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SCHEMA SULLA COMUNICAZIONE DI JACKOBSON
perché abbia luogo un atto comunicativo, la comunicazione è un atto,
è qualcosa di agito =>noi stiamo agendo in qualcosa, noi stiamo dando una
comunicazione
=>per far si che avvenga un’atto comunicativo, ci devono essere tutti questi
elementi:
1. EMITTENTE =obiettivo suo: far arrivare le informazioni al destinatario.
Cercando di darle nella maniera più completa possibile
2. RICEVENTE/DESTINATARIO
=naturalmente in un dialogo cambiano di posizione →queste 2 figure servono
perchè il messaggio deve passare da una parte all'altra →questo per quanto
riguarda la: comunicazione intenzionale, biunivoca e possibilmente (in)diretta.
Es. inviarsi i video →no atto simultaneo
3. CANALE FISICO →permette la comunicazione, che può essere: voce,
orecchie, vista, tatto
4. CODICE CONDIVISO =innanzitutto il linguaggio è una convenzione
sociale, è un patto (che in questo caso è: la lingua italiana, la usiamo,
quindi abbiamo un codice condiviso che tutti capiamo)
=>il codice che io sto usando =ha un carattere normativo →dunque abbiamo:
delle regole, delle norme che definiscono anche come io mi devo
rapportare nella comunicazione.
Quindi il linguaggio che uso =di un certo tipo affinché i messaggi che io lancio
devono arrivare nella maniera più efficace possibile
5. CONTESTO =dove agiamo il tutto, tutti questi elementi citati sopra sono
dentro ad un contesto nel quale noi agiamo un atto linguistico,
comunicativo
=è un accordo →dove c’ anche un codice condiviso =>usiamo tutta una
formalità che deriva dal contesto in cui siamo, abbiamo: un contesto:
linguistico, comunicativo →bisogna rendere il più esplicito possibile quello
che io voglio dire, per cercare di avere il più possibile un contesto: ampio e
condiviso
L’emittente dopo aver “mandato/detto” un messaggio al destinatario, si
aspetta un FEEDBACK =informazione di ritorno che l’emittente ha dal
destinatario, grazie alle:
Facce
Espressioni
Sguardi =>sulla base del feedback l’emittente si adegua e modifica ciò
che vuole dire
=>questo è quello che permette poi una CIRCOLARITA’ =riaggiusto la mia
comunicazione sulla base del contesto, dei feedback, delle persone che mi
circondano
la cosa interessante in questa epoca storica (con i messaggi, i video, i social) è
che le comunicazioni mancano molto spesso di queste interazioni di feedback
contestuali nel momento in cui comunichiamo →lo possiamo avere con un:
messaggio di ritorno, emoji, reazione ma non sarà una reazione IMMEDIATA →se
ho un feedback immediato posso gestire e cambiare la mia
comunicazione e il mio modo di parlare a seconda di come vedo il
destinatario, come reagisce =>si attivano altre strategie =questa è la
comunicazione è:
un atto interattivo
un'azione condivisa, è un'interazione
Oggi, la telefonata disturba, mentre il messaggio chiede permesso.
Se tu ti accordi di trovarti via messaggio, tu necessiti una conferma in più, anche
se già confermata →perchè non hai feedback immediati
Gli aspetti che abbiamo visto prima (quelli dello schema di Jackobson), se
vengono a mancare, non fanno funzionare la comunicazione =>inizia a
diventare un problema →se manca uno dei pezzi, non si riesce o si fa fatica a
comunicare
La non condivisione del contesto →può creare ambiguità, perchè magari ti
mancano dei pezzi.
Abbiamo contesti in cui è voluta la non condivisione del contesto, questo
perchè si crea un distacco, c’è autorità, tipo: quando una persona va dal medico
e gli fa la diagnosi e gli ripete quello che ha con una terminologia specifica, il
paziente non capirà, quindi andrà da qualcuno per far si che reinterpreti tutto
questo. =>qui in questo caso c’è una COMUNICAZIONE ASIMMETRICA (uso di
termini specifici, tecnici…). Quando invece uno cerca di semplificare e si ha
lo stesso contesto e siamo sulla stessa base delle conoscenze dove
entrambi: interlocutore e parlante capiscono, allora abbiamo una
COMUNICAZIONE SIMMETRICA =>quando si parla chiaro
Inoltre è molto importante il CONTESTO →perchè per tradurre e interpretare
una parola =necessario il contesto =>importanza del fatto che sia chiaro, perchè
se no c’è il rischio che ognuno interpreti a modo suo
Quindi per capire io ho bisogno di un contesto adatto a me: alla mia età, alle mie
conoscenze =>a come io percepisco le cose =>io a volte posso capire le parole
e i contenuti, ma magari il contesto non è uguale =>se non viene esplicitato
=complicato, nonostante abbiamo dei feedback →soprattutto se abbiamo termini
con più significati
COMUNICAZIONE →può crollare per vari motivi, a maggior ragione se sono
quelli detti sopra
=formata da tante cornici e noi ci inseriamo in queste =ambienti diversi
tra di loro →questo orienta anche la comunicazione non verbale
=METACOMUNICAZIONE =>cose legate a:
tono della voce →se ne uso diversi, attivo ambiti diversi della
comunicazione
ai gesti
a quanto era o non c'è nel contesto
→esempio: abbiamo delle espressioni tipo: “Eh?!” che a seconda del contesto il
significato cambia =>con questo possiamo dire che la METACOMUNICAZIONE
=varia a seconda del contesto in cui si trova davanti →per es.: quando il
prof, entra in classe alle medie e superiori, ci si alza in piedi, in segno di rispetto
=segno di comunicazione =>esempio: l’alzarsi in piedi =cambia significato, a
seconda dei diversi contesti in cui ci troviamo
Per COMUNICARE abbiamo bisogno di:
Competenza linguistica: conoscenza lessico, sintassi, come strutturare un
discorso, grammatica, prosodia, accento… =punta alla capacità di produrre e
interpretare (non ci dobbiamo fermare solo a questo).
