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Le variabili

Le variabili permettono di effettuare delle ipotesi anche sui fattori causali (determinanti di malattia) in grado di determinare la malattia, i quali sono legati anche ai fattori ambientali, oltre che all'agente eziologico e all'ospite.

  • La variabile è: ogni evento osservabile che varia (dati che raccolgo: es. agente eziologico, popolazione,..)
  • Lo studio variabile: ogni variabile considerata nell'indagine epidemiologica (tutte le variabili)
  • Variabile reattiva e variabile esplicativa: la variabile reattiva è quella influenzabile da un'altra variabile detta esplicativa.

Variabile reattiva: influenzata dalla esplicativa → nella malattia infettiva sarà la malattia (es. leishmaniosi)

Variabile esplicativa: in grado di variare la reattiva → nella malattia infettiva sarà l'agente eziologico (es. leishmania infatum)

ASSOCIAZIONE: L'associazione è il tasso di dipendenza o di indipendenza tra...

quella casuale. 2.1 Associazione diretta: Si verifica quando due variabili sono strettamente legate tra loro e la presenza di una variabile influisce direttamente sull'altra. Ad esempio, l'aumento della temperatura esterna può influenzare direttamente l'aumento del consumo di energia elettrica. 2.2 Associazione indiretta: Si verifica quando due variabili sono correlate attraverso una terza variabile. Ad esempio, l'aumento del consumo di energia elettrica può essere correlato all'aumento della temperatura esterna, ma entrambi sono influenzati da un terzo fattore come l'uso di condizionatori d'aria. In conclusione, l'associazione non statistica è un'associazione casuale tra due variabili, mentre l'associazione statistica indica una correlazione significativa tra le variabili, che può essere diretta o indiretta.

quella casuale (dal punto di vista pratico è come l'associazione non-statistica)

Le variabili esplicative e reattive possono essere causalmente associate sia direttamente che indirettamente:

Associazioni diretta: trauma e ecchimosi hanno un'associazione diretta → causa e effetto.

Es: enterite causata direttamente dalla salmonella o dal Rotavirus.

Associazione indiretta: A → B → C (A non da direttamente a C)

Es. letospirosi non produce emoglobina, ma compare l'emoglobina nell'urina perché essa rompe i globuli rossi; perciò, il passaggio sarà indiretto perché non produce emoglobina.

Associazione sia diretta che indiretta:

Es.: rabbia nell'uomo trasmessa sempre dalle volpi (associazione diretta), ma a volte la volpe infetta i pipistrelli che poi la passano all'uomo (associazione indiretta).

Es: la leishmania → leishmaniosi insetto (associazione diretta) leishmaniosi insetto → leish. uomo (associazione indiretta)

DETERMINANTI DI MALATTIA → quali sono le cause di malattia? Non c’è solo l’agente eziologico, ci sono i dati di contorno della malattia per mettere in atto le modalità di prevenzione infatti:

Il determinante di malattia è qualsiasi fattore in grado di influenzare la salute di una popolazione. La conoscenza dei determinanti facilita l’identificazione delle categorie di animali che sono a rischio di contrarre la malattia - prerequisito per la prevenzione della malattia o per evitare che l’agente eziologico colpisca alti individui della popolazione. - aiuto nella diagnosi differenziale.

CLASSIFICAZIONE

Determinati:

  • Primari e secondari
  • Intrinseci ed estrinseci
  • Associati con l’ospite, l’agente e l’ambiente per la one helph

Determinanti primari e secondari

Determinanti primari: sono tutti quei fattori le cui variazioni esercitano un effetto maggiore nell’indurre la malattia

  • Intrinseco: riguardano
Il testo formattato con i tag HTML corretti sarebbe il seguente:

l'animale- estrinseco: cause che agiscono al di fuori dell'individuo si suddivide animati e inanimati

  • Determinanti secondari- ESOGENI- ENDOGENI 11

Determinati primari:

  • Intrinseci:
    • genetica: il cimurro non colpisce il gatto e il cane sì per genetica, in quanto non si sono recettori nell'organismo che legano questo recettore; esso può legare in base alla specie, ma anche in base la razza
    • metabolismo
    • il comportamento mi dice come le malattie si possono diffondere es: accoppiamento felini con morso tramite saliva può influenzare la trasmissione
  • Estrinseci:
    • animati: artropodi (ectoparassita); virus, batteri, miceti, protozoi, metazoi (endoparassiti)
    • inanimati:
      • fisici: traumi clima radiazioni;
      • chimici: veleni, squilibri alimentari,...
      • allergeni

Determinati secondari: fanno si quel patogeno può determinare malattia o infezione

