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La vescica deve essere sterile per via del rischio di una cistite da escherichiacoli... molto più frequente nella donna per motivi prettamente anatomici.

L'escherichia coli è solitamente presente nell'intestino ed è un batterio buono, ma quando un batterio si trova in un distretto non colonizzato, come la vescica, da saprofita diventa patogeno! Anche l'uomo può contrarla a seguito di un rapporto anale, perché l'escherichia coli passa dal colon retto (distretto colonizzato) alla vescica (non colonizzato). L'escherichia coli patogeno può raggiungere anche il sangue da ferite aperte (per esempio, post-cateterismo femorale) e causare ad esempio endocarditi batteriche.

Inizialmente ('83, '84) l'HIV veniva inteso come il morbo dei gay... successivamente ci si è accorti che non è per niente così. Il genere non c'entra ma c'entrano i comportamenti.

Struttura e classificazione

dei Virus - I virus sono degli organismi endocellulari obbligati, ovvero hanno bisogno di una cellula ospite per vivere e proliferare; a differenza di tutti gli altri microrganismi come batteri che non sono endocellulari obbligati. Solo la clamidia è un batterio che può essere endocellulare. Un altro concetto fondamentale è quello del tropismo. Il tropismo è la preferenza di un determinato virus per un determinato tipo di cellula, per esempio i virus delle epatiti preferiscono gli epatociti e quello dell'HIV preferisce le cellule del sangue, in particolare i linfociti CD4. Per il virus dell'influenza la cellula bersaglio sono le cellule presenti nel naso e nel tratto delle prime vie respiratorie, quindi le cellule epiteliali. Il virus ha una struttura semplice ed è costituito da delle unità. L'unità fondamentale è l'acido nucleico. I virus possono essere a DNA o a RNA, per esempio l'HIV è un virus a RNA.l’epatite B (hbv) è un virus a DNA e così via. L’acido nucleico deve essere protetto, quindi deve avere un rivestimento proteico, chiamato capside, che protegge dalla degradazione degli agenti denaturanti presenti nell’ambiente extracellulare e consente anche l’adesione alla cellula bersaglio su specifici recettori della membrana cellulare della cellula ospite. Quindi la particella completa e matura si chiama virione e ha la funzione di penetrare all’interno della cellula e introdurre il proprio acido nucleico nella cellula ospite. Nel virus dell’HIV la glicoproteina 120 (GP120) presente nella membrana permette il riconoscimento della cellula bersaglio, in questo caso del linfocita CD4. Quindi il linfocita CD4 avrà dei recettori, riconosce l’HIV per mezzo delle GP120 e quindi avviene questo processo di riconoscimento, ovvero di adesione alla cellula ospite. Utilizziamo il modello del virus dell’HIV: Le due glicoproteine

I fondamentali sono GP120 e GP41, la quale permette l'inserimento dell'acido nucleico nella cellula ospite (linfocita CD4). Il virus dovrà penetrare nella cellula, scomporsi e ricomporsi in tanti virus e solo a questo punto la cellula ospite andrà incontro a lisi per via dei danni che ormai sono irrecuperabili e libererà i virioni. I virioni, virus ormai maturi, cercano altre cellule bersaglio da attaccare per garantire la proliferazione del virus stesso. Il processo va avanti finché non si interviene con dei farmaci, nel caso degli antivirali che bloccano il meccanismo di proliferazione, ecco perché nessuno muore più di HIV, ormai si convive con l'HIV e si muore per altre cause mentre prima si moriva di HIV. I farmaci in questione sono inibitori della proteasi che impediscono che il virus si moltiplichi all'interno delle cellule. NON ESISTE IL VACCINO PER HIV. Ora c'è una terapia che blocca la moltiplicazione dei virus,

Ci sono persone che ora hanno 60 anni e si sono infettati a 25/30 anni. Se si interrompe il trattamento e non si inibiscono le trascrittasi inversa e la proteasi, il virus si moltiplica e nel giro di 2-3 mesi si va in AIDS. Il soggetto diventa immunodepresso, gravemente immunodepresso, immunodeficiente e alla fine decede.

