Popolazione europea
all’inizio del Medioevo
• Alla fine dell’Impero romano, la
popolazione europea era in declino. Le
guerre, le carestie, le epidemie e
l’instabilità politica portarono a un forte
calo demografico tra IV e IX secolo.
Crescita demografica tra X e
XIII secolo
• Tra il X e il XIII secolo si registrò una
significativa crescita demografica: la
popolazione europea passò da circa 40
milioni a oltre 70 milioni, trasformando
profondamente la società.
Fattori della crescita: clima,
agricoltura, stabilità
• Il clima più mite dell’Optimum Medievale,
le innovazioni agricole e la stabilità
relativa contribuirono a una maggiore
natalità, minor mortalità e aumento delle
risorse disponibili.
Espansione dei villaggi e
dissodamento delle terre
• L’aumento demografico portò
all’espansione dei villaggi esistenti e alla
fondazione di nuovi insediamenti,
attraverso il dissodamento di foreste,
paludi e terreni marginali.
La colonizzazione interna
europea
• La colonizzazione interna coinvolse aree
come la Germania, la Francia, la Pianura
Padana. Nuove terre venivano coltivate e
ripopolate da contadini provenienti da
regioni più densamente abitate.
Migrazioni verso l’Europa
orientale
• Grandi gruppi di coloni si spostarono verso
l’Europa orientale (Ostsiedlung),
stabilendosi in territori slavi. Furono
sostenuti da nobili, vescovi e ordini
religiosi interessati alla cristianizzazione.
Migrazioni stagionali e
lavoro temporaneo
• Molti contadini praticavano migrazioni
stagionali per lavorare nei campi di altri
signori. Anche artigiani e lavoratori
itineranti si spostavano per fiere, cantieri,
vendemmie.
Inurbamento e attrazione
delle città
• La crescita delle città attrasse popolazione
rurale in cerca di opportunità economiche
e libertà. L’inurbamento fu un fenomeno
costante tra XIII e XIV secolo, modificando
l’equilibrio sociale.
Movimenti dei pellegrini e
dei mercanti
• Pellegrini e mercanti erano protagonisti di
movimenti a lungo raggio: visitavano
santuari, partecipavano a fiere,
attraversavano intere regioni contribuendo
alla circolazione di persone e idee.
L’emigrazione religiosa:
monaci ed eremiti
• Alcuni movimenti migratori erano legati
alla religione: monaci, eremiti, missionari
si spostavano per fondare monasteri,
evangelizzare, ritirarsi in solitudine o
creare nuovi centri spirituali.
Migrazioni legate alle
crociate
• Le crociate determinarono lo spostamento
di migliaia di persone verso la Terra Santa
e altre regioni: crociati, cavalieri, coloni,
mercanti seguirono le armate nei nuovi
territori.
Flussi di popolazione e
nuove frontiere
• I confini europei si espansero grazie ai
movimenti migratori: verso la Spagna
durante la Reconquista, nei Balcani, in
Irlanda, nell’Europa centrale e
settentrionale, creando nuove identità
regionali.
Le invasioni e i flussi forzati
• Le invasioni (normanni, ungari, saraceni)
provocarono spostamenti forzati di
popolazioni. I rifugiati, i prigionieri e i
deportati cambiarono la composizione
etnica e culturale di molte aree.
L’impatto della peste nera
sulla demografia
• La peste nera del 1347-1352 ebbe un
impatto devastante: provocò il crollo
demografico, abbandono di terre, calo di
manodopera, riduzione della natalità e
aumento della mobilità.
Spopolamento e abbandono
dei villaggi
• Numerosi villaggi furono deserti. Le città
subirono gravi perdite. Alcune zone
rimasero spopolate per decenni. I
sopravvissuti cercarono condizioni migliori
migrando verso zone più favorevoli.
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