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CELLULE T
Struttura del TCR
Il recettore delle cellule T (TCR) è composto da due catene, α e β, che sono espresse sulla
superficie delle cellule T. Ogni catena del TCR ha una regione transmembrana, ma da sola non può
avviare segnali intracellulari. Per questo motivo, il TCR è sempre associato al complesso CD3,
formato da tre coppie di catene proteiche: ε, δ, e γ. Il complesso CD3 ha una regione
transmembrana e una breve coda
citoplasmatica, che contiene sequenze
specifiche chiamate ITAM (Immunoreceptor
Tyrosine-based Activation Motifs). Queste
sequenze ITAM sono coinvolte nella
trasmissione di segnali intracellulari quando il
TCR si lega a un antigene.
I geni che codificano per il TCR si trovano su
diversi cromosomi e includono segmenti V
(Variable), D (Diversity) e J (Joining) nella
regione variabile del recettore, oltre a una
regione costante. Nella catena α, i segmenti D
non sono presenti, quindi la ricombinazione
avviene solo tra i segmenti V e J.
Le cellule T maturano nel timo e sono inizialmente chiamate timociti. Inizialmente, i timociti
non esprimono né il TCR né i corecettori CD4 e CD8.
FASI DELLA MATURAZIONE:
1. Espressione del TCR: Nella corteccia del timo, i timociti iniziano a esprimere il TCR e diventano
pro-linfociti. Durante questa fase, i geni Rag1 e Rag2 sono attivati, permettendo la
ricombinazione del TCR. La catena β viene espressa per prima sulla superficie delle cellule T.
2. Selezione dei Pre-Timociti: Solo i timociti che esprimono correttamente la catena β sono
selezionati per continuare nello sviluppo. Questo processo inibisce ulteriori ricombinazioni
geniche sulla catena β, stabilizzandola.
3. Proliferazione e Espressione della Catena α: Dopo la selezione della catena β, i pro-linfociti T
iniziano a proliferare e iniziano anche a esprimere la catena α, completando così il TCR.
Contemporaneamente, esprimono anche i corecettori CD4 e CD8, diventando linfociti a doppia
positività (Double Positive Lymphocytes) = esprimono sia CD4 che CD8 insieme al TCR
completo.
4. Selezione positiva (nella corteccia del timo): i linfociti T a doppia positività (che esprimono sia
CD4 che CD8) vengono selezionati in base alla loro capacità di riconoscere le molecole di MHC
(Complesso Maggiore di Istocompatibilità). Se un linfocita T interagisce debolmente con le
molecole MHC di classe I o II, sopravvive e continua la maturazione. Se non riesce a riconoscere
nessun MHC, viene eliminato. Questo passaggio assicura che i linfociti T siano in grado di
riconoscere l’MHC, un requisito fondamentale per la loro funzione immunitaria.
5. Selezione negativa (nella midollare del timo): dopo la selezione positiva, i linfociti T migrano
verso la midollare, dove subiscono la selezione negativa. In questa fase, i linfociti T che
riconoscono con troppa affinità gli antigeni propri (self-antigens) vengono eliminati tramite
apoptosi. Questo passaggio serve a prevenire l'autoimmunità.
6. Differenziazione: il processo di differenziazione dei linfociti T doppi positivi (che esprimono sia
CD4 che CD8) in linfociti CD4+ o linfociti CD8+ può essere spiegato attraverso due modelli
principali: il modello probabilistico e il modello educativo.
Modello probabilistico → la differenziazione dei linfociti T doppio positivi (che esprimono
inizialmente sia CD4 che CD8) in linfociti CD4+ o linfociti CD8+ avviene in modo casuale,
ovvero se un linfocita T doppio positivo incontra un MHC di classe I, c'è una probabilità che il
linfocita riduca l'espressione del corecettore CD4 e diventi un linfocita CD8+; D'altro canto, se il
linfocita incontra un MHC di classe II (che lega peptidi extracellulari), può differenziarsi in un
linfocita CD4+.
Modello educativo → il modello educativo suggerisce che i segnali ricevuti dal TCR che si lega
a un MHC di classe I o II guidano in modo diretto l'espressione del corecettore appropriato (CD8
o CD4). Non è un processo casuale, ma un processo regolato da segnali specifici che
"istruiscono" il linfocita T a differenziarsi in modo appropriato in base al tipo di MHC con cui
interagisce.
N.B. → Dai Pro-T cells (cellule progenitrici dei linfociti T) si possono generare diversi tipi di linfociti
T, inclusi i linfociti T doppi positivi, ma anche altre popolazioni specializzate come le cellule NK T
e le cellule T γδ. Le prime sono cellule T speciali che esprimono un TCR αβ e riconoscono
antigeni lipidici associati a molecole CD1, non MHC. Non sono MHC-restricted. Le seconde
rappresentano una piccola percentuale di linfociti T e esprimono un TCR γδ.
RECETTORE LINFOCITA T Il TCR (T cell receptor) è una molecola presente
sulla superficie dei linfociti T, la cui funzione
principale è riconoscere gli antigeni che
vengono presentati da altre cellule del corpo.
Tuttavia, il TCR non riconosce direttamente
l'antigene libero, ma lo identifica solo
quando viene presentato insieme a una
molecola del MHC (Complesso Maggiore di
Istocompatibilità).
Esistono due tipi principali di TCR:
- TCR αβ: è il tipo più comune e si trova nei
tessuti linfoidi (come linfonodi e milza). La
maggior parte dei linfociti T esprime questo tipo
di recettore.
