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Organizzazione del muscolo scheletrico

V = vaso
A = banda anisotropa (scura)
I = banda isotropa (chiara)
N = nucleo
E = nedomisio
V = vaso59

È organizzato in maniera modulare:

  1. si parte dalla miofibrilla, che è la componente di base del citoscheletro;
  2. numerose miofibrille riempiono il citoplasma della singola fibra muscolare;
  3. singole fibre muscolari si raggruppano in fasci muscolari;
  4. fasci muscolari si raggruppano in muscoli;
  5. che formano la massa muscolare. L’inizio dal punto di vista subcellulare è la miofibrilla. L’ultima figura infatti non è una cellula, ma è un pezzettino del citoscheletro.

L’unita funzionale più piccola del tessuto muscolare è il sarcomero, una componente del citoscheletro compresa tra 2 linee Z. La miofibrilla l riempie quasi totalmente il citoplasma della fibra muscolare, questo rappresenta la singola cellula, che si raggruppa con altre in fasci più o meno grandi per andare a formare i muscoli.

fascimuscolari. Si nota come le miofibrille siano dentrole singole cellule, circondate dal sarcolemma. La fibra cellulare corrisponde all'unità cellulare, più precisamente sono cellule molto grandi di diversi millimetri dati dall'unione di cellule più piccole. Il connettivo di rivestimento di queste strutture prende il nome di:

  • Endomisio - guaina che riveste ogni singola cellula muscolare. È composto da fibre reticolari e da una lamina esterna, la lamina basale. È la sede degli scambi metabolici.
  • Perimisio - circonda i gruppi di fibre.
  • Epimisio - circonda i fasci cellulari, ossia riveste tutto il muscolo. Il connettivo diventa via via più spesso e fibroso perché aumenta la sua capacità meccanica.

All'interno sono presenti anche delle fibre nervose amieliniche e mieliniche - dato che il tessuto muscolare scheletrico è volontario e sotto il controllo del sistema nervoso. Il punto contatto tra fibre nervose e

fibre muscolari si chiama placca motrice, che è un tipo di sinapsi specifica.
Organizzazione della fibra muscolare:
sarcolemma: è circondata dal (plasmalemma nelle altre cellule) formato dalla membrana plastica vera e propria che si poggia sulla membrana basale. Tra le due sono interposte le cellule muscolari staminali - le cellule satelliti.
sarcoplasma: Il (citoplasma nelle altre cellule) è formato principalmente da citoscheletro. Ci sono anche molti mitocondri per produrre l'energia necessaria e numerosi apparati di Golgi. La particolarità è che oltre al glicogeno (polimero glucosio che serve per il deposito dello stesso) è presente la mioglobina, variante dell'emoglobina, ed è una molecola in grado di trattenere l'ossigeno nelle masse muscolari.
reticolo sarcoplasmatico: Altra componente importante è il (versione muscolare del RE) che è prevalentemente liscio, ed è posto parallelo alle miofibrille.
Il tessutomuscolare è un tipico tessuto stabile che non va incontro ad un rinnovamento rapido, la sua organizzazione è molto complessa e cambiare continuamente le cellule risulterebbe poco pratico. La sintesi proteica avviene comunque, perché deve mantenere integro il citoscheletro, ma va incontro ad un rinnovamento interno limitandosi a degradare e rinnovare le strutture subcellulari. Una caratteristica particolare sono i tubuli T (T= trasversali) invaginazioni della membrana che si insinuano tra le miofibrille, essenziali per la conduzione degli stimoli per la contrazione. C'è un tubulo T al confine di ogni sarcomero (all'inizio e alla fine) - per propagare velocemente l'onda di depolarizzazione della membrana perché avvenga la contrazione muscolare. Le cisterne terminali, formate dal reticolo sarcoplasmatico, e i tubuli trasversali formano una triade, intima connessione anatomica tra la membrana cellulare e il REL. Qui sono contenuti gli ioni Ca

.++Triade62L’aumento della concentrazione di calcio è quello che consente la contrazione.Il segnale arriva alla singola fibra muscolare attraverso una fibra nervosa che forma una sinapsi -rappresenta l’unione anatomica tra il neurone e la membrana cellulare della fibra muscolare.→Il problema della fibra muscolare la fibra muscolare si misura in cm, mentre le sinapsi si misuranoin µm, un puntino piccolissimo tocca una struttura che si misura in cm e deve distribuire il segnale.Ma come fa a distribuirlo in maniera immediata? È un segnale chimico che si trasforma in un segnaleelettrico - il neurone arriva alla fibra muscolare e rilascia il neuromediatore, quindi una sostanzachimica. Questa si va ad attaccare al recettore che c’è sulla membrana muscolare e ciò determina ladepolarizzazione. Il potenziale di membrana che c’è con la carica positiva all’esterno e negativaall’interno si inverte e si ha una

corrente elettrica che scorre lungo tutta la fibra. Passando, attiva tutte le cisterne di reticolo sarcoplasmatico che liberano in contemporanea un picco di ioni Ca2+ che permettono la contrazione muscolare.

