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Minore età, inabilitazione, Interdizione, amministrazione di sostegno e emancipazione Pag. 1
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Art. 414

Persone che possono essere interdette.

➢ 1° COMMA: Il o il di età che si trovano in condizione di infermità

maggiore minore emancipato

mentale da essere ritenuti sono interdetti. I requisiti

incapaci di provvedere ai propri interessi,

dell'interdizione giudiziale sono dunque una malattia psichica sia abituale (non si intende una

malattia incurabile) da non permettere all'interdetto di esprimere liberamente e volontariamente la

sua volontà, l'incapacità, la protezione adeguata che tuteli gli interdetti. L'interdizione si può

pronunciare nei confronti del maggiorenne o del minorenne anche se quest'ultimo è già un incapace

legale, perciò si parla di minore emancipato.

Effetti dell’interdizione

Gli effetti dell'interdizione decorrono dal momento della pubblicazione della sentenza di primo grado

che pronuncia l'interdizione.

Condizione giuridica dell’interdetto

L'interdetto si trova in una condizione che non è troppo diversa da quella del minore.

Il relativo procedimento di annullamento può essere chiesto dall'interdetto o dal tutore entro 5 anni.

Il tutore può compiere anche gli atti personalissimi (es. domanda di divorzio). Il giudice, infine, può

prevedere che determinati atti possono essere compiuti in autonomia dell'interdetto o dell'interdetto

affiancato dal tutore (con eccezioni: annullamento del matrimonio ecc). Inoltre, per agire in giudizio

l'interdetto necessita del suo tutore. L'interdizione può essere revocata con sentenza del tribunale (art. 431) e

quest'ultimo in sede di revoca può anche dichiarare il soggetto come inabilitato.

3. INABILITAZIONE

Art. 415 l’inabilitazione viene pronunciata con una da parte del a ricorrere

sentenza tribunale

a uno dei seguenti presupposti/requisiti:

alternativamente

• = non troppo grave da produrre interdizione, incide in qualche modo in senso

Infermità di mente

negativo sulla capacità che il soggetto ha di far fronte in autonomia ai propri affari senza però

privarlo della capacità di intendere e di volere. Art. 415 comma 1.

• = un impulso patologico che va ad incidere negativamente/in senso negativo, sulla

Prodigalità

capacità del soggetto di comprendere e valutare la rilevanza economica di quegli atti che attua.

Questo impulso patologico non gli permette di percepire economicamente le sue azioni, lo spinge a

sperperare.

• = comporta l'esposizione del soggetto a

Abuso abituale di sostanze alcoliche e stupefacenti

disporsi a gravi problemi economici.

• = dalla prima infanzia che abbiano comportato nel soggetto la possibilità di ricevere

Sordità o cecità

un'educazione sulla capacità necessaria per capire come affrontare i suoi affari. Oggi in calo grazie

alla formazione.

Procedimento di inabilitazione

Coincide con quello di interdizione.

Revoca dell'inabilitazione

Coincide con quello dell'interdizione

Condizione giuridica dell’inabilitato

• Atti che può compiere il soggetto inabilitato

L'inabilitato potrà compiere autonomamente, da solo, tutti quegli atti che sono di ordinaria

amministrazione. Per quanto riguarda gli atti di straordinaria amministrazione, non può svolgerli solo,

ha bisogno di un curatore=soggetto che aiuta e affianca il soggetto inabilitato, viene nominato dal

giudice; la presenza del curatore fa sì che l'atto straordinario deve essere compiuto dall'inabilitato

sempre in presenza del curatore. Il curatore va ad integrare la volontà dell'inabilitato, nn lo sostituisce.

Attività processuale

è sempre necessaria la presenza del curatore in attività processuale. In alcuni casi il giudice potrebbe, tramite

la sentenza di inabilitazione o con successivi provvedimenti giudiziali, può autorizzare/prevedere che

determinati atti, anche se eccedenti l'ordinaria amministrazione, possono cmq essere posti in essere

dall’inabilitato senza l'assistenza del curatore (art.427 comma 1).

4. AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO

Artt. 404 ss.

Si apre con un provvedimento del giudice, che non è una sentenza, ma è un decreto, un decreto motivato

che proviene da un giudice tutelare. Il giudice tutelare può prevedere l'amministrazione di sostegno solo se

i presupposti ricorrono congiuntamente.

Presupposti:

• (requisito oggettivo)

Infermità o menomazione fisica o psichica della persona

• Impossibilità x il soggetto a causa del suo stato di infermità o menomazione fisica o psichica di

(requisito soggettivo)

riuscire a provvedere autonomamente a quelli che sono i suoi interessi

L’infermità psichica o fisica viene rilevata nel momento in cui il soggetto nn è in grado di far fronte

ai propri interessi, anche nn patrimoniali.

Per l'apertura di amministrazione di sostegno può esserci infermità mentale o anche una

menomazione psichica = situazione di disagio, difficoltà del soggetto, nn si traduce in malattia

mentale (es. anziano colpito da stati di confusione, difficoltà mentali), questo è un istituto in crescita

negli ultimi anni.

