VIE METABOLICHE
Le vie metaboliche dei nutriliti sono catabolismo (processo
esoergonico) e anabolismo (sintesi; endoergonico): stretta
correlazione tra i due poiché l’energia che si ottiene dal catabolismo
può attivare l’anabolismo; nelle fasi anaboliche vengono utilizzate
anche molecole, elettroni, precursori.
Importante è il concetto di ossidazione di un composto:
sottrazione di atomi di H (ossidazione=deidrogenazione) -
Questi non vengono dispersi ma presi da accettori temporanei di e
(NAD, NADP, FAD), che dunque si riducono (NADH, NADPH, FADH) assumendo potere riducente sotto
-
forma di coenzimi ridotti possono ritrasferire gli e /H a un accettore finale.
I batteri possono avere diverse vie metaboliche per trarre energia: questo dipende dall’ampia varietà di
sostanze in grado di funzionare come accettore finale di idrogeno o elettroni.
CATABOLISMO: LA RESPIRAZIONE -
3 vie metaboliche • respirazione aerobia – ultimo accettore di e è l’ossigeno
• respirazione anaerobia – quei microorg. che non tollerano proprio l’ossigeno o si
cataboliche trovano in condizioni in cui scarseggia; accettori finali inorganici (nitrati, silati, CO2)
• fermentazione – microorg. non in grado di compiere nessuna respirazione
fermentano; accettore finale acido piruvico che si riduce in uno dei vari composti
organici che caratterizzano le varie fermentazioni
Respirazione aerobia
macromolecole organiche ossidate a CO2; E prodotta = 38 ATP; sede: membrana citoplasmatica.
È la via energeticamente più favorevole perché il composto organico viene completamente ossidato tutti
i batteri in grado di effettuarla sono favoriti perché riescono ad acquisire molta energia.
fase 1: glicolisi
prodotto finale 2 molecole di acido piruvico, 2 ATP, 2 molecole di NAD ridotto
NB! la glicolisi è la tappa comune a tutte e 3 le vie metaboliche (come prima tappa)
fase 2: ciclo di Krebs
via ciclica con formazione di diversi intermedi che possono essere utilizzati per altre vie metabolich;
prodotto finale 3 molecole di CO2, 1 GTP (energeticamente uguale all’ATP), 4 NAD ridotti, 1 FAD
ridotto;
il glucosio a questo punto è stato completamente ossidato, ma NAD e FAD devono essere riossidati
-
per poter essere riutilizzati nel ciclo (possono lavorare per + cicli) NAD e FAD cedono i loro e ai
trasportatori della catena respiratoria
fase 3: catena di trasporto degli elettroni
-
e vanno a cadere sull’ultimo accettore (=ossigeno) generando H2O (ossigeno si riduce a H2O);
la membrana viene energizzata creando una differenza di potenziale tra interno ed esterno della
membrana (favorisce entrata di elementi necessari es. protoni)
Fermentazione
accettore finale di idrogeno ed elettroni: acido piruvico; E prodotta = 2 ATP (dalla glicolisi)
Effettuata in assenza di ossigeno, è la via energeticamente più sfavorevole (per questo definita la via
catabolica opposta alla resp. aerobica) i batteri che possono effettuare solo fermentazione sono più
sfavoriti avendo un ricavo energetico molto ridotto.
Acido piruvico può essere ridotto a vari prodotti di fermentazione
• alcolica: alcol etilico, CO2 (lieviti)
• lattica: acido lattico (batteri lattici)
• acido-mista: acido lattico, acetico, succinico, formico, alcol etilico, anidride carbonica, idrogeno (enteroba
• propionica: acido propionico, acido acetico, CO2 (Propionobacterium)
• butandiolica: 2,3-butandiolo, acetoina, CO2 , ecc. (enterobatteri)
• butirrica e isopropilica: acido acetico, butirrico, isopropilico, acetone, alcol butilico, CO2 ,H2 (Clostridium)
NB! riduzione dell’acido piruvico necessaria per riutilizzare ciclicamente il NAD e quindi poterlo riossidare
Respirazione anaerobia
stesse tappe della resp. aerobia ma composti inorganici O2 come accettori finali; E prodotta = 32/34 ATP
È tipica solo dei batteri (NON effettuata da muffe e lieviti); quando si trovano in assenza di ossigeno ma
trovano altri composti come accettori alternativi.
È una via favorevole (meno dell’aerobia ma molto più della fermentazione): il ricavo di energia finale,
quindi la produzione di ATP, varia in funzione del potenziale di riduzione dell’accettore finale maggiore
potenziale, maggiore produzione di ATP
Accettori finali
• nitrato ridotto a nitrito=tossico quindi ridotto ad azoto molecolare (denitrificazione)
• CO2 ridotta a metano (batteri metanogeni, metanogenesi)
• solfato ridotto a solfito=tossico quindi ridotto a solfuro di idrogeno
In generale la glicolisi è la 1° tappa del metabolismo per tutti i microorganismi ma esistono anche delle vie
alternative: ciclo dei pentoso-fosfati attivata quando alla cellula serve sintetizzare un particolare
composto/elemento per ottenere dei precursori specifici di vie biosintetiche
altra via alternativa: via di Entner-Doudoroff
Oltre al glucosio, possibili altre fonti di energia:
- carboidrati complessi idrolisi enzimatica a ottenere dimeri/monomeri
- lipidi solo alcuni microorg. sono in grado di ricavare energia anche dai lipidi, in assenza di fonti di
carbonio, tramite ossidazione degli acidi grassi (-ossidazione) a ottenere altri composti che
entrano poi nella via glicolica !SOLO in mancanza di una fonte di carbonio assimilabile!
