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LINGUA

—>si parla di LINGUA dei segni, le persone sorde sono segnanti, bilingue, ma

anche quelle non sorde possono essere segnanti ma stando in un contesto

classico di lingua dei segni in lingua italiana =>abbiamo un bilinguismo che

ha a che fare con la lingua

Attenzione: la lingua dei segni, non è una lingua internazionale perché

essendo lingua è:

—>naturale

—>spontanea

—>esiste da sempre

Tanto che ne parlano anche: Platone e Aristotele

=poi c’è stato un periodo dove la lingua dei segni ha fatto schifo e vedremo

quando

=>la LIS è un qualcosa di naturale perché: ha delle regole grammaticali,

cambia nel tempo e nello spazio, si tramanda di generazione in generazione, è

usata da una comunità

=>la LIS non è: il linguaggio dei segni, il linguaggio dei gesti ma è la lingua dei

segni italiana

LINGUAGGIO

=è una facoltà che tutti abbiamo, ecco perché non ci sono sordomuti

=il cervello è altro che sapere parlare —>chiaramente il saper parlare è

strutturato da varie aree del cervello ma la lingua non è per forza parlata (il

nostro emisfero destro ci dà tutte le lingue a prescindere che sia lingua dei segni

o la lingua parlata o dialetto o francese o cinese…)

Differenza tra mimica e gesto

MIMICA =possiamo fare: specchi, scale

(=mimo) —>non si può parlare di massimi sistemi

GESTO =noi li usiamo per sostenere la lingua parlata NON sono i SEGNI, è

 possibile che magari qualche segno abbia origine o collegamento con la

gestualità che noi usiamo (sarebbe impensabile che questo non avvenisse)

=>abbiamo dei gesti che hanno influenzato dei segni (perché comunque

la maggior parte degli educatori sordi, erano persone che sentivano, dunque

hanno preso dalla gestualità per farci capire, ed è anche quello che ci aiuta nella

comunicazione quando incontriamo delle persone sorde, o in generale, anche

con gli stranieri, ovvero persone che incontriamo quando non conosciamo

perfettamente la lingua altrui)

La LIS non è solo segni ma anche espressioni/movimenti del viso, del corpo aiuta

nella comunicazione

=>LIS non è un acronimo, una volta lo era, per errore, ma poi è stato

modificato

=una volta (=30 anni fa) la LIS veniva chiamata =linguaggio mimico gestuale

—>ma poi questa cosa è ritornata nel 2011

Altra differenza:

ACQUISIZIONE

=processo di trasmissione che avviene in modo spontaneo e noi molto spesso

non ce ne accorgiamo

—>per la lingua italiana, per la maggior parte di noi, l’acquisizione è

avvenuta in maniera spontanea, ci è entrata anche se non volevamo

APPRENDIMENTO

=ha a che fare con l’età che avviene

=c’è un processo strutturato —>cioè comporta il mettersi a tavolino e decidere

come inserire la lingua all’interno delle competenze di un bambino/a

quello che avviene anche in età adulta, noi ora stiamo apprendendo le lingue

se non le avevamo acquisite

(Vado a lezione, all’università, in un paese per apprendere una determinata

lingua)

—>a volte c’è un contesto/luogo, nel caso delle persone sorde c’è: la logopedia

=processo di apprendimento, legato solo anche al fatto di imparare a parlare

(che è diverso dal fatto di conoscere la lingua) ma è un po’ diverso rispetto a

come è strutturata dipende da: età, tipo di sorditá

La distinzione, il fatto che le persone sorde vivono un input linguistico diverso o

inferiore rispetto a chi frequenta un percorso di acquisizione scolare sin da

subito, ma dipende anche da altri fattori come per esempio: dall’ambiente in cui

cresci…

=>ci può essere un recupero, ma non è scontato e non è detto neanche che

tu possa averlo in maniera completa

Altre distinzioni:

MENOMAZIONE =danno biologico che una persona riporta a seguito di

 una malattia (congenita o meno) o di un incidente

DISABILITÀ =incapacità di svolgere le normali attività della vita

 quotidiana a seguito della menomazione

HANDICAP

=termine che ormai non viene più utilizzato nella nostra società, del giorno

d’oggi, perché è legato a quello che la società fa

—>il famoso “portatore di handicap” non è che uno ha l’handicap nel

sacchettino e se lo porta in giro

=svantaggio sociale che deriva dall’avere una disabilità

l’essere sordo =è uno status

=può essere mancante di qualcosa, ma sicuramente non è da

considerare disabile se tutto il contesto intorno ad esso è un ambiente vivibile

dal punto di vista comunicativo

—>nel momento in cui io posso accedere alla comunicazione, la mia abilità

=completa

Perché la mancanza di udito non vale più

=perché comunque ho altri strumenti che mi permettono di capire e comunicare,

io sono apposto

=>in questo caso non ha più senso parlare di disabilità, perché la disabilità è

presente quando io sono impedito/a di fare qualcosa che è ritenuto normale dal

resto della società

=la nostra è una società: audiocentrica (si concentra molto sul concetto di

sentire)

