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QFD
Processo di pianificazione guidato dal cliente per indirizzare la progettazione, la produzione e il
marketing dei prodotti.
Attraverso il QFD ogni attività produttiva è realizzata per soddisfare i bisogni espressi dal cliente.
Approccio basato sui processi
Un processo è una sequenza di attività interdipendenti finalizzate al perseguimento di un obiettivo
comune. L’obiettivo di ogni processo è la creazione di valore destinato all’output. La rete dei processi
aziendali coincide con valori e obiettivi dell’azienda.
Vengono coordinate risorse e attività per trasformare l’input in output. L’output può essere
rappresentato da prodotti tangibili o intangibili.
Nel processo le attese degli utenti si traducono in obiettivi aziendali che a loro volta rappresentano le
risposte dell’azienda alle attese degli utenti.
Il processo fa parte di un più ampio sottosistema costituito dal flusso dei processi, che a sua volta
l’insieme di quest’ultimi rappresentano la realtà aziendale.
Def. dalla Norma ISO 9000:2000 Insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi
in entrata in elementi in uscita
Classificazione dei processi (a seconda della tipologia di attività che li compongono)
1. Processi Operativi Eseguiti quotidianamente al fine di ottenere prodotti o servizi
2. Processi Gestionali Applicano le strategie aziendali: controllare, pianificare o allocare
risorse per i processi operativi
E’ possibile diversificare i processi aziendali sulla base della
catena di valore, in relazione alla capacità di consegnare valore
al cliente:
Processi Primari Guidano la creazione del prodotto,
sono critici per la soddisfazione del cliente con un
maggiore impatti sugli obiettivi strategici
Processi di Supporto Forniscono l’infrastruttura per i
processi primari ma non aggiungono direttamente valore
all’output
Organizzazione e Processi
In un’organizzazione tradizionale, organizzata per funzioni, vi è una netta distinzione tra flussi delle
azioni che generano flussi operativi e quelli che generano flussi decisionali.
I flussi operativi sono svolti a livelli più bassi della scala gerarchica mentre i flussi decisionali vengono
svolti da posizioni organizzative superiori.
In quest’ottica manca una visione globale sul processo e sulle capacità di valutare l’impatto delle
decisioni sull’output finale. Le problematiche maggiori si riscontrano nei punti d’incontro tra le diverse
funzioni dove non vi è una chiara divisione delle responsabilità decisionali.
Gestione per processi
Ha l’obiettivo di:
Raggiungere il maggior livello di performance nei processi chiave
Identificare le opportunità per migliorare le prestazioni qualitative e operative
La Gestione si divide in 4 fasi:
1. Progettazione/Design
2. Esecuzione
3. Controllo
4. Miglioramento
Mediante i diagrammi di flusso si può rappresentare
graficamente il processo attraverso la sequenza delle
attività che lo compongono e delle relazioni tra queste
e l’esterno. La costruzione del flusso avviene
“attraversandolo”.
Approccio per processi e ISO 9001
Per costruire un Sistema di gestione della qualità l’approccio ideale è ragionare “per processi”.
Questo ragionamento viene fatto in ottica del cliente e delle sue esigenze con focus orientato al
controllo con minimo sforzo e massimo soddisfacimento.
Tale approccio viene promosso dalla Norma ISO 9001.
E’ possibile applicare a tutti i processi il modello “Plan-Do-Check-Act” PDCA di Deming.
Plan Stabilire obiettivi e processi necessari per ottenere un risultato che sia in linea sia con
i requisiti del cliente che con le politiche dell’organizzazione
Do Attuare i processi
Check Monitorare e misurare processi e prodotti a fronte delle politiche e dei requisiti
relativi ai prodotti e riportare i risultati raggiunti
Act Miglioramento continuo le prestazioni dei processi
Con la gestione per processi molti manager concentrano il loro focus sull’offerta dei prodotti/servizi
che soddisfino i bisogni dei clienti. Nascono così processi che “creano” prodotti/servizi volti ad
assicurare il successo di lungo periodo dell’impresa.
La gestione per processi richiede diversi cambiamenti che portano con loro delle difficoltà nell’attuarle.
Approccio sistemico alla gestione
La visione sistemica vede l’azienda come un insieme di processi e non come sommatoria di funzioni o
divisioni da coordinare.
L’obiettivo di questo approccio è quello di Identificare, Capire e Gestire i processi che sono correlati
tra loro e questo contribuisce all’efficacia ed efficienza dell’organizzazione nel conseguire i propri
obiettivi.
L’applicazione di questo approccio porta a:
Definire il sistema identificando i processi che influenzano la qualità del prodotto
Strutturare il sistema per raggiungere gli obiettivi in modo efficace ed efficiente
Capire le interdipendenze processi – sistema
Strutturare approcci che integrino i processi
Migliore comprensione di ruoli e responsabilità per raggiungere gli obiettivi comuni, riducendo
le barriere tra funzioni
Capire la capacità dell’organizzazione e stabilire limiti
Identificare e definire le attività all’interno del sistema
Migliorare il sistema attraverso misurazione e valutazione
Gestione del processo e Miglioramento continuo
La gestione del processo coinvolge sia l’amministrazione che la pianificazione per permettere di
attivare un alto livello di performance in un processo ed avere una migliore performance e qualità
operativa. Ogni perfomance del processo fluttua su un livello medio, il miglioramento significa portare
la performance ad un nuovo livello.
