IMPRESA, AMBIENTE, COMPETITIVITA’
La conoscenza e la comprensione dei fenomeni agevolano il processo decisionale,
evitando che si verifichino fenomeni capaci di cagionare rischi e quindi possibili
perdite per l’impresa.
MAGGIORE CONOSCENZA = MINORI RISCHI = SOPRAVVIVENZA DEL SISTEMA
L’azione di governo presuppone la conoscenza dei fenomeni esogeni ed endogeni che
sono: NOTI: elementi di varietà del fenomeno che il soggetto osservatore percepisce
come: comprensibili e non comprensibili.
IGNOTI: l’organo di governo non è in grado di percepire.
TRE DIVERSI MODELLI D’IMPRESA
IMPRESE CHIUSE: il cui organo di governo non si attiva per comprendere il
fenomeno
IMPRESE IMITRATRICI: le quali assumono un atteggiamento di attesa, pur nella
consapevolezza di essere dinanzi ad un fenomeno nuovo, aspettano lo studio
delle aziende e interverranno sulle decisioni di quest’ultime
IMPRESE INNOVATRICI: si impegnano nella ricerca di comprensione del
fenomeno ovvero lo generano.
Con settore si indentifica quella parte di ambiente economico in cui si manifestano le
dinamiche competitive tra imprese legate da vincoli di omogeneità.
Per individuare il settore è necessario considerare:
La DISOMOGENEITA’ delle imprese
La NECESSITA’ di analizzare le variabili interne ed esterne al sistema aziendale
L’IMPORTANZA della conoscenza empirica del mercato e delle imprese che lo
compongono
La CONCEZIONE SISTEMATICA dell’impresa e del suo ambiente di riferimento
Il livello concorrenziale è inversamente collegato alla concentrazione del settore, ove
per concentrazione si intende la presenza numerica delle imprese operanti e il loro
potere di mercato.
Il perseguimento da parte dell’impresa di un vantaggio competitivo rispetto ai
concorrenti può avvenire in due modi diversi:
Fornire un prodotto/servizio standardizzato ad un prezzo inferiore (leadership di
costo)
Fornire un prodotto/servizio differenziato per il cliente, riconoscendo un miglior
rapporto qualità-prezzo, quindi è disposto a pagare un prezzo più elevato
(leadership di differenziazione)
Il vantaggio di costo può avvenire tramite tre direttrici:
1. Innovazione di processo che determini economie nelle materie prime, nella
manodopera, nelle giacenze, nei tempi di lavorazione
2. Eliminazione dei costi superflui o invisibili
3. Esternalizzazione delle attività non centrali nel core business
Il vantaggio di differenziazione:
è ottenuto quando l’impresa fornisce qualcosa di unico, che ha valore per il cliente al
di là di un semplice offerta a basso prezzo.
Per fare ciò risulta indispensabile un’attenta analisi della domanda che consente di
determinare ciò che i potenziali clienti reputano differente rispetto all’offerta presente
sul mercato.
La conoscenza della domanda, dunque, è necessaria per differenziare i prodotti, per
ampliare l’offerta e quindi per erigere nuove barriere all’ingresso caratterizzate anche
dalla costante ricerca di innovazione e qualità.
Grazie all’utilizzo delle tecnologie di comunicazione, in particolare del web, l’impresa
può dialogare direttamente con il cliente, cercando di raggiungere la customizzazione
dell’offerta e la fidelizzazione. Grazie ad esso l’impresa è in grado di potenziare la
propria conoscenza del mercato.
Lezione 5
LA DECISIONE DI GOVERNO AZIENDALE
La decisione costituisce l’atto finale di un processo cognitivo posto per risolvere uno o
più problemi.
Gli elementi decisionali:
Problema
Conoscenza
Alternative
Incertezza
Le decisioni prese all’interno delle organizzazioni sono basate su tempi ampi,
complessi ed emotivamente coinvolgenti, devono esser prese rapidamente in un
ambiente incerto e richiedono cooperazione.
Il processo decisionale è necessario perché nessun singolo individuo ha le informazioni
richieste per prendere tutte le decisioni principali, si ha base in misura minore su dati
concreti e permette che le decisioni evolvano attraverso tentativi ed errori.
La soluzione ottima è riuscire a verificare, oltre all’efficienza della decisione, anche la
consonanza che essa produce sui rapporti presenti e su quelli potenzialmente
derivanti.
Le decisioni:
OPERATIVE (di routine): caratteristiche tipiche di tali decisioni sono: la
semplicità della scelta, la frequenza e la ripetitività con cui si presentano i
problemi e la sostanziale risposta. In misura maggiore le decisioni di gestione,
rispetto alle decisioni di governo, possono far ricorso a precedenti esperienze
positive che riescono a risolvere determinati problemi in maniera adeguata.
STRATEGICHE: modificano la dimensione strutturale ed organizzativa
dell’impresa, vengono adottate quando non è possibile conoscere con certezza
il verificarsi della decisione;
Possono discendere dalla:
1. Strategia deliberata
2. Strategia emergente
Tra strategia e decisione si attiva un ciclo virtuoso di reciproco arricchimento e
valorizzazione.
