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QRS irregolare ventricolare
La determinazione della Frequenza ventricolare media si ottiene attraverso l'operazione: numero dei complessi QRS nella striscia di 6 secondi (30 quadratini piccoli) x 101. È presente attività elettrica: si. Frequenza ventricolare: calcolo della frequenza media. QRS regolare o irregolare: aritmico (irregolare). QRS allargato o normale: normale. Presenza di Onde P: onde P non presenti. Correlazione P-QRS: onde P non presenti. Tratto P-Q: < 0.20 secondi: onde P non presenti. Fibrillazione Ventricolare FV: è determinata da stimoli provenienti da più focolai ectopici ventricolari che provocano una contrazione convulsamentecaotica dei ventricoli. Non è possibile identificare complessi QRS ma solo oscillazioni più o meno grossolane della linea isoelettrica. Tachicardia Ventricolare TV: può causare perdita di coscienza, in base alla presenza o assenza di polso il trattamento cambia. La TV può.degenerare improvvisamente in FV. Il ritmo è solitamente regolare. La morfologia del QRS può essere monomorfa o polimorfa (QRS irergolare). L'onda P non è riconoscibile. Il QRS è largo. TV sostenuta: durata > di 30 secondi (15 quadratini) TV non sostenuta: durata < 30 secondi con risoluzione spontanea Torsione di Punta nella quale l'asse elettrico sembra ruotare. Da qui il nome torsione. Blocco di Branca Il blocco di branca è un tipo di blocco di conduzione che prevede un'interruzione parziale o completa del flusso di impulsi elettrici attraverso la branca destra o sinistra del Fascio di His. La branca destra conduce gli impulsi al ventricolo destro, mentre quella di sinistra li conduce al ventricolo di sinistra. Osservare V1 e V6. BBD: V1 QRS con perdita di potenziale V6: T alta BBS: V1 QRS negativo V6 inversione T Gestione dell'Aggressività Assiomi della comunicazione NON SI PUO' NONCOMUNICARE
Non esiste qualcosa che sia un non-comportamento (in una interazione qualsiasi il comportamento ha il valore di un messaggio).
LA COMUNICAZIONE NON È VOLONTARIA
Anche non rispondendo o non reagendo si comunica qualcosa.
Nella comunicazione tra persone si utilizzano:
- Messaggi verbali: ciò che si dice
- Messaggi paraverbali: intonazione e modulazione della voce (timbro, volume), inflessioni, pause, ritmi, silenzi
- Messaggi non verbali: distanze, contatti corporei, posture e movimenti, gestualità, espressioni del volto, sguardi
Canali della comunicazione non verbale:
- Cinesica: consiste nell'uso dei gesti e dei movimenti degli arti superiori ed inferiori senza variare la distanza tra gli interlocutori
- Digitale: si esprime tramite toccamenti con le mani su varie parti del corpo, sia del proprio (atti analogici), che dell'interlocutore (atti comunicativi)
- Postura: è la posizione del corpo, eretta oppure seduta, che viene assunta e che può variare
Nel corso di un rapporto comunicativo, la prossemica consiste nella gestione degli spazi nei confronti dell'interlocutore, dal quale ci si può avvicinare oppure allontanare.
La mimica è l'uso delle espressioni facciali che possono interessare occhi, naso, bocca, fronte.
Il paralinguaggio si tratta dell'emissione di suoni vocali senza contenuto logico, ad esempio: raschiamento della gola, sniffamento, tosse nervosa, variazione del tono della voce.
L'abbigliamento particolare dell'abbigliamento è importante quando qualcuno denota una forte scollatura da ciò che rappresenta la norma.
Influenza della comunicazione non verbale:
- Influenza sull'interlocutore:
- Comunicazione verbale 7%
- Comunicazione paraverbale 38%
- Comunicazione non verbale 55%
- Influenza sul contenuto (100%):
- Quello che diciamo 70%
- Quello che viene ascoltato 40%
- Quello che viene recepito 20%
- Quello che viene ricordato 10%
Stili comunicativi:
Stile Passivo: Lasciare che vengano violati i propri
diritti e che gli altri ne traggano vantaggio
Non raggiungere i propri obiettivi. Lasciare che gli altri scelgano per sé stessi.
Stile Aggressivo
Violare i diritti altrui per trarne vantaggio. Raggiungere i propri obiettivi a spese altrui.
Stare sulla difensiva attaccando l’altro. Intromettersi nelle scelte altrui.
Stile Assertivo
Proteggere i propri diritti rispettando i diritti altrui, Raggiungere i propri obiettivi senza offendere gli altri.
