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ABBIAMO BUONE RAGIONI PER INCLUDERE NELLA NOSTRA CONSIDERAZIONE MORALE ESSERI NON APPARTENENTI ALLA SPECIE HOMO SAPIENS?
Alcuni dicono che è necessario per poter preservare gli ecosistemi, la terra, la natura selvaggia, è necessario che noi sviluppiamo una relazione di tipo morale anche con animali, luoghi, piante, montagne.
Secondo Leopold era possibile e opportuno aprire il circolo della nostra moralità a entità non umane, sostiene che qualsiasi strategia o politica di conservazione per essere veramente efficace in una prospettiva che includa gran parte della società non può fare a meno del fatto che si abbia una relazione anche affettivamente carica nei confronti dei luoghi, degli elementi naturali e degli altri animali.
1. Espandere il circolo della morale propriamente al di là della specie umana è IMPROPRIA, IRRAZIONALE.
Avere una relazione di rispetto nei confronti di una montagna è un modo metaforico, figurativo o forse...
Persuasivamente efficace di raccontare una cosa è che irrazionale. Una montagna è un ammasso di agenti, di elementi materiali e di processi, verso cui è improprio pensare che si possa avere una relazione di tipo etico. Sostenere che si possa avere una forma di responsabilità nei confronti di un fiume è improprio, sostengono gli autori che rimangono saldamente ancorati a prospettive antropocentriche: io posso sostenere che ho doveri nella mia condotta nel trattare una risorsa naturale, ad esempio non devo inquinare il fiume perché impedirà una coltivazione di prodotti sani per nutrire una popolazione. Posso sviluppare obbligazioni e doveri nei confronti di un fiume o di una montagna, lo faccio perché ho una relazione etica con le popolazioni che si nutrono di un determinato cibo, che non potrebbe essere coltivato se il fiume non sia adeguatamente gestito.
2. Avere una relazione di tipo morale verso una montagna è improprio.
Attraverso le mucche non è improprio perché le mucche possono soffrire. Le ragioni per cui io sostengo che devo includere o escludere qualche tipo di essere dall'insieme degli esseri con cui noi intratteniamo una relazione morale è il punto chiave: capire quali sono i criteri e le ragioni per cui io delimito un certo perimetro della mia considerazione morale.
Le prospettive in questo caso condividono l'idea che il nocciolo della questione sia capire quali sono le ragioni e i criteri per determinare l'ampiezza del circolo morale, partendo dal fatto che pensiamo la morale come caratteristica degli umani, ma dovremmo accorgerci che abbiamo delle relazioni eticamente significative anche con non umani.
Le ecologie radicali, con i tre approcci (deep ecology, social ecology, eco-femminismo), in generale sostengono ciascuna che dobbiamo allargare la prospettiva morale entro cui ci muoviamo. La tradizione intellettuale dell'occidente nelle sue culture occidentali.
, porta con sé un’manifestazioni prevalenti idea di uomo e un tipo di relazionigerarchiche tra generi (eco-femminismo) , interne alla struttura gerarchicadella società (social ecology) , che per forza porta un rapporto distorto conl’ambiente . al mondo è forgiato dall’idea di un rapporto diSe il nostro modo di staredominio e di sfruttamento dei subalterni nella società ,siamo abituati apensare all’altro come inferiore o superiore , per risanare il rapporto conl’ambiente occorre risanare il rapporto di dominio che percorre tutta lasocietà . Questa è la prospettiva della social ecology .Il femminismo parla di macroscopico squilibro di potere tra generi , il generemaschile ha dato vita ad una società in cui lo squilibrio di potere nei confrontidel genere femminile è la norma , il punto di vista delle nostre società , è ilpunto di vista del maschio etero dominante ,se non agiamo sul
Rinnovamento di questo tipo di relazione non potremo risanare il rapporto degli esseri umani nei confronti dell'ambiente. Ci sono tre distinzioni concettuali che attraversano tutte le etiche ambientali all'interno del saggio di Callicott o di Norton, che adotta una prospettiva che difende l'antropocentrismo.
