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NANOMEDICINA
La nanomedicina in particolare si occupa dello sviluppo di nanotecnologie per la diagnosi, monitoraggio, trattamento
ed il controllo dei sistemi biologici
Sviluppo di nanosistemi per il trasporto dei farmaci all’interno del nostro organismo.
I nanosistemi permettono di veicolare sostanze che in forma libera farebbero fatica a raggiungere il sito bersaglio di
destinazione.
Sfruttando i materiali nanometrici è possibile creare sistemi di piccole dimensioni all’interno dei quali possiamo
caricare le nostre molecole di interesse. Possibile veicolare i nanosistemi all’interno dell’organismo.
Nanosistemi
: l’idea iniziale era quella di creare una sorta di unico nanosistema che potesse veicolare qualsiasi
molecola indipendentemente dalle caratteristiche chimico-fisiche.
Adesso si è consapevoli della specificità che deve avere il nanosistema per il proprio farmaco o molecola da
veicolare.
È necessario scegliere il nanosistema migliore per una determinata condizione o una determinata patologia.
1995 venne approvato dall’FDA il primo farmaco Doxil che contiene un chemioterapico. Questa conformazione
riduce un effetto collaterale che avviene se il farmaco viene somministrato in maniera libera. Il chemioterapico aveva
un profilo di tossicità elevato se somministrato in maniera libera. L’utilizzo del nanosistema che lo veicola ne riduce
la tossicità.
I nanosistemi permettono di mascherare le caratteristiche sfavorevoli di un farmaco che ne impediscono la
veicolazione, per essere somministrato in modo libero.
Esempio: farmaco molto idrofilo è estremamente instabile, all’interno del corpo per questo è necessario disegnare un
sistema che veicoli il sistema nel sito target.
Vantaggi dei nanosistemi:
• aumento della solubilità —> distribuzione a livello tissutale.
• Protezione della molecola di interesse da altri possibili enzimi, fino al sito di azione.
• Aumento della frazione del farmaco che raggiunge il sito di azione
• Riducono reazioni avverse o effetti collaterali indesiderati
—> aumento biodisponibilità
La farmacocinetica del farmaco veicolato mediante un nanosistema è completamente diversa dalla cinetica di un
farmaco veicolato in forma libera. La farmacocinetica dipende da:
• nanosistema stesso
• dall’affinità tra nanosistema e farmaco: deve essere abbastanza forte e stabile fino a che il farmaco viene veicolato
al sito attivo, ma deve anche poter essere rotta al momento giusto.
Proprietà attrattive dei nanosistemi
• Costituiti da materiali biocompatibili e biodegradabili
• Molti materiali sono apporvati da FDA e EMA come sistemi di delivery di farmaci
• Rilascio costante e prolungato nel tempo (se un farmaco è all’interno di un nanosistema il rilascio è graduale e
questo singifica che volendo si potrebbe somministrare il farmaco con un frequenza maggiore, poichè il principio
attivo del farmaco viene rilasciato in un tempo prolungato con dosi costanti)
• La superficie dei nanosistemai può essere funzionalizzata: possono essere modificati per essere resi più stabili, per
interagire meglio con i farmaci, superare le membrana e le barriere biologiche. Se il nanosistema è reso troppo
complesso diventa un problema per il farmaco
• Possono essere direzionati verso il tessuto di interesse mediante un direzionamento passivo o attivo per colpire
specifici organi o cellule. Direzionamento passivo viene sfruttato molto nel cancro: no modificazione del
nanosistema ma si sfrutta la caratteristica dell’organismo che cambia in funzione della patologia
MATERIALI
Liposomi e nanosistemi di natura lipidica sono composti da fosfolipidi e colesterolo ovvro componenti delle
membrane cellulari che sono materiali biocompatibili e biodegradabili
anche l’albumina permette di creare nanovettori all’interno del quale inserire un determinato farmaco.
I nanosistemi polimerici sono composti da polimeri sintetici biodegradabili e biocompatibile che si degradano in
acido lattico e acido bentonico (componenti del ciclo di Krebs)
mentre i nanosistemi multi-stage sono composti da Silice porosa degradabile in acido silico e viene escreto tramite
reni. Questo materaile è stato utilizzato epr creare particelle multi-stage
1. Liposomi
Strutture sferiche cave formate da un doppio strato lipidco composto da fosfolipidi e colesterolo, con un diametro di
circa 100 nm. All’interno è possibile inserire farmaci o molecole sia idrofobiche che idrofile:
• idrofobiche sono veicolate tra i due foglietti lipidici
• Idrofile veicolate nella cavità interna in fase acquosa. Per esempio l’mRNA o altri acidi nucleici sono resi più
stabili e veicolabili in fase acquosa all’interno dei liposomi.
