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1.8.2 DEFINIZIONE NELL’ASSE DELLE ASCISSE LA POSIZIONE DELLA DERIVATA PRIMA
Basta sostituire ad X il valore delle radici per avere il valore anche di Y; trovare i punti di flesso
Segnarlo nel grafico;
2 INTEGRALI
2.1 REGOLE
2.1.1 DEFINIZIONI
L’integrale di una funzione è pari all’Integrale della derivata prima della funzione data;
2.1.2 VERIFICA
Al termine della funzione possiamo Derivare l’integrale ottenuto per poter ottenere la funzione integranda come da
definizione iniziale
() = ′()
Esempio
)
= tan( +
1+
2.1.3 INTEGRAZIONE PER SOSTITUZIONE PAG . 11 INTEGRALI REGOLE
INTEGRALI
La formula di integrazione per sostituzione è una tecnica utilizzata per trasformare un integrale in una forma più
semplice tramite un cambio di variabile. La formula base per l'integrazione per sostituzione è
()
()
() = ()
∫ ∫
()
ℎ
Esempio 1
(1 + )
Step 1: Verifico che la funzione sia integrabile e continua nell’intervallo proposto o scelto
In questo caso, tra 1
≠ 0 < ( )
1 + ln > 0 → ln > −1 → = < 0
Step 2: Determino la variabile t o u
= √(1 + ln )
Step 3: traspongo gli estremi di derivazione secondo la variabile t
= √(1 + ln )
() = √(1 + ln ) = √1 + 3 = 2
() = √(1 + ln 1) = √1 + 0 = 1
Step 4: Isolo X rispetto a t
= 1 + ln → ln = − 1 → =
Step 4: Calcolo la derivata dx in t per ottenere dt
= → =
Step 5: traspongo la funzione nella variabile “t” e sostituisco le X con T e semplificare se possibile
1
∗ →
∗ PAG . 12 INTEGRALI REGOLE
INTEGRALI ( (
→ → ∗ ) − ∗ ) =
Step 6: verifica la coerenza , se argomento positivo risultato positivo per forza;
2.1.4 `INTEGRALE INDEFINITO
2.1.5 INTEGRAZIONI PER PARTI I.P.P.
= ∗ − ∗
FORMULA B = ∗ − ∗
∫
Sapendo che data una funzione P(x) * Q(x) si può decidere quale funzione integrare e quale derivare , QUINDI
decideremo se usare la formula A o B si avrà che
P(x) = può esservi assegnata f(x) o g(x)
Q(x) = può esservi assegnata f(x) o g(x)
2.1.5.1 STEP
a) DEFINIRE QUALE FUNZIONE INTEGRARE E QUALE DERIVARE
Dato l’integrale definito in un intervallo
() ()
Es. → () = () = sin
∫ PAG . 13 INTEGRALI REGOLE
INTEGRALI
Viste le regole sulle “MATEMATICA I – INTEGRALI “si è deciso di procedere come segue
Passo 1 Si sceglie la Formula definendo quale funzione vogliamo integrare e quale derivare e si calcolano
() =
() =
FORMULA = ∗− ∗ Discriminare la funzione su quale
funzione si applica la derivata
prima e quale integrale
FORMULA B = ∗ − ∗
∫
Passo 2 Si sceglie la Formula definendo quale funzione vogliamo integrare e quale derivare
Passo 3 Si riscrive l’integrare con i fattori calcolati
Passo 4 Si calcola la prima parte sull’intervallo scelto
dipende se Formula A o B
|
Passo 5 Si calcola la seconda parte sull’intervallo scelto
dipende se Formula A o B
− ∗
∫
Passo 6
Sommare i due fattori ricavati
Esempio
Data la Funzione = sin()
∫
Passo 1 Definizione Variabili e Calcolo Fattori
( )
() = = 2
() = () = − cos()
Passo 2 Definizione formula
Formula B ∗ − ∗
∫
Passo 3
− cos() ∗ 0 − − cos() 2 = − cos() ∗ 0 + cos() 2 =
2 2
Passo 4 calcolo prima parte
F(b) parte Sinistra = − cos ∗ − − cos(0) ∗ = −0 ∗ −0= PAG . 14 INTEGRALI REGOLE
CALOLO DEI LIMITI
Passo 5 calcolo l’integrale della seconda parte rifacendo i passaggi
F(a) parte Destra =
Applico Formula A
=
∗ − ∗ sin() ∗ 2 0 − sin() 2 = sin(x) ∗ 2x 0 − 2 sin() =
∫ ∫ ∫
sin(x)
=
()
= 2
sin(x) ∗ 2x 0−2 sin() = −
2
sin(x) ∗ 2x 0 = sin ∗2 − sin(0) ∗ 2(0) = 1 ∗ − 0 =
2 2 2
(0
2 sin() = 2 ∗ (−cos − cos(0)) = 2 ∗ − 1) = −
2
Passo 6
+ −
3 CALOLO DEI LIMITI
L'analisi dei limiti è una tecnica matematica essenziale per determinare il comportamento di una funzione quando una
variabile si avvicina a un certo valore, inclusi gli estremi come zero o infinito. Questo concetto è cruciale per definire la
continuità, la derivabilità e l'integrabilità delle funzioni matematiche.