=>però una volta che tutto quello che è suono diventa visibile ai nostri

occhi, non è più un problema

SILENZIO

Chi vive con le persone sorde lo sa, ma c’è tutt’altro che silenzio

 Va definita secondo più prospettive: per immedesimarci nelle persone

 sorde, non possiamo pensare a quando noi non sentiamo, ma è

completamente diverso: diverso tra l’altro anche se uno non sente sin

dalla nascita e chi perde l’udito con il tempo

Ora vediamo il silenzio spiegato da due autori:

“Il silenzio per gli udenti ha solo il significato di assenza di suono. Per chi

 non ha mai sentito la sordità non è assenza. Essere sordo non significa non

sentire ma, per la maggior parte delle persone sorde profonde, è una

relazione sociale - ovvero una relazione con altri esseri umani, quelli così

chiamati “udenti” e quelli chiamati “sordi”. Quello che la persona sorda

guarda in queste persone non è la presenza o l’assenza dell’udito, nono la

loro capacità di sentire o il loro silenzio, ma il loro modo di comunicare - se

segnano o se muovono le labbra. […] Udire è inteso come qualcosa di

universale e la sordità quindi come un assenza, un vuoto” [Baynton, C.

Douglas - 1992]

=>il silenzio può spaventare, per chi ha sempre sentito, per chi lo vede come

=impossibilità di entrare in contatto con gli altri

Attenzione! La persona sorda non vive nel silenzio

Perché per noi silenzio =mancanza di comunicazione =>per un sordo

l’equivalenza del nostro silenzio è =il buio (non vede la comunicazione, il labiale,

i segni…)

=>in questa situazione bisogna usare altri strumenti: la LIS tattile, le

vibrazioni, il contatto…

—>ci sono delle sindromi dove si nasce sordi e con il tempo si diventa anche

cechi/ipovedenti (=sordo cecità)

Idea di silenzio =idea di chi sente

Le persone sorde non si preoccupano del silenzio, ma si preoccupano

del capire la persona che hanno davanti e del capirle bene (=>non sono

NON-udenti)

=>il problema del silenzio non viene da loro ma semmai dal resto delle persone

=>bisogna cambiare paradigma e prospettiva sulla sordità, ma in generale sulle

differenze, distinzioni

Come per esempio il termine: “affetto da (autismo, sordità…)” è un termine

negativo, che in parte ti discrimina

Dunque dobbiamo cambiare le dinamiche, queste differenze che

 abbiamo con le minoranze (perché sono coloro che subiscono sempre,

ma non devono essere per forza una minoranza fisica, ma anche

semplicemente di potere, basta vedere: l’apartheid)

Vediamo anche l’altra definizione di silenzio che ci dà un altro autore:

“Lo studio dei sordi ci mostra che in buona parte le nostre facoltà

 precipuamente umane - possedere un linguaggio, pensare, comunicare,

creare una cultura - non si sviluppano in modo automatico, non sono solo

funzioni biologiche, ma hanno anche un’origine sociale e storica. “ [Sacks

O. - 1990:15]

Sacks ha cercato di mostrare che ci sono più modi di comunicare e vari

modi per parlare e vivere il mondo e il quotidiano (non tutto deve essere

collegato al parlare/sentire)

Nel caso dei sordi ci sono delle origini sociali e culturali molto

importanti, che sono emerse in maniera preponderante nel anno ‘80 e

‘90 del 900 e ancora portano una serie di riflessioni che si fanno nella GMS ma

non solo, anche in altre situazioni

Il dare per scontato diverse cose e il vedere le cose in maniera

differente, può condizionare la vita degli altri oltre a far scattare magari

alcuni stereotipi

La LIS riconosciuta solamente 2021 (con la pandemia) in Italia

—>in Veneto, in realtà prima di quell’anno, è stata riconosciuta nel 2018

L’Europa ci chiede di riconoscere la LIS dal 1988 mentre la convenzione

ce lo ha chiesto nel 2006 =quando è diventata una legge

Noi ci siamo arrivati solo nel 2021

=ci abbiamo messo così tanto tempo per il riconoscimento, perché:

le istituzioni (coloro che decidono) hanno una idea personale della sordità

—>e ad ogni idea personale bisognava aspettare, perché c’è l’idea che chi

sente, chi è nella norma possa decidere per chi non lo è

La comunità sorda italiana da 30 anni, e più, chiede il riconoscimento della

lingua dei segni ma c’è una grande istituzione che dice che non serve e

non è importante

=>da discredito a chi invece vive in prima persona questa situazione

—>riconoscere la LIS non vuol dire poi obbligare le persone ad usarla,

ma vuol dire permettere a chi la vuole usare, imparare di poterlo fare

Perché solo così possiamo uscire dalla ghettizzazione

=>solo quando faremo emergere la lingua dei segni possiamo permettere alle

persone che la usano di usarla o che per lo meno si sentano a loro agio che

possano emergere

=>cercare di evitare la ghettizzazione

Perché studiare la cultura e la comunità sorda?

Perché…”E

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valenarde di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cultura dei sordi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Sala Rita.