- proteine microorg. in grado di fare idrolisi di proteine a ottenere AA; questi servono sia come fonti di
azoto che di energia, entrando in 2 reazioni (di Stickland) che portano a intermedi, che
possono poi entrare nella via metabolica per ottenere energia
Anche batteri che ricavano energia da fotosintesi ma non sono di nostro interesse (alimentare)
ANABOLISMO: sintetizzare macromolecole necessarie per vita dell’organismo
I PARAMETRI AMBIENTALI CHE INFLUENZANO LA CRESCITA MICROBICA
Microorganismi hanno esigenze diversissime di condizioni ambientali.
4 parametri a garantire una crescita efficiente
1. pH dell’habitat (in laboratorio: del terreno colturale)
• acidofili: prediligono ambienti acidi (pH ottimale 2,0-3,5)
la maggior parte delle muffe e dei lieviti
• neutrofili: prediligono crescere in un ambiente a pH neutro (pH ottimale 6,8-7,0)
la maggior parte dei batteri
• alcalofili: crescono a pH molto elevati basici (pH ottimale 8-10)
alcuni batteri
quando pH non è ottimale, si ha una modifica/danneggiamento della membrana citoplasmatica che
perciò non svolgerà a pieno le sue funzioni rallentando la crescita della cellula: man mano che ci si
allontana dal valore di pH ottimale, la crescita del microorganismo sarà più lenta
NB! I microorganismi possono modificare il pH del loro habitat producendo metaboliti acidi o basici:
quando si varia il pH di un terreno, bisogna tener conto delle sostanze/composti che il microorg. che
vogliamo inserire produce, i quali influenzeranno il pH modificandone il valore (es. prodotti di
fermentazione = acido lattico = metabolita acido farà abbassare il pH).
2. Temperatura
• psicrofili: sviluppo a basse temperature 2-20 °C (T ottimale 15 °C)
• mesofili: sviluppo a medie temperature/temperatura ambiente
15-45 °C (T ottimale 37°C)
• termofili: sviluppo ad alte temperature 40-70°C (T ottimale 60°C)
• ipertermofili: prediligono temperature molto elevate, anche >90°C
Nel grafico osserviamo la curva di crescita in funzione della
temperatura; più si va verso temperature elevate, più la curva
scende velocemente dopo il punto di flesso: questo perché temperature più elevate provocano
danni maggiori e una morte più rapida e immediata al microorganismo che esce dal suo range di T
ottimale.
In base alla capacità di sopravvivenza si distinguono • psicrotrofi – capacità di resistere a basse T
• termodurici – capacità di resistere ad alte T
capacità di resistere anche a temperature molto “scomode”: la cellula fuori dal
suo range di T non è in grado di riprodursi e crescere, viene rallentata, ma non
viene danneggiata la parete cellulare dunque riesce a rimanere in vita anche a
temperature molto al di sotto o al di sopra del suo ottimale; quando la
temperatura viene riportata a valori ottimali, è di nuovo in grado di riprendere a
pieno regime le sue funzioni vitali, a riprodursi e crescere
es. pastorizzazione: tecnica che riduce la carica dei microorganismi patogeni; NON impedisce la
crescita/uccide tutti i microorganismi patogeni!
(sporigeni=termodurici -> resistenti anche ai 63 °C per 30 min della pastorizzazione)
Temperatura influisce diversamente sui vari componenti della cellula
- fluidità membrana cellulare: quando T è alta -> fluidità -> aumenta [acidi grassi saturi] per
diminuire di nuovo fluidità (e viceversa); per questo gli psicrofili possiedono maggiore [a.g. insaturi]
- elevate temperature (al di sopra della T max del range dei vari microorganismi) vanno a danneggiare
la stabilità di ribosomi, proteine e acidi nucleici fenomeno irreversibile = danni irreversibili per la
cellula – anche se si ritorna nel range di T ottimale, la cellula ormai danneggiata non potrà riacquisire
le capacità vitali
- basse temperature influenzano attività enzimatica e disponibilità di H O libera fenomeno
2
reversibile = rallentano crescita cellulare ma non provocano danni permanenti alla vita della cellula
es. congelamento, conservazione in frigo Cibo tenuto troppo tempo a temperatura ambiente
può favorire una crescita molto rapida dei
microorganismi, avendo molti il loro ottimo di
temperatura in questo range (20-45°C)
per eliminare/uccidere tutti i microorganismi
comprese spore sterilizzazione +121 °C
per bloccare crescita cellulare congelamento -18 °C
per conservare per anni ceppi originali di cellule di
proprio interesse preservandone l’integrità (es. nei
laboratori di ricerca e sviluppo) sospensione di
cellule e glicerolo: ha proprietà fisiche che
impediscono formazione di cristalli di ghiaccio anche
a -80 °C = mantiene integrità cellulare
3. Ossigeno
in funzione del ruolo che l’O ha nella cellula distinguiamo
2 -
• aerobi – necessitano di O come ultimo accettore di e (resp. aerobia)
2
• microaerofili – metabolismo aerobio, ma necessitano pressioni parziali di O inferiori
2
• anaerobi facoltativi – sia respirazione aerobia che fermentazione, in base alla disponibilità di O 2
• anaerobi aerotolleranti – metabolismo fermentativo ma tollerano presenza di O
2
• anaerobi obbligati – solo metabolismo fermentativo; per alcuni presenza di O tossica
2
Per capi