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CHE COS’È UN’IMPRESA?

Un’impresa può essere definita come un’organizzazione che compra e vende prodotti e servizi.

In un’impresa sono 3 i soggetti:

 Lavoratori;

 Management (direzione);

 Gli investitori. PERCHÉ ESISTONO LE IMPRESE?

In principio, tutta la produzione potrebbe essere organizzata in una serie di singoli individui-unità

produttive che contrattano tra loro per ottenere delle transazioni.

COSTI DI TRANSIZIONE: sono i costi connessi con uno scambio economico tra due parti coinvolte.

Le imprese esistono perché hanno vantaggi rispetto a singoli individui tali da minimizzare tali costi.

PROFITTO ECONOMICO

Consideriamo il modello del flusso circolare.

I profitti sono la differenza tra le entrate dell’impresa e le sue spese.

Assumiamo che l’obiettivo dell’impresa è la massimizzazione del profitto economico.

( ) −costi ).

Profitto economico=Ricavitotali RT economici totali(CT

I Ricavi totali rappresentano la somma complessiva che l’impresa ottiene grazie alla vendita dei suoi

prodotti.

Il costo economico totale è la spesa complessiva dell’impresa per l’acuisto degli input impiegati

nella produzione, misurata in termini di costi-opportunità.

Per misurare il profitto economico, il costo economico totale deve essere calcolato come somma dei

costi opportunità di tutti i fattori produttivi.

Allora, i costi contabili possono sottostimare i costi economici.

COSTI IMPUTATI:

Il costo imputato è il costo opportunità che il proprietario di un fattore produttivo sostiene se impiega il

fattore in un modo diverso da quello che sarebbe il suo migliore uso alternativo.

SPESA IRRECUPERABILE (SUNK COST):

Il costo contabile non è sempre inferiore a quello economico.

Spesa per un fattore produttivo che, una volta sostenuta, non può più essere recuperata in alcun

modo.

Non è un costo economico, perché sostenuta in ogni caso, a prescindere dall’utilizzo del fattore

produttivo.

VALORE D’USO DEL CAPITALE:

È il costo opportunità che si sostiene per il fatto di possedere e utilizzare i servizi di un fattore fisso.

In altre parole, è la somma del deprezzamento economico e degli interessi persi.

+

Costo d ’ uso=Ammortamento Interessi persi .

AMMORTAMENTO:

Perdita di valore che un’attività fissa subisce nel corso di un determinato periodo di tempo.

L’IMPRESA COME VENDITRICE: LA PRODUZIONE DI MASSIMO PROFITTO

In realtà, l’impresa deve compiere più scelte contemporaneamente e le decisioni sono così

interconnesse.

Prima scelta: quanto produrre.

L’obiettivo è la massimizzazione del profitto che è data dalla differenza di due componenti:

 Ricavi totali (RT)

 Costi economici totali (CT).

LA CURVA DEI RICAVI TOTALI:

I ricavi totali di un’impresa sono la somma complessiva che essa ottiene grazie alla vendita del

prodotto. RT= p∗Q

Per un’impresa che vende tutte le quantità del prodotto allo stesso prezzo: .

CURVA DI DOMANDA DELL’IMPRESA:

La curva di domanda di mercato mostra quanto output può essere complessivamente venduto da

tutte le imprese presenti nell’industria per ogni livello di prezzo.

La curva di domanda dell’impresa è una scheda che indica la quantità domandata del bene

prodotto da una singola impresa in corrispondenza di ciascun prezzo.

CURVA DEL RICAVO TOTALE:

La curva di domanda dell’impresa contiene le informazioni necessarie per calcolare i ricavi totali.

La curva del ricavo totale è una scheda che indica la relazione esistente tra il volume di produione di

un’impresa e i ricavi corrispondenti.

IL COSTO TOTALE:

La curva di costo totale è una scheda che indica la relazione tra il volume di produzione di

un’impresa e il costo totale corrispondente.

Noi stiamo assumendo che il costo dipenda solo dal livello dell’output, ossia stiamo ipotizzando

costanti: i prezzi degli input, la tecnologia di produzione, le caratteristiche del prodotto.

FUNZIONE DI PROFITTO:

È la rappresentazione grafica o algebrica della relazione tra il volume di produzione di un’impresa e il

suo profitto economico.

Per massimizzare i suoi profitti un’impresa dovrebbe espandere la sua produzione fino al punto in cui

la distanza verticale tra la curva di RT e la curva di CT è massima.

IL LIVELLO OTTIMALE DI PRODUZIONE:

Un modo diverso di analizzare il problema è quello di focalizzare l’analisi su come cambiano i profitti

quando il prodotto cambia!

Il punto di partenza è che l’impresa non sta massimizzando il suo profitto se aumentando la

produzione di un’unità il profitto dovesse aumentare.

RICAVO MARGINALE E COSTO MARGINALE

Siccome i profitti sono uguali alla differenza tra ricavi e costi, la variazione dei profitti sarà pari alla

differenza tra variazione dei ricavi totali e variazione dei costi totali.

RICAVO MARGINALE:

Ricavo marginale (RM) è la variazione del ricavo totale conseguente alla vendita di un’unità

aggiuntiva di prodotto.

COSTO MARGINALE:

Costo marginale (CM) è la variazione del costo totale conseguente alla produzione di un’unità

aggiuntiva.

MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO:

Il profitto è massimo nel punto in cui le curve del ricavo marginale e del costo marginale si

intersecano. =CM

RM .

Algebricamente, l’impresa dovrebbe produrre quando:

L’impresa deve espandere la produzione fino a quando il suo ricavo marginale coincide con il costo

marginale.

In quel punto il profitto marginale è nullo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
5 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IlLuzzo2 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Giombini Germana.