Miofibrille: componente predominante del muscolo scheletrico e ognuna di queste ha uno spessore di 1-2µm. Sono organizzate in lunghi fasci longitudinali e si estendono per tutta la lunghezza. Sono allineate in registro e questo è ciò che provoca il bandeggiamento delle fibre striate.

Le striature, visibili al limite di risoluzione del microscopio ottico, di una fibra muscolare scheletrica:

  • Bande I
  • Bande A
  • Banda H
  • Linea M
  • Bande Z

Il nucleo si trova all'estrema periferia della cellula. Le miofibrille sono orientate

parallelamenterispetto all'asse della cellula e sono separate da una piccola quantità di sarcoplasma con mitocondriorientati parallelamente alle miofibrille.

Le Bande Z sono le più elettrodense e dividono ogni miofibrilla in numerose unità contrattili,chiamate Sarcomeri, disposti terminalmente e formati da due tipi di miofilamenti:

  • Spessi, fatti da Miosina (forma i filamenti intermedi di citoscheletro specifici delle fibre muscolari);
  • Sottili, fatti da Actina (forma i microfilamenti del citoscheletro).

Filamenti di Miosina = dimero composto dameromiosina leggera (allungata) e meromiosinapesante (globulare).

Filamenti di Actina = 2 filamenti disposti ad ɑ-elica di attiva fibrosa, polimero composto da200 molecole di actina globulare +tropomiosina; proteina fibrosa tra i 2 filamenti +troponina, proteina globulare posta ad ognimezzo giro di elica.

Innvervazione motrice → assoni mielinizzati in grado di trasportare l'impulso nervoso molto velocemente,

che entrano nei muscoli attraverso il tessuto connettivo (che contiene anche i nervi). Una volta entrato nel ventre muscolare, l'assone si ramifica e perde la sua guaina mielinica (che garantisce la velocità di trasmissione) diventando sempre più sottile fino a formare dei piccoli gruppi di fibre che vanno a placca motrice appoggiarsi sulla giunzione neuro-muscolare - punto di unione tra neurone e muscolo scheletrico. Il terminale assonico è ricoperto da guaina mielinica, che nella parte terminale si perde e diventa più sottile. Qui abbiamo la membrana pre-sinaptica, ossia quella che porta il segnale. All'interno vi sono circa 300.000 vescicole contenenti i neuromediatori. Quando l'impulso elettrico arriva, fa sì che queste vescicole si fondano con la membrana pre-sinaptica e liberino i neurotrasmettitori. L'impulso originariamente è elettrico, ma quando arriva al termine

Dell'assone la corrente elettrica libera delle sostanze chimiche (neurotrasmettitori/neuromediatori) che trasformano un impulso elettrico in un impulso di natura chimica. I neuromediatori sono quindi sostanze chimiche che si legano ai recettori presenti nella cellula ricevente.

Dall'altra parte vi è la membrana post-sinaptica, che forma una 'doccia sinaptica' (doccia = in anatomia significa insenatura) cioè la membrana della cellula muscolare forma un incavo e all'interno di questo si adatta la membrana del neurone - tutto ciò per aumentare il più possibile la superficie di scambio.

I recettori generano altra corrente elettrica lungo la fibra muscolare che scorre e viene distribuita ad ogni singolo sarcomero grazie ai tubuli T, che legati alle triadi liberano il Ca nel citoplasma.

I fusi muscolo-tendinei di Golgi sono strutture fusate, lunghe qualche millimetro e formate da stringhe fibrose, localizzati tra le fibre muscolari striate.

fibre tendinee - estremità tra il muscolo e il tendine. Sono avvolti da una capsula di tessuto connettivo rigido e hanno un'innervazione completamente sensoriale, con un'altissima velocità di conduzione. Controllano l'intensità della contrazione (fanno sapere al sistema nervoso centrale di quanto si è contratto il muscolo) e a differenza dei fusi neuromuscolari, gli organi del Golgi sono privi di innervazione motoria.

M = muscolo
T = tendine

TESSUTO MUSCOLARE CARDIACO

miocardio
Il è un muscolo striato ma involontario - la contrazione cardiaca non parte dal sistema nervoso, che è in grado di modularne il ritmo, ma è intrinseca.

La disposizione delle miofibrille è simile al tessuto muscolare scheletrico, che lo rendono stirato, così come i sarcomeri e i meccanismi di contrazione.

Le fibre del muscolo cardiaco sono costituite da cellule lunghe, cilindriche, con uno o al massimo due nuclei in posizione centrale.

I non formano un sincizio e sono disposti in modo ramificato tra loro. La contrazione del miocardio è tridimensionale invece che bidimensionale come nel muscolo scheletrico.

Tra le fibre muscolari, un fine tessuto connettivo analogo all'endomisio dello scheletrico fornisce supporto per la ricca rete di capillari, necessaria per soddisfare le alte richieste metaboliche dovute alla continua e intensa attività.

Il reticolo sarcoplasmatico non forma cisterne terminali, ma piccole terminazioni in prossimità del tubetto T, che formano la triade, localizzata in corrispondenza della linea Z.

Possiede anche un'attività endocrina in quanto alcuni cardiomiociti dell'atrio secernono ANF (fattore natriuretico atriale).

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sofia_vet di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Citologia, istologia ed embriologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Gandolfi Fulvio.
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