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CHIESA DALL'ORBITA ROMANA

Nel 1054, il patriarca di Costantinopoli Michele Cerulario e i legati papali di Leone IX si scomunicarono a vicenda. Con questa scomunica si andò a suddividere in 2 tronconi la Chiesa:

  • Oriente - Chiesa ortodossa
  • Occidente - Chiesa Cattolica Romana

Quando parliamo di Impero Bizantino, bisogna ricordare tutti quegli accadimenti storici che circondavano l'impero sul fronte esterno, nonché tutte quelli eventi che dall'interno determinavano lo sviluppo dello stesso impero bizantino. Tra il 1204 e il 1261, la conflittualità tra la parte occidentale e la parte orientale portò la parte occidentale ad ideare qualcosa, che fino a qualche decennio prima sarebbe rimasto impensabile: se le crociate erano di norma legate alla lotta e alla conversione degli infedeli, di quelli che professavano e praticavano la religione islamica, quello che si andò ad indirizzare invece una spedizione crociata non verso Gerusalemme ma...

bensì verso Costantinopoli.
Di conseguenza ebbe inizio l'esperienza del cosiddetto IMPERO LATINO DI COSTANTINOPOLI, era quella struttura che per questo brevissimo arco di tempo giunse a sostituirsi all'autorità dell'impero bizantino con e grazie alla 'scusa formale' di voler reintrodurre in quel territorio il vero culto cristiano e di fare quindi rientrare BISANZIO NELL'ORBITA OCCIDENTALE.
Nel 1261 la fine dell'impero latino d'oriente portò alla restaurazione dell'impero bizantino, fortemente condizionato stavolta da quello che era la crescente potenza ottomana ai confini dell'impero. Ma questi continui capovolgimenti di fronte allo stesso tempo queste modifiche nel dominatore di turno non facevano altro che indebolire ulteriormente la struttura imperiale, e così la fine dell'impero latino d'oriente coincideva con l'acquisizione da parte di Bisanzio della

Sovranità imperiale-territoriale da una parte.

Tra il 1321 e il 1354 si verificò il cosiddetto PERIODO DELLE GUERRE CIVILI il territorio bizantino sembrava cominciare a lacerarsi al suo interno mediante le varie guerre civili tra la dinastia delle polis e le diverse case regnanti europee che aspiravano, anche per mezzo di una politica matrimoniale, a tornare in gioco sul fronte bizantino. Tutte queste lotte nel fronte occidentale culminate nel periodo delle guerre civili, avevano e dovrebbero come primo immediato effetto la penetrazione ottomana nella penisola anatolica. Il primo segno tangibile si ebbe nel 1362.

I LONGOBARDI IN ITALIA:

ETIMOLOGIA La parola Longobardi derivava dall'antico tedesco 'Lang Arten', tradotto letteralmente in italiano 'le lunghe Barbe' e questa definizione di popolo dalle lunghe barbe viene attestata per la prima volta nel primo libro delle 'histoire lango bardorum' del

monaco benedettino Paolo Diacono. Quando si parla delle 'histoire largo bardorum' noi parliamo di quel popolo che veniva definito Longobardi, in quanto le lunghe barbe e di provenienza nordica. Originariamente i Longobardi erano un popolo che proveniva dalla Scandinavia, lungo tutta una serie di peregrinazioni nel territorio dell'Europa centrale, i Longobardi si andavano a stanziare dapprima nel territorio della Pannonia (=territorio che corrisponde grossomodo all'Ungheria) e successivamente alle porte della penisola italica e vi entrarono attraverso il Friuli. La parola ''Lang Bart'' - lunghe barbe - stava ad indicare un popolo prettamente freddo, nel quale l'uso di portare lunghe barbe obbediva a necessità innanzitutto pratiche, ad esempio per coprirsi dal gelo e dal freddo, e secondariamente nella concezione dell'epoca la lunga barba era segno presso le popolazioni non germaniche segno di potenza virile. Il popolo deiLongobardi era un popolo compatto ed omogeneo, bensì era composto da diverse tribù, dotata di struttura mobile e di una struttura itinerante (come tutti i popoli germanici) e giunsero nella penisola italica attraverso il Friuli, sotto la guida del re Alboino, originariamente il re dei Longobardi, era il re nel senso germanico della parola. Il re dei Longobardi era solo ed esclusivamente un "primus inter pares" – quel sovrano non avendo un governo ben saldo eradicato, aveva la semplice funzione di essere un coordinatore – un semplice un coordinatore di tutte quelle tribù che a vario titolo scendevano verso la penisola italica, attratte dalla mitezza del clima, rendeva anche percepibile ai Longobardi di poter effettuare delle coltivazioni senza grossi danni o fastidi, attratte dall'anomea dell'Italia come sede della civiltà romana, dotata in senso moderno di un'Italia dotata di un certo benessere, artistico e.

