Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 18
Macroeconomia  Pag. 1 Macroeconomia  Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Macroeconomia  Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Macroeconomia  Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Macroeconomia  Pag. 16
1 su 18
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

EQUAZIONE DEI PREZZI ED EQUAZIONE DEI SALARI

Dato un grafico cartesiano, abbiamo sulla retta delle ordinate il salario reale (W/P) e sulla retta

delle ascisse il tasso di disoccupazione (u). Rappresentiamo la curva dell’equazione dei

prezzi (PS) come una retta parallela all’asse delle ascisse, e la curva dell’equazioni dei salari

(WS) come una curva discendente. Il punto in cui si incontrano le due rette sarà il punto di

equilibrio (A).

Con un aumento di z avremo uno

spostamento della curva WS verso destra,

aumentando così anche il tasso di

disoccupazione. La curva PS rimarrà

invariata in quanto non è influenza da z.

Con un aumento del markup avremo uno

spostamento della curva PS verso l’alto. In

questo modo avremo una diminuzione del

tasso di disoccupazione. La curva WS rimarrà

invariata in quanto non è influenzata dal

markup.

Il markup (m) consiste in un ricarico

dell’azienda, su ogni unità venduta.

Rappresenta quindi un margine di guadagno

dell’azienda.

LA DETERMINAZIONE DEI SALARI

In Europa, per la determinazione dei salari si ricorre spesso alla contrazione collettiva, ovvero

contrazione tra imprese e sindacati. Possiamo avere due fattori rilevanti:

• I lavoratori percepiscono un salario superiore al loro salario di riserva, cioè al salario

che li rende indifferenti tra lavorare ed essere occupati. Quindi la maggior parte dei

lavoratori preferisce essere occupata piuttosto che disoccupata;

• I salari di solito dipendono dalle condizioni del mercato del lavoro, quanto più basso

è il tasso di disoccupazione, tanto maggiore sono i salari.

La forza contrattuale è influenzata da:

• Dalla natura del lavoro, per esempio, sostituire un lavoratore del McDonald’s è meno

costoso che sostituire un lavoratore qualificato nel suo lavoro e difficile da rimpiazzare;

• Dalle condizioni del mercato di lavoro. Quando il tasso di disoccupazione è alto,

l’impresa avrà difficoltà a trovare validi sostituti e allo stesso tempo per i lavoratori è più

facile cambiare lavoro. Al contrario, nel caso la disoccupazione è elevata, maggiore sarà

la possibilità di trovare sostituti.

Ci possono essere casi in cui le imprese potrebbero voler pagare un salario superiore a quello

di riserva, per far sì che i lavoratori siano più produttivi. Se i lavoratori percepiscono un salario

pari a quello di riserva, essi saranno indifferenti tra rimanere e andarsene. Le teorie che legano

la produttività e l’efficienza dei lavoratori sono dette teorie dei salari di efficienza.

Il sussidio di disoccupazione è un trasferimento monetario versato ai lavoratori che hanno

perso il proprio posto di lavoro. 8 Carlos Todisco-Grande

CURVA DI PHILLIPS

La curva di Phillips, teorizzata da A. Phillips nel 1948. La prima equazione di Phillips, detta

formulazione originaria, prendeva in considerazione una inflazione che fluttui di anno in anno

intorno ad un certo valore e che sia costante (π). La prima equazione è:

Negli anni 70, venne introdotta una nuova equazione, detta equazione modificata di Phillips.

Questa equazione prende in considerazione le aspettative, quindi si passa da un’inflazione

costante ad un’inflazione attesa (πe).

Per evitare ogni volta di usare uno o l’altra equazione, è stato introdotto un uovo modello, in

grado di unire le due equazioni in una singola equazione. Per far ciò è stato utilizzato un

parametro, detto teta (θ).

A questo punto, in base al valore di teta abbiamo due situazioni:

• Se θ = 0, vuol dire che l’inflazione è bassa e quindi costate, e in questo caso utilizziamo

l’equazione originaria di Philips;

• Se θ = 1, abbiamo una inflazione alta e persistente, in questo caso utilizziamo

l’equazione modificata di Philips.

TASSO NATURALE DI DISOCCUPAZIONE

Il tasso naturale di disoccupazione (un) è quel tasso di disoccupazione, in corrispondenza

del quale, il livello effettivo dei prezzi è uguale al livello atteso dei prezzi.

Prendendo in considerazione il tasso di disoccupazione (ut), possiamo ottenere anche qui

due situazioni diverse in base al suo livello:

• Una disoccupazione (ut) elevata, comporta una diminuzione dell’inflazione (π);

• Una disoccupazione (ut) moderata (inflazione al 2%), comporta un’aumento

dell’inflazione (π). 9 Carlos Todisco-Grande

IL MODELLO IS-LM-PC

Inizialmente con il modello IS-LM si studiava il mercato dei beni e i mercati finanziari nel breve

periodo. Mentre ora, prendendo in considerazione anche la curva di Phillips (PC), abbiamo un

nuovo modello IS-LM-PC, con il quale non si studierà più il breve periodo, ma ci occuperemo

dello studio del medio periodo.

Come possiamo notare dal grafico, la Banca centrale ha

scelto un tasso di interesse r, al quale corrisponde un

livello di produzione Y. Tale livello di produzione Y che

otteniamo nel breve periodo è maggiore rispetto alla

produzione naturale Yn del medio periodo, quindi

abbiamo che Y > Yn.

Per raggiungere il livello di produzione naturale Yn, la

Banca centrale deve applicare una politica monetaria

restrittiva, quindi, avremo un aumento dei tassi di

interesse e una diminuzione della produzione Y. Nel

medio periodo, tale politica monetaria, comporterà un

aumento del tasso di inflazione, e quindi la produzione

sarà uguale alla produzione naturale (Y = Yn).

