Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 39
Medicina comportamentale  Pag. 1 Medicina comportamentale  Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Medicina comportamentale  Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Medicina comportamentale  Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Medicina comportamentale  Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Medicina comportamentale  Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Medicina comportamentale  Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Medicina comportamentale  Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Medicina comportamentale  Pag. 36
1 su 39
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

SVILUPPO COMPORTAMENTALE DEL GATTO

La domesticazione del gatto inizia 11 mila anni fa in Est Europa.

Ai tempi degli Egizi (2600 a.C.), il gatto era venerato e protetto, in quanto associato alla dea Basteth.

Nel cristianesimo Papa Gregorio IX emanò un documento ufficiale che condannava il gatto nero.

Il gatto selvatico era un predatore solitario, strettamente carnivoro. Con la domesticazione, il gatto

ha sviluppato una socialità facoltativa ed è dotato di intelligenza emozionale. Possiede inoltre un

doppio status: è sia preda che predatore.

Le sue competenze principali comprendono capacità sociali, neurosensoriali, emozionali e cognitive.

Suddivisione in periodi di sviluppo

Il ciclo di sviluppo del gatto si suddivide in più periodi: prenatale, neonatale, di transizione e di

socializzazione.

Periodo prenatale

In questa fase il gatto sviluppa una sensibilità tattile a 21 giorni, gustativa e olfattiva, e percepisce

le emozioni materne. Le manipolazioni dolci durante questo periodo migliorano la tolleranza al

contatto. La sala parto va preparata nella stanza scelta dalla futura madre, che dovrebbe essere

spaziosa e arredata con oggetti familiari per consentire l’esplorazione.

Periodo neonatale

La nascita è seguita dall’apertura degli occhi (circa 2-16 giorni dopo). Durante questa fase si

sviluppano tatto, olfatto, vista e udito, e si instaura un attaccamento unilaterale con la madre.

Il cucciolo dorme il 95% del tempo e ha una preferenza per una mammella specifica.

Il sistema nervoso si sviluppa, passando da riflessi primari (<3 sett, a uno stimolo corrisponde una

5

risposta breve di tipo riflessa) a risposte volontarie (con lo sviluppo sinptico e maturazione della

corteccia cerebrale). Riflessi primari: di intrusione, di suzione e perineale→ riflessi di

trasporto/portage.

Periodo di transizione

Avviene l’apertura degli occhi e l’orientamento uditivo (16 giorni), con scomparsa dei riflessi primari

e l’instaurarsi di un attaccamento reciproco. Maturano i sensi e aumenta la motilità, portando

all’esplorazione dell’ambiente.

Periodo di socializzazione

Questo periodo segue la seconda settimana e porta al distacco (7-9 settimane). Durante la

socializzazione primaria, il cucciolo sviluppa autocontrolli e un livello sensoriale di riferimento

(omeostasi sensoriale). La socializzazione intraspecifica dalla 5°-7° settimana è stabile, mentre

quella interspecifica dalla 2° alla 7° settimana e risulta meno stabile.

Durante la socializzazione, il gatto sviluppa autocontrolli, come la regolazione dell’intensità del

morso e la retrazione delle unghie. La madre ha un ruolo fondamentale, così come il gioco, che si

distingue in attività individuali (dalla 3° alla 6-8° settimana) e di gruppo (dalla 4°-5° alla 12°-14°

settimana). Nel gioco il gatto sviluppa l’istinto di caccia e ottiene numerose interazioni sociali, oltre

a scaricare energia.

Omeoastasi sensoriale: assenza di risposte emozionali al di sotto del livello di stimolazione medio

dell’ambiente. Distacco precoce a 5-6° sett, tardivo a 12-15° sett→ attaccamento al

territorio (adozione consigliata 6-8 sett). Nel gatto il ditsacco avviene

3 settimane prima riesptto al cane (12 sett)

L’associazione tra deficit di autocontrollo, cattiva socializzazione e fobie é la causa dei disturbi

comportamentali.

Territorialità

Il gatto è una specie territoriale, è legato allo spazio in cu vive e la comunicazione è in relazione al

territorio (comunicazione feromonale→ feromoni non sono odori, si legano ai recettori a livello

della mucosa dell’organo di Jacobson).

Campi territoriali: di attività (caccia, eliminazione e gioco) e di isolamento (luogo di riposo).

Comunicazioni territoriale: marcature di identificazione o facciali, marcature territoriali con urina e

graffiature (++ in vicinanza di un campo di isolamento.), marcature di allarme con ghiandole

sudoripare e sebacee dei cuscinetti plantari e ghiandole anali. I feromoni sono sostanze che non

hanno un odore percepibile ma si fissano su recettori specifici nell’organo di Jacobson.

Comportamento eliminatorio

Minzione inappropriata: parziale o totale, in luogo definito o non, stesso substrato o non; marcatura

urinaria: sessuale, emozionale; minzioni emozionali.

Comportamento alimentare e predatorio 6

Il gatto è un carnivoro stretto in natura, mangia più volte ed a piccole quantità (7 a 20 pasti al giorno).

Mangiare non è un’attività sociale per loro, e seguono la regola del “primo arrivato, primo servito”→

nutrire a libero servizio usando un distributore. La caccia e l’alimentazione sono azioni indipendenti:

un gatto ben nutrito può comunque cacciare per soddisfare il suo istinto. Nei gatti domestici, la

mancanza di opportunità di cacciare può portare ad ansia.

L’attività di toletta richiede consumo di tempo e di energie, se reciproca ha un valore sociale ed è

un elemeto regolatore dello stress.

Il gioco è un comportamento che rappresenta esso stesso una ricompensa. Nel gattino, il gioco

sviluppa l’istinto di caccia e in generale fornisce molte interazioni sociali.

