vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La formazione del governo
CONSULTAZIONI PRESIDENZIALI: il presidente della Repubblica deve scegliere la persona che guiderà il governo, per fare questo si consulta con gli ex presidenti della Repubblica, con i presidenti delle due camere, con i presidenti dei gruppi parlamentari e i segretari dei partiti politici e individua l'esponente politico che ritiene più idoneo. Le consultazioni sono frutto di una consuetudine, prima delle elezioni le coalizioni dicono i propri candidati alla guida dell'esecutivo e la scelta presidenziale di chi guiderà il nuovo governo cade di norma sul leader della coalizione vincente.
ACCETTAZIONE CON RISERVA: la persona incaricata accetta normalmente con riserva, verifica cioè se sia possibile concordare con i partiti della maggioranza il programma di governo e la lista dei ministri, se questo non è possibile rinuncia all'incarico. Se il presidente dovesse reputare impossibile la formazione di un nuovo governo.
potrà sciogliere le camere e indire nuove elezioni
SCELTA E NOMINA DEI MINISTRI: se c'è la possibilità di formare il governo il presidente del consiglio incaricato si reca al Quirinale per sciogliere la riserva e viene nominato presidente del consiglio dal capo dello Stato tramite decreto che deve essere controfirmato dallo stesso presidente del consiglio, quest'ultimo procede poi alla scelta dei ministri che riceveranno a loro volta la nomina dal presidente della Repubblica; di fatto la Scelta dei ministri viene sempre compiuta dai partiti che fanno parte della coalizione di governo
GIURAMENTO: dopo la nomina il presidente del consiglio e ai ministri prestano giuramento di fedeltà alla Repubblica davanti al capo dello Stato, questo il momento in cui il nuovo governo entra in carica (funzioni limitate agli atti di ordinaria amministrazione o di urgenza)
RICHIESTA DI FIDUCIA PARLAMENTARE: il governo per poter operare pienamente deve ottenere la fiducia del
Parlamento come prevede l'art. 94, entro 10 giorni dal giuramento deve presentarsi davanti a ciascuna camera in sede separata ed esporre il proprio programma politico illustrando gli obiettivi e i metodi per portarli a termine, in ogni camera dopo la presentazione del programma si svolge il dibattito che si conclude con la votazione per appello nominale della mozione di fiducia. La mozione di fiducia è un documento in cui la maggioranza dei membri di ciascuna camera dichiara di approvare i progetti del governo e gli riconosce fiducia; se invece anche una sola delle due camere nega la fiducia il governo è costretto a dimettersi si apre una crisi di governo. QUESTIONE DI FIDUCIA: consiste in una condizione che il governo a volte pone al Parlamento per far approvare un disegno di legge o per convertire in legge un decreto-legge, il governo minaccia le dimissioni se la maggioranza parlamentare non voterà a favore della propria proposta, in pratica chiede di rinnovare ladimissioni un singolo ministro attraverso una mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti. La mozione deve essere firmata da almeno 1/10 dei membri del Parlamento e deve essere motivata. Se la mozione di sfiducia viene approvata, il ministro viene costretto a dimettersi. VOTO DI FIDUCIA: il Parlamento può esprimere la propria fiducia al governo attraverso un voto di fiducia. Questo può essere richiesto dal governo stesso o da un gruppo parlamentare. Il voto di fiducia può essere utilizzato per confermare la fiducia al governo o per dimostrare il sostegno a una specifica politica o decisione presa dal governo. La fiducia concessagli; La questione di fiducia è frutto di una consuetudine. La mozione di sfiducia: documento presentato dall'opposizione che esprime la mancanza di un accordo delle camere sul comportamento politico del governo, deve essere firmata da almeno 1/10 dei componenti delle camere e può essere messo in discussione solo dopo che siano trascorsi tre giorni dalla sua presentazione e deve essere motivata. Crisi di governo: se la mozione