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L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE

Il vivere insieme =è possibile grazie ad un linguaggio comune perché grazie al

linguaggio si riproduce la nostra cultura che:

la raccontiamo

 la agiamo attraverso la nostra lingua

 ↓

ormai alcuni significati di parole o segni si sono persi nel tempo

Per esempio:

Campanilismo =sostenere una propria teoria

—>parola che viene da “campanile”, questo perche il campanile =molto alto,

punto di riferimento per le persone che vivevano in quel paese =era il simbolo

della propria comunità [questa cosa si è persa]

Questo è un modo per riprodursi comunicativamente, anche solo per raccontarsi

=l’agire comunicativo prevede —>l’interazione sociale

=>il fatto, permette di intenderci all’interno di una società e di

raccontarci, attraverso una serie di norme il nostro

=comunicare reciproco

—>l’integrazione sociale parte anche dal fatto di come si saluta all'entrata e

all’uscita di una situazione

=>uno che sa questo, si riesce ad integrare nella società, è uno che sa regole

della comunicazione, si riesce ad integrare socialmente

Per esempio:

“How are you doing?” In America non significa: “come stai?”, ma significa,

“buongiorno”, quindi da questa domanda non ci si aspetta una risposta

=>uno che sa questo, si integra socialmente, in tante cose

Dunque la COMUNICAZIONE =gestire più cose e conoscerle permette di

=integrarsi più facilmente [quindi: sapere cosa dire e dove dirlo, questo lo

impariamo ascoltando/guardando e stando nella situazione, non ci viene

insegnato]

—>qui si può entrare nel: controllo dell’umore, della voce…

Poi abbiamo: la SOCIALIZZAZIONE =interpretazione culturale dei bisogni

=>l'intesa comunicativa parte da qui =dal poter socializzare e permette

anche un reciproco riconoscimento [noi ci riconosciamo grazie alla lingua che

utilizziamo, abbiamo un contatto grazie al tipo di lingua che parliamo, ma anche

l’accento fa la differenza, perché crea appartenenza]

—>anche nella lingua dei segni abbiamo la possibili di vivere queste situazioni

di appartenenza, ora un po’ meno

Ma quando le persone sorde frequentavano di più gli istituti, era chiarissimo

insegnare che istituto avevano frequentato

—>questo perché, ci sono una serie di segni, che identificano la persona in un

determinato ambiente, così come le parole

—>le parole che usa la prof, sono diverse dalle parole che usiamo noi

=questo perché facciamo parte di 2 generazioni differenti =>conoscere i termini,

è fondamentale

=tutto questo fa parte della SOCIALIZZAZIONE

=>se tutto questo appena visto non avviene, porta a problemi di

socializzazione che è un altro mondo, che va oltre l’azione comunicativa che

=>va oltre un altro status [es.: dichiarazione di matrimonio, senza la

proclamazione, non si diventa marito e moglie, quindi la lingua è molto

importante, all’interno di un agire comunicativo]

—>noi attraverso l'agire comunicativo, prendiamo delle decisioni

Naturalmente in questo agire comunicativo, gioca anche la comprensione

=quello che noi abbiamo nel voler comunicare e comprendere dall’altro

=>quanto uno vuole comprende dall’altro è legato anche alla

motivazione

—>la motivazione porta a capire e ascoltare l’altro e sicuramente, come una

esperienza condivisa, porta ad essere più motivati

Quindi, come ci diceva Ilaria Galbusera nel video, nel momento in cui in un

dialogo noi rallentiamo troppo, si creano dei blocchi, si crea qualche difficoltà

=>si può arrivare che: l’attenzione e la motivazione diminuisce =>abbiamo

meno competenza nella comunicazione

è accaduto a molti bambini sordi, quando l’unico accesso

—>questo purtroppo

alla comunicazione era: la lettura labiale =calava la motivazione sia per chi

doveva parlare che per chi doveva comprendere

La COMUNICAZIONE =è uno sforzo perché fa entrare in gioco tante altre cose:

culturali

 personali e

 di adattamento reciproco e di relazione

 ↓

tutto ciò nel momento in cui si dà solo una opzione alle persone sorde che

entrava nel canale non integro, creava una serie di scompensi [in:

socializzazione, agire comunicativo, competenza e conoscenza] in una lingua

che per molti non è naturale

=>questo ha portato ad alcune persone una mancanza che invece la LIS

ha soddisfatto, nel momento in cui è venuto fuori che la LIS =è una vera

lingua e ha creato una prospettiva, ha messo in discussione:

Il campo della disabilità

 Il campo della linguistica

 La sociologia

 L’antropologia

 La prossemica =lo studio della distanza tra le persone

PROSSEMICA

=distanza tra le persone

=ci sono delle regole da rispettare, delle distanze da rispettare che cambiano

da cultura a cultura

Per esempio: sussurro, distanza minimo

Se io faccio un significa che siamo ad una —>significa

detto una cosa intima, cosa intima con la LIS la posso dire

che potrei aver la

anche a distanza di 5 metri

LA CULTURA DEI SORDI

La parola “CULTURA”

Alcuni nostri pareri: trasmissione di tradizioni, abitudini, identità che una persona

percepisce/acquisisce all’interno del paese in cui cresce, storia

La parola CULTURA ha 2 significati:

