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Russo, si sviluppa il mito del buon selvaggio, l'idea cioè che esista un uomo
buono che è l'uomo che vive.
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Nella natura che vive a uno stadio, in uno stato diciamo. così ferino, eccetera e
non è un caso che proprio in questo periodo proprio, sia stato scritto un'opera
intitolata Robinson Crusoe. che racconta la storia di questo. Daniel Defoe questo
è l'autore del libro che racconta la storia di questo.
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personaggio che naufraga in un'isola in un'isola deserta e vive, una serie di
avventure appunto, insieme ad un suo ad un selvaggio sul punto del luogo che è
chiamato Venerdì questa è l'epoca in cui viene riscoperta la natura e il valore
anche pedagogico della natura la natura non è qualcosa che danneggia l'uomo,
ma la natura non è matrigna ma è assolutamente.
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un, un luogo in cui l'essere umano può ritrovare quella identità anche con Dio,
ritornando ad una felicità originaria che invece poi il progresso, la tecnica, hanno
per certi aspetti danneggiato. Quindi questo è uno dei concetti fondamentali su
cui Rousseau sottolinea nell'Emilio, eccetera.
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E questo, come dicevo, rappresenta un elemento originale, perché su questa
idea di un'educazione naturale, dell'educazione naturale, Rousseau... innesta la
sua concezione dell'infanzia, vale a dire quella idea che... Al centro
dell'educazione, dell'evoluzione umana c'è il bambino, infatti Rousseau riprende
in opposizione alla cultura del suo tempo, alla cultura precedente, questa è la
vera scoperta di Rousseau possiamo dire,
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mette al centro della vita proprio l'infanzia. Che vuol dire questo? Vuol dire che
Rousseau riscopre realmente l'infanzia e le sue caratteristiche psicologiche. Nel
passato voi sapete che l'infanzia, i bambini non avevano un posto nella storia,
pensate anche al termine infanzia, la parola infanzia deriva dal latino infans, che
vuol dire colui che non sa parlare, anche la parola bambino deriva dal greco, da
un verbo greco papazei, che vuol dire palpettare.
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mettere suono, ecco, anche se non ha un significato discriminatorio, però nel
greco antico la parola babazi rimandava all'idea di qualcuno che comunque era
un essere inferiore, un grado di parlare, anche la parola infanzia rimanda all'idea
di un essere inferiore, perché così erano considerati i bambini fino all'epoca di
Rousseau, non c'era posto per i bambini, infatti l'infanzia era considerata nel
passato, nella storia, fino a Rousseau, fino al Settecento,
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come una fase, un'età della vita umana da superare il più velocemente possibile.
Le ragioni di questa dimenticanza, di questo, non voglio dire disprezzo, di questa
anche paura per l'infanzia, era dovuta al fatto che l'infanzia in realtà spesso non
esisteva, se considerate che... le aspettative di vita media fino al Cinquecento,
Seicento, di un uomo, Non arrivavano a 40 anni, pensate che una donna si
sposava all'età tra i 13 e i 15 anni, ditemi dove era l'infanzia sostanzialmente,
quindi l'infanzia era un periodo della vita che era tra l'altro molto delicato, perché
nel passato si facevano tanti figli, perché si facevano 12 figli, 10 figli, perché la
maggior parte di questi bambini moriva,
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perché c'era un'altissima percentuale di morti premature, neanche il 10-15%,
anche in età moderna di bambini sopravviveva al parto, muovono spesso i
bambini insieme alle madri, quindi l'infanzia in realtà era un'epoca, una fase della
vita che o non esisteva per una questione proprio di durata, del tempo medio
della vita,
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oppure era un'età della vita. da superare nel più breve tempo possibile, perché
era un'idea, un'unità della vita comunque, che rimandava ad una fragilità, ad una
debolezza che comunque non poteva essere accettata. E quindi Rousseau può
essere considerato veramente in questo senso lo scopritore dell'infanzia,
Rousseau capisce che alla base dell'evoluzione umana c'è la nostra infanzia, noi
siamo quello che siamo perché siamo stati dei bambini e da bambini siamo stati,
abbiamo avuto determinate caratteristiche che ci sono state determinate,
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un po' dalla natura, un po' dall'ambiente in cui siamo vissuti. Ambiente naturale,
ambiente sociale e che hanno fatto sì che poi noi crescessimo in quel
determinato modo e diventassimo quello che siamo appunto diventati. Non è un
caso che nella storia... Noi non troviamo anche i racconti, le storie di bambini, la
storia antica, la storia romana, la storia greca, la storia medievale, la storia
rinascimentale, anche nelle raffigurazioni. Pensate anche alle raffigurazioni
pittoriche in età moderna dei bambini.
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Di solito gli unici ritratti che noi abbiamo dei bambini dell'infanzia sono ritratti di
bambini nobili, di figli di re, che vengono ritratti sempre come dei piccoli adulti.
C'è questo desiderio di chiudere, di sopprimere l'infanzia. Invece Rousseau la
riscopre e mette in evidenza come in realtà l'infanzia sia l'età più importante
dell'infanzia.