di sfiducia è approvata il governo cade e si apre una crisi che può essere risolta con la formazione di un nuovo governo o ricorrendo a elezioni anticipate; si parla di crisi di governo extra parlamentare quando le mozioni di sfiducia nascono al di fuori di un dibattito originatasi in Parlamento; Il governo dimissionario rimane incaricato fino alla nomina del governo successivo pur limitando la propria attività gli atti di ordine e amministrazione. La sfiducia al singolo ministro: il Parlamento può costringere alle dimissioni un singolo ministro attraverso una mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti. La mozione deve essere firmata da almeno 1/10 dei membri del Parlamento e deve essere motivata. Se la mozione di sfiducia viene approvata, il ministro viene costretto a dimettersi. Voto di fiducia: il Parlamento può esprimere la propria fiducia al governo attraverso un voto di fiducia. Questo può essere richiesto dal governo stesso o da un gruppo parlamentare. Il voto di fiducia può essere utilizzato per confermare la fiducia al governo o per dimostrare il sostegno a una specifica politica o decisione presa dal governo.Dimissioni un singolo ministro (art. 95), il presidente del consiglio potrà sostituirlo con un nuovo membro affidando il suo incarico al titolare di un altro ministero o a sé stesso, in questa ipotesi si parla dell'assunzione dell'ufficio ministeriale ad interim in attesa di una soluzione definitiva.
La sfiducia può essere espressa anche nei confronti di alcuni ministri la cui sostituzione determinerà un rimpasto di governo che corrisponde a una parziale modifica della composizione senza però che cambino il programma e la maggioranza che lo sostiene in Parlamento.
LE FUNZIONI DEL GOVERNO
FUNZIONI DI INDIRIZZO POLITICO: la funzione di indirizzo politico consiste nel definire gli orientamenti politici generali dello Stato, attraverso questa funzione insieme al Parlamento il governo guida il paese; il compito del governo è quello di intervenire sulla situazione generale dello Stato con particolare riferimento agli aspetti economici e sociali.
deve individuare gli obiettivi che intende raggiungere ed elaborare specifiche scelte.REALIZZAZIONE I LIMITI DELL'AZIONE DI GOVERNO:
Il governo ha il potere di iniziativa legislativa, di emanazione dei decreti legislativi e decreti legge, la manovra della spesa pubblica e la direzione della politica estera. In tutti questi casi le scelte operate dal governo incontrano un limite di carattere generale legato alla forma di governo che caratterizza il nostro ordinamento giuridico, ovvero la responsabilità di natura politica che lega il governo al Parlamento che in qualunque momento né può determinare la crisi attraverso gli strumenti di crollo di cui dispone (mozione di sfiducia).
FUNZIONE ESECUTIVA:
Al governo spetta la funzione esecutiva o amministrativa che consiste nella direzione attraverso i ministri con portafoglio dei vari settori della pubblica amministrazione. Con questa funzione il governo realizza le azioni decise nel ruolo di indirizzo politico predisponendo
tutti i mezzi necessari per realizzare gli obiettivi prefissatiATTIVITÀ NORMATIVA DEL GOVERNO
Il governo ha potere normativo, cioè il potere di emettere norme finalizzate a tradurre in pratica le decisioni assunte nell'ambito della funzione di indirizzo politico
DECRETI LEGGE: provvedimenti aventi forza di legge che il governo può emanare su sua iniziativa nei casi di necessità e di urgenza; art. 77 prevede che nelle situazioni di urgenza si possono assumere provvedimenti legislativi immediate
ITER DI APPROVAZIONE: il decreto-legge viene deliberato dal Consiglio dei ministri, promulgato dal presidente della Repubblica e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale., il decreto-legge entra in vigore lo stesso giorno della pubblicazione, deve essere lo stesso giorno presentato alle camere e queste devono convertirlo in legge entro 60 giorni
LIMITI DECRETAZIONE D'URGENZA: ci sono materie per cui la costituzione ammette solo la procedura legislativa ordinaria e nega il
