GOVERNANCE E FLESSIBILITA’ ORGANIZZATIVA
È evidente come il cambiamento sia diventato una costante del mercato, che impone
alle imprese capacità di rinnovamento talvolta anche in contrapposizione a
precostituiti schemi comportamentali di successo.
Il territorio svolge un ruolo chiave, esprime condizioni e caratteri tali da agevolare il
processo di crescita, enfatizzando le potenzialità presenti nelle diverse filiere.
Lezione 3
IL GOVERNO D’IMPRESA TRA EQUILIBRIO INTERNO E CONTESTO
L’impresa, in quanto sistema proiettato verso la sopravvivenza è un’entità composta
da un organo di governo e da una struttura operativa.
Il governo presuppone un’attività di conoscenza dei fenomeni e l’interpretazione delle
condizioni migliori per la realizzazione delle finalità dell’impresa.
La gestione riguarda il complesso delle decisioni inerenti ai processi dell’operatività
che qualifica la struttura anche per la presenza di routine.
FENOMENI E RISCHI
DETERMINISTICI: dipendenti da condizioni preesistenti e legati da un rapporto
di causa-effetto
PROBABILISTICI: derivanti da cause indipendenti tra loro
ENTELECHIANI: fenomeni esogeni (naturali, politici, sociali, tecnologici)
Si è in presenza di rischio quado le situazioni di incertezza possono essere misurate
applicando modelli matematici.
Si incertezza assoluta quando non è possibile avere alcuna indicazione segnaletica
preventiva.
La conoscenza del fenomeno può limitare il verificarsi di un dato rischio o comunque
può agevolare il contenimento dei danni che esso cagiona.
Si distinguono i rischi aleatori e rischi di non conoscenza:
RISCHI ALEATORI: l’organo di governo è in grado di , conoscendo il
PREVEDERE
fenomeno generatore, quindi, può prevedere l’eventualità che esso si verifichi.
RISCHI DI NON CONOSCENZA: derivano da fenomeni assolutamente ignorati
per carenza di informazioni.
La presenza di rischi determina difficoltà nella ricerca della sopravvivenza, quindi
creazione di valore, ovvero equilibrio gestionale. Si possono distinguere diversi tipi di
equilibri gestionali:
EQUILIBRIO ECONOMICO: derivante dell’operatività della gestione.
EQUILIBRIO FINANZIARIO: deriva dall’entità delle risorse disponibili, quindi di
garantire una sufficiente liquidità all’impresa.
EQUILIBRIO PATRIMONIALE: è il rapporto tra il capitale di rischio e capitale di
credito.
L’equilibrio ORGANIZZATIVO è dato dalla corretta ed armonica funzionalità delle
componenti umane e tecniche dell’impresa, la perfetta SINCORNIA tra esse consente
al sistema di evolvere e svilupparsi, raggiugendo così la sopravvivenza, e grazie alla
cultura organizzativa l’impresa può adattarsi agevolmente al contesto, non vivendolo
in modo traumatico, ma come evento fisiologico e strutturale per la propria
sopravvivenza.
Gli ostacoli al cambiamento possono essere rappresentati da fattori esterni che
limitano o frenano lo sviluppo della cultura organizzativa e quindi la tensione verso il
cambiamento, tra questi rientrano: la stasi, l’arretratezza e la scarsa vivacità
dell’ambiente economico…
Lezione 4
IMPRESA, AMBIENTE, COMPETITIVITA’
La conoscenza e la comprensione dei fenomeni agevolano il processo decisionale,
evitando che si verifichino fenomeni capaci di cagionare rischi e quindi possibili
perdite per l’impresa.
MAGGIORE CONOSCENZA = MINORI RISCHI = SOPRAVVIVENZA DEL SISTEMA
L’azione di governo presuppone la conoscenza dei fenomeni esogeni ed endogeni che
sono: NOTI: elementi di varietà del fenomeno che il soggetto osservatore percepisce
come: comprensibili e non comprensibili.
IGNOTI: l’organo di governo non è in grado di percepire.
TRE DIVERSI MODELLI D’IMPRESA
IMPRESE CHIUSE: il cui organo di governo non si attiva per comprendere il
fenomeno
IMPRESE IMITRATRICI: le quali assumono un atteggiamento di attesa, pur nella
consapevolezza di essere dinanzi ad un fenomeno nuovo, aspettano lo studio
delle aziende e interverranno sulle decisioni di quest’ultime
IMPRESE INNOVATRICI: si impegnano nella ricerca di comprensione del
fenomeno ovvero lo generano.
Con settore si indentifica quella parte di ambiente economico in cui si manifestano le
dinamiche competitive tra imprese legate da vincoli di omogeneità.
Per individuare il settore è necessario considerare:
La DISOMOGENEITA’ delle imprese
La NECESSITA’ di analizzare le variabili interne ed esterne al sistema aziendale
L’IMPORTANZA della conoscenza empirica del mercato e delle imprese che lo
compongono
La CONCEZIONE SISTEMATICA dell’impresa e del suo ambiente di riferimento
Il livello concorrenziale è inversamente collegato alla concentrazione del settore, ove
per concentrazione si intende la presenza numerica delle imprese operanti e il loro
potere di mercato.
