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DEGLUTIZIONE
Meccanismo che consente l’assunzione di alimenti e la discesa di sliva (3000 volte al giorno)
● Abilità di convogliare sostanze solide, liquide, gassose o miste dall’esterno allo stomaco.
● Fortemente connessa al concetto di buccalità.
● Buccalità: insieme delle funzioni che si svolgono nella cavità orale e dell'orofaringe
● -Valutazione senso percettive (tattile, cinestesica, gustativa, olfattiva)
-Practoesecuzione
-“Gestione intelligente” del bolo/delle secrezioni
-Gestione edonistica, sociale, affettiva, culturale
La buccalità è implicata in esplorazione ambientale, alimentari, respiratorie e comunicative.
● L’evoluzione segue uno schema antero posteriore, prima simmetrico e poi asimmetrico
● Atto volontario
● -Prensione: masticatori, ioidei
-Masticazione: orbicolare della bocca a fare da sigillo anteriore, palato molle (sfintere) e palatoglosso
(impedisce la caduta nelle vie aeree)
Atto involontario
● -Orofaringe con peristalsi faringea ed esofagea
Tratto esecuzione: capacità di percepire la muscolatura della cavità orale ??
●
Anatomia
1) Cavità orale
Ricca di mucosa
● Localizzata nel terzo facciale inferiore
● Suddivisa in
● -Zona vestibolare: tra labbra e guance e tra arcate alveolo-dentarie
-Cavo orale propriamente detto: dallo spazio posteriore delle arcate dentarie fino all’istmo delle fauci
Le labbra sono costituite da due pieghe muscolo-cutanee formate da uno strato esterno (cutaneo),
● interno (muscolare), interno (mucoso)
Le arcate dentarie sono deputate all’attività di masticazione
● L’azione masticatoria viene svolta mediante quattro muscoli bilaterali e innervati dal nervo
● mandibolare del trigemino (masseteri, temporali, pterigoidei interni ed esterni)
Nella cavità orale a bocca aperta possiamo individuare:
● 1) Due facce laterali:
-Guance costituite da lamine mucoso-cutaneo e dal buccinatore
-Nel bambino ci sono le bolle di Biscia di tessuto adiposo
2) La volta:
-Il palato separa la cavità orale da quella nasale.
-Formata dai processi palatini del mascellare, dalle lamine orizzontali delle ossa palatine e da
una lamina fibromuscolare, che termina nell’ugola.
-Il palato molle è componente attivo nella deglutizione grazie a 5 muscoli: elevatore e tensore
del velo, muscolo dell’ugola, muscolo palatoglosso e muscolo palatofaringeo.
-Il palato molle attraverso i pilastri palatini, si connette con la lingua e il faringe.
-L’innervazione motoria è data dall’accessorio del vago e dal nervo mandibolare trigeminale,
quella sensitiva dai nervi palatini anteriore, medio e posteriore.
3) Il pavimento
-Composto dalla lingua: corpo linguale e radice.
-Presenta una muscolatura intrinseca ed estrinseca
-L’innervazione motoria è del nervo ipoglosso, quella sensitiva è data dal ramo linguale del
nervo trigeminale, dal glossofaringeo e dal vago.
2) Faringe
Struttura muscolo-membranosa impari mediana
● Forma di cono tronco allungato con la base alla base cranica e l’apice a livello di C6
● Si distingue in rinofaringe, orofaringe ed ipofaringe.
● La tonaca muscolare è composta da muscoli: costrittori superiore, medio ed inferiore.
● L’innervazione del faringe è regolata dal glossofaringeo, dal trigemino e dal vago.
●
3) Laringe
Organo mediano, impari a forma di piramide tronca con la base rivolta verso l’alto posta tra C4-C6
● Si distinguono tre regioni: sopraglottica, glottica e sottoglottica.
● Innervata dal vago sia per la motricità che la sensibilità
●
4) Esofago
Prosecuzione del faringe che si conclude nello stomaco.
● Struttura tubulare lunga 23-25 cm che origina a livello del collo.
● Si divide in tre porzioni: cervicale, toracica e addominale.
● La struttura tubulare dà origine a quattro restrizioni: lo sfintere esofageo superiore (SES), il punto
● d’incrocio con l’arco aortico e con il bronco di sinistra ed infine il punto di passaggio attraverso il
diaframma.
L’innervazione è garantita dal vago.
●
5) Stomaco
Localizzato nell’ipocondrio sinistro ed è un organo impari e cavo.
● Forma di una piccola cornamusa
● Diviso in tre parti: il fondo, il corpo e l’antro pilorico.
● L’innervazione è attribuita al vago .
●
Basi neurofisiologiche della deglutizione
Azione espletata mediante un controllo volontario e involontario
● La regolazione centrale, a livello bulbare, è controllata dai centri corticali e sottocorticali e dalla
● sensibilità proveniente dagli effettori periferici ed è sincrona con quella del centro del respiro
Nervi
● -Ipoglosso: innerva la lingua uscendo dal canale occipitale → definit porta al ristagno in vallecola
-Facciale
-Trigemino: innerva i muscoli masticatori (massetere), ha tre rami (oftalmico, mascellare,
mandibolare)
Gli aspetti della regolazione nervosa possono essere ricondotte a tre momenti:
● -Controllo volontario della fase orale preparatoria
-Controllo volontario ed involontario della fase faringea
-Controllo involontario della fase esofagea
Fisiologia della deglutizione
Nella deglutizione si può in parte intervenire
● volontariamente e in parte per via riflessa
La deglutizione è un meccanismo altamente
● sofisticato
La deglutizione adulta comprende 7 fasi:
●
1) Fase anticipatoria
Serie di modificazioni dalla cavità buccale per
● accogliere il cibo prima che oltrepassi lo
sfintere labiale.
