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Introduzione generale
• Ludovico Ariosto (1474-1533) è uno
dei massimi poeti italiani del
Rinascimento. Autore dell'Orlando
Furioso, simbolo dell'epica
cavalleresca rinascimentale.
Nascita e famiglia
• Nato a Reggio Emilia l'8 settembre
1474. Padre Niccolò, capitano della
rocca, madre Daria Malaguzzi.
Trasferito a Ferrara in gioventù.
Studi e formazione
• Studi di diritto a Ferrara, abbandonati
per dedicarsi agli studi umanistici e
letterari. Si forma sui classici latini e
sulla letteratura volgare.
Prime opere
• Compose rime, commedie latine e
volgari. La Cassaria (1508) e I
Suppositi (1509) sono tra le prime
commedie in volgare.
La carriera a Ferrara
• Al servizio del cardinale Ippolito
d’Este dal 1503, incarichi diplomatici
e amministrativi. Collaborò anche
con Alfonso I d’Este.
Orlando Furioso –
Introduzione
• Pubblicato nel 1516 (prima edizione)
e nella versione definitiva nel 1532.
Continuazione dell'Orlando
Innamorato di Boiardo.
Struttura dell'Orlando
Furioso
• Poema cavalleresco in ottave. 46
canti nella versione finale.
Narrazione intrecciata di storie,
amori, follie e guerre.
Trama principale
• Le vicende di Orlando impazzito per
amore di Angelica, le imprese di
Ruggiero e Bradamante, la guerra tra
cristiani e saraceni.
Tema della follia
• Orlando impazzisce per l’amore non
corrisposto di Angelica. La follia
come perdita di razionalità e valore
eroico.
Tema dell’amore
• Amore come forza potente,
irrazionale, a volte distruttiva.
Contrapposizione tra amore cortese,
passionale e cavalleresco.
Tema della guerra
• Guerre tra cristiani e saraceni, ma
anche guerre interiori. La guerra è
sfondo epico ma trattato con ironia e
distacco.
Ironia e distacco
• Ariosto introduce un narratore
ironico, consapevole della finzione.
Uso dell’ironia per smascherare
illusioni cavalleresche.
Struttura narrativa
intrecciata
• Stile a intreccio: più storie parallele
interrotte e riprese. Tecnica moderna
che crea suspense e varietà.
Il narratore nell'Orlando
Furioso
• Narratore onnisciente ma soggettivo.
Interviene con riflessioni morali,
ironiche, filosofiche.
Lingua e stile
• Linguaggio armonioso, musicale. Uso
raffinato dell’ottava, equilibrio tra
narrazione e riflessione.
Fortuna editoriale
• Grande successo sin dalla prima
edizione. Diffusione in tutta Europa.
Influenza su Tasso, Cervantes,
Shakespeare.
Ariosto e la commedia
• Scrisse anche commedie come Lena
e Il Negromante. Commedia
rinascimentale: intrecci,
travestimenti, critica sociale.
L’Ariosto uomo
• Schivo, ironico, autonomo. Rifiutò
incarichi diplomatici pesanti,
preferendo la scrittura e la vita
tranquilla a Ferrara.
Rapporto con Ippolito d’Este
• Servizio difficile: Ippolito non
apprezzava l'Orlando Furioso. Ariosto
cercò protezione diretta da Alfonso I.
Gli ultimi anni
• Governatore della Garfagnana dal
1522 al 1525, incarico faticoso.
Ritorno a Ferrara fino alla morte nel
1533.
La poetica dell'Ariosto
• Equilibrio, armonia, varietas. Visione
della vita come commedia umana
complessa e multiforme.
Fantasia e realismo
• Unisce elementi fantastici (ippogrifi,
maghi) a descrizioni realistiche e
quotidiane.
Umanesimo e Rinascimento
• Ariosto incarna l’ideale umanistico
rinascimentale: cultura classica,
ironia, tolleranza, arte come gioco
serio.
La figura di Astolfo
• Astolfo sulla luna recupera il senno di
Orlando. Episodio famoso, simbolo di
recupero della razionalità perduta.
Angelica
• Figura femminile ambigua. Oggetto
di desiderio ma autonoma nelle sue
scelte.
Ruggiero e Bradamante
• Amore cavalleresco, origine della
casa d’Este. Elemento encomiastico
nel poema. La magia
• Maghi come Atlante, castelli
incantati. Magia come metafora di
illusioni e desideri umani.
L'ippogrifo
• Creatura fantastica, simbolo di
fantasia poetica illimitata.