Avere un senso di autostima equilibrato. Essere socialmente ed emotivamente espressivi. Decidere per sé stessi.
Per comunicare è necessario ascoltare. Senza ascolto non c’è comunicazione.
L’Ascolto
Ascolto passivo: “non ascolto...”- Ascolto selettivo: “filtro…ascolto ciò che voglio”- Ascolto riflessivo: “rifletto ciò che mi ha detto…”- attivo: “ho la netta percezione che mi ascolti…”- Ascolto
Ascolto empatico: “è
Una forma di accoglienza - Ascolto Attivo: Consente di comprendere informazioni poco evidenti e segnali deboli attraverso il linguaggio del corpo. Per praticare l'ascolto attivo occorre seguire un percorso preciso alla base di cui ci sono il silenzio e le domande aperte. Capacità di ascolto attivo:
- Identificare le emozioni
- Parafrasare (riformulare)
- Rispecchiare (verbalizzare le emozioni)
- Riassumere (sommario)
- Porre domande aperte
- Fornire incoraggiamenti minimi
- Fare pause efficaci
- Trasmettere messaggi in prima persona
Identificare le Emozioni: A sentirla dà l'impressione che, Mi pare di sentire che, La Per identificare le emozioni si usano espressioni quali: sento, Lei mi sembra. Dimostra che state ascoltando quanto vi viene detto e che siete sintonizzati su quanto il soggetto prova emotivamente. Abbassa il livello emotivo del soggetto.
Rispecchiare: Ripetere in forma interrogativa l'ultima parola o frase del soggetto. sull'esattezza - Fornisce un
, mi sento spaventato perché mi fa sentire minacciato. Potrebbe per favore parlare più calmamente?"con me, mi sento frustrato perché questo mi impedisce di continuare ad ascoltarla”.
Risposte che bloccano la comunicazione
Generano disistima, diminuiscono il desiderio di affidamento:
Interpretazione: “io so, tu no!” fa sentire l’assistito non compreso, arrabbiato, confuso.
- Sostegno consolatorio: “io ti salverò” senso si sottovalutazione, de-responsabilizzazione-
Atteggiamento indagatore e saccente. Umiliazione e inadeguatezza
- Giudizio positivo o negativo: la valutazione o la critica rendono difficile il proseguire una relazione
- Il consiglio: passività, disinteresse, risentimento
Quando la comunicazione fallisce
Dare ordini “lei non deve”; “non si può”
- Minacciare: “se continua così…”
- Moralizzare: “Sarebbe opportuno…”
- Dare soluzioni “Al posto tuo farei…”
- Persuadere: “Le cose non stanno così…”
- Giudicare:
“Sta sbagliando…”- compiacimento: “Bravo…”- MostrareRidicolizzare: “Ci risiamo…”- Interpretare: “Voleva dire questo in realtà…”- Consolare: “Vedrà che andrà meglio…”
-ProssemicaConsiste nella gestione degli spazi nei confronti dell’interlocutore, dalquale ci si può avvicinare oppure allontanare.
Uovo Prossemico:
- Zona intima (vicinanza 0-10 cm)
- Zona personale (vicinanza 45-75 cm)
- Zona sociale (vicinanza 120-210 cm)
- Zona pubblica (vicinanza 360-600 cm)
Analfabetismo emotivo
L’analfabetismo emotivo (o analfabetismo emozionale) è, secondo U. Gallimberti e D. Coleman: L’incapacità diriconoscere e controllare le proprie emozioni. L’analfabetismo emotivo è vittima di un inaridimento del cuore, che lorende incapace di provare empatia e compassione; è quindi freddo, imprevedibile.
Aggressività
Comportamento innato
Comune a tutti gli individui che viene modulato dall'esperienza.
Modello dell'aggressione: il ciclo dell'aggressione si basa su due concetti fondamentali:
- Arousal: attivazione psicomotoria caratterizzata da cambiamenti emotivi, fisici, psicologici e cognitivi.
- Descalation: percezione di minaccia reale o presunta, coinvolgimento dell'apparato cardiocircolatorio, endocrino, nervoso, muscolatura scheletrica, inibizione delle abituali capacità di comunicazione e risoluzione dei problemi, impossibilità di cogliere gli stimoli fini, difficoltà nell'effettuare inferenze corrette sulla realtà circostante, prevalenza di vettori ideativi semplici, facilitazione alle risposte del "tutto o nulla".
Fase 1: trigger
- Intensificazione di una stimolazione avversativa
- Disinibizione indotta da sostanze
- Percezione della mancanza di alternative
- Provocazioni relazionali (reali o presenti)
- Fattori stressanti maggiori