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A A A
∈ ∈ .
n
L ( x) = A ( x) = A x = L (x), per ogni x, y K ,
A A
DEF: Consideriamo due mappe qualsiasi:
→ Y e
f: X
g: Y → Z. ∘ : → Z ∘ () ≔
La composizione o la mappa composta di f e g è la mappa definita da
(()) ∀ ∈ . → U ed P: U → W
Possiamo dire, grazie al teorema di linearità della mappa composta, che, se L: V
∘
sono mappe lineari, allora anche la mappa composta è lineare.
Siano A e B due matrici di tipo m x n e di tipo k x m, rispettivamente. Allora è ben definita la composta
→ K → K
n m m k
delle mappe L : K e L : K , cioè delle mappe rappresentate dalle matrici A e B.
A B
Inoltre, ∘ (x) = L (L (x)) = B(A x) = [per associatività del prodotto tra matrici] = (B A) x = L .
B A BA
In conclusione, si può dire che il prodotto tra matrici corrisponde alla composizione delle mappe
rappresentate dalle matrici.
Sia L: V → W una mappa lineare. ∈
-1
DEF: Il nucleo di L è ker(L) : = L (0) = {x V : L(x) = 0}.
Sia A una matrice m x n. Il nucleo di A si definisce come il nucleo della mappa rappresentata dalla
matrice A: ∈ n
ker(A) : = ker(L ) = {x K : A x = 0}.
A
di una matrice A è l’insieme delle soluzioni del sistema omogeneo A
E quindi il nucleo x = 0, cioè un
sottospazio del suo dominio [stessa cosa per le mappe lineari].
che anche l’immagine di una mappa lineare è un sottospazio di Y (L: X → Y).
Da qui si capisce rispetto ad una mappa lineare; Sia L: V → w è una
Per il teorema di struttura delle contro immagini
∈
mappa lineare e sia w W. Allora vale una delle seguenti alternative:
0
❖ ∉ ⊘;
-1
w im(L) cioè L (w ) =
0 0
❖ ∈
w im(L).
0 l’insieme delle contro immagini di
∈ -1
Cioè (∃ v V) L(v ) = w e in questo caso w , L (w ) coincide con
0 0 0 0 0
∈
{v + u : u ker(L)}.
0
In particolare, L è iniettiva se e solo se ker(L) = {0}.
L’applicazione inversa
Sia f: X → Y una applicazione biiettiva.
∀ ∈ ∃! ∈
Per la definizione di biiettività, f(x) = y.
L’applicazione che associa ad y tale unico x si dice l’applicazione -1
inversa di f e si indica f .
[I termini applicazione, mappa e funzione hanno lo stesso significato]
Per il teorema della linearità della mappa inversa;
Siano V e W spazi vettoriali. Sia L: V → W una mappa biiettiva. Se L è lineare, allora anche l’inversa di
L è lineare.
Sia A una matrice quadrica di ordine n con elementi in K. è invertibile e in tal caso, l’inversa di
La mappa rappresentata da A è biiettiva se e solo se la matrice A
-1
L è la mappa rappresentata dalla matrice A .
A
Basi di uno spazio vettoriale …, ∀ ∈
DEF: Sia V uno spazio vettoriale su K. Si dice che i vettori v , v , v formano una base di V se
1 2 n
1
⋮ , …, , …,
∃! = ∈ , v si scrive come la combinazione lineare di v , v v con i coefficienti c , c
1 2 n 1 2
2 , …,
c , il vettore c si chiama il vettore delle coordinate del vettore v rispetto alla base B : = { v , v v }.
n 1 2 n
DEF: Sia V uno spazio vettoriale.
❖ ∈
Se esiste una base di V composta di n N vettori, allora n si dice la dimensione di V, e si scrive
dim V = n;
❖ ≠
Se V {0} e non esiste nessun sistema finito di vettori che formano una base di V, allora per
definizione
dim V = +∞;
❖ Se V = {0} (spazio banale), allora per definizione poniamo
dim V = 0;
Applicazioni lineari tra spazi di dimensioni finite
→ K
n m
Iniziamo con le mappe lineari L: K . n m
Per il teorema di rappresentazione delle mappe lineari di K in K ;
→ K
n m
Per ogni mappa lineare L: K esiste una unica matrice A di tipo m x n tale che L = L .
A
n m
Questa matrice A è detta la matrice rappresentativa di L [rispetto alle base canoniche di K e K ].
Per il teorema di rappresentazione;
Siano V e W due spazi vettoriali con n : = dim V < +∞ e m : = dim W < +∞.
, …, , …,
Siano B : = {v , v v } una base di V e C : = {w , w w } una base di W.
1 2 n 1 2 n
Sia L: V → W una mappa lineare, ∀ ∈
allora v V vale la formula c = A b, dove b è il vettore delle
coordinate di v rispetto a B, c è il vettore delle coordinate L(v) rispetto a C, e la matrice A è definita nel
j = 1, …, n)
seguente modo: A è di tipo m x n e (∀ la j-esima colonna di A è il vettore delle coordinate
di L(v ) rispetto alla base C.
j
Inoltre, per il teorema di passaggio tra le basi;
, …, , …,
Siano B : = {v , v v } e C : = {w , w w } due basi di uno spazio vettoriale V di dimensione n
1 2 n 1 2 n
∈ ∈ ∈
n n
< +∞. Se d K e f K sono i vettori delle coordinate di uno stesso vettore qualsiasi v V rispetto alla
base B e alla base C, rispettivamente, allora d = S f, dove S è la matrice di ordine n definita nel seguente
j = 1, …, n)
modo: (∀ la j-esima colonna di S è il vettore delle coordinate di w rispetto alla base B.
j
-1
Inoltre, S è invertibile e quindi f = d S .
