IVU: classificazione e clinica
Classificazione delle IVU
Ricorrente: IVU alte o 1 IVU alta + IVU bassa, o IVU basse.
Persistente.
IVU complicata: Associata a anomalie delle vie urinarie, resistenza ai trattamenti, microrganismi insoliti.
Fattori di rischio
- Storia familiare di IVU o malattie renali.
- Anomalie strutturali (malformazioni) delle vie urinarie.
- Stasi urinaria (es. vescica neurologica, calcolosi).
- Stipsi, febbri ricorrenti, ipertensione, scarso accrescimento.
Eziologia delle IVU
- E. coli: Causa il 75-90% dei casi di IVU.
- Klebsiella, Pseudomonas, Staphylococcus aureus: Altri patogeni comuni.
- Proteus mirabilis: Più frequente nei maschi.
- Staphylococcus saprophyticus: Comune nelle donne sessualmente attive.
Clinica delle IVU
Cistite (IVU Bassa):
Sintomi principali: pollachiuria (aumento della frequenza della minzione), disuria (dolore o bruciore durante la minzione), urgenza urinaria (bisogno urgente di urinare), alterazioni del mitto (flusso urinario debole o intermittente).
Si instaura per migrazione ascendente di batteri dai genitali esterni. Il sesso femminile è più predisposto per la brevità dell'uretra e la vicinanza con lo sfintere anale.
Pielonefrite (IVU Alta):
Febbre alta (>38°C), dolore ai fianchi, malessere generale, spesso associati a batteriuria (presenza di batteri nelle urine).
Segni sistemici più gravi rispetto alla cistite, con possibili complicanze renali, come ascessi renali o setticemia.
Diagnosi delle IVU
Esame delle urine
- Esame chimico-fisico delle urine: rileva la presenza di leucociti, batteri, emazie, cilindri leucocitari, e variazioni del pH.
- Esterasi leucocitaria e nitriti: Il test della dipstick può rivelare l'esterasi leucocitaria (enzima prodotto dai globuli bianchi, indicativo di infezione) e la presenza di nitriti (trasformazione dei nitrati ad opera dei batteri).
- Esame microscopico: utile per individuare batteri, leucociti e altri segni di infezione.
Urinocoltura
- Considerata positiva con:
- 1.000 CFU/ml (unità formanti colonie per millilitro) da puntura sovrapubica.
- 10.000 CFU/ml da catetere vescicale.
- 100.000 CFU/ml da mitto intermedio.
- È fondamentale raccogliere il campione in modo corretto per evitare contaminazioni.
Indagini radiologiche
- Ecografia renale e vescicale: utile per identificare anomalie strutturali come idronefrosi, dilatazione del bacinetto renale, o ispessimento delle pareti vescicali.
- Indicata in caso di primo episodio di IVU nei bambini, o di IVU ricorrenti o complicate.
Terapia delle IVU
Obiettivi del trattamento
- Eradicazione dell'infezione: evitare la progressione verso complicanze renali più gravi, come pielonefrite o setticemia.
- Prevenzione di sequele a lungo termine: ridurre il rischio di danni renali permanenti, ipertensione e insufficienza renale cronica.
- Prevenzione della batteriemia (infezione sistemica del sangue).
Trattamento antibiotico
- Il trattamento si basa sull'antibiogramma, ma in casi urgenti si può iniziare una terapia empirica in attesa dei risultati.
- Batteriuria asintomatica: non sempre trattata, ma può richiedere trattamento in pazienti con gravidanza, nefropatie o altre condizioni predisponenti.
Sindromi da insufficienza renale
Insufficienza renale cronica (IRC)
- Progressione: La perdita di nefroni è graduale e progressiva, con distruzione lenta ma irreversibile di glomeruli e tubuli renali. A differenza dell'insufficienza renale acuta (IRA), l'IRC non è reversibile, poiché la distruzione dei nefroni è permanente.
- Conseguenze: L'IRC provoca ritenzione di metaboliti azotati (uremia), con progressiva insufficienza della funzione tubulare, che compromette la capacità del rene di regolare l'equilibrio idro-elettrolitico e l'omeostasi acido-base.
Alterazioni elettrolitiche e metaboliche
- Iperkaliemia: Aumento dei livelli di potassio nel sangue, che può portare a aritmie cardiache.
- Acidosi metabolica: L'IRC causa una ridotta eliminazione di acidi, con conseguente acidosi compensata. L'aumento della ritenzione di fosfati e acidi organici peggiora l'equilibrio acido-base.
- Deficit di vitamina D e iperparatiroidismo secondario: L'insufficienza della produzione renale di vitamina D attiva (calcitriolo) provoca una compensatoria iperproduzione di paratormone (PTH), con conseguenti alterazioni ossee come osteodistrofia renale.
- Anemia: Provocata dalla riduzione della produzione di eritropoietina da parte del rene e dall'effetto tossico dell'uremia sul midollo osseo, che diminuisce la produzione di globuli rossi.
- Iperfosfatemia e calcificazione dei tessuti molli: L'aumento dei livelli di fosfato può portare alla precipitazione di fosfato di calcio nei tessuti molli, causando calcifilassi o arteriolopatia uremica calcifica, una condizione potenzialmente letale.
Altre conseguenze cliniche dell'IRC
- Ritenzione di sodio e acqua: Porta a ipertensione, edema e, nei casi più avanzati, scompenso cardiaco.
- Disturbi ossei: L'alterazione del metabolismo del calcio e del fosfato provoca fragilità ossea e aumenta il rischio di fratture.
- Alterazioni della coagulazione: L'uremia compromette la funzione delle piastrine, aumentando il rischio di sanguinamento.
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Malattie ai reni
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Malattie del sangue
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Malattie del sangue
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Malattie dell'apparato cardiovascolare - cardiomiopatie