Condizioni di vita che favoriscono lo stress

Alcuni aspetti della vita in casa possono favorire stati di ansia nei gatti, come l’assenza di accesso a

spazi esterni, la somministrazione di cibo a orari fissi con alimenti molto appetibili (che portano il

gatto a mangiare rapidamente), e la scarsa possibilità di cacciare o giocare, che possono causare

ansia e portare a marcature urinarie inappropriate e comportamenti ossessivi, come la stereotipia

da leccamento.

Arricchimento ambientale e gestione dell’attività

Per prevenire stress e ansia, si raccomanda di offrire ai gatti possibilità di esercizio fisico, gioco e

simulazione della caccia. L’arricchimento ambientale può includere fontanelle, luoghi

d’osservazione, nascondigli e giocattoli vari. Alimentare il gatto a libero servizio può essere utile, ma

richiede adattamento. Le fontanelle aiutano a stimolare l’assunzione di acqua, un elemento spesso

carente nel comportamento del gatto. Anche il riposo è importante: i gatti, in natura, dormono circa

12 ore al giorno e preferiscono luoghi sicuri, elevati se sono ansiosi (un luogo per il giorno e uno per

la notte).

È importante anche l’attività ludica con il proprietario oltre all’arricchimento ambientale (giochi

stimolatori di caccia, che il gatto insegue).

Conseguenze di una gestione non corretta

Quando i bisogni comportamentali e il bilancio energetico non sono soddisfatti, possono insorgere

stress, ansia, aggressività, marcature inappropriate, stereotipie come il leccamento ossessivo e

disturbi alimentari (bulimia). Inoltre, possono manifestarsi patologie ansiose, legate spesso a errori

di gestione, e patologie dello sviluppo comportamentale, come problemi di attaccamento e

difficoltà a raggiungere l’omeostasi sensoriale (SPS, HsHa). Alcune patologie sono anche legate alla

limitazione (ansia da luogo chiuso) o alla modificazione del territorio, come la sindrome del “nuovo”

che emerge con l’introduzione di nuovi gatti, cambiamenti di abitudini o alterazioni dell’ambiente.

MENTE DEL CANE E RUOLO DELLO STRESS

Il cane è un soggetto armonioso, predisposto dal punto di vista filogenetico (memoria di specie). Le

componenti della mente sono: funzioni cognitive, rappresentazioni, motivazioni, emozioni, arousal.

Queste componenti si distinguono in componenti posizionali, che definiscono lo stato mentale del

soggetto in un dato momento, e componenti elaborative, che sostengono la capacità di processare

gli input dell’interazione soggetto-mondo.

Le motivazioni sono propensioni a compiere un dato comportamento. Quanto più sono stimolate,

esercitate e gratificate tanto maggiore sarà lo spazio nella mente del soggetto (amplificazione

sinaptica del circuito); sono legate allo stato emozionale e all’arousal. Esempi: predatoria,

7

collaborativa, protettiva, territoriale, esplorativa, competitiva, di ricerca.

Albero della mente

La struttura della mente si può rappresentare come un albero:

• Le radici: impulsi e motivazioni, ovvero gli appetiti.

• Il tronco: le emozioni, visibili all'esterno e quindi osservabili.

• I rami: i sentimenti di un’emozione, che sono privati e rappresentano immagini neuronali di

uno stimolo.

• La chioma: la coscienza di avere sentimenti. Nell’uomo, la neo-corteccia è altamente

sviluppata, favorendo la coscienza del sé, ma negli animali questa capacità è limitata.

Tuttavia, secondo il neuroscienziato Gerald Edelman, i cani e altri mammiferi hanno una

"coscienza primaria", ovvero una consapevolezza degli eventi in corso e memoria delle

esperienze.

Le rappresentazioni mentali

Le rappresentazioni mentali sono configurazioni neurali interne che rispondono agli stimoli

(secondo il “darwinismo neuronale” di Gerald Edelman). Queste rappresentazioni aumentano la

plasticità comportamentale, poiché il cervello non può essere studiato senza considerare

l'organismo e il suo ambiente.

Secondo Damasio, la mente non deriva solo dal cervello, ma dall’interazione tra cervello e corpo. Le

emozioni nascono da dispositivi che coinvolgono specifiche regioni sottocorticali come il tronco

encefalico, i nuclei posteriori del talamo e l’amigdala. Le emozioni si attivano autonomamente e

presentano caratteristiche automatiche e stereotipate.

Un’emozione è una reazione dell’organismo ai cambiamenti dell'ambiente, che coinvolge:

• Componenti fisiologiche, come reazioni biochimiche e regolazioni neuronali.

• Componenti cognitive e comportamentali.

Esistono varie classificazioni di emozioni, tra cui le sei emozioni primarie (gioia, sorpresa, tristezza,

paura, collera e disgusto) di Charles Darwin e altre emozioni secondarie come imbarazzo, gelosia,

colpa e orgoglio.

Arousal e attivazione emozionale

L’arousal è il livello di attivazione emozionale che può variare: un basso livello si osserva in stati

depressivi, mentre un livello alto può indicare difficoltà di concentrazione (HsHa).

Stress

Selye descrisse lo stress come una risposta non specifica dell’organismo a stimoli negativi. Lo stress

è un meccanismo adattativo agli stressor, che possono essere aggressori fisici o psicologici. La

risposta allo stress può differenziarsi in:

• Reazioni fisiologiche, che includono il rilascio di adrenalina, noradrenalina,

glucocorticoidi→risposta ipofiso-cortico-surrenaluca.

• Reazioni psichiche e comportamentali.

Cause dello stress: crisi fisiche acute o croniche e

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
39 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/08 Clinica medica veterinaria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Isaris di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina comportamentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Colangeli Raimondo.