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Estratto del documento

Y: STAR SVEGLI

SE DORMI NON SEI SVEGLIO, SE SEI SVEGLIO NON DORMI.

3. L’ultimo rapporto tra i lessemi è l’INVERSIONE, la quale si basa su quei lessemi che

esprimono la stessa relazione vista da due prospettive diverse.

DARE - RICEVERE

ENTRARE - USCIRE

MARITO - MOGLIE

GENITORE - FIGLIO

COMPRARE - VENDERE

FARE LEZIONE - SEGUIRE LEZIONE

INSEGNARE - APPRENDERE

PARLARE - ASCOLTARE

RAPPORTI TRA I LESSEMI (GENERICI)

1. TRASLATI o SPOSTAMENTI DI SIGNIFICATI, vale a dire quei significati che si

allontanano dal significato originario (metafore, metonimie, meccanismi semantici

che operano sul significato). ESEMPIO: PIOVE A CATINELLE.

GLI ELEMENTI DI SEMANTICA FRASALE

Si definisce ENUNCIATO una frase considerata dentro una situazione comunicativa, come

un segmento all’interno di un atto discorsivo. Gli elementi cruciali per interpretare il valore

degli enunciati (dunque il loro significato) sono i CONNETTIVI: le congiunzioni coordinanti e

subordinanti. Altri connettivi che hanno il valore di operatori logici, che ci aiutano a

comprendere logicamente il senso del discorso: BENCHÉ, MALGRADO, SEBBENE, COME,

ETC..

Produrre un enunciato equivale a compiere 3 atti distinti. Il primo tra questi è l’ATTO

LOCUTIVO o LOCUTORIO, che consiste nel formare una frase in una data lingua,

utilizzando la sua struttura grammaticale e fonetica. Il secondo atto è l’ATTO ILLOCUTIVO o

ILLOCUTORIO, che consiste nell’intenzione con cui pronunciamo l’enunciato. Si va dunque

a pronunciare ogni enunciato con una intenzione. Infine, l’ultimo atto è quello

PERLOCUTIVO o PERLOCUTORIO, che consiste nell’effetto che si provoca nel

destinatario del messaggio.

Un altro concetto importante della semantica frasale è la PRESUPPOSIZIONE, il concetto

più rilevante dei significati non detti.

ESERCIZIO DI SEMANTICA

Trova tutte le relazioni possibili tra le seguenti parole.

LEGGERO

CIBO

LIEVE

PESANTE

FRUTTA

LEGGERO-PESANTE: ANTONIMIA

LEGGERO-LIEVE: SINONIMIA

FRUTTA-CIBO: IPONIMIA

CIBO-LEGGERO: SOLIDARIETÀ SEMANTICA

CIBO-PESANTE: SOLIDARIETÀ SEMANTICA

LIEVE-PESANTE: ANTONIMIA

LA FONETICA

In precedenza abbiamo parlato di significante, il cui mezzo fisico primario è quello FONICO

ACUSTICO. La fonetica presa in esame ha a che fare con la FONETICA ARTICOLATORIA,

per quanto esistano anche la fonetica acustica e la fonetica uditiva. Tuttavia, per

comprendere il meccanismo fonetico è necessario il primo schema visibile nella scheda che

segue, che illustra la struttura anatomica e organica. I suoi generalmente vengono emessi

espirando l’aria, dunque il flusso d’aria è egressivo, noi pronunciamo i cosiddetti ATTI DI

FONAZIONE, dunque i suoni linguistici. Questo aspetto più anatomico viene usato anche

dai cantanti, i quali producono le DIPLOFONIE, una emissione di un suono doppio, di due

note diverse contemporaneamente. Questi suoni sono prodotti da cicli molto rapidi di

chiusure e aperture delle corde vocali, facendole vibrare. Nel primo disegno grafico, sono

descritti alcuni elementi che hanno a che fare coi luoghi che usiamo per produrre suoni

diversi (lingua, laringe, glottide, palato, denti, ecc..). In buona sostanza, vi sono luoghi

dell’apparato fonatorio che sono specifici per l’emissione dei suoni (consonanti velari, che si

producono attraverso velo, ad esempio). Noi produciamo suoni e, oltre ad impegnare luoghi

dell’apparato fonatorio, applichiamo determinati modi per produrre dei suoni. I SUONI CHE