Se ci troviamo in una situazione di concentrazione

della produzione, abbiamo una riduzione della

produzione, quindi nel breve periodo la curva di IS si

sposta verso sinistra. La curva LM non subisce nessuna

variazione. Mentre, nel medio periodo la produzione Y

si avvicina alla produzione naturale Yn.

OUTPUT GAP (Y – Yn)

• Se Y > Yn ci troviamo in una situazione di output gap positivo. Un output gap positivo

vuole dire che l’economia sta crescendo, dunque che l’inflazione corrente (πt) è

maggiore dell’inflazione attesa (πe), la disoccupazione corrente (ut) è minore della

disoccupazione naturale (un), e i prezzi salgono. Posso in conclusione dire che

l’economia si sta surriscaldando;

• Se Y < Yn ci troviamo in una situazione di output gap negativo. Un output gap negativo

vuol dire che l’inflazione corrente (πt) è minore dell’inflazione attesa (πe), la

disoccupazione corrente (ut) è maggiore della disoccupazione naturale (un), quindi i

prezzi stanno scendendo, e ci possiamo trovare in una situazione di deflazione.

10 Carlos Todisco-Grande

IL CONSOLIDAMENTO FISCALE

Abbiamo un consolidamento fiscale quando il governo

aumenta la tassazione (T), per diminuire il reddito pubblico.

Tale consolidamento sposterà la curva IS verso sinistra

(politica fiscale restrittiva), riducendo la produzione. In

questa situazione l’output gap negativo (Y < Yn), e quindi

avremo diminuzione dell’inflazione. La banca centrale (BC)

nel medio periodo ridurrà il tasso di policy, per eliminare la

diminuzione dell’inflazione.

Il consolidamento fiscale porta a una riduzione della

produzione nel breve periodo, e successivamente, nel

medio periodo la produzione ritorna al livello potenziale e il

tasso di interesse è minore.

EFFETTI DI UN AUMENTO DEL PREZZO DEL PETROLIO

Durante gli anni 70, ci fu uno shock petrolifero, tale shock

ha causato un aumento del livello dei prezzi e un tasso di

inflazione persistente. Il prezzo del petrolio non è una

variabile direttamente presente nel modello IS-LM-PC,

però è possibile ragione sugli effetti che può causare. Un

aumento del prezzo del petrolio può causare un aumento

dei costi di produzione. Quindi le imprese, per mantenere

lo stesso tasso di profitto, potrebbero aumentare il

markup, riducendo il salario reale e aumentando il tasso di

disoccupazione naturale (curva PS).

Nel breve periodo, un aumento del prezzo del petrolio

causa una maggiore inflazione. Se l’aumento è

permanente, nel medio periodo causerà una produzione

minore.

Aumentando il tasso di inflazione nel breve periodo, la

banca centrale, nel medio periodo, dovrà aumentare il

tasso di interesse, riducendo la produzione (politica

monetaria restrittiva). In questo modo si sposta anche la

curva PC verso sinistra, e quindi il livello della produzione

ritorna a quello naturale (Y = Yn). Questa situazione viene

detta stagflazione, ovvero una recessione accompagnata

da un aumento di inflazione. 11 Carlos Todisco-Grande

IL MERCATO DEI BENI IN UNA ECONOMIA APERTA

L’apertura del mercato dei beni comporta una modifica sull’equilibrio. Quando i mercati sono

aperti, i consumatori devono scegliere se comprare beni nazionali o esteri. Se decidono di

acquistare beni nazionali è la produzione nazionale ad aumentare, mentre, se decidono di

acquistare beni esteri è la produzione estera ad aumentare. La variabile in questa scelta è data

dal prezzo dei beni nazionali in termini di beni esteri. Questo prezzo relativo è detto tasso di

cambio reale (ε).

Le variazioni del tasso di cambio reale causano situazione di: apprezzamento (ε↑) quando la

moneta nazionale vale più della moneta estera, ciò comporta una diminuzione delle

esportazioni (-X); deprezzamento (ε↓), quando la moneta nazionale vale meno della moneta

estera, ciò comporta un aumento delle esportazioni (+X).

TEORIA DI MARSHALL LEARNER

Secondo la teoria di Marshall-Lerner, con una riduzione del tasso di cambio reale (ε↓), allora

avremo un aumento delle esportazioni nette NX. Questa riduzione di ε consiste in un

deprezzamento.

LA PARITÀ SCOPERTA DEI TASSI DI INTERESSE

La parità scoperta dei tassi di interesse ci serve a capire quando è indifferente tenere titoli

nazionali e titoli esteri.

• Se ci troviamo in regime di cambi fissi vuol dire che abbiamo un’economia debole,

quindi rinuncio ad una politica monetaria e la uso solo per adeguare la mia valuta con

quella estera. In questo regime gli aumenti del tasso di cambio sono chiamati

rivalutazioni, mentre le diminuzioni sono dette svalutazioni.

• Se ci troviamo in regime di cambi flessibili il mercato fa muovere la moneta, tale regime

lo troviamo principalmente nei paesi più forti. In questo regime gli aumenti l’aumento

del tasso di cambio viene detto apprezzamento, mentre le diminuzioni del tasso di

cambio viene detto deprezzamento. 12 Carlos Todisco-Grande

GRAFICO BILANCIA COMMERCIALE

Considerando Y = Z, in questo grafico possiamo notare

l’equilibrio con la bilancia commerciale. Il punto Ytb

indica la produzione estera, alla sua sinistr

Dettagli
A.A. 2023-2024
18 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Carlos.todiscogrande di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ferrante Vittorioemanuele.