Gli input sensoriali forniti da vista e olfatto
● modificano la secrezione salivare e gastrica
2) Fase di preparazione extraorale
Comprende le variazioni messe in atto dalla
● cavità orale in viscosità, temperatura,
dimensioni e consistenza per il bolo che sarà successivamente introdotto nel cavo orale
3) Fase di preparazione orale
Comprende i processi mediante i quali il cibo si trasforma in bolo grazie alla masticazione e alla saliva
● Si possono distinguere 5 azioni:
● -Chiusura dello sfintere labiale con contrazione del muscolo orbicolare
-Movimenti laterali e rotatori della mandibola per azione dei masticatori
-Tonicità bucco-facciale grazie all’azione della muscolatura facciale
-Movimenti laterali e rotatori linguali grazie alla muscolatura intrinseca linguale
-Protrusione anteriore del palato molle per evitare una cadute prematura in del bolo in faringe
Nella fase di preparazione orale intervengono il V, VII, X e XII paio di nervi cranici
●
4) Fase orale (ultima volontaria)
Inizia quando la lingua da’ inizio al movimento posteriore del bolo
● Ha fine quando viene triggerato il riflesso deglutitorio (termina il controllo volontario)
● La lingua si muove in alto e indietro spingendo il bolo fino all’orofaringe
● La mandibola è tenuta chiusa per azione dei masticatori
● L’innervazione linguale spetta al XII, il IX e X paio sono implicati nella ricezione sensoriale orofaringea.
●
5) Fase faringea (involontaria, inibizione della respirazione)
Si avvia quando il bolo passa lo sfintere palatoglosso e finisce quando supera lo sfintere crico-faringeo
● Il faringe subisce una variazione da conformazione respiratoria a deglutitoria, per poi ritornare a
● quella respiratoria.
Il riflesso della deglutizione si realizza al termine della fase orale, in seguito alla stimolazione del bolo
● nella zona compresa tra base linguale, pilastri palatini anteriori e faccia buccale del velo palatino.
Il riflesso dà vita ad una serie di contrazioni che si verificano con una sequenzialità specifica
● I nervi cranici coinvolti sono il IX per la chiusura velo-faringea e la sensazione faringea; il X per la
● chiusura velo-faringea, la sensazione faringea, la peristalsi faringea, l’apertura cricofaringea e la
chiusura laringea; l’XI per l’elevazione laringea e la sensazione laringea.
6) Fase esofagea
Inizia al passaggio del bolo attraverso lo sfintere esofageo superiore, e finisce con lo sfintere esofageo
● inferiore
L’intera fase è caratterizzata da una peristalsi attiva cranio caudale.
● Questa fase è sotto un controllo nervoso involontario
●
7) Fase gastrica-duodenale
Comprende tutto il tempo in cui il cibo permane nello stomaco fino al raggiungimento del duodeno
●
Disfagia Situazione in cui, a prescindere dalla natura della causa, il passaggio di sostanze dalla cavità orale
● all'esofago e poi allo stomaco, risulta essere difficoltoso o non viene eseguito correttamente
Può essere legata a un deficit di transito e/o alla penetrazione di parte del bolo nell'albero bronchiale
● Ascrivibile a qualsiasi disagio nel deglutire o a qualsiasi disfunzione deglutitoria obiettivamente
● rilevabile in modo diretto o indiretto
Se l’epiglottide non si chiude: ipo glossectomia, lingua ancorata allo ioide a sua volta connesso tramite
● il legamento ioepiglottco all’epiglottide
Categorizzazione secondo il punto dove si verifica il malfunzionamento
●
1) Orale: disturbi della 1° o 2° fase. È frequente nelle paralisi del nervo facciale, nelle palato e labio-schisi,
in seguito ad interventi chirurgici e di radioterapia;
2) Faringea: alterazione della 3° fase che comporta maggiori rischi per il possibile passaggio di alimenti a
livello tracheo bronchiale. Avviene per malattia neurologica o interventi chirurgici;
3) Esofagea: disfunzione della 4° fase come nei casi di diverticoli dell'esofago o malattie neurologiche
Tra le più frequenti cause di disfagia orofaringea si possono distinguere cause:
●
1) Iatrogene
-Effetti collaterali di terapie farmacologiche (chemioterapia, neurolettici ecc.)
-Post chirurgica muscolare o neurogena
-Radiazione
-Corrosiva (lesione da pillole, intenzionale)
2) Infettive
-Difterite, botulismo, lyme disease, sifilide
3) Metaboliche
-Amiloidosi
-Sindrome di Cushing
4) Miopatiche
-Malattie del connettivo (overlap sindrome)
-Dermatomiosite
-Miastenia grave
-Distrofia miotonica, oculofaringea
5) Neurologiche
-Tumori del tronco
-Trauma cranico
-Paralisi cerebrale
-Sclerosi multipla
-Polio
-Morbo di Parkinson
6) Strutturali
-Barra cricofaringea
-Cicatrici cervicali
-Malformazioni congenite (palatoschisi, diverticoli, tasche, ecc.)
Conseguenze e complicanze
Polmoniti ab ingestis
● Presbifagia: alterazione della deglutizione nel soggetto anziano che mostra una generale rallentamento
● associato ad una ridotta forza, coordinazione e resistenza degli apparati coinvolti.
La disfagia nell’anziano può essere considerata fisiologica per l’età. (presbifagia primaria).
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