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Caratteristiche delle infezioni da salmonelle

Genere Salmonella: più di 2000 sierotipi, divisi in 6 sottospecie (I-VI)

Crescita ottimale a 37°C e pH > 5,5

Serbatoio umano e animale

Facilmente inattivate dal calore (a 60°C in 15 minuti)

Con la refrigerazione si ha azione batteriostatica (replicazione a più di 10°C)

Quadri clinici con gastroenteriti, enterocoliti: raramente sepsi e localizzazioni extraintestinali (otiti, meningiti, cistiti, artriti)

Il ciclo della Salmonella (non typhi)

Gli animali allevati vengono contagiati da riserve naturali, effluenti, liquami, acque di scarico, alimenti per animali e da rifiuti a basso rischio, questo causa l'infezione in alimenti per l'uomo e per gli animali domestici.

Epidemiologia: sorgente e veicolo di infezione

1-2% della popolazione: portatore intestinale

Epidemie più frequenti in estate

Sorgenti: specie umana e altri animali

Veicoli: alimenti (carne, uova), mani

contenitori e utensili contaminati

Quadro clinico

Incubazione: da 6 ore a 24-36 ore

Sintomi: dolori addominali, diarrea acquosa, febbre elevata, nausea, vomito

Durata dei sintomi: 1-7 giorni

Esito benigno in soggetti sani, complicanze in soggetti anziani e/o debilitati

Prevenzione

Prevenzione dell'infezione da salmonella dalla produzione al consumo:

  • Controllo veterinario sistematico per i produttori di pollame, bovini, suini, latte
  • Nella trasformazione i cibi crudi devono essere separati da quelli trasformati
  • Mantenere gli alimenti a temperature corrette durante la spedizione, il trasporto e lo stoccaggio
  • Lavare bene verdure, ortaggi crudi, frutta e utensili da cucina. Cuocere uova, carne, pesce e frutti di mare

STAFILOCOCCUS AUREUS

Caratteristiche infezione:

  • È un cocco Gram +, anaerobio facoltativo
  • Saprofita delle mucose e della cute di uomo ed animali
  • Principale sorgente è costituita dall'individuo (addetti alla preparazione e vendita)

degli alimenti) Talvolta implicati anche gli animali (es. mastiti dei bovini)

Temperatura ottimale per lo sviluppo 35-37 °C

Batterio distrutto a 66°C per 12 minuti

Cinque distinte enterotossine (A, B, C, D, E)

Sorgente d'infezione e modalità di trasmissione

Il portatore:

  • Rinofaringeo (20-90% della popolazione)
  • Cavo orale
  • Cute
  • Cuoio capelluto e capelli
  • Barba

Il malato:

  • Affezioni cutanee
  • Affezioni alle vie respiratorie

Trasmettono attraverso:

  • Mani: toccando lesioni cutanee, naso, bocca
  • Starnuti e tosse
  • Parlando

La tossina stafilococcica è ingerita con l'alimento in cui si è replicato il batterio, che può essere assente.

La tossina è termoresistente:

Tossina A distrutta dopo 130 minuti a 100°C e in 22 minuti a 121°C

Tossina B distrutta dopo 134 minuti a 100°C e in 18 minuti a 121°C

Sviluppo ottimale a pH 6-7

Alla temperatura di 4°C rimane attiva per almeno 4 mesi.

Sono

sufficienti 0,5-5 µg/Kg di tossina A e 20-25 µg/Kg di tossina B. Intossicazione: quadro clinico Incubazione: 1-6 ore Sintomi: nausea, vomito, cefalea, dolori addominali, diarrea Assenza di febbre Durata dei sintomi: 24-48 ore Esito benigno Prevenzione Educazione del personale a contatto con gli alimenti al rispetto delle norme igieniche Attenzione nei soggetti con infezioni cutanee o altre lesioni alle mani (uso corretto dei guanti) Corretta conservazione delle pietanze dopo la cottura (temperatura non superiore ai 4°C se conservato in frigorifero e non inferiore a 70°C se conservato caldo) Refrigerazione rapida ed efficace degli alimenti LISTERIA MONOCYTOGENES Batterio Gram + a forma di bastoncello, mobile per la presenza di flagelli Suolo, foraggio, acqua, fango, foraggio fermentato Fino al 10% della popolazione lo elimina con le feci Resistente alle alte temperature e all'essiccamento Cresce bene al freddo (fino a

4°C)

Quadro clinico

Forma diarroica:

  • Periodo di incubazione: da ore a 90 giorni
  • Febbre, sintomi parainfluenzali
  • Colpisce soprattutto gli immunodepressi

Forma invasiva (o sistemica): attraverso i tessuti intestinali e il flusso sanguigno si diffonde sviluppando forme acute di sepsi, encefaliti e meningiti.

Alimenti a rischio

  • Formaggi a pasta molle (non stagionati)
  • Carni e prodotti carnei, soprattutto crudi
  • Prodotti della pesca

Prevenzione

  • Cottura completa e corretta dei cibi derivati da animali
  • Separazione delle carni crude dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo
  • Uso di prodotti lattiero-caseari pastorizzati
  • Lavaggio accurato di coltelli, taglieri e mani dopo aver maneggiato cibi crudi
  • Consumo dei cibi deperibili in tempi brevi

BOTULISMO

Clostridium Botulinum: è un bacillo Gram -, ubiquitario, anaerobio, sporigeno, produce 7 tipi di tossine. L'intossicazione umana è prodotta dai tipi A, B, E. Le spore sono diffuse nel suolo

Il botulino è un batterio che da origine a spore che, in ambiente umido ed in assenza di ossigeno, produce una neurotossina utilizzata sia in campo medico che estetico. Quando le spore vengono ingerite, nell'intestino crescono e producono tossine che inibiscono la comunicazione tra cellula nervosa e cellula muscolare provocando una progressiva paralisi muscolare detta botulismo.