Il problema della somministrazione di un mRNA in forma libera è la sua estrema instabilità. Il nanosistema lipidico
maschera le caratteristiche svantaggiose
Sono i primi nanofarmaci approvati dalla FDA.
La doxorubicina è un chemioterapico con elevata cardio-tossicità per cui non poteva essere veicolato in forma
libera.
La doxorubicina inserita all’interno dei liposomi non presenta le stesse caratteristiche tossiche.
Il primo liposoma utilizzato fu proprio il Doxil, veicolo della doxoromicina i liposomi possono essere modificati.
Minuto 38
Una modifica comune è posizionare uno strato di PEG sulla superficie del nanosistema. Questo strato è in grado di
mascherare l’idrofobicità della maggior parte dei nanovettori. Il PEG ha un’elevata polarità e solubilità in acqua e
conferisce una stabilità al sistema.
2. Nanoparticelle lipidiche
Devono avere lipidi cationici che permettono al mRNA (acido nucleico negativo) di legarsi in maniera stabile al
nanosistema. Spesso hanno uno strato di PEG sulla superficie e lipidi che rendono il sistema stabile insieme al
colesterolo, con ruolo strutturale. Hanno anche la fosfatidicolina per mantenere una certa rigidità.
A) gli mRNA sono organizzati nelle micelle lipidiche dentro le nanoparticelle, e ogni singola molecola è circondata
da un proprio strato lipidico
B) gli mRNA sono interposti tra due doppi strati fosfolipidici
Gli mRNA vengono rilasciati in loco all’interno della cellula. Questo meccansimo di rilascio degli mRNA è stato
utilizzato nella produzione di vaccini come Pfizer e Moderna
L’mRNA disegnato viene usato come templato per produrre la proteina corrispondente nel RE. La proteina viene
trasferita nell’apparato di Golgi che si occupa di creare intorno ad essa una vescicola per veicolare la proteina sulla
superficie cellulare sotto forma di proteina Spike. Questa proteina funge da antigene e viene riconosciuta dalle cellule
linfociti B in modo da produrre anticorpi specifici contro questa proteina.
Il successo delle nanoparticelle lipidiche è dato da:
• La tecnologia mRNA era già pronta per essere usata da molti anni
• Le nanoparticelle lipidiche erano note come sistema di delivery da molti anni
• La tecnologia per produrre queste nanoparticelle in GMP e su larga scala è già disponibile
Il fatto che fosse già disponibile la piattaforma su larga scala ha accelerato molto il processo di formazione di questi
sistemi
3. Nanoparticelle polimeriche
Strutture solide e sferiche costituite da polimeri naturali o sintetici con diametro di circa 100-200 nm
Nanosfere con una fonte di matrice in cui viene intrappolato il farmaco, il quale interagisce con la struttura polimerica
Nanocapsule composte da una membrana polimerica al cui interno c’è una cavità centrale dove viene protetto il
farmaco.
Nella maggior parte dei casi necessitano di essere peghilate ovvero ricoperte di PEG lipidico prima di essere
somministrate
4. Nanovettori multi-state
Particelle di silice porosa i cui diametri possono variare.
Hanno il vantaggio di costruire particelle con forma e dimensioni definite e precisi diametri dei pori superficiali.
La caratteristica tipica di questi nanovettori hanno un primo livello formato da silice con la possibilità di avere pori di
diversa dimensioni a seconda della modalità di rilascio del farmaco che voglio programmare
All’interno hanno particelle piu piccole di prima o seconda generazione.
Primo livello: nanoparticella di silice mesoporosa (con forma e dimensione definite e diametro pori < 5-10 nm)
Secondo livello: nanoparticelle più piccole (<100nm) di prima o seconda generazione che contengono il farmaco
Vantaggio: testare forme e dimensioni diverse. Si rende conto che la forma elicoidale era la migliore per bypassare i
controlli dell’organismo. Questa forma elicoidale ricorda una sorta di globuro rosso. Le particelle di forma sferica
invece viene riuconsociuta molto facilmente dal nostro organismo.
Organizzazione delle MSV
La forma e la dimensione influenza la loro permanenza nel circolo
sanguigno e l’adesione cellulare
Modifiche sulla superficie influenzano il riconoscimento cellula-
specifico o il superamento di barriere
La dimensione dei pori influenza il caricamento e il rilascio del farmaco
La nanoparticella contenente il farmaco influenza la cinetica del
rilascio nei vari tessuti