=>capacità di produrre frasi corrette e
Competenza comunicativa =saper usare le competenze linguistiche nei diversi
contesti e modalità =saper modulare e ricomprendere le frasi in un contesto
=quello che ci rende parte/emargina della comunità sociale →il saper comunicare
bene =>capacità del relatore, di saper relazionare la frase più idonea
nel momento in cui stiamo parlando =>azzeccare la frase giusta per il
contesto giusto (questo perchè si possono scegliere più frasi da dire per un solo
contesto)
=>sono 2 cose diverse, saper comunicare non è saper parlare, infatti si impara
meglio la lingua, se si va all’estero
=sono 2 cose diverse noi molto spesso ci fermiamo alla lingua →ma
dobbiamo andare più in la, dobbiamo arrivare alla comunicazione
Dunque possiamo dire anche che l’educazione bilingue →rende accessibile più
contesti comunicativi, oltre ad avere una immersione linguistica
Inoltre possiamo dire che:
La COMUNICAZIONE è un insieme di caratteristiche/regole, tra cui:
LINGUAGGIO DEL CORPO =sono le espressioni NON VERBALI che
trasmette il tuo corpo volontariamente o involontariamente, ed esprime in
parte come ti senti, soprattutto a livello emotivo
PROSSEMICA =sono le distanze che si dovrebbero rispettare da una
persona ad un’altra —>variano da cultura a cultura
=sono molto importanti da rispettare, perchè se no rischi di violare la privacy
della persona =>diciamo che è una dimensione nascosta, importante però da
rispettare:
→Intimo: una coppia, 2 persone veramente intime
→Personale: 2 conoscenti
→Sociale: utilizzo nei rapporti formali: colloqui di lavoro, trattative…
→Pubblico: parli anche a distanza di diversi metri: spettacoli, lezioni =>distanza
tra: pubblico e interlocutore
La prossemica si rompe con la LIS →perchè si può segnare anche a metri di
distanza, dicendo anche cose molto intime
ABBIGLIAMENTO =comunica, perchè: “l’abito fa il monaco” (questo
perchè sottostiamo ad una serie di regole sociali), soprattutto in Italia.
Chiaramente nei diversi paesi, ci sono regole diverse su come vestirsi, ma
a seconda di come ti vesti, comunichi qualcosa
Anche per esempio: avere tatuati parti del viso o del corpo belle evidenti oppure
anche piercing che impediscono la lettura del labiale…
=>l’abbigliamento ci porta ad inserirci in un certo ambito sociale
SIMBOLI STATUS =comunicano perchè ti portano a fare una serie di
ragionamenti la fede al dito significa che sei sposato
Per esempio: se io porto (quello che
facevano negli anni ‘70 i gay, per comunicare una cose, ed evitare che gli altri
pensassero male di loro), al contrario, se tu hai un figlio ma non ha la fede al
dito, questo ti porta a fare altri tipi di ragionamento: forse è separato, forse non
si è sposato…. =>abbiamo una serie di simbologie che
danno una informazione sociale: corretta o meno, che sia
Per esempio:
protesi acustica
una
l'uso della lingua dei segni
una protesi acustica lasciata penzolare (all’esterno, in italia meno, significa
che tu qualcosa senti) =>si veicolano determinate situazioni anche
messe in appartenenza; questo per dire che finchè la sordità è vista
come un qualcosa di stigmatizzato →tutti i simboli che la giudicano
vengono nascosti →una volta che si rompe questo pregiudizio, non
nasconderò più questa mia peculiarità
AIMS (accademia italiana medica specializzanti) =hanno cercato di spiegare
un evento comunicativo da cosa è composto →utilizzando il termine
SPEAKING come acronimo: dove dicono che in ogni evento comunicativo,
abbiamo una situazione =le caratteristiche spazio-temporali dell'evento quindi:
quando si verifica
dove si verifica
quanto dura
come sono anche disposti i partecipanti
chi partecipa
chi assiste
chi interagisce
che tipo di livello di coinvolgimento c'è a chi partecipa
quali sono gli scogli dell'evento comunicativo
quali sono le sequenze →come è articolato l'evento
=>tutti questi elementi ci portano a gestire bene un evento
comunicativo, ma anche di comprenderlo e viverlo, di sentirsi nel
contesto e di sentirci a nostro agio, grazie al fatto della conoscenza di
questo evento comunicativo
=se questo succede in un contesto che non conosciamo, usiamo delle strategie
che non vengono comprese o che sono limitanti
COMUNICAZIONE =un linguaggio permette di:
riprodurre la nostra cultura e
attualizzare le tradizioni certe
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