La GP41 ha un potere erosivo e quindi riesce a "iniettare" il proprio materiale genetico. Quando i linfociti CD4 si avvicinano allo 0, il soggetto è molto debole dal punto di vista immunologico e potrebbe morire per un'influenza.

L'agente opportunistico può essere un batterio, virus, fungo o miceto che sono normalmente presenti nell'ambiente e non danno luogo a malattia nel soggetto immunocompetente. Si chiama opportunista perché approfitta della condizione di debolezza del sistema immunitario dell'ospite per poter colpire. Il soggetto si infetta e sviluppa una patologia e va incontro a decesso se non c'è.

Un'adeguata terapia. La storia dell'HIV - Proprio grazie ad un agente opportunista fu scoperto il virus dell'HIV, il fungo patogeno in questione è lo Pneumocystis Carinii. Nel 1980, in America, il CDC (centro di controllo di tutte le malattie infettive degli Stati Uniti), affluiscono molti dati in questo centro... nel 1980 arrivano al CDC di Atlanta arrivano una serie di segnalazioni di morti sospette, sono stati segnalati tutti casi di polmoniti da Pneumocystis Carinii che interessavano soggetti giovani maschi omosessuali. Gli epidemiologi si insospettiscono. Tutte le denuncie di morte venivano da San Francisco e Los Angeles, dove c'erano le più grandi comunità di gay. Quindi, continuano le indagini e si scopre che tutti questi ragazzi erano omosessuali, da questo evento nasce il modo di chiamare la malattia il "morbo dei gay". Da questo momento si comincia ad ipotizzare l'esistenza di un patogeno (virus o batterio) sconosciuto.

che porta a morte questi soggetti. Un aspetto da non trascurare è che 40 anni fa non c'era la stessa strumentazione di adesso e non si conosceva così approfonditamente come oggi il sistema immunitario; il concetto di immunodepressione era molto più vago di come lo consideriamo oggi. Si era però già compreso che l'immunodepressione potesse essere la causa di morte perché lo Pneumocystis Carinii porta a morte solo in quel caso. Infatti prima dell'HIV i primi morti da Pneumocystis Carinii erano gli immunodepressi da tumore. Dopo queste osservazioni, il numero in America di queste denunce di morte continua a crescere e anche in altri paesi del mondo. In Italia il primo caso c'è stato nel 1981. Si capisce che questa è una pandemia, un fenomeno mondiale. Questo virus ha una latenza molto lunga: da 2-3 anni (progressori rapidi), fino a 7-8-10 anni per la comparsa dei primi sintomi. I pazienti del 1980 si sono infettati.sicuramente molti anni prima. I sociologi ci dicono che con la rivoluzione del '68 il concetto di amore libero ha iniziato ad affermarsi, portando con sé moltissimi casi di unioni omosessuali (vedi Woodstock, cambio di costumi violento e repentino). L'HIV nasce dall'Africa, il virus è stato trovato anche in persone africane morte negli anni '40. L'HIV in Africa probabilmente c'è stato sempre, ecco perché l'aspettativa di vita ai tempi era di 20-25 anni per un africano, per tutta una serie di patologie, come la malaria... che è la prima causa di morte nel mondo ancora oggi! Nel dopoguerra, con la globalizzazione i collegamenti diventano più rapidi e diffusi, soprattutto a seguito del boom economico e dell'inizio del turismo. Infatti si dice che colui che ha portato in America l'HIV, il paziente 0, sia uno steward di un aereo, omosessuale che faceva una tratta su Nairobi. L'HIV nasce da questi.