PRODUCIAMO SONO DI DUE TIPI: VOCALI E CONSONANTI. Quando emettiamo delle

vocali, ad esempio, non mettiamo ostacoli interni al flusso dell’aria, all’egressione del suono,

nulla ostacola l’aria ad uscire. Le consonanti, invece, sono caratterizzate dal fatto che per

essere prodotte si frappone un ostacolo al passaggio dell’aria. A seconda dell’ostacolo

completo o meno, noi dividiamo le consonanti in OCCLUSIVE E FRICATIVE. Vi è dunque

un luogo e un modo. Per quanto riguarda le vocali, essendo suoni prodotti senza ostacoli,

non interviene il modo in cui le pronunciamo, ma la conformazione che la nostra cavità orale

assume per produrre il suono (vedi secondo schema del trapezio vocalico che fa riferimento

alla posizione della lingua AVANZATA o ARRETRATA). Le vocali si differenziano in base al

movimento della lingua nella cavità orale. Ulteriore parametro per le vocali è la posizione

delle labbra per l’emissione di un suono. Inoltre, oltre a consonante e vocale, esiste una

terza categoria nel paesaggio fonetico: LA SEMI VOCALE o LA SEMI CONSONANTE, dei

suoni intermedi tra la vocale e la consonante, in entrambe vi è una parziale occlusione (c’è

quindi un piccolo ostacolo nella fuoriuscita dell’aria).

TABELLA 3.1 DELLA SCHEDA

Poiché ci sono diversi sistemi di culture delle lingue, i linguisti hanno individuato un codice

comune a tutte le lingue europee, con una grafia stabilita per identificare i suoni e

catalogarli, riunendoli nell’ALFABETO FONETICO INTERNAZIONALE. Questa tabella

riporta i suoni che compaiono nell’italiano standard. Innanzitutto, la tabella ha nella colonna

verticale i MODI DI ARTICOLAZIONE. Al contrario, nella colonna orizzontale ha i LUOGHI

DI ARTICOLAZIONE. SR E SN stanno per SORDA o SONORA.

TABELLA 3.2 DELLA SCHEDA

LE OCCLUSIVE

- OCCLUSIVA SORDA BILABIALE p: PANINO, PESCE, PIRATA.

- OCCLUSIVA SONORA BILABIALE b: BOCCA, BELLO, BELILLO, BLETOFERO,

BARITONO.

- OCCLUSIVA SORDA DENTALE t: TOPOGRAFIA, TOPOLINO. La lingua si spinge

contro gli incisivi o un po’ più indietro

- OCCLUSIVA SONORA DENTALE d: DITO, DEUTERONOMIO, DENTE,

DOMOTICA.

- OCCLUSIVA VELARE SORDA k: CANE, CASA.

- OCCLUSIVA VELARE SONORA g: GHEPARDO, GOAL.

- OCCLUSIVA UVULARE SORDA q: IRAQ

LE FRICATIVE

- FRICATIVE BILABIALE SORDA: TIPO (pronuncia toscana).

- FRICATIVA BILABIALE SONORA: come la B in spagnolo (CABEZA).

- FRICATIVA LABIODENTALE SORDA f: FILOSOFO.

- FRICATIVA LABIODENTALE SONORA v: VINO, VANO.

- FRICATIVA DENTALE SORDA (la V col ricciolino): CORRISPONDE AL SUONO

“TH” IN INGLESE (THINK).

- FRICATIVA DENTALE SONORA (la O col ricciolino): CORRISPONDE AL SUONO

“TH” (THAT).

- FRICATIVA DENTALE SORDA s: SASSO, SANO, SALUTE.

- FRICATIVA DENTALE SONORA s: SBAGLIO, SBADIGLIARE, SBERLA,

SBUCCIARE.

- FRICATIVA PALATALE SORDA (f senza la linea): SCIARE, SCIOCCO, SCIATTO,

SCIVOLO.

- FRICATIVA PALATALE SONORO (il 3): È IL SUONO DI “ JE” IN FRANCESE.

- FRICATIVA VELARE SORDA (X): CORRISPONDE ALLO SPAGNOLO DELLA

“JOTA” (JAVIER, JAMON, JAULA)

- FRICATIVA VELARE SONORA (Y): CORRISPONDE ALLO SPAGNOLO DELLA

PAROLA “HIJO”.

- FRICATIVA UVULARE SORDA (X GRECA): HEICH (SCEICCO IN ARABO)

- FRICATIVA UVULARE SONORA (UNA R AL CONTRARIO): R del francese (JOUR,

BONJOUR)

- FRICATIVA FARINGALE SONORA (LETTERA ARABA): è la I di IRAQ.

- FRICATIVA GLOTTIDALE SORDA h: IL SUONO EL VERBO AVERE IN INGLESE

(HAVE).

LE AFFRICATE

- AFFRICATA LABIODENTALE SORDA pf: SUONO PF DEL TEDESCO.