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Tra l'altro non sarà un caso che proprio una delle maggiori risorse di Rousseau
sia stata l'infanzia. i pedagogiste del mondo, della storia, di cui anche l'Italia è
orgogliosa, Maria Montessori, che è l'autrice del famoso metodo, non abbia fatto
altro che scopiazzare, adesso lo dico in un senso anche un po' ironico, alcuni
concetti che erano stati propri di Rousseau. Rousseau, questa riscoperta in
realtà dell'infanzia, non è che l'aveva fatta la Montessori, ma l'aveva fatta
Rousseau, infatti le teorie della Montessori proprio si rifaranno a queste idee, a
questi concetti che già Rousseau nel Settecento, da grande filosofo e studioso
dell'evoluzione umana, dell'evoluzione sociale umana, aveva messo in evidenza.
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Ecco, con Rousseau quindi in opposizione all'adultismo che era stato... ...tipico
delle epoche medievali e moderne fino al Rinascimento, al Seicento... Rousseau
contrappone il puerocentrismo come sarà denominato più tardi, come può essere
sintetizzato questo puerocentrismo possiamo sintetizzarlo con le parole stesse di
Rousseau che dice appunto che si cerca nell'uomo.
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ci cerca l'uomo nel fanciullo senza pensare a quello che gli è prima di essere
uomo eccetera quindi questo è come dicevo molto importante. quindi la
considerazione del bambino in quanto bambino porta Rousseau a riscontrare la
perfezione propria di ciascuna età l'infanzia ha delle maniere di vedere di
pensare, di sentire che le sono proprie niente è meno assennato che il volervi
sostituire le nostre ecco questo è un'altra.
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nota importante concetto di Rousseau cioè l'idea che noi per capire l'infanzia
dobbiamo studiarla con approcci diversi non mediatamente, intercì,
semplicemente da un punto di vista dell'adulto, ma abbiamo bisogno di calarci
nell'infanzia, quindi c'è, vedete Rousseau delinea la necessità di un approccio
antropologico allo studio dell'infanzia, dice Rousseau dobbiamo conoscere il
bambino, studiarlo, questo è importante perché mette in evidenza l'importanza
delle scienze umane per la conoscenza, per lo studio dell'infanzia e quindi
vedete che Rousseau, come dicevo in precedenza, nasce la moderna scienza, la
scienza pedagogica, la scienza dell'educazione,
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perché Rousseau mette in evidenza l'importanza di utilizzare le scienze, le
scienze umane, le conoscenze scientifiche per studiare questa importante età
della vita umana, poi Rousseau per esempio mette in evidenza la necessità di
una, educazione, e questo determina una rottura con il passato, che non sia
meramente repressiva. Voi sapete che fino, ma anche in epoca recente, le
punizioni corporali erano molto utilizzate.
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nella scuola, nella famiglia, l'idea era che con la punizione si potesse far capire al
bambino l'errore che commetteva, l'errore di comportamento, l'errore
nell'apprendimento di concetti, delle discipline, eccetera. E Rousseau invece
mette in evidenza come tutto questo sia sbagliato, perché lui dice che il bambino
deve essere lasciato libero di.
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imparare, di dedicarsi a quello che vuole, non deve essere stressato, non deve
avere paura, non deve avere paura di fare qualcosa, non deve avere paura di
fare qualcosa, non deve avere paura di una punizione corporale, perché la
paura, il timore impedirebbe. impediscono al bambino o a chiunque di imparare
realmente, perché chiaramente si determinerebbe un tumulto emotivo nell'animo
del fanciullo che impedirebbe quella serenità che è il preludio per un
apprendimento efficace e duraturo che rimanga impresso nella mente del
fanciullo.
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Allora lui teorizza l'idea di un'educazione negativa. Che cos'è l'educazione
negativa? L'educazione negativa ha un significato in realtà positivo, è quella che
prepara alla ragione mediante l'esercizio dei sensi, che non inculca alcune virtù
ma che previene il vizio, che non insegna la verità ma che protegge dall'errore.
Ecco, Rousseau è un illuminista, quindi ha una grande fiducia nella ragione e
chiaramente... L'educazione per lui deve essere un'educazione che favorisce lo
sviluppo della ragione tramite la libertà, questo è un altro concetto fondamentale
di Russo, l'idea della libertà.
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Il concetto di libertà sarà la base di quel vocabolario che poi rimanderà a tutta
una serie di principi che poi si raccoglieranno intorno alla concezione, intorno alla
lista dei diritti umani che poi è la base anche dell'educazione democratica
moderna. Senza libertà non c'è apprendimento, non c'è educazione. Non c'è
formazione.
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Quindi Russo si oppone a questi metodi che invece vogliono la supervisione
costante del... del fanciullo del bambino l'applicazione di modelli repressivi per
cercare di rimuovere l'errore e di far imparare al fanciullo, noi sappiamo
benissimo e questo è un dato di fatto lo abbiamo sperimentato anche durante la
nostra vita, che nel momento in cui ci costringono, ci castigano.
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a studiare, quando studiamo qualcosa è il momento che noi non la studiamo
volentieri perché ciò