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Alimentazione dei pet

Possiamo riconoscere due macrocategorie per quanto riguarda l'alimentazione:

  • Alimentazione fisiologica: cioè un'alimentazione differenziata in funzione dello stato fisiologico degli animali (animali in accrescimento, gestazione, allattamento, animali adulti, animali anziani ecc...)
  • Alimentazione dietetica: volta alla prevenzione e al trattamento di specifiche patologie controllabili per via alimentare. Infatti, non vi è soltanto il trattamento alimentare dell'animale malato, ma oggigiorno si ha anche la prevenzione delle patologie nell'animale sano attraverso l'alimentazione.

Sappiamo che il cane e il gatto sono due entità alimentari completamente diverse sia per il comportamento che per le esigenze nutrizionali.

Regimi alimentari per il pet

L'alimentazione del pet può seguire due regimi alimentari:

  • Industriale: crocchette, umido e semi-umido
  • Casalinga: cotta, cruda (BARF), simil-BARF (cioè senza ossa), vegetariane, paleo, iperproteica ecc...

Non esiste un regime alimentare migliore, ma la scelta adottata dipende principalmente dal cane ma anche dal proprietario. Questo agisce da tramite in quanto acquista l'alimento per l'animale e nella maggior parte delle volte ci mette anche del suo, per cui il regime alimentare più adottato è l'alimentazione mista (industriale e casalinga).

Variabili per la scelta del regime alimentare

Nel caso di animale sano, le variabili in base alle quali dobbiamo scegliere un regime alimentare sono:

  • Valore affettivo e commerciale degli animali
  • Numero di soggetti
  • Dal proprietario

Prendendo in considerazione le prime due variabili, abbiamo tre possibili situazioni:

  1. Alto numero di soggetti e alto valore commerciale (allevamenti di animali di razza)
  2. Basso numero di soggetti e alto valore affettivo (animale di proprietà)
  3. Alto numero di soggetti e basso valore (comunità di animali = randagismo)

Tipi di alimentazione

Alimentazione casalinga

Vantaggi Svantaggi
Valorizzazione dei sottoprodotti Tempi di preparazione, somministrazione
Scelta del tipo e della qualità degli ingredienti Difficoltà nella conservazione
Implicazioni “affettive” Costi elevati
Dieta su misura Possibilità di selezionare da parte dell'animale
Necessita di addizionare la dieta di minerali e vitamine

L'alimentazione casalinga è l'unica che ci permette di "cucirla" su misura in base alle esigenze dell'animale. Ad esempio, i mangimi industriali tendono a variare in base all'età, al sesso e all'attività fisica, ma se sarà necessario apportare delle modifiche possiamo unicamente aumentare o diminuire la quantità somministrata all'animale.

Al tempo stesso, con la dieta casalinga possiamo anche scegliere la tipologia e la qualità degli ingredienti in modo tale da adattarsi al meglio alle esigenze dell'animale, ad esempio si consiglia questa tipologia di dieta nel caso di cani allergici. Inoltre, la dieta casalinga deve rappresentare sempre di più una scelta da adottare poiché rappresenta un modo per utilizzare i sottoprodotti dal punto di vista della conservazione. Ovviamente, è importante sottolineare che qualsiasi dieta casalinga avrà bisogno di essere integrata dal punto di vista delle vitamine e dei minerali.

Alimentazione secca (crocchette)

Vantaggi Svantaggi
Miglior rapporto qualità/prezzo Necessità di acqua fresca
Più nutrienti per grammo di alimento Eccesso di carboidrati
Facile distribuzione Contaminanti (vegetali)
Stoccaggio agevole
Buona conservazione nell'alimentazione ad libitum

Alimentazione umida

Vantaggi Svantaggi
Aspetto appetibile Costi elevati (i nutrienti sono diluiti in acqua)
Conservazione duratura in contenitori stabili Pesanti nel trasporto e ingombranti nello stoccaggio
Rapida degradazione una volta aperta la confezione, per l'elevata concentrazione di acqua
Poco pratici per l'alimentazione ad libitum
Generalmente poco adatti all'alimentazione dei soggetti in stati fisiologici particolari come crescita, gestazione, allattamento, perché non conferisce tanta energia

Alimentazione secca e umida hanno svantaggi e vantaggi invertiti. In commercio esistono:

  • Mangimi completi: la cui sola somministrazione è in grado di soddisfare i fabbisogni dell'animale. Sono destinati a cuccioli e adulti in mantenimento, in allattamento, che fanno sforzo fisico, anziani.
  • Mangimi complementari: come snack, cereali fioccati o soffiati, complessi minerali, complessi vitaminici, ossa finte, ai quali quindi si devono addizionare necessariamente degli integratori.
  • Mangimi con particolari fini alimentari/dietetici: per animali con patologie (obesità, nefriti, dermatiti, cardiopatie, problemi intestinali, etc.), sono mangimi che per la loro particolare composizione o lo speciale procedimento di fabbricazione, si distinguono sia dagli alimenti comuni che dai mangimi medicati e sono presentati come prodotti destinati a sopperire a esigenze nutrizionali specifiche.