- Antropocentrismo/anti-antropocentrismo
- Valore intrinseco/valore estrinseco
- Status morale/considerabilità morale
Se sosteniamo che è sbagliato danneggiare un pezzo di barriera corallina, perché quell'ecosistema offre servizi come consentire un livello di produttività dell'oceano vitale che capta e stocca grandi quantità di anidride carbonica dall'atmosfera. Allora noi non dovremmo danneggiarla ma non viene riconosciuto alcun status morale alla barriera corallina, non perché leghiamo un qualche suo interesse o qualche suo bene. La barriera corallina deve essere protetta perché è in una
relazionesignificativa con degli scopi e degli interessi che per la popolazione umana è rilevante. Non è per il suo bene che dobbiamo difenderla, non è oggetto della nostra considerazione morale, non per una intrinseca considerabilità morale, ma per un effetto che la barriera corallina produce e che è collegato al nostro interesse. La maggior parte dei pensatori sostiene che gli esseri a cui viene riconosciuto uno status morale, sono quegli esseri a cui riconosciamo un valore intrinseco. INTRINSECO, riguarda una relazione interna, di qualcosa con se stesso. Il valore intrinseco è un valore che qualcosa ha, che io riconosco a qualcosa, che io attribuisco a qualcosa, ma è un valore che riguarda la relazione di questo qualcosa con il proprio bene, con se stesso. ESTRINSECO, riguarda una relazione esterna, è una relazione di qualcosa con qualcos'altro di esterno da sé. Il valore estrinseco è un valore che qualcosa ha in relazione a qualcos'altro.Io riconosco a qualcosa, in virtù delle relazioni che quel qualcosa ha con altro. Es. Se alla foresta riconosciamo valore estrinseco, cioè la foresta vale poiché è in una certa relazione con bisogni, scopi e così via, non ho alcuna buona ragione per fare i complimenti a degli ingegneri che hanno inventato un surrogato di foresta, ma non me la sento di estirpare la foresta, perché è una cosa che per me c’è e ha un suo valore proprio. Se non posso sostenere razionalmente che la foresta ha un suo valore proprio, ho difficoltà a convincere gli ingegneri che non è più intelligente la loro soluzione. Se riconosco alla foresta valore intrinseco, cioè riconosco alla foresta il fatto che ha un suo proprio bene, includo la foresta nella mia considerazione morale, cioè assegno uno status morale proprio alla foresta, allora posso controbattere alla proposta degli ingegneri. Alcuni sostengono che le
attribuzioni di valori siano sempre e radicalmente proiezioni soggettive, altri pensano che esistano valori oggettivi, non abbiamo una risposta definita su questo.
Chi è portato a riconoscere valore intrinseco a entità non umane ne sottolinea la soggettività, dice che l'ecosistema della foresta pluviale sia qualcosa di prezioso e dotato di valore, non è vero perché lo dico io, ma è un valore che se anche non ci fosse un essere umano che lo riconosce, continuerebbe a esistere.
O'Neill sostenere un'etica - In prospettiva anti-antropocentrica ambientale significa sostenere che esseri non umani e stati di cose nel modo naturale sono dotati di valore intrinseco. Il valore estrinseco/intrinseco e la questione di a quali entità riconosco status morale, sono questioni che si intrecciano.
Antropocentrico, è uno sguardo, una teoria, una prospettiva, che pone al centro l'essere umano. Si riconosce valore intrinseco.
agli esseri umani, esseri dotati di ragione, di libertà contrapposta a una natura governata da meccanismi ciechi. L'essere umano non deve stare al centro, ma dobbiamo avere una visione relazionale, in cui sullo stesso piano si relazionano essere umani, altri animali e così via. L'esordio dell'etica ambientale è anti-antropocentrico. In base a cosa io razionalmente riconosco ad altre persone, organismi, ambienti ad altre entità una considerabilità morale? STATUS MORALE: una entità ha status morale solo se essa conta, se si riconoscono interessi a quella data identità, dal punto di vista morale, per il suo stesso bene. Le categorie morali concettuali, le deriviamo dalla psicologia umana. Il parametro standard di piena considerabilità morale è l'uomo, cioè la nostra è una storia di una prospettiva antropocentrica. I criteri in base ai quali dovremmo attribuire unostatus morale, secondo molti il possesso di razionalità linguaggio, autocoscienza sono caratteristiche fondamentali per poter attribuire status morale.
Capacità cognitive sofisticate, come gli scimpanzé.
Possibilità di sviluppare capacità cognitive sofisticate.
Membri di specie con capacità cognitive sofisticate.
Essere in una relazione speciale con un entità.
Esibire le proprietà di armonia e bellezza.
ALDO LEOPOLD
Il saggio di Leopold si colloca tra le etiche dell'ambiente che hanno un concepito come casa, è l'approccio olistico o ecocentrico, l'ambiente centro della considerazione etica.
È l'ambiente, l'ecosistema che è il destinatario della nostra considerazione morale.
Secondo Leopold è possibile instaurare una relazione di tipo etico con la terra, con un contesto ambientale, non solo con un altro essere umano, non solo con organismi di tipo animale non umano, ma con
ecocentrica mette al centro l'intero contesto ecologico. È la proposta più inclusiva perché la proposta di Leopold è stata pioniera nell'etica ambientale, quando il problema della crisi ecologica era al di sotto della soglia di percezione sociale. Negli anni trenta e quaranta del 900, Leopold ha sviluppato la sua teoria, basandosi sulla sua proposta che si contrappone ad altre proposte. Il dibattito sull'etica ambientale si è sviluppato negli Stati Uniti e in Australia, per poi espandersi anche nei contesti europei. La prospettiva ecocentrica sottolinea che le relazioni, i sistemi, la reciprocità, l'individualismo tra specie, animali e ambiente sono elementi che vanno oltre l'individuo. Sono il tipo di relazioni di cui un contesto è tessuto e che costituiscono ciò che è veramente prezioso in un ambiente.