1. Insieme di conoscenze che concorrono a formare la personalità e ad

affinare le capacità ragionative di un individuo

=intesa come, “mi faccio una cultura”

2. Insieme delle conoscenze letterarie, scientifiche, artistiche e delle

istituzioni sociali e politiche proprie di un intero popolo o di una sua

componente sociale, in un dato momento storico

=cultura, intesa con un significato socio-antropologico, che simboleggia

appartenenza ↓

Anche nella LIS ci sono due segni per rappresentare la cultura e i suoi

due significati [che rappresentano i due significati visti sopra], anzi ce ne

sarebbe un terzo segno che sta a rappresentare la cultura, come modo di

pensare

Per esempio:

La cultura dei nonni

Se noi qualche anno fa avessimo parlato di CULTURA DEI SORDI =sarebbe

stata interpretata come cultura, intesa, mi faccio una cultura =>una cultura

intellettiva e NON intesa come cultura linguistica-socioculturale

Abbiamo una idea di cultura

Quando è partita la prospettiva che tutt’ora è in discussione, abbiamo

 iniziato a mettere in discussione il concetto di cultura

Abbiamo un’idea di cultura sorda, ovvero:

abitudini, storie, identità che ha a che vedere con la sordità ma che ha

anche a che vedere con una lingua visiva-gestuale —>e cambiano i modi

di fare

Per esempio:

Cultura è: mangiare con le bacchette o con le posate, prediligere un tavolo

 tondo rispetto ad uno rettangolare perché così un sordo, riesci a vedere il

labiale e i gesti di tutte le altre persone

Il CONCETTO DI CULTURA

=ora vediamo come questo concetto si è sviluppato con il tempo

il termine nasce nel 18^ secolo in Francia —>nasce con la prima

 accezione, con il fatto di istruire

=>cultura come =una idea di progresso, evoluzione, rivoluzione, educazione

—>infatti, un uomo di cultura è un uomo educato, questa è stata la prima

accezione del termine: cultura che cambia e si modifica progressivamente con

l’avvenimento dell’illuminismo [prettamente inglese] dove prende

dall’accezione francese ma aggiunge qualcosa in più

Sono conoscenze e sono quanto uno impara, attraverso l’educazione e

l’istruzione ma che si accumulano nella persona e si tramanda da una persona

all’altra, da una comunità all’altra all’interno dell’evoluzione

=>nasce dall’istruzione, ma poi prende un significato sempre più esteso

e poi si arriva ai significati che noi abbiamo

Subentra però un’altra interpretazione in quegli anni, ovvero che la cultura

=tipica dell’uomo=>l’uomo tramanda, incamera contenuti da una

generazione all’altra e forma una società, cosa che accade già prima, ma

iniziano ad esserci dei termini, ora

=>vediamo come nel 18^ secolo in Francia abbiamo 2 termini:

1. CULTURA =progressi individuali

2. CIVILIZZAZIONE/CIVILIZASIÓN [termine francese] =progressi collettivi

[è dove si basa la cultura]

=>si iniziano ad inserire una serie di altre concezioni, perché in quel

periodo viene messa in discussione la divisione [siamo nel periodo di

secolarizzazione]

=>ora le cose stanno un po’ cambiando rispetto a qualche tempo fa, ora l’uomo

=al centro di tutte le riflessione e dell’universo e

CULTURA e CIVILIZZAZIONE

=sono una nuova religione, una specie di surrogato perché non viene più presa

—>dunque, i contenuti non dati più scontati ma costruiti dall’uomo al

centro di questo argomento

Tutto questo ragionamento avrà delle conseguenze anche per la LIS

Ma cosa accade? Abbiamo una serie di ricerche in ambito sociologico, si

iniziano a studiare i popoli e le civiltà, in un altro modo rispetto a

prima, anche se sempre in comparazione

Nello stesso periodo, abbiamo 2 filosofie: quella francese [uomo,

civilizzazione, importanza dell’educazione =>umanità =al centro della

riflessione] e quella tedesca

La filosofia tedesca:

La troviamo in Germania nella 2^ metà del 18^ secolo, abbiamo il

 termine:

“KULTUR”

=dove a differenza della Francia non c’è un contatto con l’uomo

—>abbiamo una distanza sociale che alimenta una categoria importante

=quella degli intellettuali =>coloro che decidevano quali dovevano

essere le novità del periodo della scienza

La filosofia tedesca, sulla cultura, supera il periodo/la teoria dell’illuminismo e

della rivoluzione industriale e porta un’altra filosofia dell’uomo

=LA PAROLA AL CENTRO

=>la scienza viene elevata rispetto ad altre filosofie e ad altre prospettive

=>si distingue dalla Francia, dando valore con: l’accezione di cultura e di

intelligenza, che si lega al termine: CIVILIZZAZIONE e VALORE E LINGUA

E CULTURA DI UN POSTO

=>i due termini: cultura e civilizzazione, iniziano a distinguersi:

La CIVILIZZAZIONE =inizia a prendere una strada diversa rispetto alla cultura,

che di solito

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valenarde di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cultura dei sordi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Sala Rita.