- AFFRICATA DENTALE SORDA ts: ZUCCHERO

- AFFRICATA DENTALE SONORA dz: ZONA, ZTL

- AFFRICATA PALATALE SORDA (t e F senza la linea): corrisponde C (CIBO, CIAO,

CENA, CIOP)

- AFFRICATA PALATALE SONORA (D3): corrisponde al suono CG (GELO, GIORNO,

GELATO).

LE NASALI

- NASALE BILABIALE m: MANO

- NASALE LABIODENTALE SONORA (LA M CON PROLUNGAMENTO): INVITO,

INDOVINARE, INVIDIA, ANCORA.

- NASALE DENTALE SONORA n: NAVE, NOME, NEVE, NUOVO, NOVE.

- NASALE PALATALE SONORA (n con prolungamento a sinistra): IL SUONO GN

(GNOCCO, GNOMO)

- NASALE VELARE SONORA (n con prolungamento a destra): FANGO, RANGO,

SANGUE.

LE LATERALI

- LATERALE DENTALE SONORA L: LUMINARE.

- LATERALE PALATALE SONORA (Y al contrario): AGLIO.

LE VIBRANTI

- VIBRANTE DENTALE SONORA r : RIVA, RIMA.

- VIBRANTE UVULARE SORDA R: ROSE in francese.

VOCALI E SEMIVOCALI

SEMIVOCALE ANTERIORE PALATALE

J corrisponde al suono di PIANO (quando la I è accompagnata da una consonante e segue

una vocale), la sua trascrizione fonetica sarà la seguente PJANO. Dunque nei casi in cui è

seguita da un’altra vocale.

SEMIVOCALE POSTERIORE VELARE

W corrisponde al suono di UOMO, la sua trascrizione fonetica sarà WOMO.

VOCALE ALTA CHIUSA ANTERIORE

È la i di VINO.

VOCALE ALTA CHIUSA ANTERIORE

La I senza il punto sopra è la I in INGLESE DELLA PAROLA BIT. La trascrizione fonetica

sarà bIt. È una I più breve.

VOCALE MEDIO ALTA ANTERIORE CHIUSA

È la e di MENO.

VOCALE MEDIO BASSA ANTERIORE (3 al contrario)

È la E aperta.

VOCALE BASSA ANTERIORE APERTA

AE, è il suono di BAD in inglese.

VOCALE ALTA ANTERIORE

È LA Y TRA PARENTESI QUADRE. È il suono della parola MURE in francese (Miur).

VOCALE MEDIO ALTA ANTERIORE

È la O sbarrata, corrisponde al suono francese PEU.

VOCALE BASSA ANTERIORE

È la OE, corrisponde al suono di PEUR in francese.

VOCALE CENTRALE ALTA

La E rovesciata, corrisponde alla E di JE in francese, oppure alla E dell’articolo THE.

VOCALE CENTRALE BASSA

È la A, corrisponde alla A nel suono di MANO, CASA.

VOCALE POSTERIORE ALTA

La u minuscola, è la U di MURO, BURRO.

VOCALE POSTERIORE MEDIO ALTA

La U maiuscola, corrisponde al suono della U in FULL in inglese.

VOCALE POSTERIORE ALTA CHIUSA

La O piena, è la O chiusa. SONO, SOLO.

VOCALE POSTERIORE MEDIO BASSA APERTA

La O con un pezzo mancante, è la O aperta. CUORE.

VOCALE POSTERIORE MEDIO BASSA

È la V al contrario, corrisponde alla U di BUT IN INGLESE (BAT)

VOCALE POSTERIORE BASSA

È l’alba, corrisponde alla A di CAR in inglese (leggermente prolungata come suono della A).

LA TRASCRIZIONE FONETICA DEL PROLUNGATO O DELLE DOPPIE SI INDICHERÀ

CON I “:”.

Ogni suono che noi produciamo e che è trascrivibile con un simbolo dell’alfabeto

rappresenta un suono del linguaggio che in linguistica si chiama FONO.

FONO: è la realizzazione completa di un qualunque suono del linguaggio.

Quando un fono all’interno di una data lingua ha un valore distintivo che vuol dire che si

utilizza nel performare le parole a quel punto funziona da fonema, quindi i fonemi sono quei

foni che in una data lingua formano le parole. Il fonema è l’unità minima di seconda

articolazione del sistema linguistico e i fonemi sono questa classe astratta di foni che hanno

un valore distintivo. Tra i fonemi troviamo gli ALLOFONI, due o più allofoni sono tra loro tali

quando sono foneticamente diversi ma non hanno un v

Dettagli
A.A. 2024-2025
69 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sottilesofia27 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cerruti Massimo.