  • Endogeni: legati all'individuo stesso
    • costruzione genetica → variabili della specie, razza
individuo: es.razze brachicefale hanno più problemi respiratori rispetto al pastore tedesco 1 età: alcune patologie si sviluppo in determinati periodi della vita; 2 stato ormonale: es. gatto in calore può andare più a contatto con agenti eziologici perché si avvicinano i maschi, ma anche per le lotte fra gatti maschi 3 stato immunologico: es. vaccinato o meno che si ricollega allo stato endogeno 4 stato funzionale: es. gravidanza, lattazione 5 comportamento: ci dice come un agente eziologico si può diffondere - Esogeni: ambiente: es. la lattiera viene cambiata spesso 6 clima: es. troppa ammoniaca negli allevamenti è in grado di influenzare la capacità respiratoria 7 malattie intercorrenti 8 vaccinazioni: prototipi vaccinali 9 agenti stressanti influenzano il sistema immunitario: es gatto randagio vive solitamente meno, rispetto a uno che vive in appartamento. 10 TRIADE EPIDEMIOLOICA: ospite, agente + fattoriassociare all'ambiente che agevolano o rendono più difficile la diffusione (Evans ha aggiunto i fattori ambientali) per capire la via di entrata dell'agente eziologico (per non far colpire altri animali). I determinanti dell'ospite: - Genotipo: malattie genetiche - Età - Sesso - Determinanti ormonali - Determinanti occupazionali o attitudine produttiva (es. cane che vive in condominio, o cane da caccia; bovina da latte, bovina da carne), e l'animale più predisposto a agenti eziologici per lo stress, mentre il cane da appartamento no perché è sempre pulito - Determinanti sociologici ed etologici - Determinanti genetici - Specie e razza - Altri determinanti: taglia e conformazione, colore del mantello I determinanti dell'agente: - Patogenicità e Virulenza - Patogenicità: capacità di indurre la malattia; per cui l'agente eziologico si dice patogeno se oltre a infettare è in grado diinduce sintomi clinici/malattia- Virulenza: gravità della malattia indotta dai diversi ceppi; può essere considerata come misura dell'apatogenicità (ci dice quanto i segni clinici sono evidenti o meno) - Grado di infezione - Infezione clinica: animale infettato e vedo sintomi - Infezione silente: animale infettato ma non manifesta segni clinici evidenti Questa è molto più pericolosa rispetto all'infezione clinica perché non si prendono le precauzioni; per cui un nuovo individuo va messo in quarantena e vanno effettuate analisi prima di immetterlo in una popolazione. Si collega allo stato di portatore dell'esito dell'infezione: - Esito dell'infezione - Guarigione: scomparsa di segni clinici e dalla fine dell'eliminazione dell'agente eziologico - Morte - Stato di portatore - Portatore da incubazione: esiste un periodo di incubazione in cui l'agente è dentro l'organismo replica, lo

elimino ma non è stato ancora in grado di dare patologia, ma può infettare altri individui

portatore convalescente: animali possono guarire dal punto di vista clinico, ma possono continuare ad eliminare l'agente eziologico per un determinato periodo di tempo

INFEZIONE LATENTE: è herpes virus, dove l'animale non elimina il virus: Il virus entra, replica, smette di replicare: il DNA circolarizza, le DNA polimerasi non si agganciano più sul DNA circolarizzato per cui il virus non replica più, ma il virus rimane per tutta la vita nell'animale. Ad un certo punto, per esempio per questioni stressanti, il virus si linearizza e le polimerasi sono in grado di agganciarsi, e di infettare il virus.

Questi Herpes virus si immettono o si "nascondono" in maniera latente nei gangli nervosi:

- Es: Herpes Virus labiale poi si mette nel ganglio del trigenio e può risvegliarsi, segue i nervi fino ad arrivare alla bocca e ridare patologia

La varicella si immette nei gangli spinali e poi si risveglia, causando il cosiddetto "fuoco di Sant'Antonio". Il problema è che non so se l'animale che viene introdotto in una nuova popolazione è infetto o meno, perché se il virus non replica, non sono in grado di vederlo. Tuttavia, il virus può tornare in casi di stress, come l'introduzione in una nuova popolazione dopo la quarantena, e può trasmettere la malattia.

INFEZIONE PERSISTENTE: È tipica dei retrovirus; l'animale elimina continuamente il virus perché viene replicato costantemente. Il virus ha la caratteristica di inserire il proprio genoma nel genoma dell'animale infetto, e ogni volta che la cellula si replica, si replica anche il virus. Ad esempio, il virus dell'immunodeficienza (AIDS) si inserisce nelle cellule del sistema immunitario, replica costantemente e può infettare sempre. Può variare solo la quantità di virus, ma sarà sempre presente e in laboratorio posso vederlo.

Formattazione del testo

sempre (a differenza del herpes virus che si deposita sui gangli nervosi)

  • Patogeni
    • esogeni
    • endogeni
    • opportunistici: batteri che vivono in comunità con noi (es. E.coli) ma l'uso di antibiotici può portare all'apatogenicità.

I determinanti dell'ambiente

  • Luogo: clima, vegetazione, rumore (animali diventano meno produttivi con il rumore perché si stressano), ecc.
  • Clima:
    • macroclima: pioggia, temperatura, radiazione solare, umidità e vento
    • microclima
  • Allevamento
    • stalla: es. vaccino nello sporco ha meno efficienza perché il suo sistema immunitario è impegnato a difendersi per altri patogeni
    • dieta, gestione
  • Stress: animale combatte contro qualcosa:
    • Con lo stress l'animale produce cortisolo che è in grado di agire sulle cellule presentanti l'antigene riducendo la capacità
Dettagli
A.A. 2021-2022
28 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/05 Malattie infettive degli animali domestici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francidiloreto01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di malattie infettive e zoonosi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Marsilio Fulvio.