), clinicamente la parassitosi si manifesta con la diarrea (più frequente anche qui negli animali
giovani)
Piccoli ruminanti (ovi-caprini): E.crandallis ed E.ovinoidalis. Parassitosi frequente, interessa soprattutto
agnelli e capretti (animali di giovane età) E.ovinoidalis. Anche qui sintomo principale è la diarrea
Suino: specie che può essere infettata sia da specie del genere Eimeria che da Isospora. E. deblieki,
Isospora suis: quest’ultima può essere responsabile di gravi enteriti nei suinetti di poche settimane di vita.
Fonte di infezione rappresentata dalla scrofa che si infetta nel periodo del periparto
Cavallo: ciclo biologico non è molto conosciuto, non è considerata una parassitosi molto importante. Non
sono state descritte fasi schizogoniche di Eimeria proprio perché non è una parassitosi molto importante
(E.leukarti)
Coniglio: tre specie patogene (una nel fegato Eimeria stiedae), 2 specie patogene localizzate a livello
intestinale (Eimeria flavescens e Eimeria intestinalis); queste specie hanno una diversa patogenicità ma
possono essere tutte contemporaneamente presenti nello stesso ospite
Sintomi se presenti: diarrea, con talvolta sangue Pollame: può essere anch’esso colpito da forme
di Coccidiosi. Può dare sintomatologia
importante, diarrea, anche con sangue, anemia,
abbattimento, anoressia
Grossi animali: in allevamento esame
qualitativo e quantitativo anche in questo caso
(individuare carica parassitaria)
Terapia animali d’allevamento: sulfamidici da
soli o con altre molecole, per via os o parenterale; altre molecole quali Decopinato, chiedere gli altri
Profilassi: cercare di ridurre tutte le possibilità di infezione dall’ambiente esterno (ridurre carica
parassitaria) TRICHOMONIASI
Phylum Flagellati nella famiglia Tricomonadidae sono raggruppati in 3
generi che sono Trichomonas, Tritrichomonas, Pentatricomonas, la
diversa denominazione è dovuta al numero di flagelli presenti; presente
anche la famiglia a cui appartiene il genere Istomonas
Tricomonatidae: sono parassiti flagellati che si localizzano nelle vie
digerenti e genitali di mammiferi e uccelli. Sono protozoi piriformi,
appuntiti posteriormente, rotondeggianti anteriormente. Nel