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ARGOMENTO 5- I FALLIMENTI DEL "NON-MERCATO"

Lezione 12

La teoria positiva della politica economica ha messo in discussione l’idea secondo la

quale l’azione pubblica debba e possa tendere sempre e comunque a un generale

miglioramento del benessere collettivo. Negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta,

questa teoria ha ispirati in quasi tutto il mondo movimenti politici concreti tesi a

evidenziare i fallimenti dell’azione pubblica, e, quindi, la necessità di ridurre il campo

di influenza dello Stato o di rivederne le modalità di intervento. Sono emersi così nella

realtà e nella letteratura economica fallimenti del non mercato (ossia, fallimenti del

governo e dello Stato). Al fine di accrescere l’efficienza dell’intervento pubblico e

l’articolazione del processo decisionale, negli ultimi anni è emersa l’idea di una forma

di Stato federale (federalismo fiscale) e/o la creazione di autorità indipendenti

(authorities).

la teoria normativa è molto irrealistica e necessita di ampi correttivi, essa ipotizza: - un

teoria dei gruppi di interesse

sistema composto gli operatori largamente indistinti ->

che si fonda sulla public Choice (cioè ogni gruppo cerca di condizionare l'azione

pubblica su scala differente (singole imprese, locale, settoriale, nazionale) e con

strumenti differenti (voto, relazioni personali, campagne di opinione) esistono

gruppi con interessi eterogenei specifici che operano per ottenere il massimo risultato

per il gruppo che rappresentano; - i responsabili delle decisioni non sono anonimi-> i

non

policy makers sono agenti eterogenei con delle proprie strutture di preferenze

sempre perseguono l'interesse pubblico senza incentivi o vincoli problema di

esiste un

agenzia tra cittadini-elettori e politici (il principale è l'elettore che delega il policy

maker che è l’agente) politici

PROBLEMI DI DELEGA: importante distinguere i decisori pubblici tra (delega con

burocrati

elezioni) e (dipendenti pubblici che pongono in essere politiche); tali rapporti

sono regolati da un complesso meccanismo di incentivi come il ciclo politico

economico di Nordhouse-> i politici massimizzano la loro utilità quando sono rieletti

pertanto indirizzeranno l'economia nella direzione che massimizza i voti attesi (in

prossimità delle elezioni policy maker può essere indotto a compiere scelte che non

sono necessariamente scelte migliori per rispondere ad obiettivo del principale ovvero

massimizzazione welfare ma politiche volte a massimizzare la loro funzione obiettivo

ovvero essere rieletti es. politiche fiscali espansive che possono innescare effetti

inflazionistiche in futuro subito effetti su occupazione quindi influenzano il voto e gli

effetti negativi si realizzeranno in un secondo momento) distomia tra obiettivo del

benessere pubblico e obiettivo di essere rieletto Punti deboli del ciclo

economico politico: appare poco fondata l'ipotesi per cui i politici riescano sempre ad

influenzare l'andamento dell'economia desidero in un periodo relativamente breve;

inoltre sia i politici che gli attori privati rimangono indistinti (non sempre i desiderata

dei cittadini sono gli stessi dei policy maker)-> Questo secondo punto debole stato

teoria partigiana del ciclo politico economico

affrontato dalla (introduce un elemento di

teoria della burocrazia

eterogeneità) e dalla (distingue decisori in due categorie

burocrati e policy maker) TEORIA PARTIGIANA DEL CICLO POLITICO-

ECONOMICO: ogni partito politico rappresenta differenti gruppi sociali con diversi

interessi e diverse ideologie (gruppi delle società si riflettono in gruppi politici->

delega per gruppi); qualora il partito salga il potere attuerà le poli proprie politiche,

l'alternarsi di diversi partiti comporterà anche il mutare degli interventi di politica

economica (es. negli USA in genere i democratici preferiscono la riduzione della

disoccupazione a quella dell'inflazione mentre i repubblicani il contrario ad ogni

cambio di governo cambieranno le politiche). Il ciclo politico economico (è il

riflesso del risultato elettorale) è subottimale, un accordo potrebbe migliorare le

condizioni di entrambi i gruppi (la possibilità di effettuare politiche concordate

potrebbe portare al miglioramento per entrambi i gruppi)

problemi di delega nella burocrazia: la burocrazia consta di funzionari non eletti

che hanno il compito di attuare le decisioni prese dai politici anche in questo caso

politico-> principale

come tra i cittadini ed elettori c'è un problema di delega (tra e

burocrate-> agente; il politico definisce le azioni di policy e le delega al burocrate)->

spesso c'è informazione asimmetrica a vantaggio dei burocrati siccome ha una

maggior comprensione delle dinamiche interne dello Stato in quanto fa quello di

lavoro problema: anche i funzionari pubblici ovvero i burocrati tendono a

massimizzare la loro utilità ad esempio ampliando il loro potere massimizzando la

elemento di fallimento

dimensione dell'ufficio in cui operano->

rapporto tra istituzioni e politica economica: 1) a differenza di quanto avveniva nella

teoria normativa il processo decisionale pubblico può operare anche non a favore

dell'interesse generale o comunque dell'efficienza economica (cioè quando il mercato

non efficace

è in crisi e se lo spazio all'intervento del policy maker questo può essere

siccome possono essere messi in crisi da questi elementi: problema di essere rieletto e

problema di delega al burocrate); 2) ogni politica pubblica ha un impatto diversificato

sui vari gruppi sociali i quali attraverso il meccanismo degli incentivi possono

esercitare pressione sul policy maker (non prende in considerazione che la società è

divisa in classi)