materiale soprattutto.Una volta mantenutosi fedeli all'ordinamento tribale in base al quale il sovrano Alborino aveva solo il ruolo del coordinamento militare, i Longobardi penetravano nel suolo della penisola italica andando a presentare una struttura sociale, che vedeva questo popolo suddiviso in varie tribù. Tribù longobarde che sichiamavano Farea, che procedevano verso la conquista del territorio e nella soggezione delle popolazioni della penisola italica in una maniera disomogenea. Man mano che sopraggiungevano, sottomettevano le popolazione con l'arte della guerra che non erano aduse a fruire delle armi, una volta sottomesse queste popolazioni, procedevano nel territorio della penisola italica per mezzo di un'espansione a macchia di leopardo (= un tipo di espansione sul territorio, non di carattere omogeno, bensì un espansione sul territorio nel quale la singola tribù presente in una determinata fascia territoriale imponeva le proprie

leggi, imponeva le proprie usanze spesso e volentieri non coordinandosi con l'altra tribù che era presente nello stesso territorio, stesso territorio ma in una zona diversa della penisola italica. Con l'ingresso dei Longobardi si sanciva per la prima volta il principio, che ogni tribù che si andava a stanziare su una determinata fetta di territorio, poteva governare autonomamente e incurante di leggi di ordine generale. I Longobardi volendosi distinguere dalla popolazione autoctona, non adottarono il cristianesimo nella versione ufficiale stabilita nei concili, come quello di Nicea del 325, bensì i Longobardi adottarono il cristianesimo nella versione ariana dal famoso prete Ario di Alessandria, che aveva formulato una teoria in base alla quale il figlio di Dio non era né eterno, né divino e doveva essere separato dal padre. Nel 572 Alborino venne assassinato in seguito da una congiura che era stata ordita dalla moglie Rosmunda. Al sovrano che

Aveva guidato il passaggio dei Longobardi dalla Pannonia al territorio italico, seguiva e succedeva Clefti. Il re Clefti tra il 573 e il 575, che non a caso rifiutò la qualifica di Rex per approvare la qualifica di Duca perché lui non si sentiva re di alcun popolo ma un duca (= una persona capace di guidare delle tribù in armi).

La spinta propulsiva dei Longobardi, così facendo, conosceva ben poche soste, in quanto non scendendo a compromessi con la popolazione locale, l'unica mansione che avevano all'origine i Longobardi era quella di spostarsi sempre verso nuovi territori al fine di poter trarre quante più risorse possibili. Aveva inizio quel processo di frazionamento del territorio della penisola italica in mille forme di micro potentati - quella che veniva chiamata 'L'Italia dei campanili' (Indro Montanelli). Aveva inizio quella frammentazione di un sentimento unitario che all'epoca vigeva nell'impero.

romano in funzione di un sentimento a carattere municipalistico che andrà a far sentire la persona di turno non tanto legata a un corpo superiore come poteva essere lo stato, bensì si formava, aveva origine un processo in base al quale ognuno dei residenti nel territorio della penisola italica non sentiva l'appartenenza a una macro struttura, ma si sentiva legato a vincoli di fedeltà personali esclusivamente al "signorotto di turno" che governava in quel territorio circoscritto.

Così facendo la spinta propulsiva dei Longobardi nella seconda metà del VI secolo veniva a malapena arginata dai bizantini. I Bizantini dovevano reggere a loro malgrado la spinta distruttiva di popolazioni che, esercitando l'arte della guerra, li trovavano del tutto impreparati.

I Bizantini andavano a reggere l'urto della popolazione longobarda perché non disponevano di flotte marine, esclusivamente resistendo in parte della Romagna e

Lungo la cosiddetta pentapoli (Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia e Ancona), lungo una cosiddetta costiera che poteva essere rifornita via mare dalle flotte bizantine. Gli unici territori a non venire direttamente toccati dall'espansione longobarda furono i temi bizantini dell'Italia meridionale (Calabria, Sicilia, Sardegna e Corsica). L'incompletezza della conquista sarà anch'essa foriera di tutta una serie di sviluppi, per i secoli a venire, in quanto una conquista non unitaria, a macchia di leopardo, che lasciava una parte del territorio in mano ai bizantini, segnava in maniera inderogabile e in maniera irreversibile, sanciva la divisione politica.

Tra il 584 e il 590 la politica longobarda sul territorio italico subiva una lieve correzione di rotta. Il re Autari, iniziava un processo di rifondazione e di consolidamento della monarchia longobarda. L'esempio per eccellenza del nuovo corso intrapreso da Autari fu l'istituzione del DEMANIO.

REGIO era quella parola derivata dall'antico francese 'DE MAINE' (da 'DOMINIUM'). Questa parola andava ad indicare i beni materiali di cui si ha il totale dominio. Per beni territoriali noi intendiamo: prati, vallate, ecc. Tutto quello che costituiva un territorio diventava di esclusiva proprietà del sovrano, in quanto il sovrano rappresentava il vertice dell'istituzione politica.

In seguito questo demanio diventava anche la proprietà di quella casa regnante che la trasmetteva, in maniera ereditaria ai discendenti del re. Questo permetteva al sovrano longobardo di operare una politica di radicamento e di fortificazione del suo potere sul territorio, in quanto il sovrano legava a sé i suoi dipendenti, legati da vincoli di fedeltà personale.

Tra il 590 e il 616 ha inizio quel processo che portava l'avvicinamento tra i Longobardi e la chiesa cattolica romana. A mutate condizioni politiche-istituzionali, corrispondono delle

Mutate condizioni nei rapporti tra i vari poteri. Agilulfo iniziava questo processo di avvicinamento alla chiesa cattolica romana, in quanto una nuova struttura, quella longobarda che ormai si congedava.

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Publisher
A.A. 2022-2023
55 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher zamenzuccia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Leonardi Marco Lino.