3.1 SOSTITUZIONE DIRETTA
Descrizione: La tecnica più semplice e diretta, consiste nel sostituire il valore al quale la variabile tende
direttamente nella funzione. Applicazione: Funziona bene quando la funzione è continua nel punto di
interesse e non ci sono forme indeterminate.
f(x) (3x−2x)
limx→2 nella funzione. 3^2−2^2=9−4=5
Applicazione: Sostituisci direttamente =2
3.2 FATTORIZZAZIONE
3.2.1 FATTORIZZAZIONE CON POTENZE CON RISULTATO INDEFINITO.
Esempio 01
Implica la fattorizzazione di polinomi per eliminare le discontinuità eliminabili.
PAG . 15 CALOLO DEI LIMITI Sostituzione Diretta
CALOLO DEI LIMITI
3.2.2 FATTORIZZAZIONE CON ESPONENTI CON RISULTATO INDEFINITO.
Esempio 01
Punti Critici:
a) volendo fattorizzare, dobbiamo ricavare la costante 8 al numeratore.
2^x = 8 * 2^x-3 perché’ 8 si può scrivere 2^3 e dunque per la proprietà delle potenze 2^3* 2^x-3 = Base
uguale , si sommano gli esponenti, quindi 2^3-3+x = 2^x
b) Dopo aver fattorizzato si applica Hospital, quindi deriviamo Numeratore e Denominatore, e non la costante.
(vedi regola del Prodotto Costante)
c) Si applica il limite e si determina il nuovo risultato che non dara’ piu un valore Indefinito
3.2.3 FATTORIZZAZIONE + HOPITAL IN PRESENZA DI LOGARITMI CON RISULTATO INDETERMINATO
PAG . 16 CALOLO DEI LIMITI Fattorizzazione
CALOLO DEI LIMITI
3.3 RAZIONALIZZAZIONE
Descrizione: Utilizza la moltiplicazione per il coniugato per eliminare radicali dai denominatori o
dai numeratori. Applicazione: Efficace per funzioni che contengono radici quadrate o altre
radici, specialmente quando si affrontano limiti che coinvolgono l'infinito o zero.
3.3.1 RAZIONALIZZAZIONE DI FUNZIONI CON RADICI PAG . 17 CALOLO DEI LIMITI Razionalizzazione
CALOLO DEI LIMITI
3.4 REGOLA DI L'HOPITAL 0/0
Descrizione: Utilizzata per risolvere limiti che risultano in forme indeterminate come o
∞ / ∞ derivando numeratore e denominatore separatamente. Applicazione: Applicabile
quando le funzioni nel numeratore e nel denominatore sono differenziabili.
+ 00 infinito
3.5 ESPANSIONI ASINTOTICHE – ESPANSIONI DI TAYLOR E SERIE DI MACLAURIN
Descrizione: Simile alle serie di Taylor ma include termini che possono essere validi all'infinito.
Applicazione: Utile per analizzare il comportamento asintotico delle funzioni quando tende
x
all'infinito
● Numeratore e Denominatore devono avere lo stesso grado, viceversa eseguire la regola
de l-Hopital PAG . 18 CALOLO DEI LIMITI Regola di L'Hopital
CALOLO DEI LIMITI
PAG . 19 CALOLO DEI LIMITI Espansioni Asintotiche – Espansioni di Taylor e Serie di Maclaurin
CALOLO DEI LIMITI
Espansioni all’Infinito
PAG . 20 CALOLO DEI LIMITI Espansioni Asintotiche – Espansioni di Taylor e Serie di Maclaurin
CALOLO DEI LIMITI
3.6 SERIE DI TAYLOR
Descrizione: Approssima la funzione vicino a un punto di interesse usando polinomi.
Applicazione: Utile per analizzare il comportamento locale di funzioni complesse e per
x
trattare limiti in cui si avvicina a un valore finito. (−)(x−a)
La serie di Taylor è un'approssimazione di una funzione attraverso una serie di potenze di , dove
a è il punto attorno al quale la serie è centrata. Questa serie è molto utilizzata per espandere
3.7 SERIE DI MCLAURIN =0a=0
Un caso speciale della serie di Taylor è la serie di Maclaurin, che è centrata in . Questa serie
x
utilizza le potenze di stesse per approssimare la funzione.
3.8 SOSTITUZIONE DIRETTA DI VARIABILI
Descrizione: Sostituire una parte della funzione con una nuova variabile per semplificare il
calcolo del limite. Applicazione: Particolarmente utile in limiti che coinvolgono funzioni
trigonometriche o esponenziali complesse.
3.9 GRAFICI E ANALISI NUMERICA
Descrizione: Uso di strumenti grafici o numerici per stimare il limite. Applicazione: Utile
quando i metodi analitici sono troppo complessi o la funzione è definita in modo implicito
o esperimentale.
3.10 ANALISI DI COMPORTAMENTO DOMINANTE E LIMITI NOTEVOLI
Descrizione: Identifica i termini dominanti nella funzione che influenzano maggiormente il
limite. Applicazione: Utile per funzioni complesse dove determinati termini predominano
mentre altri possono essere trascurati.