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G H
Aumento della lipolisi.
Aumento della chetogenesi.
Aumento della glicogenolisi epatica.
Riduzione della sensibilità all’insulina.
Indagini di laboratorio nella Iperglicemia
P ROVE STATICHE
Glicemia
Su sangue venoso, ma anche su urine e liquor.
Valori a digiuno: 60-100 mg/dl (glicemia plasmatica ma non ematica, perché gluc
sierico è 12% più alto per il minore contenuto idrico dei gr.) secondo l’OMS, si ha
126 mg/dl.
Diabete Mellito con 2 riscontri a digiuno di glicemia
Metodo: enzimatico glu-ossidasi acido gluconico + H2O2
Glu + H2O + O2
Il perossido d’idrogeno è misurato con RT, vedi cap 5.
Glicosuria
Normalmente il glu filtrato è riassorbito a livello tubulare. La soglia renale è circa
180 mg/dl, a partire dalla quale compare glu nelle urine.
Metodo: enzimatoc mediante cartine reattive (Stick) contenenti gli enzimi glucosio
ossidasi e perossidasi (per RT) ed un cromogeno che subisce viraggio di colore in
funzione della quantità di H2O2 prodotta. La lettura della riflettanza dell’intensità
del colore consente di quantificare il risultato.
Chetonuria
I corpi chetonici sono normalmente quasi assenti nelle urine. la chetonuria è misurata
con cartine reattive che contengono nirtoprussiato, glicina ed un tampone
fortemente alcalino: Ketostix. L’acido acetico e l’acetone reagiscono con il
nitroprussiato per formare un colore rosso viola, che può essere quantificato.
Insulinemia
Serve per distinguere IDDM da NIDDM.
Valori: 2,5 e 25 mU/ml.
Metodo: ELISA o RIA.
Peptide C
Il peptide C deriva dalla scissione della proinsulina nell’apparato del Golgi nelle
. L’emivita del peptide C è più lunga dell’insulina. Questa misurazione offre
cellule
una misura della capacità di secrezione delle cellule , dato che insulina e pepC sono
in concentrazioni equimolari.
Il vantaggio è che si può analizzare la funzionalità in soggetti con Ab anti-Insulina e
chi è trattato con Insulina esogena.
Valori: 0,66 – 2,5 ng/dl.
Il test di stimolo del PepC permette di identificarne il livelo dopo 6 minuti e
discriminare, quindi, tra IDDM e NIDDM. Può essere utile in sospetto tumore
insulino-secernente.
Hb-glicosilata
Queste molecole sono frazioni di Hb che hanno la possibilità di legare glucosio dopo
l’avvenuta sintesi. Il loro studio si basa sull’eletroforesi. La frazione più importante è
l’HbAlc, che rappresenta il 4% dell’Hb totale di un soggetto sano. Il livello di HbAlc
è indicativo della glicemia nei 2-3 mesi precedenti. 3 base di
I gruppi aminici primari formano legami covalenti con gruppi carbonilici,
Schiff, in due tappe principali. A questo legame, con formazione di aldimina, segue
un riarrangiamento intramolecolare con formazione di un composto chetoaminico
4
stabile. Glu + NH2 (valina terminale) aldimina (base di Schiff) HbAlc
Questa reazione è essenzialmente chimica, in quanto non interviene nessun enzima; si
basa solo sulla concentrazione del glucosio.
I metodi di studio più utilizzati sono quello microcromatografico ed elettroforetico.
Questo trest è molto importante in medicina legale.
Fruttosamine
Questo dosaggio rileva l’iperglicemia delle ultime 2-3 settimane. Si valuta, infatti, la
quantità di protene sieriche, principalmente l’Albumina, che ha emivita di 15-20
giorni, che sono glicate. I valori di fruttosamine sono 150-285 mmol/l.
3 Il gruppo glicosidico è un gruppo carbonilico.
4 Reazione di Amadori.
P ROVE DINAMICHE
OGTT – Oral Glucose Tolerance Test
È la prova più usata.
La metodica si base sulla somministrazione di glucosio anidro di 75 grammi sciolto
5 Questa prova va eseguita a
in 250-300 ml di acqua e somministrato in 5-10 minuti.
riposo dopo 10 ore di digiuno.
I prelievi vengono fatti su sangue venoso prima dell’assunzione di glucosio e,
successivamente a questa, per 2 ore ogni mezz’ora.ù
Nel diabete la glicemia dopo due ore dal carico deve essere superiore ai 200 mg/dl.
In caso di intolleranza, questa sarà compresa tra 140 e 200 mg/dl.
Per il diabete gestazionale i criteri sono più restrittivi: non deve superare i 190 mg/dl
dopo 1 ora e i 170 mg/dl dopo 2 ore.
Carico di glucosio e.v.
Viene effettuato in pz con patologie a carico del sistema gastrointestinale che
possono compromettere il risultato dell’esame.
Il test si basa sulla somministrazione di 0,33 g/Kg di glu in soluzione al 33% per 3
minuti. Nel soggetto normale ciò comporta un immediato rialzo della glicemia ed una
rapida risposta insulinica (picco max in 1-3 minuti). I prelievi vengono effettuati
prima dell’iniezione e successivamente dopo 3, 10, 20, 30, 40, 50 e 60 minuti dopo.
Si calcola un coefficiente K che dipende dalla quantità di glu iniettato ed indica
assimilazione: pertanto è ridotto nel diabete.
K = (0,693) x 100)/Tempo di dimezzamento della glicemia.
In un soggetto normale, con 0,33 g/Kg di glucosio, K è in media 1,34. Si riduce
quanto più è grave la patologia.
Test alla Tolbutamide -cellule per la secrezione di insulina.
La Tolbutamide è in grado di stimolare le
Questa prova serve nello studio della riserva pancreatica di insulina.
Si inietta e.v. 1 g di Tolbutamide in 3 minuti circa. I prelievi per la determinazione
della glicemia ed insulinemia sono effettuati dopo 3, 5, 20, 30 e 60 minuti.
Normalmente al 20° min la glicemia si abbassa dell’80%. Se quella del 20° min è >
dell’80% e quella del 30° è > del 77% rispetto alla glicemia basale, si è di fronte ad
un pz diabetico.
Il picco dell’insulinemia nei soggetti normali si ha tra il 3° ed il 5° minuto, con una
successiva rapida caduta fino al 20° minuto.
5 Per i bambini la dose è di 1,75 mg/kg; nella donna gravida è di 100 mg/Kg.