Strategia deliberata processo decisionale:
1. Definizione degli obiettivi
2. Analisi delle variabili
3. Acquisizione delle informazioni sulle variabili e sugli obiettivi
4. Individuazione delle soluzioni possibili e dei relativi esiti e oneri
5. Confronto e scelta tra le alternative
Per trasformarsi in strategia realizzata ha bisogno del verificarsi di una serie di
condizioni:
l’esistenza di “precise intenzioni”, quindi obiettivi comunicati a tutta
l’organizzazione
la condivisione ed il supporto della stessa organizzazione
la compatibilità ambientale, che può agevolare il raggiungimento degli
obiettivi
La strategia emergente viene considerata come il differenziale tra strategia realizzata
e deliberata.
Lezione 6
L’ANALISI DELLE PERFORMANCE
L’efficienza si misura con il valore economico, l’inefficienza dipende da anomalie
funzionali che impediscono all’impresa di ottenere output superiori alle risorse
impiegate.
Si tratta di riuscire a definire le aree in cui si sono manifestate dette anomalie,
ricercando eventuali responsabilità o carenze strutturali.
In questa prospettiva, il parametro economico può apparire non sufficiente a palesare
eventuali imperfezioni organizzative o malfunzionamenti degli impianti; può accadere
che per contenere gli oneri produttivi, si distolga l’attenzione da altri fattori che
partecipano pienamente al buon esito dei risultati.
Per migliorare un’azienda ha bisogno di:
Conoscersi e conoscere l’ambiente di riferimento, migliorare la qualità dei processi
organizzativi, migliorare l’efficienza, diffondere l’impiego di tecniche di risoluzione dei
problemi, diffondere l’orientamento al cliente esterno e interno.
Molte volte i singoli non vogliono agire nel migliore interesse dell’azienda cosicché
l’azienda deve prendere provvedimenti per cautelarsi.
L’evoluzione dei modelli di controllo:
l’inadeguatezza dei tradizionali sistemi di analisi discende da questi motivi:
il ritardo delle informazioni, derivante dall’attesa dei dati di bilancio e dalla
possibilità di effettuare confronti con aziende similari
la carenza informativa, riguardante aspetti dell’operatività
la soggettività e la parzialità di alcune voci di bilancio
la crescente importanza dei fattori immateriali
l’assenza di informazioni inerenti al contesto ambientale di riferimento
dell’impresa esaminata.
Modelli di Business Intelligence
Dati > Informazioni > Conoscenza > Decisioni > Sopravvivenza
La BI combina: Business Analytics, Data Mining, Reporting, Analisi,
visualizzazione grafica dei dati, al fine di fornire informazioni utili per la decisione,
grazie all’utilizzo di algoritmi che processano i dati.
La base della BI è rappresentata dal Data Warehouse, ovvero dal sistema di
archiviazione digitale.
La BI (business intelligence) consente di migliorare l’efficienza all’interno dell’azienda,
grazie all’elaborazione e condivisione delle informazioni dell’organizzazione così da
risparmiare tempo sui processi di reporting e sull’analisi, ridurre la duplicazione delle
attività e migliorare l’accuratezza e l’utilità dei dati generati.
La generazione di conoscenza da parte di questi sistemi di data mining avviene
tramite queste fasi:
CLUSTERING: segmentazione dei dati per la creazione di gruppi omogenei
SEQUENCING: analisi delle correlazioni dei dati di un periodo predefinito
ANALISI DELLE ASSOCIAZIONI: individuazione delle regole nelle ricorrenze di
eventi concomitanti
ANALISI DI TIPO PREVISIONALE: definizione di trend prospettici e scenari
evolutivi.
Il modello Balanced Scorecard
Integra le informazioni quantitative con quelle qualitative discendenti dalle
componenti immateriali, le quali consentono di:
Stabilire relazioni durature con la clientela
Introdurre prodotti e servizi innovativi
Sviluppare processi di miglioramento continuo
Adeguare la tecnologia e i sistemi informativi alle esigenze aziendali
Si basa su quattro aree:
La gestione interna
La prospettiva dei clienti
L’innovazione e l’apprendimento
L’andamento economico-finanziario
Ogni area viene analizzata considerando gli obiettivi ed i relativi parametri in modo da
verificare l’efficienza dell’azione manageriale che dovrà essere valutata nel medio-
lungo termine.
Il Balanced Scorecard richiede l’adozione di una prospettiva consumer oriented in
modo dapprima di conoscere i bisogni (reali/potenziali) e la possibilità di influenzare le
scelte del proprio target.
Gli obiettivi dipenderanno dal posizionamento di mercato dell’impresa, dal tasso di
sviluppo del mercato, dal livello di concentrazione dell’offerta e da altri aspetti legati al
rapporto con la clientela.
Possiamo distinguere:
LE MISURE PRIMARIE, che consentono di percepire la capacità dell’impresa di ottenere
adeguati risultati tramite il rapporto con i clienti: ad es;
La quota di mercato, il tasso di fidelizzazione della clientela, la capacità di
acquisire nuovi clienti, il customer Satisfiction, il margine medio di contribuzione
del cliente
DALLE MISURE SECONDARIE: riguardano i driver di valore da cui discendono i risultati:
ad es Contenuti del prodotto, l’immagine dell’azienda e della sua offerta, le relazioni
commerciali
La prospettiva dei processi interni consiste nell’esame della gestione e, quindi,<
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