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Come ci difendiamo dalle infezioni virali?
Abbiamo una serie di risposte che non sono vere e proprio risposte immuni ma che costituiscono i primi meccanismi di difesa che noi abbiamo; abbiamo una serie di barriere anatomiche come la cute le mucose, ovviamente, se le barriere vengono superate, a livello del siero dei tessuti, si trovano diverse sostanze (non anticorpali) ad attività antivirale che prevengono l'attacco del virus alle cellule sensibili, la fagocitosi è molto attiva. Abbiamo fra queste sostanze, che vengono prodotte quando abbiamo a che fare con un'infezione virale, il sistema interferon, questo sistema è costituito da una serie di molecole; queste molecole sono proteine che le cellule producono in seguita ad alcuni stimoli, fra cui anche la replicazione virale. Queste molecole sono divise in tre specie: interferon Alfa, beta e gamma. Come agiscono queste molecole? Loro sono in grado di indurre uno stato di resistenza antivirale in quanto induconoLa produzione di proteine effettori, che non è che sono proteine che agiscono proprio sulla particella virale, ma vanno ad agire su un qualche cosa che va a interferire con la replicazione virale e non solo del virus che ne ha indotto la produzione ma di qualsiasi virus; perché si tratta, per esempio, di enzimi, la ribonucleasi che depolimerizza la RNA virale, oppure, abbiamo enzimi che inibiscono la sintesi proteica e quindi il virus non riesce a replicarsi perché la cellula blocca la sintesi proteica. Quindi queste molecole che vengono indotte da uno specifico virus poi sono in grado di bloccare la replicazione anche di altri virus inducendo uno stato di resistenza antivirale.
I virus si osservano al microscopio elettronico principalmente perché sono molto piccoli oppure possiamo osservarli andando a evidenziarli legando delle molecole che emettono luce (fluorocromi).
Per quanto riguarda gli esami da laboratorio è chiaro che non si possono coltivare in terreni.
di contrarre il papillomavirus è maggiore durante i rapporti sessuali non protetti. Il papillomavirus può causare diverse patologie, tra cui le verruche genitali e il cancro cervicale. Esistono diversi tipi di papillomavirus, alcuni dei quali sono considerati ad alto rischio oncogeno. La diagnosi del papillomavirus si basa principalmente sulla valutazione clinica e sull'esame citologico del collo dell'utero, chiamato Pap test. In alcuni casi, può essere necessario eseguire una biopsia per confermare la presenza del virus. La prevenzione del papillomavirus si basa principalmente sulla vaccinazione. Attualmente sono disponibili vaccini che proteggono contro i tipi di papillomavirus più comuni e ad alto rischio oncogeno. È importante sottolineare l'importanza di praticare sesso sicuro utilizzando il preservativo e di sottoporsi regolarmente a controlli ginecologici per la prevenzione e la diagnosi precoce delle patologie legate al papillomavirus.Contrarre un'infezione aumenta con il numero di partner sessuale, essendo una malattia a trasmissione sessuale ed è massimo nell'età giovanile (20-35 anni). Il virus è più frequentemente trovato tra le popolazioni promiscue e in condizioni precarie di igiene.
Il papillomavirus per replicarsi ha bisogno degli enzimi per replicare, il suo genoma opera sintetizzare l'RNA, che si trovano nella cellula, si replica nel nucleo; quando fuoriesce porta a lisi la cellula.
Se ne conoscono circa 70 tipi e sono responsabili di diverse manifestazioni tumorali o simili-tumorali benigne (condilomi, verruche e papillomi) cutanee o mucose. Alcuni tipi, invece, sono correlati a manifestazioni tumorali maligne (a livello dell'apparato genitale femminile o dell'orofaringe).
Le cellule bersaglio del virus sono gli epiteli della cute e delle mucose, che si rigenerano in continuazione. A seconda del luogo dell'infezione si avranno dunque verruche nella cute e
papillomi nelle mucose. Alcuni tipi sono associate a tumori maligni sia al cavo orale, dell'ano, dell'esofago, della laringe e anche al cancro al collo dell'utero. Diciamo che nella maggior parte delle donne l'infezione è transitoria e non è nemmeno sintomatica, quindi non ci si accorge e si guarisce spontaneamente. Però, solo nel circa 10% quest'infezione diventa persistente, e se abbiamo un infezione persistente con HPV oncogeni questa sarà la condizione ottimale per l'evoluzione a tumore. Tuttavia, di quel 10% con infezione persistente solo una piccola parte svilupperà il tumore del collo dell'utero.
I sierotipi del papilloma umano che sono definiti a basso rischio di sviluppare tumori nell'utero sono: 6, 11, 42, 43, 44. Quelli ad alto rischio sono, invece: 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68.
Oggi è stato messo a punto un vaccino che, con utilizzo di tecniche di ricombinazione genica, risulta
Il testo fornito è costituito da informazioni sulle particelle simili ai virus (VLP) che non contengono il genoma virale. Queste particelle stimolano in modo potente l'immunità umorale dell'ospite, superando di gran lunga l'immunità generata dall'infezione naturale, ma senza alcun rischio di trasmettere l'infezione.
Gli Herpesviridae sono una famiglia di virus a DNA bicatenario che sono rivestiti. Questi virus sono patogeni per la pelle e le mucose, causando la formazione di vescicole. Inoltre, hanno un tropismo per il sistema nervoso e possono causare mielite o encefalite. Gli herpesvirus sono caratterizzati dal fatto che possono rimanere in uno stato di latenza.
