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RIFLESSI MONO SINAPTICI E POLISINAPTICI

In base alla loro complessità (quantità di impulsi, risposte eccitatorie o inibitorie che uno stimolo induce) gli archi riflessi si possono dividere in monosinaptici e polisinaptici.

Solo rare volte accade che un neurone sensitivo formi sinapsi direttamente con quello motore. In questo caso si ha un arco riflesso monosinaptico, cioè un arco dove si attraversa una sola sinapsi. In questi casi lo stimolo è in grado di riprodurre un'azione riflessa brusca, non controllata, troppo automatica e rudimentale. Sul neurone efferente (cellula nervosa che porta l'impulso dal centro alla periferia) arrivano fibre da tutte le parti del sistema nervoso. Questo neurone viene perciò chiamato via finale comune. (vedi disegno pag 36).

Negli archi riflessi polisinaptici, tra il neurone efferente e quello afferente ci sono interneuroni o neuroni intercalari. Il neurone afferente arriva al midollo spinale attraverso le corna posteriori.

mentre quello efferente si trova nelle corna anteriori. Il ruolo degli interneuroni è quello di collegare il neurone afferente con un neurone efferente. Quando questi si collegano parliamo di arco riflesso polisinaptico in quanto sono numerose le connessioni sinaptiche che si stabiliscono.

Il ruolo degli interneuroni è quello di attenuare e modulare l'automatismo del movimento globale assicurando la diffusione o irradiazione della risposta che per alcuni muscoli sarà eccitatoria e per gli antagonisti, inibitoria. L'impulso che proviene dall'afferenza potrà diffondersi anche in altri neuroni di altri segmenti midollari.

Gli interneuroni spinali hanno un ruolo importante nella regolazione e controllo del movimento. Fanno da interfaccia tra motoneuroni alfa e gamma e le afferenze sensoriali e le vie discendenti del controllo motorio. Questi interneuroni sono collegati tra loro da connessioni che gli consentono la coordinazione dei programmi motori.

Le afferenze che trasmettono sono di tipo inibitorio o eccitatorio. Quando si ha la contrazione di un gruppo di muscoli con il rilassamento dei muscoli antagonisti si ha un fenomeno di inibizione (Inibizione reciproca) mentre nel riflesso flessorio si ha uno stimolo eccitatorio. Gli interneuroni non sono solo responsabili della propagazione e modulazione dell'impulso che va dalla periferia al centro e dal centro alla periferia, ma anche della sua propagazione nel tempo generando l'AUTOMATISMO.

RIFLESSI DA STIRAMENTO (Propriocettivo) [da myo = muscolo e tasis = stiramento]

Il riflesso da stiramento o riflesso miotatico, porta ad un aumento di tensione muscolare fino ad una contrazione involontaria del muscolo (RISPOSTA), causata da un rapido allungamento dello stesso (CAUSA/STIMOLO). È importante per mantenere la posizione eretta, l'equilibrio e per la regolazione del tono muscolare. È un riflesso monosinaptico.

Esiste un riflesso miotatico fasico ed uno tonico: fasico

caffè) cerca di spostare il braccio dalla sua posizione di equilibrio, il riflesso da stiramento entra in azioneper contrastare questa forza e mantenere il braccio nella posizione desiderata. Questo tipo di riflesso è tonico perché la risposta è sostenuta nel tempo, fino a quando la forza esterna viene rimossa o superata.

caffè;) determina unostiramento imprevisto di un muscolo extrafusale, il circuito di feedback del fuso neuromuscolare produceun'immediata contrazione compensatoria di tale muscolo che controbilancia la forza esterna e vi impediscedi rovesciare la tazzina di caffè. Altro esempio di riflesso miotatico tonico è quello che agisce sui muscoliposturali come risposta di contrasto alla gravità che tende a flettere gli arti inferiori come ad accovacciarci.A questo accovacciamento, lo stiramento determinato dallo accovacciamento, fa sì che i muscoli abbianouno stiramento cronico tonico al quale tonicamente rispondono con una contrazione. Badate, se voi guardateuna persona, cosa che si fa in clinica, e la fate mettere davanti a voi in piedi a occhi aperti con le braccia lungoi fianchi, vedrete che oscilla (pendolo invertito) ciò significa che la posizione di equilibrio viene costantementecontrollata e subisce delle piccole variazioni momento per momento.