- TCR γδ: è meno comune e si trova
prevalentemente nelle superfici mucosali
Quindi nel caso più comune il TCR è costituito da una catena alfa ed una beta ed ognuna presenta
una regione costante (C) ed una regione variabile (V), che cambia tra le cellule e determina la
specificità dell'antigene riconosciuto, una regione transmembrana ed una corta regione
citoplasmatica. Ogni catena α e β contiene anche 3 regioni ipervariabili chiamate CDR
(Complementarity Determining Regions), che sono le porzioni che riconoscono effettivamente
l'antigene. La catena β ha una quarta regione che può legare i superantigeni (proteine in grado di
stimolare una risposta immunitaria esagerata).
I geni che codificano per il TCR si trovano nel nostro DNA, ma devono essere riorganizzati per
creare la varietà di TCR necessaria a riconoscere tantissimi antigeni diversi:
● Per la catena β: i geni del TCR sono composti da segmenti V (variabile), D (diversità) e J
(giunzione), che vengono riarrangiati casualmente durante lo sviluppo dei linfociti T, creando
milioni di combinazioni diverse.
● Per la catena α: ci sono solo segmenti V e J che si riarrangiano.
Il TCR da solo non è in grado di avviare segnali all'interno della cellula, poiché ha una coda
citoplasmatica molto corta. Per avviare la segnalazione intracellulare, il TCR è associato a un
complesso di proteine chiamato CD3, che svolge un ruolo cruciale nella trasduzione del segnale:
● Il complesso CD3 è composto da diverse catene: γ, δ, ε e ξ.
● Il complesso CD3 è necessario per far sì che il TCR venga espresso sulla superficie del
linfocita T.
● Il CD3 contiene delle sequenze chiamate ITAM (Immunoreceptor Tyrosine-Based Activation
Motifs), che sono essenziali per attivare la cascata di segnali quando il TCR riconosce un
antigene.
Oltre al TCR, i linfociti T esprimono anche delle proteine chiamate CD4 o CD8, che fungono da
corecettori:
● CD4 si lega alla parte β2 delle molecole MHC di classe II. I linfociti T helper (CD4+)
riconoscono antigeni presentati da cellule che esprimono MHC di classe II (come le cellule
presentanti l'antigene).
● CD8 si lega alla parte α3 delle molecole MHC di classe I. I linfociti T citotossici (CD8+)
riconoscono antigeni presentati da cellule che esprimono MHC di classe I (come le cellule
infettate da virus o le cellule tumorali).
Questi corecettori aiutano il TCR a interagire con l'MHC e sono cruciali per la corretta attivazione
della risposta immunitaria. CELLULE B
I linfociti B utilizzano le immunoglobuline (anticorpi) sulla loro superficie come recettori.
Riconoscono vari tipi di antigeni, inclusi proteine, acidi nucleici, polisaccaridi, alcuni lipidi e piccoli
composti chimici (haptens).
MATURAZIONE
La maturazione dei linfociti B avviene nel midollo osseo. Durante questa fase, i linfociti B passano
attraverso diverse fasi di sviluppo:
● Pro-B Lymphocytes: Questi linfociti non esprimono ancora le catene del recettore. In questa
fase, non producono immunoglobuline (Ig).
● Avviene il riarrangiamento genico → si ha l’espressione di Rag1 e Rag2, enzimi essenziali per il
riarrangiamento dei geni che codificano per la catena pesante dell'immunoglobulina (Ig) →
quindi i geni della catena pesante subiscono un riarrangiamento VDJ.
● Pre-B Lymphocytes: Una volta completato il riarrangiamento della catena pesante, i linfociti B
esprimono un recettore incompleto sulla superficie chiamato pre-B recettore, composto dalla
catena pesante associata a una catena leggera sostitutiva e ad altre proteine. I linfociti iniziano
a proliferare.
● I geni per la catena leggera subiscono il riarrangiamento V-J per completare il recettore BCR.
Questa fase avviene nei linfociti B che esprimono il recettore pre-B. Sono passata ai Immature
B Lymphocytes, questi non proliferano in risposta agli antigeni fino a quando non si trovano
nei tessuti periferici.
● Selezione positiva → solo i linfociti B che esprimono un recettore BCR completo e funzionale
(composto da una catena pesante e una leggera) ricevono segnali di sopravvivenza e
proseguono verso la maturazione.
● Editing del recettore → Se i linfociti B immaturi riconoscono antigeni self con alta affinità,
possono subire un processo chiamato editing del recettore. Questo comporta il riarrangiamento
ulteriore dei geni della catena leggera per modificare la specificità del recettore. Se l'editing non
ha successo viene eliminato per apoptosi → selezione negativa.
● Dopo aver superato i processi di selezione e editing, i linfociti B maturi naive ( che esprimono
IgM e IgD sulla loro superficie) sono pronti a migrare verso gli organi linfatici periferici, come i
linfonodi e la milza, in attesa di incontrare l'antigene specifico che li attiverà.
● Quando un linfocita B naïve incontra l'antigene specifico, viene attivato e può differenziarsi in
linfociti B effettori, che producono anticorpi specifici per l'antigene riconosciuto o in linfociti B
della memoria, che persistono per garantire una risposta rapida a infezioni future. Entrambi
esprimono frequentemente esprimono frequentemente sulla loro superficie igG. igA e igE.
RECETTORE LINFOCITI B
Il BCR è un complesso proteico presente sulla superficie
dei linfociti B, fondamentale per il riconoscimento degli
antigeni e l'attivazione della risposta immunitaria. Esso è
composto da una porzione di immunoglobulina di
me