I virus appartenenti a questa famiglia si classificano in:
- Infezione da HSV-1 (herpes labiale): spesso contratta durante l'infanzia attraverso il contatto diretto con soggetti che presentano lesioni evidenti o con soggetti che sono portatori asintomatici o eliminatori del virus.
Il virus dell'herpes simplex (HSV) è un virus altamente contagioso che si trasmette attraverso il contatto diretto con le lesioni cutanee o mucose infette o tramite la saliva. L'HSV-1 è responsabile principalmente delle manifestazioni erpetiche localizzate nella zona periorale o nella mucosa buccale. Questo tipo di infezione è particolarmente pericolosa per i bambini, poiché possono trasferire l'infezione agli occhi toccandosi con le mani infette, causando cheratiti che possono portare alla distruzione della cornea.
L'herpes virus si "nasconde" nei neuroni, cioè una volta che il virus raggiunge le mucose si lega alle cellule e inizia a replicarsi. Alcuni dei virus che si formano durante questa prima replicazione migrano lungo le terminazioni nervose locali, entrando in una fase di latenza. Durante questa fase di latenza, il virus può subire una seconda replicazione, replicandosi nelle radici dei gangli dorsali e migrando nuovamente lungo le terminazioni nervose.
Questo tipo di migrazione può avvenire sia di nuovo verso il labbro ma può andare pure verso il cervello e dar luogo a encefaliti o mieliti. Quindi la riattivazione avviene in seguito a dei fenomeni di stress, di abbassamento del sistema immunitario, anche i raggi ultravioletti. Tutti fattori che inducono uno stress al sistema immunitario provocando la riattivazione del virus. L'infezione da HSV-2 è spesso a trasmissione sessuale e quindi tipica dell'età adulta. Il virus penetra nell'organismo sempre attraverso lesioni delle superficie cutanee e mucose; nella sede di penetrazione iniziale hanno luogo la replicazione virale e le manifestazioni cliniche dell'infezione primaria. L'HSV-2 è il maggiore responsabile dell'herpete genitale localizzato nella cute e nelle mucose genitali maschili e femminili. Il 75% di Herpes neonatale è causato da Herpes 2 ed è contratta nell'utero o durante il parto. Il virus invada fegato.reni, polmoni e sistema nervoso del neonato; se il neonato viene messo subito sotto terapia con acyclovir viene diminuito la mortalità del 50%. Il virus varicella-Zoster (HHV3) è una malattia a decorso benigno. L'uomo è l'unico serbatoio noto di questo virus: la malattia si trasmette quindi soltanto da uomo a uomo. In questa malattia si ha la comparsa di vescicole dapprima ai fianchi alle ascelle e poi su tutto l'addome e schiena. Il virus può essere riattivato negli adulti in età avanzata, e quando viene riattivato da luogo al "fuoco di Sant'Antonio". Il malato di varicella è infettivo dal momento della comparsa delle eruzioni cutanee e circa una settimana dopo; La guarigione è rapida ma il virus in forma latente persiste per tutta la vita nelle radici dorsali dei gangli nervosi. Esiste un vaccino fatto con il virus attenuato che si può somministrare dopo due anni. la riattivazione del virus in uno o
più gangli sensoriali (cervicali, toracici, a voltelombo-sacrali) comporta l'infezione di tutta la zona innervata dal nervo stesso.
Il Cytomegalovirus si trasmette attraverso tutti i liquidi corporei. Praticamente, le cellule epiteliali si ingrossano a causa della formazione di granuli al loro interno.
L’infezione può essere localizzata alle ghiandole salivari o generalizzata agli organi interni (nei neonati che acquisiscono il virus alla nascita o nei bambini di pochi mesi) e culmina con la morte o aborto del feto.
È un patogeno opportunista; l’uomo è l’unico serbatoio di infezione e può essere preso per trasmissione per via orizzontale (contatto diretto) da persona a persona tramite i fluidi del corpo, tra cui sangue, saliva, urina e latte. Può dare delle sindromi simili alla mononucleosi, può essere trasmesso per via sessuale attraverso liquidi seminali, secrezioni vaginali e anche tra madre-feto durante la gravidanza.
o parto.Nei soggetti immunodepressi può dar luogo a polmoniti gastroenteriti.
Il virus di Epstein-Barr è potenzialmente oncogenico ed è stato correlato a numerose malattie come il linfoma di Burkitt (BL), il carcinoma nasofaringeo (NPC), il morbo di Hodgkin (HD), il linfoma diffuso a cellule B grandi (DLBCL), il linfoma alle cellule T periferiche (PTL), il carcinoma gastrico ed i linfomi delle effusioni primarie (PEL).
Il virus di Epstein-Barr è l'agente eziologico della mononucleosi infettiva (malattia del bacio).
Si manifesta, in alcuni casi, con lo stato febbrile (febbre), comparsa di linfonodi palpabili sul collo, sulla nuca e sulle ascelle, stanchezza, astenia, ecc.
Nei casi più gravi, infiammazione dei linfonodi, del fegato e della milza.
Accade di frequente, però, che la malattia non dia sintomi e molto spesso si manifesta in forma così lieve che non ci si accorge di essere infetti. Una volta contratta, l'organismo diventa im