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Alcuni allestimenti storici di mostre surrealiste
PARIGI, 1938 – fotografia di Roger Schall
Aspetti che sconfinano nella dimensione ambientale-allestitiva: camera da letto con gusto Rococò nel letto d'epoca. In realtà, ambientato e allestito in una specie di grotta e anfratto naturale, così come lasciano intendere sia le decorazioni sul soffitto (incrostazioni stalagmitiche che richiamano paesaggi ossificati di Max Ernst visti prima) e sul pavimento una sorta di muschio o vegetazione spontanea (tutto un artificio allestitivo concorre a spiazzare, disorientare e rendere ambienti incongruenti). Esperienze "immersive": non solo vedere qualcosa, andando in giro per mostre surrealiste, ma attivare tutti i sensi fino al profondo dell'animo umano (psiche, paure, angoscie, rimorso). Bisognava liberare, scatenare la società a partire dalla liberazione delle nostre più
intimeveritàTestimone poi ceduto a New YorkImmaginato (allestimento) da Duchamp.John, D. SchiffAppartamento di New York con decorazione neo-settecentesca (di moda nell'America di anniTrenta-Quaranta, soprattutto in ambienti ricchi dell'alta borghesia newyorkese e nordamericana, checercava nei modelli di prestigio europeo la legittimazione del loro potere. Quale migliore stile diquello Barocco, Rococò, Maria Antonietta... sconvolto, però, da questa ragnatela che immagina perla visita alla mostra).Mostra in cui spettatore era costretto alla fatica fisica (angosciante e fastidiosa) di visitare la mostra,districandosi attraverso questa fitta rete di fili tesi a mezzaria, a ridosso di pannelli espositivi.DOMANDA...Il Dada è una delle matrici surrealiste, tanto più nella personalità di... con background di culturapersonale legato proprio al Dada. Il non-sense, l'incongruenza, lo spiazzamento sono tutte istanzecheSulla condizione femminile e l'emancipazione. Condizione sempre subalterna, secondaria, dominata prima dalla figura maschile, poi dal compagno artista, su un crescendo di tensione e confronti che, nonostante le condizioni di disagio, Frida non volle mai subire (paladina del femminismo ante-litteram, tanto più rispetto al fronte messicano periferico, non incline a dinamiche di questo tipo).
Rigoroso impianto figurativo, su cui si innestano visioni abbastanza perturbanti che si riferiscono a distanze precedentemente esposte.
Molti hanno l'Europa come riferimento della loro formazione artistica. S.R. Matta, PSYCHOLOGICAL MORPHOLOGY, 1938
Da Andrea Masson (visto ieri) a Tanguy. Paesaggio ossificato, scarnificato; pittura veloce, gestuale; figure fantasmatiche, evanescenti, impalpabili, quasi trascrizione psichica di stato d'animo.
Dipinto che introduce temi al centro della rappresentazione: metamorfosi e continua trasformazione della forma in base a sentimenti, stati d'animo.
Condizioni mentali e psichiche). W. LAM, The jungle, 1943
Ero al bagno
Cosa accade in altri paesi (contestualmente)? Rappel à l'ordre, ritorno a figurazione più piana.
Pensiamole come elementi complementari di un dibattito che si definisce grazie all'esistenza di esperienze diverse e più modi di sentire e proporsi come artisti moderni.
Partiamo dalla Francia, a cui la stessa definizione fa riferimento, definizione si deve a Jean Cocteau: (poeta e drammaturgo).
BALTHUS, LA RUE, 1933
Fondo di tipo realista/surrealista (fissità, desolazione della strada, nonostante abbia vivacità, movimento, articolazione... qualcosa di inquietante). Si privilegia, anche rispetto ad altri esiti surrealisti-figurativi visti un qualcosa di più tradizionale e ortodosso. De Chirico invitava artisti a riconquistare dimensione artigianale rispetto a pittura e arti più tradizionali, per non cadere nel facile gioco della provocazione e trovata di molte
posizioni dell'avanguardia (posizione netta controarte cubista e bolscevica, riferendosi ad avanguardie sovietiche). Molte di queste esperienze spesso si sono caricate di valore reazionario, conservatore (di destra). Tanto avanguardie sovietiche, surrealiste... acquisiscono vera e propria configurazione politica intermini di militanza anche in pacifici partiti. Le proposte di molti artisti sembrano avere carattere conservatore, reazionario. Se è vero questo soprattutto in contesti come quello italiano e tedesco (dove l'ingombrante presenza di regimi totalitari inevitabilmente finisce per avere un'ingerenza nei confronti anche della produzione artistica e assetto di valori artistico-culturali in senso più ampio), questo è meno vero, ad es., in Francia, in cui lo stesso Picasso elabora una sua parentesi di ritorno all'ordine. 1917, RITRATTO DI OLGA, Olga in poltrona, PICASSO Olga, rispetto ai precedenti cubisti del 1917 (a ridosso della fine delconflitto); Picasso sperimenta un più ortodosso ritorno alla figurazione. Picasso scopre città come Roma, Napoli... rimanendo colpito dalla tradizione classicista, mediterranea, latina. Anche la stessa cultura tedesca, nel delirio classicista di Hitler, poteva avere un suo fondamento di matrice mediterranea, classica, latina, da cui la spinta sia all'architettura di Stato che a una pittura definita nel segno della tradizione e contro esperienze d'avanguardia.PICASSO, DEUX FEMMES COURANT SUR LA PLAGE (LA COURSE), 1922
Riscopre Ingres e rilegge la tradizione di pittura francese classica e romantica, che soprattutto nel disegno è riproposta di temi cari alla poetica dell'artista (come Arlecchino).PICASSO, Arlequin au miroir, 1923 (periodo blu o rosa, richiamo).
