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Lezione 3 di Animazione e storytelling per il design Pag. 1
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DEBRIEF

Raccogliere un brief e valutarlo in modo critico è il primo passaggio. Tocca a voi approfondire facendovi domande e

stabilendo un dialogo con il cliente, iniziando così il percorso progettuale da una prospettiva analitica.

ANALISI COMMITTENTE Questa attività analitica è utile per calarvi nella realtà del cliente/brand

comprendendo le caratteristiche aziendali, i valori, il settore di mercato (competitors

compresi) e il modo in cui opera e comunica (identità, tono di voce, campagne).

ANALISI DEL PRODOTTO Per essere chiari e diretti è necessario che il prodotto sia relazionato allo studio del

cliente, quindi è indispensabile conoscerlo a fondo da diversi punti di vista.

Oltre alla comprensione delle caratteristiche tecniche, alcune domande che potete porvi sono:

Il prodotto risolve un problema o farà sentire il consumatore in un certo modo?

➔ Qual è la qualità generale del prodotto?

➔ Come si posiziona sul mercato?

➔ Cosa contraddistingue davvero il prodotto da quelli della concorrenza?

➔ Qual è la sua caratteristica principale?

➔ …

DEFINIZIONE TARGET Il passo successivo è pensare ai destinatari del video. Sono i clienti attuali o quelli

potenziali? Sono i dipendenti aziendali o i futuri investitori? Ciascuno di questi gruppi

di persone avrà interessi e motivazioni diverse; maggiori dettagli riuscirete a

evidenziare, maggiore sarà l’efficacia del video che risulterà costruito su misura per

loro. La chiameremo Buyer Persona.

La Buyer Persona è l’archetipo del cliente ideale al quale ci vogliamo rivolgere. È il risultato di una serie di

informazioni che dovrete costruire tramite una fase di analisi e brainstorming:

Dati anagrafici e demografici (età, sesso, professione, studi, nazionalità)

➔ Caratteristiche comportamentali (dove e come si informa, quali canali di contatto predilige, su quali social è

➔ attiva, livello di digitalizzazione)

Obiettivi e sfide personali

➔ Interessi, hobby e aspetti culturali

Possono esserci molteplici Buyer Persona rispetto al contenuto e alla complessità da comunicare. Per il vostro progetto

è sufficiente identificarne una (ovviamente ben fatta) a cui indirizzare il video.

DEFINIZIONE OBIETTIVI Per realizzare il brand storytelling in maniera efficiente è ovviamente importante

capire dove si vuole arrivare. Abbiamo visto come lo storytelling sia una strategia

che trova applicazione in numerose realtà: di seguito vedremo alcuni obiettivi

comuni nel settore commerciale e, in generale, nelle attività di marketing e

comunicazione.

Con lo storytelling fatto bene possiamo…

Distinguerci dalla concorrenza

➔ Emozionare il pubblico

➔ Catturare l’attenzione

➔ Essere memorabili

➔ Creare una relazione

➔ Ispirare fiducia

➔ Aumentare la brand awareness

➔ Stimolare un bisogno

➔ Persuadere all’acquisto

➔ Aumentare il tasso di conversione

CONCEPT CREATIVO È il punto di partenza per la narrazione: una descrizione sintetica e precisa di qual è il

beneficio che i clienti otterranno dall’utilizzare il prodotto (o esperienza, o servizio) e di

quali sono le caratteristiche e le unicità che permettono l’ottenimento di questi benefici.

Dopo l’assegnazione del brief avrete avuto delle idee spontanee per il concept: vanno

benissimo perchè emergono dal vostro istinto progettuale. Sarà da considerare come un

punto di partenza che dovrà essere mediato dal fatto che ci sono tanti componenti nel

gruppo. Vediamo qualche aiuto “tecnico” per arrivare ad una scrittura guidata.

● Lo user insight è il “gancio”, ciò che

attira l’attenzione della BP: può essere un

problema, una situazione interessante, un’esigenza,

qualcosa che colpisce. Deriva dall’osservazione e

dalla conoscenza della BP poiché deve essere

qualcosa di riconoscibile e che attragga la sua

attenzione.

● La value proposition è una sintesi del

valore che l’utilizzo del prodotto dà alla BP,

ovvero la risposta alla sua esigenza e motivazione

specifica per il quale cerca una soluzione. Non è

una descrizione del prodotto, ma del beneficio che

l’uso del prodotto porta.

● La reason to believe è la motivazione che

rende credibile la value proposition, ovvero quelle

caratteristiche del prodotto che permettono di

ottenere il beneficio e realizzare il valore per il

cliente. Non sono tutte le caratteristiche ma quelle

principali.

Go Lighter, Go Longer.

A metaphorical exploration of air and the negative space it occupies.

The Air Max’s ultralight support and maximum comfort

are portrayed through a series of visual metaphors inspired by

scenarios encountered on an everyday run.

TITOLO

VALUE PROPOSITION

REASON TO BELIEVE

USER INSIGHT

“Lo storytelling crea una relazione utente-brand, come tra persone. Senza una storia il rapporto tra chi vende e chi

compra è opportunistico, cioè guidato dalle caratteristiche di prodotto e dal prezzo. I mercati sono diventati

conversazioni, ma perché la conversazione non diventi confusione serve una regia chiara.”

Cluetrain Manifesto, 1999

02 CONSIGLI PER IL PROCESSO CREATIVO

Il processo creativo è una cosa seria.

Alcune linee guida per lavorare in team:

Non giudicare

➔ Non censurare

➔ Associare in piena libertà

➔ Abbandonarsi con fiducia

➔ Partire da sè stessi (ma non limitarsi a sè stessi)

Avere sempre uno spazio aperto per le domande (senza aver paura delle risposte) fa parte del processo creativo!

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ICAR/13 Disegno industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lbaldi2004 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Animazione e storytelling per il design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Primiero Simone.