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SVILUPPO COMPORTAMENTALE DEL GATTO
La domesticazione del gatto inizia 11 mila anni fa in Est Europa.
Ai tempi degli Egizi (2600 a.C.), il gatto era venerato e protetto, in quanto associato alla dea Basteth.
Nel cristianesimo Papa Gregorio IX emanò un documento ufficiale che condannava il gatto nero.
Il gatto selvatico era un predatore solitario, strettamente carnivoro. Con la domesticazione, il gatto
ha sviluppato una socialità facoltativa ed è dotato di intelligenza emozionale. Possiede inoltre un
doppio status: è sia preda che predatore.
Le sue competenze principali comprendono capacità sociali, neurosensoriali, emozionali e cognitive.
Suddivisione in periodi di sviluppo
Il ciclo di sviluppo del gatto si suddivide in più periodi: prenatale, neonatale, di transizione e di
socializzazione.
Periodo prenatale
In questa fase il gatto sviluppa una sensibilità tattile a 21 giorni, gustativa e olfattiva, e percepisce
le emozioni materne. Le manipolazioni dolci durante questo periodo migliorano la tolleranza al
contatto. La sala parto va preparata nella stanza scelta dalla futura madre, che dovrebbe essere
spaziosa e arredata con oggetti familiari per consentire l’esplorazione.
Periodo neonatale
La nascita è seguita dall’apertura degli occhi (circa 2-16 giorni dopo). Durante questa fase si
sviluppano tatto, olfatto, vista e udito, e si instaura un attaccamento unilaterale con la madre.
Il cucciolo dorme il 95% del tempo e ha una preferenza per una mammella specifica.
Il sistema nervoso si sviluppa, passando da riflessi primari (<3 sett, a uno stimolo corrisponde una
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risposta breve di tipo riflessa) a risposte volontarie (con lo sviluppo sinptico e maturazione della
corteccia cerebrale). Riflessi primari: di intrusione, di suzione e perineale→ riflessi di
trasporto/portage.
Periodo di transizione
Avviene l’apertura degli occhi e l’orientamento uditivo (16 giorni), con scomparsa dei riflessi primari
e l’instaurarsi di un attaccamento reciproco. Maturano i sensi e aumenta la motilità, portando
all’esplorazione dell’ambiente.
Periodo di socializzazione
Questo periodo segue la seconda settimana e porta al distacco (7-9 settimane). Durante la
socializzazione primaria, il cucciolo sviluppa autocontrolli e un livello sensoriale di riferimento
(omeostasi sensoriale). La socializzazione intraspecifica dalla 5°-7° settimana è stabile, mentre
quella interspecifica dalla 2° alla 7° settimana e risulta meno stabile.
Durante la socializzazione, il gatto sviluppa autocontrolli, come la regolazione dell’intensità del
morso e la retrazione delle unghie. La madre ha un ruolo fondamentale, così come il gioco, che si
distingue in attività individuali (dalla 3° alla 6-8° settimana) e di gruppo (dalla 4°-5° alla 12°-14°
settimana). Nel gioco il gatto sviluppa l’istinto di caccia e ottiene numerose interazioni sociali, oltre
a scaricare energia.
Omeoastasi sensoriale: assenza di risposte emozionali al di sotto del livello di stimolazione medio
dell’ambiente. Distacco precoce a 5-6° sett, tardivo a 12-15° sett→ attaccamento al
territorio (adozione consigliata 6-8 sett). Nel gatto il ditsacco avviene
3 settimane prima riesptto al cane (12 sett)
L’associazione tra deficit di autocontrollo, cattiva socializzazione e fobie é la causa dei disturbi
comportamentali.
Territorialità
Il gatto è una specie territoriale, è legato allo spazio in cu vive e la comunicazione è in relazione al
territorio (comunicazione feromonale→ feromoni non sono odori, si legano ai recettori a livello
della mucosa dell’organo di Jacobson).
Campi territoriali: di attività (caccia, eliminazione e gioco) e di isolamento (luogo di riposo).
Comunicazioni territoriale: marcature di identificazione o facciali, marcature territoriali con urina e
graffiature (++ in vicinanza di un campo di isolamento.), marcature di allarme con ghiandole
sudoripare e sebacee dei cuscinetti plantari e ghiandole anali. I feromoni sono sostanze che non
hanno un odore percepibile ma si fissano su recettori specifici nell’organo di Jacobson.
Comportamento eliminatorio
Minzione inappropriata: parziale o totale, in luogo definito o non, stesso substrato o non; marcatura
urinaria: sessuale, emozionale; minzioni emozionali.
Comportamento alimentare e predatorio 6
Il gatto è un carnivoro stretto in natura, mangia più volte ed a piccole quantità (7 a 20 pasti al giorno).
Mangiare non è un’attività sociale per loro, e seguono la regola del “primo arrivato, primo servito”→
nutrire a libero servizio usando un distributore. La caccia e l’alimentazione sono azioni indipendenti:
un gatto ben nutrito può comunque cacciare per soddisfare il suo istinto. Nei gatti domestici, la
mancanza di opportunità di cacciare può portare ad ansia.
L’attività di toletta richiede consumo di tempo e di energie, se reciproca ha un valore sociale ed è
un elemeto regolatore dello stress.
Il gioco è un comportamento che rappresenta esso stesso una ricompensa. Nel gattino, il gioco
sviluppa l’istinto di caccia e in generale fornisce molte interazioni sociali.