Per i mangimi medicati serve la ricetta perché contengono i principi farmacologici e attualmente sono in commercio solo per animali da reddito. Il regolamento 767 regola la messa in commercio del mangime animale e, ad esempio, stabilisce che tutti i mangimi dietetici destinati ad animali con una determinata patologia devono essere accomunati dalla stessa presenza in percentuale di determinati alimenti e per la loro formulazione è obbligatorio consultare il medico veterinario. Questo regolamento nasce per non indurre in errore il consumatore quindi, ad esempio, sarà necessario specificare che "i mangimi dietetici non sono sostituitivi al farmaco".

Industria del pet food

Nasce perché ci si è resi conto della grande disponibilità dei prodotti non più utilizzati in alimentazione umana e di ancora alto valore. Gli scarti che sono utilizzati per la produzione delle crocchette sono scarti di tipo 3, il che vuol dire che non sono stati destinati all'alimentazione umana non per motivazioni igienico-sanitarie, ma perché semplicemente scarti del processo produttivo. Prima la classificazione dei mangimi era merceologica quindi erano suddivisi per fascia di prezzo e c'era anche una corrispondenza qualitativa (un mangime che costa poco era di bassa qualità):

  • Primi prezzi: si trovavano nei consorzi agrari, erano di bassa qualità
  • Premium: nei supermercati
  • Superpremium: nei negozi specializzati, nei pet shop, mangimi dietetici o le grandi marche come Royal Canin, Hill’s.
  • Ultrapremium: ovvero i mangimi americani, i grain-free.

Oggi la vendita online ha livellato i prezzi quindi questa classificazione non esiste più, c'è una classificazione tecnologica dei mangimi, in: secco, umido e semiumido. È obbligatorio riportare sulle confezioni dei mangimi l'elenco in ordine decrescente, la formula può essere aperta (se sono esplicitate le percentuali) o chiusa (se non ci sono le percentuali).

Differenze tra i mangimi

  • Tipologia di ingredienti: sono sempre scarti di tipo 3
  • Concentrazione in principi nutritivi e energia
  • Appetibilità e digeribilità
  • Tipologia di confezionamento: carta o plastica, tutti i sacchi di plastica hanno una valvola che non fa entrare ossigeno e fa uscire aria.
  • Controlli materie prime e prodotto finito
  • Prezzo

Materie prime

Cereali

Si devono usare, o perlomeno deve esserci necessariamente dell'amido (i mangimi grain free: non hanno i cereali, ma hanno comunque l'amido, estratto per esempio dalla patata). Bisogna considerare:

  • Valore nutritivo: si dovrebbero scegliere quelli a basso indice glicemico (riso ha il più alto indice glicemico)
  • Grado di purezza
  • Assenza di inquinanti
  • Quota di fibra, se il cereale è integrale l'apporto di fibra sarà maggiore; se i cereali non sono integrali, ma la fibra è comunque alta allora saranno di scarsa qualità e con un basso peso specifico.

Proteine

Il sangue, la pelle, gli unghioni, gli artigli non si usano nel pet food, ma solo gli scarti della lavorazione della carne dopo la visita post-morte. Si controlla la:

  • Selezione della parte anatomica
  • Tipo di trattamento: si può usare carne fresca, la farina di carne e la farina di carne disidratata: l'acqua è la differenza, alla fine deve sempre uscire una crocchetta al 9% di acqua.
  • Stabilizzazione dei grassi

L'essiccazione avviene ad alta temperatura e per poco tempo; a più bassa temperatura, ma per più tempo avviene il processo di disidratazione. Oppure si possono usare materie prime liofilizzate, in questo caso per togliere l'acqua si usa la sublimazione, un processo che si ottiene sottoponendo la carne ad alta pressione. Il tipo di trattamento non può prescindere dal tipo di carne.

Per quanto riguarda la qualità del pet food dobbiamo prendere in considerazione tre parametri principali cioè le parti anatomiche utilizzate, il tipo di trattamento e la stabilizzazione dei grassi (in quanto gli acidi grassi polinsaturi risultano essere più sensibili al processo dell'irrancidimento). Dal punto di vista nutritivo questi parametri si ripercuotono sulla:

  • Conservabilità
  • La quantità e il valore biologico delle proteine: non è detto che essendo delle proteine di origine animale il valore biologico sia sempre alto
  • Quantità di ceneri: tanto più la carne è sporca di ossa e tanto meno sarà la quantità di proteine e maggiore la quantità di ceneri poiché le ossa apportano i minerali. Il valore in ceneri per un animale sano e adulto al mantenimento non dovrebbe essere superiore al 7-8%. Per cui, a parità di tutti gli altri valori riportati sul cartellino dobbiamo scegliere quello che presenta un valore in ceneri più basso.

Sul cartellino gli ingredienti vengono riportati:

  • In ordine decrescente
  • Dichiarati per categorie (cereali, carni e derivati) o singolarmente (mais, riso, pollo, manzo ecc...)
  • Nell'ambito delle categorie può essere specificata la % di un singolo ingrediente (es: cereali di cui riso il 20%)

La maggior parte delle volte si pensa che gli alimenti secchi con i cereali in prima posizione in etichetta siano di più scarsa qualità di un mangime che presenta la carne in prima voce poiché si tratta di carnivori. In questo caso si pensa che il secondo mangime sia migliore poiché riporta il 40% di carne come prima voce. In realtà, se andiamo a sommare la quantità di cereali indicati nella seconda tabella (20% + 16% + 14% = 50%) non troviamo una quantità tanto minore di cereali rispetto al primo mangime.

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Scienze agrarie e veterinarie AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Isaris di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Nutrizione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Gramenzi Alessandro.
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