Miglioramento continuo – Kaizen
Toshiba e Toyota verso il 1950 intrapresero per primi dei programmi per il miglioramento continuo.
Con il Just In Time (JIT), Toyota dimostra che un’impresa può produrre con zero difetti se lavora in
modo efficiente. Con il JIT s’introduce in Giappone la filosofia Kaizen, ovvero il miglioramento
continuativo.
Kaizen Si focalizza su piccoli, graduali e frequenti miglioramenti nel LT con minor investimento e
partecipazione di tutta l’organizzazione. I miglioramenti riguardano l’azienda per intero.
Il primo concetto chiave è il miglioramento della qualità delle persone.
Il Kaizen ha successo quando legato alle pratiche operative, al coinvolgimento totale ed alla
formazione. Il ruolo del Management
Il management incide in modo diretto sul successo del miglioramento sull’organizzazione, in
particolare questo deve:
Comunicare scopi e obiettivi
Promuovere un ambiente di comunicazione aperto
Lavoro di gruppo
Rispetto delle persone e della professionalità
Un tasso elevato di coinvolgimento di tutta l’organizzazione attiva meccanismi di sviluppo di un clima
incentivante su responsabilizzazione diretta e consenso delle persone.
Problem Solving
Attività associata al cambiamento da cosa accade attualmente a cosa
dovrebbe accadere.
I problemi possono essere stutturati, semistrutturati o destrutturati.
Un processo di Problem Solving strutturato fornisce ai dipendenti un
linguaggio comune e una serie di strumenti per una comunicazione
funzionale.
“Per problem solving si intende un insieme di metodi, di tecniche e di
strumenti che, utilizzati in maniera sistematica nelle varie fasi del processo di miglioramento,
permettono l’efficace raggiungimento degli obiettivi con un efficiente impiego delle risorse.”
Strumenti per la soluzione dei problemi
1. Ciclo P-D-C-A (Deming)
Il ciclo di Deming si focalizza sia sui miglioramenti continui a BT che
sull’apprendimento dell’organizzazione a LT.
Il miglioramento proviene dall’applicazione della conoscenza.
Attualmente il ciclo di Deming viene inserito in una struttura più
ampia.
2. Teoria dello “Zero Difetti”
Riduzione di difetti e rilavorazioni con obiettivo finale numero di difetti pari a 0.
L’approccio tradizionale, che si basa sul controllo qualità, comporta che ad una qualità più
elevata del bene corrisponda un costo maggiore per l’organizzazione.
L’impresa quindi dovrà individuare il livello di qualità più conveniente.
Costi della Qualità
A. Costi della difettosità
Internamente Costi sostenuti dal produttore prima che il prodotto arrivi sul mercato quindi dalla fase
di accettazione delle materie prime alla fase di distribuzione.
Esternamente Costi sostenuti dall’impresa in relazione a difetti non individuati in fase di controllo
che vengono rilevati direttamente dal cliente a consegna avvenuta.
B. Costi di controllo
Costi di ispezione Costi sostenuti dall’impresa per monitorare il livello
qualitativo dell’offerta e garantire che eventuali non conformità non
arrivino sul mercato.
Costi di prevenzione Costi legati all’investimento che l’azienda
sostiene per minimizzare i problemi che possono determinare un
abbassamento della qualità.
In ottica di minimizzare i costi totali l’azienda sceglie di produrre il livello di qualità che corrisponde al
punto minimo dei costi totali.
Quando l’impresa effettua degli interventi in ottica di miglioramento della qualità registrerà
contestualmente un aumento dei costi di controllo ed una diminuzione dei costi dovuti alla mancanza
di controllo.
Secondo l’approccio “zero difetti” i Quality Cost sono rappresentati da:
Costi della difettosità Crescono con l’aumentare dei difetti e quindi al
diminuire della qualità. Vengono distinti in interni ed esterni.
Costi di gestione Spese sostenute dall’impresa per implementare il
sistema basato sulla gestione della qualità. L’ammontare di questo
investimento diepnde dal grado di maturità dell’organizzazione.
Decisioni basate su dati oggettivi
Misurare per conoscere e decidere
La misura è informazione. Le caratteristiche e le proprietà di oggetti e fenomeni vengono misurati.
Acquisita l’informazione questa viene utilizzata per prendere decisioni. Affinchè queste misurazioni
possano essere condivisione la metrologia instaura delle regole adottate da tutti.
Rapporto tra metrologia e qualità
(ISO 9000) Decisioni basate su dati di fatto: Le decisioni si basano su analisi di dati ed info.
Dati Rappresentazion