Se fate chiudere gli occhi la situazione peggiora, e le oscillazioni aumentano di ampiezza. Quindi non è soltanto un fatto legato all'assunzione di una posizione per il mantenimento indefinito di tale posizione. Vi sono elementi di perturbazione che, momento per momento, fanno variare quello che è lo stato di allungamento di alcuni muscoli ai quali questi muscoli rispondono con contrazioni. Ricordate che, quando si sta in una posizione eretta, prevale agli arti inferiori il tono degli estensori e per gli arti superiori il tono dei flessori, Nel riflesso fasico la percussione che è quel momento in cui si ha uno stimolo di brevissima durata, rapida ascesa, rapida risoluzione e rapida ascesa e risoluzione della risposta: la risposta deve essere adeguata, per intensità e durata, allo stimolo. Invece il riflesso miotatico tonico è spiegato dalla persistenza dell'attività discarica sostenuta anche durante la fase statica dello stiramento, quindi.utilizzo dei muscoli, sia per regolare la contrazione muscolare durante l'esecuzione di movimenti precisi. I fusi neuromuscolari sono costituiti da fibre muscolari specializzate chiamate fibre intrafusali, che sono circondate da fibre muscolari normali chiamate fibre extrafusali. Le fibre intrafusali sono innervate da fibre nervose sensoriali chiamate fibre afferenti, che trasmettono le informazioni sullo stato di stiramento del muscolo al midollo spinale. Quando un muscolo viene stirato, le fibre intrafusali si allungano e questo provoca la generazione di potenziali d'azione nelle fibre afferenti. Questi potenziali d'azione vengono trasmessi al midollo spinale, dove vengono elaborati e inviati ai motoneuroni alfa, che innervano le fibre muscolari extrafusali. I motoneuroni alfa rispondono aumentando la contrazione muscolare, in modo da contrastare lo stiramento e ripristinare la lunghezza normale del muscolo. Il riflesso miotatico è un riflesso monosinaptico, il che significa che coinvolge solo una sinapsi tra le fibre afferenti e i motoneuroni alfa. Questo rende il riflesso molto rapido, con un tempo di latenza molto breve tra lo stimolo e la risposta muscolare. Inoltre, il riflesso miotatico può essere modulato dai centri sovrassiali, come il cervello, a seconda del contesto e dell'utilità funzionale del movimento. Ad esempio, durante l'esecuzione di movimenti precisi e controllati, il riflesso miotatico può essere inibito per consentire una maggiore flessibilità e precisione nei movimenti. In conclusione, i fusi neuromuscolari e il riflesso miotatico svolgono un ruolo fondamentale nel controllo e nella regolazione della contrazione muscolare. Questi meccanismi consentono al nostro corpo di adattarsi alle diverse situazioni e di eseguire movimenti precisi e coordinati.

Allungamento, sia per mantenere il normale tono muscolare, sia per eseguire movimenti fluidi in maniera armonica e controllata. Tutti i muscoli scheletrici - mancano soltanto nei muscoli facciali mimici, nello stapedio, nel tensore del timpano e nei muscoli sottoioidei - contengono al loro interno diversi fusi neuromuscolari, che sono particolarmente concentrati a livello dei muscoli della masticazione, della colonna, degli occhi, degli arti e delle mani. Qui, i fusi neuromuscolari, lunghi circa 5-10 mm, si dispongono in parallelo alle fibre muscolari ordinarie e proprio grazie a questa particolare disposizione "fianco a fianco" riescono a captarne il grado di allungamento.

Il fuso neuromuscolare è costituito da una capsula di tessuto connettivo che avvolge un ristretto gruppo di fibre muscolari (da 4 a 10), dotate di una struttura citologica "speciale"; queste fibre vengono spesso chiamate intrafusali, per distinguerle da quelle ordinarie, che, per par condicio, sono

Insignite dell'aggettivo "extrafusali". La fisiologia delle fibre intrafusali si spiega, innanzitutto, esaminandone nel dettaglio la struttura anatomica. Ai loro estremi sono del tutto simili alle fibre ordinarie e contengono, per questo, fibrille striate contrattili. La vera differenza sta nella porzione equatoriale, che si presenta allargata, priva di miofibrille e ricca di terminazioni sensoriali sensibili allo stiramento, immerse in una sostanza gelatinosa. Si dice, per questo, che le fibre dei fusi neuromuscolari sono effettori ai due poli (si contraggono in risposta a uno stimolo nervoso) ed emettitori al centro (da cui inviano informazioni sullo stato di allungamento). Dal punto di vista anatomico, le fibre muscolari intrafusali si dividono in fibre a sacco nucleare (dette anche fibra a borsa o sacchetto) e fibre a catena nucleare. Le prime possiedono una zona centrale dilatata, ricca di nuclei. Le fibre a catena nucleare presentano invece una distribuzione nucleare allungata.

sempre concentrata nell'area equatoriale, ma estesa anche in periferia; sono inoltre più corte e sottili delle precedenti. Dal punto di vista anatomico, le terminazioni sensitive del fuso neuromuscolare si dispongono, in parte arrotolandosi alla regione mediana (terminazioni anulo-spirali o primarie) ed in parte formando una diramazione a alberello nelle regioni limitrofe (terminazioni a fiorami o secondarie). Le terminazioni primarie sono più spesse, hanno un'elevata velocità di conduzione, appartengono alla classe delle fibre Ia, e si dipartono sia dalle fibre a sacco che da quelle a catena nucleare; le terminazioni secondarie, appartenenti alla classe delle fibre di tipo II, sono invece più sottili, meno veloci nella propagazione degli impulsi ed innervano prevalentemente le fibre a catena di nuclei. Le fibre primarie (dinamiche) recepiscono prevalentemente bruschi e rapidi cambiamenti di velocità, grazie anche ad un'innervazione motoria.

La muscolatura scheletrica è costituita da fibre gamma particolarmente veloci (riccamente mielinizzate, dette fibre gamma dinamiche). Mentre le terminazioni secondarie (Statiche) forniscono informazioni più precise sulla durata e sull'entità della variazione di tensione. Tramite le variazioni di scarica delle fibre secondarie, il S.N.C. riceve informazioni sull'entità dell'allungamento muscolare e, tramite le primarie, sulla velocità dell'allungamento.

A differenza delle fibre muscolari extrafusali, che ricevono afferenze dai motoneuroni alfa, le fibre del fuso si contraggono sotto l'azione dei motoneuroni gamma. Il loro compito è quello di aggiustare la sensibilità dei fusi neuromuscolari in base al grado di stiramento, in modo tale che essi rimangano attivi anche quando il muscolo è accorciato. Tutto ciò è reso possibile dalla cosiddetta co-attivazione alfa-gamma, cioè dalla simultanea contrazione delle fibre fusali ed intrafusali.

Dal momento che queste ultime sono innervate ad entrambe le estremità muscolari, la loro contrazione porta ad un allungamento della regione centrale che mantiene stirate le terminazioni sensitive. Mentre il muscolo, i
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
11 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher red4blue8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Movimento umano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Vittoria Albertina.