Menomazione o infermità fisica= non colpiscono lo stato mentale del soggetto, ma precludono ad

esso la possibilità di svolgere totalmente o parzialmente le azioni della sua vita quotidiana (es.

disabilità fisiche). In questo caso la menomazione o infermità può essere anche temporanea. Difatti

l'amministratore di sostegno può essere nominato a tempo determinato. Es. gioco d'azzardo:

infermità di mente.

• Si applica l'istituto di amministrazione di sostegno per i maggiorenni (in linea di principio per il

quale i minorenni dovrebbero essere tutelati da altri istituti appositi) + può essere aperto questo

istituto (come l’inabilitazione e l’interdizione) nell'ultimo anno prima del compimento della

maggiore età.

Procedimento

Può essere attivato anche dallo stesso beneficiario, oltre che da coniuge o partner in caso di unione civile,

persone stabilmente residenti con il soggetto, tutore, curatore, PM, parenti fino al quarto grado.

Fase centrale del procedimento di amministrazione di sostegno è l'audizione personale da parte del giudice

(il giudice deve recarsi nel luogo in cui è richiesta amministrazione di sostegno). Il giudice non deve solo

guardare a cosa appare necessario per il soggetto ma deve anche percepirne le richieste e bisogni. In ogni

dell’interessato) tutti

caso, dopo aver sentito il giudice, può adottare anche d'ufficio (dunque senza richiesta i

provvedimenti urgenti per la cura della persona interessata e per la conservazione del suo patrimonio.

Gli effetti

Gli effetti decorreranno dal deposito del decreto di apertura. Questo provvedimento va immediatamente

annotato dal cancelliere nel registro delle amministrazioni di sostegno. E poi, entro 10 giorni andrà

comunicato all'ufficiale di stato civile che lo dovrà annotare accanto/a margine all'anno di nascita del

soggetto. Regime della pubblicità dell'amministrazione di sostegno

Condizione giuridica del beneficiario

Gli effetti nn sono predeterminato dal legislatore in quanto vengono emanati di volta in volta nel decreto del

giudice tutelare, inoltre il giudice tutelare può in qualsiasi momento modificare anche d'ufficio il suo

provvedimento.

Il giudice tutelare se necessario nomina un amministratore di sostegno, la può nominare prima (con atto

pubblico o scrittura privata autenticata) o potrà scegliere, successivamente, un altro soggetto,

preferibilmente, tra le persone più legate al soggetto (art. 408). L'amministratore di sostegno deve essere

nominato pensando all'esclusivo interesse del soggetto interessato.

Con il decreto di nomina dell'amministratore di sostegno, il giudice dovrà indicare anche tutti gli atti che

l'amministratore di sostegno avrà il potere di compiere in nome e per conto dell'amministrato, ciò implica

che l'amministrato non può compiere da solo quegli atti (se li compie da solo sono annullabili).

L'amministratore di sostegno deve accettare e deve anche tenere sempre conto solo ed esclusivamente dei

bisogni e delle aspirazioni del beneficiario dell'amministrazione di sostegno.

Il giudice tutelare, se la situazione lo richiede, può anche prevedere che alcuni effetti automatici

dell'interdizione e inabilitazione, valgono anche per l'amministrazione di quel caso (es. sogg prodigo che

gioca d'azzardo il giudice può imporre il divieto di testare), potrebbe estendere effetti tipici di interdizione o

inabilitazione per quel caso.

Se non espressamente previsto che certi atti della quotidianità il beneficiario non può compierli, egli può

continuare a compierli. Art. 409 il beneficiario mantiene la propria autonomia salvo per i casi in cui è

previsto l'affiancamento dell'amministratore di sostegno. Bisogna salvaguardare il più possibile la capacità

e i poteri del beneficiario. Se l'amministratore di sostegno compie atti vietati da disposizione di legge o

eccedendo i poteri conferitegli, tali atti sono annullabili nel caso in cui ci sia istanza dell'amministrato, degli

eredi dell'amministrato, dell'amministrato o del PM.

Lo scopo è quello di trovare equilibrio tra tutela dell'amministrato e la sua possibilità di compiere atti

autonomamente

5. INCAPACITÁ NATURALE

Può accadere che un soggetto pienamente capace, in realtà, si trovi in una situazione di incapacità di

questa incapacità può dipendere da:

intendere e volere,

• Motivazioni permanenti

• Motivazioni transitorie

Non basta qualsiasi alterazione delle incapacità psichiche o intellettive, il soggetto deve essere stato privo

in maniera assoluta di autodeterminarsi nel momento in cui ha compiuto quel negozio.

Il soggetto può impugnare l'atto compiuto provando che in quell'istante in cui lo ha compiuto versava in uno

stato di incapacità naturale. L'onere della prova spetta al soggetto interessato (es. soggetto afflitto

improvvisamente di un ictus alla guida)

Condizione giuridica dell’incapace

- Per quanto riguarda gli atti compiuti da un incapace, matrimonio, unione civile, testamento o

donazione sono impugnabili solo dimostrando che il soggetto era incapace di intendere e di volere

nel momento in cui ha compiuto l'atto.

- Gli atti unilaterali, es. rinuncia a un credito, sono annullabili se si dimostra l'incapacità di intendere

volere del sogg nel momento in cui ha attuato l'atto + che da quell'atto è derivato (a

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Publisher
A.A. 2023-2024
5 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silviavnz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Maggiolo Marcello.