Lezione 13

FALLIMENTI DELLO STATO: in precedenza si era ipotizzato che uno dei ruoli

fondamentali del settore pubblico era proprio quello di intervenire nel processo

economico per rimediare all'inefficienza che i fallimenti di mercato comportano ma

può spesso accadere che lo stesso intervento pubblico sia fallimentare->

fallimento del mercato si

l'intervento dello Stato può peggiorare la situazione quindi a

aggiunge il fallimento dello Stato; la scuola della pubblic choice esamina

accuratamente il meccanismo degli incentivi che sta alla base dei fallimenti pubblici

(lo stato può fallire per le stesse circostanze che portano al mercato al fallimento es.

asimmetria informativa/azzardo morale/selezione inversa); nel settore pubblico

viene meno il

l'azzardo morale di regola è più intenso che nel settore privato poiché

rischio del fallimento (possibilità che l’impresa privata fallisca è più alta di quella che

lo stato fallisca-> ipotesi di fallimento dello Stato più remota)

Per migliorare l'efficienza dell'intervento pubblico ed evitare il fallimento dello Stato

riducono

sono state adottate alcune regole messe in atto dalla Banca Mondiale le quali

la discrezionalità all'intervento pubblico (es. se inflazione supera una certa soglia si

deve attuare una politica restrittiva): -adozione di regole vincoli efficaci per le

istituzioni di ad ogni livello; -maggiore pressione competitiva; -maggiore controllo e

partecipazione democratica il policy maker può intervenire quando vi

fallimento

è un di altre istituzioni (es. mercato) e contemporaneamente può ottenere

risultato migliore

un delle altre istituzioni (cioè l'intervento può migliorare la situazione

attuale). Per la scelta tra i vari tipi alternativi di intervento bisogna tenere

conto della fattibilità politico burocratica, della fattibilità dal punto di vista dei mercati

e delle altre istituzioni e della natura dei risultati in termini microeconomici e

macroeconomici

DECENTRAMENTO DELLE FUNZIONI: Gli interventi di politica economica possono

essere decentrati per migliorare l'efficienza e l'efficacia e quindi affidati ad appositi

organi dello Stato: decentramento orizzontale (delegare una funzione ad un apposito

soggetto separato che la esercita in tutto il territorio dello Stato); decentramento

verticale (avviene una differenziazione delle politiche su base territoriale; lo stato

delega funzioni ad un sottoinsieme dello Stato, esempio delego istruzione ai comuni)

si può migliorare l'efficienza complessiva del sistema attraverso la

politiche

concorrenza istituzionale -> i cittadini migrano verso quei luoghi in cui le

sono più efficienti (le regioni possono avere un incentivo da offrire servizi migliori per

attrarre una certa fetta di popolazione-> concorrenza tra regioni porta al

miglioramento dei servizi offerti); PROBLEMI: -tempestività delle reazioni

nella mobilità interstatale (tempi lunghi per migrazione es. cambio lavoro, ecc);

-rischio che si crei una Race to the bottom volta a respingere i cittadini più poveri che

utilizzano meno certi servizi; -duplicazione di costi (somma dei costi delle regioni ai

costi di quando era gestito dallo stato es. sanità) i beni di produzione

pubblica possono essere prodotti sfruttando le economie di scala (soprattutto i beni

pubblici puri: non escludibili e non rivali) pertanto è bene che la loro produzione

avvenga direttamente a livello statale (es. difesa, ricerca di base); tuttavia quando lo

stato produce beni privati questi possono essere prodotti localmente al fine di

migliorare l'efficienza allocativa delle risorse ed evitare potenziali congestionamenti

(es. scuola, sanità, energia, ecc). Una forma di decentramento orizzontale

sono le autorità indipendenti (ovvero indipendenti dal governo il quale delega

alcune funzioni fondamentali); spesso hanno competenze su materie sensibili ed

importanti in cui un'autorità neutrale con alte competenze tecniche offre più garanzie

rispetto all'intervento pubblico tradizionale-> sono una delle tappe fondamentali nel

passaggio dallo stato imprenditore allo stato regolatore (oggi lo stato non

produce ma regola il modo in cui produrre per evitare monopolio le autorità

indipendenti possono essere di tre tipi: 1) garanti (tutela di interessi di rilievo

costituzionale); 2) di vigilanza e controllo (funzioni normative di regolazione

finalistica); 3) di regolamentazione (processo di liberalizzazione privatizzazione)

((principali autorità indipendenti in Italia sono la Banca d'Italia, il Consob, Agcm Agcom

garante per la privacy autorità degli appalti, ecc)

ARGOMENTO 6- LE POLITICHE MICROECONOMICHE IN UN'ECONOMIA APERTA

Lezione 14

La politica microeconomica tende: -ad assicurare il funzionamento ottimale del

mercato; -a correggere i fallimenti del mercato mess

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
31 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gessi97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Unitelma Sapienza di Roma o del prof Morone Piergiuseppe.