[La matrice S nel teorema precedente si chiama la matrice di passaggio dalla base B alla base C]
argomenti: Basi (matrici), dipendenza lineare.
Per teorema di trasformazione della matrice rappresentativa sotto cambiamento delle basi;
V → W una mappa lineare. Siano B e B’ due basi di V. Siano C e C’ due basi di W.
Sia L:
Se A è la matrice rappresentativa di L rispetto alle basi B e C, e se A’ è la matrice rappresentativa di L
′ −1
rispetto alle basi B’ e C’, allora è la matrice di passaggio dalla base B alla B’
= , dove S e
V
è la matrice di passaggio dalla base C alla C’.
S
w , …,
DEF: Vettori v , v v di uno spazio lineare V su K di uno spazio lineare V su K si dicono linearmente
1 2 n
∃ ∈ + + ⋯ + = 0.
dipendenti se non nullo tale che 1 1 2 2 , …,
= = ⋯ = = 0,
Altrimenti, cioè se vale solo con allora v , v v si dicono linearmente
1 2 n
1 2
indipendenti. , …, ∈
Sia V uno spazio vettoriale. Siano v , v v V vettori qualsiasi. Le seguenti due affermazioni sono
1 2 n
equivalenti tra di loro:
, …,
1. I vettori v , v v sono linearmente dipendenti;
1 2 n , …,
2. Almeno uno dei vettori v , v v si scrive come combinazione lineare degli altri.
1 2 n
Per il teorema delle condizioni per essere una base; , …, ∈
Sia V uno spazio vettoriale e sia B un sistema di n vettori v , v v V. Le seguenti affermazioni
1 2 n
sono equivalenti tra di loro:
1. B è una base di V;
2. Si verificano le seguenti due condizioni:
, …,
a. v , v v sono linearmente indipendenti,
1 2 n
b. dim V = n;
3. Si verificano le seguenti due condizioni:
, …,
a. v , v v sono linearmente indipendenti,
1 2 n , …,
∈
b. Non esiste nessun vettore u V tale che n + 1 vettori u, v , v v sono linearmente
1 2 n
indipendenti. , …,
Abbiamo bisogno di un metodo per determinare se un sistema di vettori, dato B : = { v , v v }, è
1 2 n
m
linearmente dipendente o indipendente; nel caso dello spazio V = K esiste un metodo efficace, se v ,
1
, …, l’uguaglianza
∈ + + ⋯ + = 0
m
v v K , allora si può scrivere come il sistema lineare
2 n 1 1 2 2 , …,
omogeneo A c = 0 rispetto al vettore delle incognite c : = (v , v v ) la cui matrice dei coefficienti è
1 2 n
…
data da A : = [v | v | | v ].
1 2 n , …,
Per la definizione della dipendenza lineare, i vettori v , v v sono linearmente indipendenti se e
1 2 n
solo se il sistema A c = 0 ammette solo la soluzione banale c = 0.
Per il teorema di Rouché - Capelli questo accade se e solo se r(A) = n, dove n è il numero dei vettori.
, …,
Sia V uno spazio vettoriale di dimensione finita e sia B una base di V. Siano v , v v vettori qualsiasi
1 2 n
dello spazio V. Per k = 1, …, , …,
n, chiamiamo c il vettore delle coordinate di v . Allora i vettori v , v
k k 1 2
v sono linearmente indipendenti.
n
Nel caso dove dim = +∞;
Sia L: V → W una mappa lineare. Siano , …, 1, …, n,
v , v v vettori qualsiasi nello spazio V. Per k =
1 2 n
, …,
chiamiamo w : = L(v ). Se i vettori v , v v sono linearmente dipendenti, allora anche le loro
k k 1 2 n
, …,
immagini w , w w sono linearmente dipendenti.
1 2 n
Basi di span , …, in V. Sia B’ un sottosistema
Sia V uno spazio vettoriale e sia B : = {v , v v } un sistema di vettori
1 2 n
di B. Allora B’ , …,
(non-vuoto) è una base di W : = span(B) = span{v , v v } se e solo se si verificano
1 2 n
le seguenti condizioni:
B’ è linearmente indipendente;
❖ span(B’),
❖ ⊂
B cioè ogni vettore di B si scrive come combinazione lineare dei vettori del
sottoinsieme B’.
In particolare, se B è linearmente indipendente, allora B è una base di W : = span(B).
, …, , …,
DEF: Se W = span{u , u u }, per qualche vettore u , u u di uno spazio vettoriale V, allora si
1 2 n 1 2 n
, …,
dice che {u , u u } è un insieme di generatori del sottospazio W.
1 2 n
Rango di una matrice ed una mappa lineare
Il rango di una matrice è direttamente connesso ai concetti di dimensione e di indipendenza lineare.
DEF: Sia A una matrice m x n con elementi in K. Lo spazio colonna di A indicato con Col(A) è il
m
sottospazio di K generato dalle colonne di A. n
Lo spazio riga di A indicato con Row(A) è il sottospazio di K generato dalle righe di A.
DEF: Il rango per colonne di una matrice A è la dimensione dello spazio colonna di A, cioè dim Col(A).
Il rango per righe di A è la dimensione dello spazio di A, cioè dim Row(A).
Per il teorema sul rango di una matrice;
Per ogni matrice A, il rango di A, il rango per colonne della matrice A, ed il rango per righe della matrice
A coincidono tra di loro.
Il rango di una mappa lineare L: V → W, r(L) è la dime