Guarda a Raffaello e ai suoi emuli ottocenteschi. Pratica che si affida all'esercizio del disegno.Ritratto di Igor Stravinsky, 1920
Ecco la pratica del disegno. Recupero dell'esercizio quotidiano del disegno (esordi diPicasso caratterizzati per questo virtuosismo: figlio di professore di disegno) Le Corbusier, 1920, Nature morte. Anche pittore, non solo architetto. Purismo in pittura, che si tiene insieme alle poetiche maturate nell'ambito della rivista "Lo spirito nuovo" (stesso titolo del padiglione del 1925 che espone all'Esposizione Universale di Parigi); pittura purificata, che pur mantenendo tratti della scomposizione cubista (cubismo analitico della prima ondata), ma campiture piatte, linee di contorno nette, composizioni dal vago sapore meccanomorfo. Altra anima di questo ritorno all'ordine, che declina diversa idea di modernità, rifuggendo dai linguaggi accidentati, ermetici e sperimentali di avanguardie storiche, tentando compromesso tra quelle istanze e cifra comunicativo-linguistica più ortodossa e tradizionale (che poi caratterizza anche la sua architettura).
EDWARD HOPPER, NIGHTWALKS, 1942. Rimonta a precisionismo; quasi evidenza cinematografica. Anche qui
Atmosfere di tanto cinema. Atmosfere sospese, silenti, notturne e proprio per questo stranianti/perturbanti, se pur inserite in un brano ordinario. "Paesaggio urbano" (contraddizione in termini, anche se vale la pena di definirlo così) di grandi città nordamericane che ha qualcosa di sinistro. Stesso carattere che troviamo in tanto cinema di Hitchcock.
ESPERIENZA DELL'ENTARTETE KUNST, in Germania. Voluta dal Nazismo per mettere all'indice l'arte "degenerata": produzione da Van Gogh a Kandinskij, indicata come arte da mandare al macero, negativa. Deformazioni di allestimento interno, in cui ritroviamo Kandinskij, cubisti, dada... messi all'aberlina. Sempre Monaco 1937, in cui ci si fa beffe dell'avanguardia, allestita a ridosso di un'altra mostra che invece doveva esibire il volto più autentico dell'arte tedesca nel segno del classicismo, oggi dimenticata per carattere ideologico propagandistico della sua ispirazione.
ma guarda caso visitata da meno persone (sia per meccanismi dal Salon des refuses in poi, per cui fa più gola ciò che è proibito); questa operazione, che doveva decretare la fine dell'avanguardia, ne rilanciò le fortune. In Italia, nonostante scelte di politica internazionale-interna... in tema di politica culturale si mantenne più autonoma e indipendente. Non registriamo fenomeno del genere... nonostante favore accordato a pittura di stampo più tradizionale (artisti che ambiziosamente si proponevano di condensare e rappresentare tutta l'arte contemporanea italiana). Nonostante favori accordati a questo gruppo, Mussolini non censurò mai esperienza d'avanguardia come futurismo. Marinetti tentò sempre di scalzare dal riconoscimento di questo titolo di arte di Stato (come invece era accaduto in Germania). A esperienze d'avanguardia, come quella del Bauhause (nata a Weimar, che prevedeva formazione totale di artisti, architetti,decoratori, scenografi, artigiani… ereditava idea di sintesi di arte e opera d’arte totale).
Carattere sperimentale, eterodosso, antifascista di aderenti alla scuola; insegnanti erano tutti rappresentanti di arte degenerata che nel 1937 Hitler metterà all’indice (Kandinskij, Klee…), che si muovono in una cifra di purismo corbousiano.

Esito dell’aspirazione ad opera d’arte totale (integrazione pittura, decoro, arredi…)
Troviamo l’idea del mobile cassettone (proposta da Le Corbusier nel padiglione del 1925), mobili progettati da designer attivi nel movimento (sedia, tavolo, sgabello)
La scuola fu chiusa come scuola pubblica nel 1931. Mantenne veste privata ancora nel 1932, per poi chiudere i battenti e trasferirsi negli Stati Uniti d’America come accademia privata.

Orientamento geometrico ematematico in questi anni (r)