Condizioni di vita che favoriscono lo stress
Alcuni aspetti della vita in casa possono favorire stati di ansia nei gatti, come l’assenza di accesso a
spazi esterni, la somministrazione di cibo a orari fissi con alimenti molto appetibili (che portano il
gatto a mangiare rapidamente), e la scarsa possibilità di cacciare o giocare, che possono causare
ansia e portare a marcature urinarie inappropriate e comportamenti ossessivi, come la stereotipia
da leccamento.
Arricchimento ambientale e gestione dell’attività
Per prevenire stress e ansia, si raccomanda di offrire ai gatti possibilità di esercizio fisico, gioco e
simulazione della caccia. L’arricchimento ambientale può includere fontanelle, luoghi
d’osservazione, nascondigli e giocattoli vari. Alimentare il gatto a libero servizio può essere utile, ma
richiede adattamento. Le fontanelle aiutano a stimolare l’assunzione di acqua, un elemento spesso
carente nel comportamento del gatto. Anche il riposo è importante: i gatti, in natura, dormono circa
12 ore al giorno e preferiscono luoghi sicuri, elevati se sono ansiosi (un luogo per il giorno e uno per
la notte).
È importante anche l’attività ludica con il proprietario oltre all’arricchimento ambientale (giochi
stimolatori di caccia, che il gatto insegue).
Conseguenze di una gestione non corretta
Quando i bisogni comportamentali e il bilancio energetico non sono soddisfatti, possono insorgere
stress, ansia, aggressività, marcature inappropriate, stereotipie come il leccamento ossessivo e
disturbi alimentari (bulimia). Inoltre, possono manifestarsi patologie ansiose, legate spesso a errori
di gestione, e patologie dello sviluppo comportamentale, come problemi di attaccamento e
difficoltà a raggiungere l’omeostasi sensoriale (SPS, HsHa). Alcune patologie sono anche legate alla
limitazione (ansia da luogo chiuso) o alla modificazione del territorio, come la sindrome del “nuovo”
che emerge con l’introduzione di nuovi gatti, cambiamenti di abitudini o alterazioni dell’ambiente.
MENTE DEL CANE E RUOLO DELLO STRESS
Il cane è un soggetto armonioso, predisposto dal punto di vista filogenetico (memoria di specie). Le
componenti della mente sono: funzioni cognitive, rappresentazioni, motivazioni, emozioni, arousal.
Queste componenti si distinguono in componenti posizionali, che definiscono lo stato mentale del
soggetto in un dato momento, e componenti elaborative, che sostengono la capacità di processare
gli input dell’interazione soggetto-mondo.
Le motivazioni sono propensioni a compiere un dato comportamento. Quanto più sono stimolate,
esercitate e gratificate tanto maggiore sarà lo spazio nella mente del soggetto (amplificazione
sinaptica del circuito); sono legate allo stato emozionale e all’arousal. Esempi: predatoria,
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collaborativa, protettiva, territoriale, esplorativa, competitiva, di ricerca.
Albero della mente
La struttura della mente si può rappresentare come un albero:
• Le radici: impulsi e motivazioni, ovvero gli appetiti.
• Il tronco: le emozioni, visibili all'esterno e quindi osservabili.
• I rami: i sentimenti di un’emozione, che sono privati e rappresentano immagini neuronali di
uno stimolo.
• La chioma: la coscienza di avere sentimenti. Nell’uomo, la neo-corteccia è altamente
sviluppata, favorendo la coscienza del sé, ma negli animali questa capacità è limitata.
Tuttavia, secondo il neuroscienziato Gerald Edelman, i cani e altri mammiferi hanno una
"coscienza primaria", ovvero una consapevolezza degli eventi in corso e memoria delle
esperienze.
Le rappresentazioni mentali
Le rappresentazioni mentali sono configurazioni neurali interne che rispondono agli stimoli
(secondo il “darwinismo neuronale” di Gerald Edelman). Queste rappresentazioni aumentano la
plasticità comportamentale, poiché il cervello non può essere studiato senza considerare
l'organismo e il suo ambiente.
Secondo Damasio, la mente non deriva solo dal cervello, ma dall’interazione tra cervello e corpo. Le
emozioni nascono da dispositivi che coinvolgono specifiche regioni sottocorticali come il tronco
encefalico, i nuclei posteriori del talamo e l’amigdala. Le emozioni si attivano autonomamente e
presentano caratteristiche automatiche e stereotipate.
Un’emozione è una reazione dell’organismo ai cambiamenti dell'ambiente, che coinvolge:
• Componenti fisiologiche, come reazioni biochimiche e regolazioni neuronali.
• Componenti cognitive e comportamentali.
Esistono varie classificazioni di emozioni, tra cui le sei emozioni primarie (gioia, sorpresa, tristezza,
paura, collera e disgusto) di Charles Darwin e altre emozioni secondarie come imbarazzo, gelosia,
colpa e orgoglio.
Arousal e attivazione emozionale
L’arousal è il livello di attivazione emozionale che può variare: un basso livello si osserva in stati
depressivi, mentre un livello alto può indicare difficoltà di concentrazione (HsHa).
Stress
Selye descrisse lo stress come una risposta non specifica dell’organismo a stimoli negativi. Lo stress
è un meccanismo adattativo agli stressor, che possono essere aggressori fisici o psicologici. La
risposta allo stress può differenziarsi in:
• Reazioni fisiologiche, che includono il rilascio di adrenalina, noradrenalina,
glucocorticoidi→risposta ipofiso-cortico-surrenaluca.
• Reazioni psichiche e comportamentali.
Cause dello stress: crisi fisiche acute o croniche e