Tossicità tossina botulinica

Dose letale per la specie umana: 0,1 – 1 µg

Quasi tutti i casi di intossicazione sono causati dal consumo di alimenti crudi o insufficientemente cotti (non sterilizzati) conservati in condizioni di anaerobiosi (ortaggi e verdure sott'olio, carne, pesce), salsicce, pesce affumicato, ecc.

clinico

Incubazione: 12-36 h (3-14 gg)
Debolezza, nausea, vomito, vertigini, xerostomia, midriasi, diplopia, difficoltà a deglutire e a parlare, disfagia, diminuzione della diuresi, paralisi respiratoria. Questo porta a morte entro 3-6 gg. La letalità è del 30-70%.
La terapia è costituita da: siero antibotulinico e terapia di sostegno delle funzioni vitali.

Prevenzione

Corretta conservazione degli alimenti (evitare di porre a contatto cibi crudi e cibi cotti).
Corretta preparazione delle conserve domestiche: idoneo lavaggio, idonea sterilizzazione (tindalizzazione), salatura, acidificazione, elevata concentrazione di zucchero.
Uso di conserve di produzione industriale.
Metodo poco affidabile: osservare l'aspetto delle confezioni (rigonfiamenti) e dell'alimento conservato.

CAMPYLOBACTER

Batterio Gram -.
Serbatoio principale: pollame ma presente anche in carne di maiale e ruminanti.
Alimenti a rischio: acqua o latte.

Occasionalmente carne di pollo

Il 90% delle infezioni provocata dalle specie C. Jejuni e C. Coli.

Quadro clinico

Incubazione: 1- 7 giorni

Debolezza, mal di testa, diarrea, nausea e vomito, dolori addominali, febbre

In genere la malattia dura una settimana

Manifestazioni più gravi della malattia si verificano in meno dell'1% dei pazienti,

solitamente in soggetti molto anziani o molto giovani, e includono meningiti, endocarditie aborti settici

ALTRI PERICOLI MICROBIOLOGICI

Virus (es. Epatite A) È introdotto negli alimenti attraverso l'acqua contaminata. Particolarmente soggetti sono i molluschi bivalvi consumati crudi ma anche frutta e verdura non lavata correttamente.

Muffe Sono funghi unicellulari.

Diffuse in tutti gli ambienti, le muffe possono contaminare le derrate alimentari durante la fase di stoccaggio se in condizioni di caldo e umidità per loro ottimali.

Crescono bene tra i 15°C ed i 30°C. alcune specie possono generare

delle micotossine che sono cancerogene. Parassiti (es. Anisakis) L'anisakis è un nematode (verme) parassita che si annida nelle pareti dello stomaco. Il pesce e i crostacei sono le principali fonti di contagio: l'uomo mangiando pesci, o calamari crudi o poco cotti, può ingerire le larve dei nematodi, responsabili di una malattia nota come anisakidiosi. NOROVIRUS Causa gastroenteriti acute 12/48 ore dopo il consumo. Frequente nella comunità (scuole, caserme, case di riposo, navi da crociera ecc). Trasmissione del virus: - Direttamente da persona a persona - Via orofecale o via aerosol - Tramite acqua o cibo infetti - Per contatto con superfici contaminate Le epidemie sono spesso associate al consumo di insalate, frutti di mare, cibi freddi, sandwich. Il cibo potrebbe essere contaminato alla fonte, da acque infette, sia nel caso di frutti di mare sia di verdure fresche o di frutti di bosco. Misure di prevenzione: L'unica forma di controlloefficace del norovirus è l'attuazione di rigorose misure igieniche nella manipolazione e distribuzione di cibi e bevande. DEPERIBILITÀ La deperibilità degli alimenti dipende da: Natura dell'alimento Condizioni di conservazione Trattamenti Tempo di conservazione Modalità di preparazione Le cause di alterazione degli alimenti Attacco di microrganismi: è la causa di alterazione più frequente soprattutto negli alimenti deperibili Attacco enzimatico: provocato da enzimi catalizzatori naturali contenuti negli stessi tessuti animali e vegetali Reazioni chimiche: provocate da fattori ambientali su alcuni componenti degli alimenti Cambiamento di contenuto in acqua Come prevenire il rischio biologico? Ingredienti sicuri Catena del freddo Manipolazione Cottura Separazione CONTAMINAZIONE DI ORIGINE CHIMICA Dove sorgono i rischi nell'approvvigionamento di alimenti Le emissioni delle auto, le pratiche agricole,i terreni contaminati, le emissioni e gli effluenti industriali contaminano i vegetali, il bestiame e i prodotti della pesca che vengono poi assunti dall'uomo. Le sostanze contaminanti Contaminanti naturali: presenza di sostanze tossiche per processi di metabolismo di organismi viventi come micotossine e istamina. Contaminanti da attività umane: residui di prodotti usati nella produzione primaria, residui di detergenti o disinfettanti usati nella sanitizzazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
118 pagine
SSD Scienze mediche MED/50 Scienze tecniche mediche applicate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ari.prof99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della professione di assistente sanitario nella medicina preventiva, sociale e di comunità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Covolo Loredana.