Il perseguimento da parte dell’impresa di un vantaggio competitivo rispetto ai
concorrenti può avvenire in due modi diversi:
Fornire un prodotto/servizio standardizzato ad un prezzo inferiore (leadership di
costo)
Fornire un prodotto/servizio differenziato per il cliente, riconoscendo un miglior
rapporto qualità-prezzo, quindi è disposto a pagare un prezzo più elevato
(leadership di differenziazione)
Il vantaggio di costo può avvenire tramite tre direttrici:
1. Innovazione di processo che determini economie nelle materie prime, nella
manodopera, nelle giacenze, nei tempi di lavorazione
2. Eliminazione dei costi superflui o invisibili
3. Esternalizzazione delle attività non centrali nel core business
Il vantaggio di differenziazione:
è ottenuto quando l’impresa fornisce qualcosa di unico, che ha valore per il cliente al
di là di un semplice offerta a basso prezzo.
Per fare ciò risulta indispensabile un’attenta analisi della domanda che consente di
determinare ciò che i potenziali clienti reputano differente rispetto all’offerta presente
sul mercato.
La conoscenza della domanda, dunque, è necessaria per differenziare i prodotti, per
ampliare l’offerta e quindi per erigere nuove barriere all’ingresso caratterizzate anche
dalla costante ricerca di innovazione e qualità.
Grazie all’utilizzo delle tecnologie di comunicazione, in particolare del web, l’impresa
può dialogare direttamente con il cliente, cercando di raggiungere la customizzazione
dell’offerta e la fidelizzazione. Grazie ad esso l’impresa è in grado di potenziare la
propria conoscenza del mercato.
Lezione 5
LA DECISIONE DI GOVERNO AZIENDALE
La decisione costituisce l’atto finale di un processo cognitivo posto per risolvere uno o
più problemi.
Gli elementi decisionali:
Problema
Conoscenza
Alternative
Incertezza
Le decisioni prese all’interno delle organizzazioni sono basate su tempi ampi,
complessi ed emotivamente coinvolgenti, devono esser prese rapidamente in un
ambiente incerto e richiedono cooperazione.
Il processo decisionale è necessario perché nessun singolo individuo ha le informazioni
richieste per prendere tutte le decisioni principali, si ha base in misura minore su dati
concreti e permette che le decisioni evolvano attraverso tentativi ed errori.
La soluzione ottima è riuscire a verificare, oltre all’efficienza della decisione, anche la
consonanza che essa produce sui rapporti presenti e su quelli potenzialmente
derivanti.
Le decisioni:
OPERATIVE (di routine): caratteristiche tipiche di tali decisioni sono: la
semplicità della scelta, la frequenza e la ripetitività con cui si presentano i
problemi e la sostanziale risposta. In misura maggiore le decisioni di gestione,
rispetto alle decisioni di governo, possono far ricorso a precedenti esperienze
positive che riescono a risolvere determinati problemi in maniera adeguata.
STRATEGICHE: modificano la dimensione strutturale ed organizzativa
dell’impresa, vengono adottate quando non è possibile conoscere con certezza
il verificarsi della decisione;
Possono discendere dalla:
1. Strategia deliberata
2. Strategia emergente
Tra strategia e decisione si attiva un ciclo virtuoso di reciproco arricchimento e
valorizzazione.
Strategia deliberata processo decisionale:
1. Definizione degli obiettivi
2. Analisi delle variabili
3. Acquisizione delle informazioni sulle variabili e sugli obiettivi
4. Individuazione delle soluzioni possibili e dei relativi esiti e oneri
5. Confronto e scelta tra le alternative
Per trasformarsi in strategia realizzata ha bisogno del verificarsi di una serie di
condizioni:
l’esistenza di “precise intenzioni”, quindi obiettivi comunicati a tutta
l’organizzazione
la condivisione ed il supporto della stessa organizzazione
la compatibilità ambientale, che può agevolare il raggiungimento degli
obiettivi
La strategia emergente viene considerata come il differenziale tra strategia realizzata
e deliberata.
Lezione 6
L’ANALISI DELLE PERFORMANCE
L’efficienza si misura con il valore economico, l’inefficienza dipende da anomalie
funzionali che impediscono all’impresa di ottenere output superiori alle risorse
impiegate.
Si tratta di riuscire a definire le aree in cui si sono manifestate dette anomalie,
ricercando eventuali responsabilità o carenze strutturali.
In questa prospettiva, il parametro economico può apparire non sufficiente a palesare
eventuali imperfezioni organizzative o malfunzionamenti degli impianti; può accadere
che per contenere gli oneri produttivi, si distolga l’attenzione da altri fattori che
partecipano pienamente al buon esito dei risultati.
Per migliorare un’azienda ha bisogno di:
Conoscersi e conoscere l’ambiente di riferimento, migliorare la qualità dei processi
organizzativi, migliorare l’efficienza, diffondere l’impiego di tecniche di risoluzione dei
problemi, diffondere l’orientamento al cliente esterno e interno.
Molte volte i singoli non vogliono agire nel migliore interesse dell’azienda cosicché
l’azienda deve prendere provvedimenti per cautelarsi.
L’evoluzione dei modelli di controllo:
l’inadeguatezza dei tradizionali sistemi di analisi discende da questi motivi:
il ritardo delle informazioni, derivante dall’attesa dei dati di bilancio e dalla
possibilità di effettuare confronti con aziende similari
la carenza informativa, riguardante aspetti dell’operatività
la soggettività e
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