Contesti: il boom economico ha fatto sì che il virus raggiungesse tutto il mondo. La situazione di agiatezza economica in cui riversava l'America ha fatto sì che la pandemia iniziasse da lì; proprio come in Italia, il nord è stato il primo a dover interfacciarsi con il virus dell'HIV. Milano è stata la prima città, metropoli, aeroporto, mondo della moda, collegamenti internazionali. Nel sud l'impatto dell'HIV è stato molto minore.

I Virus a DNA hanno poche mutazioni, quindi il vaccino è più efficace; quelli a RNA mutano continuamente ed è più difficile creare un vaccino efficace.

Nell'HIV sono stati descritti due tipi di virus: HIV 1 e HIV 2. L'HIV 1 è presente in tutto il mondo, mentre l'HIV 2 è presente solo in Africa subsahariana.

Tabella dei casi in Italia:

I casi sopra riportati sono quelli di AIDS conclamato e non quelli di sieropositività all'HIV.

Dal 1995 i casi diminuiscono per via della vendita dei farmaci inibitori delle proteasi, che combinandosi con gli inibitori dellatrascrittasi inversa bloccava la replicazione del virus. I primi test sierologici per l'HIV sono stati messi in commercio nel '84-'85, questo perché l'anno prima era stato individuato il virus da Luc Montagnier e contemporaneamente in America da un certo Professor Gallo. I virus erano identici anche se erano in due zone geografiche diverse. I test sierologici sono dei test di laboratorio che si fanno prelevando siero (sangue) ad un soggetto e poi a seguito di metodiche laboratoriali si stabilisce se è HIV positivo o HIV negativo. Retrovir = inibitore trascrittasi inversa. Sperimentazione in vitro = sperimentazione sulle piastre di vetro. Sperimentazione in vivo = sperimentazione su cavie o su esseri umani. In vitro, l'inibitore della trascrittasi inversa bloccava effettivamente la riproduzione del virus; ma in vivo faceva

morire i pazienti perché sviluppare resistenza al farmaco per via del suo RNA.

Viremia = livello di virus nel sangue.

Lombardia, Lazio e Emilia Romagna = regioni con alta incidenza di casi di HIV

Differenza tra HIV e AIDS: il soggetto sieropositivo per HIV è un soggetto che è entrato in contatto con il virus, si è infettato, sarà positivo agli esami di laboratorio ma non ha deficit immunologico e non ha sviluppato alcuna patologia opportunistica o tumore correlato all'HIV. L'AIDS (Sindrome Da Immunodeficienza Acquisita) è nel sieropositivo che sviluppa immunodepressione/deficit immunologico e può sviluppare anche neoplasie e patologie opportunistiche. Un altro concetto da tener ben presente è il periodo finestra: è un intervallo di tempo che trascorre dal momento che un soggetto sano si è infettato con il virus dell'HIV al momento della comparsa degli anticorpi nel siero di questo soggetto. Questo concetto vale

per tutte le malattie infettive, perché da quando ci infettiamo in media è importante seguire alcune precauzioni:
  1. Mantenere una buona igiene personale, lavando regolarmente le mani con acqua e sapone.
  2. Evitare il contatto diretto con persone malate o che presentano sintomi di malattia.
  3. Coprire la bocca e il naso con un fazzoletto o con il gomito piegato quando si tossisce o starnutisce.
  4. Evitare di toccarsi il viso con le mani non lavate.
  5. Pulire e disinfettare regolarmente le superfici e gli oggetti di uso comune.
  6. Mantenere una distanza di almeno un metro dalle persone che tossiscono o starnutiscono.
  7. Indossare una mascherina quando si è in luoghi affollati o quando non è possibile mantenere la distanza di sicurezza.
  8. Seguire le indicazioni delle autorità sanitarie locali e nazionali per quanto riguarda la prevenzione e il controllo delle malattie infettive.

Ricorda che la prevenzione è fondamentale per proteggere te stesso e gli altri dalle malattie infettive.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
12 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/19 Microbiologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MickZip di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Leone Luigi.