conferisce al governo il potere di emettere decreti legislativi, che hanno forza di legge. Questi decreti devono essere convertiti in legge entro 60 giorni dal loro emanazione. Se non vengono convertiti entro questo termine, il governo non può riproporli a meno che non sia indispensabile o che vengano cambiate sostanzialmente le norme. Questa sentenza ha posto fine alla prassi di riproporre più volte i decreti legge non approvati dal Parlamento poco prima della scadenza. In questo modo, il governo utilizzava i decreti legge come strumento legislativo normale, superando i limiti imposti dalla Costituzione. I decreti legislativi sono atti aventi forza di legge emessi dal governo su delega specifica del Parlamento. Quando le camere si trovano a dover disporre una legge su materie complesse o che richiedono particolare competenza tecnica, possono chiedere l'intervento del governo attraverso la legge delega. Con questa legge, trasferiscono al governo il compito di legiferare su un determinato argomento. La legge delega deve essere approvata con procedura ordinaria.deve indicare l'oggetto su cui deliberare, i principi e i criteri con cui il governo dovrà fare riferimento chiusura della normativa e i termini entro i quali il governo dovrà emanare il decreto. Non è quindi ammessa una delega in bianco che attribuisce pieni poteri al governo in materia legislativa. Il governo predispone il decreto, lo discute in sede di Consiglio dei ministri lo presenta al presidente della Repubblica per la promulgazione e la pubblicazione. GLI ORGANI DI CONTROLLO COSTITUZIONALE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E LA SUA ELEZIONE: il capo dello Stato è la prima carica istituzionale del nostro paese (da art. 83 a 91); secondo l'art. 87 il presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale, questa funzione trova la sua giustificazione nella necessità di garantire un riferimento stabile personale per lo stato e per i cittadini un soggetto in cui riconoscersi tutti indipendentemente dai propri.interessi eideologie
POTERE DI ESTERNAZIONE: il presidente ha il compito di coordinare l'attività degli altri organi statali indirizzandola verso il costante rispetto della costituzione, per questo compito utilizza il potere di esternazione, ovvero il potere di esprimere pubblicamente le proprie opinioni, non è un potere attribuito dalla costituzione ma è frutto di una consuetudine politica (affermate in Italia soprattutto sotto Sandro Pertini e Francesco Cossiga); le esternazioni presidenziali devono sempre rispettare il principio di imparzialità in relazione al fatto che ruolo presidenziale è super partes, ovvero al di sopra delle parti e deve pertanto evitare la creazione di frattura tra le istituzioni
PROCEDURA PER L'ELEZIONE: art. 83, il presidente della Repubblica eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri, partecipano tre delegati per ogni regione eletti dal consiglio regionale (Valle d'Aosta uno), ha luogo per scrutinio
segreto a maggioranza di 2/3 dell'assemblea, dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta
MODALITÀ DI VOTAZIONE: Camera e Senato operano in seduta comune, si aggiungono inoltre tre rappresentanti per ogni regione, avviene per scrutinio segreto e ritenuto più idoneo perché consente parlamentari di votare in modo autonomo rispetto alle indicazioni ricevute dai partiti di appartenenza
MAGGIORANZE RICHIESTE: nelle prime tre votazioni deve essere ottenuta una maggioranza qualificata (2/3 dei componenti dell'intera assemblea), dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta (metà più uno dei componenti dell'assemblea); dopo le lezioni il presidente giura fedeltà alla Repubblica davanti al Parlamento in seduta comune ed entra ufficialmente in carica
REQUISITI PER L'ELEZIONE: art. 84, può essere eletto ogni cittadino che ha la cittadinanza italiana, almeno 50 anni e gode dei diritti civili e
CASI DI INCOMPATIBILITÀ: ruolo incompatibile con qualsiasi altra carica pubblica o privata,