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Principi fondamentali della Costituzione
Principio personalista: affermare il principio personalista significa considerare la persona umana come un bene primario superiore ad ogni altro. Il fine è l'essere umano. L'ordinamento giuridico è il mezzo per realizzare il fine. Il principio personalista innerva la nostra Costituzione.
La persona umana riveste un ruolo centrale nel sistema di valori recepito dalla costituzione. Il principio personalista permea a sé l'intero impianto costituzionale ed è riscontrabile in molti articoli, specialmente nel titolo primo della parte prima, dedicato ai rapporti civili. Quando però si parla di principio personalista il primo articolo al quale si deve fare riferimento è quello dell'art. 2 con l'uso del verbo "riconoscere" indica che la repubblica prende atto di qualcosa che c'è già/esiste prima della costituzione, come se si prendesse atto dell'esistenza di diritti.
Art. 13: Il diritto al domicilio è qualificato come inviolabile. Ciò significa che solo in casi eccezionali è consentita una limitazione di questa libertà. La legge e la giurisdizione sono le due garanzie che ne stabiliscono i limiti.
La pena non può violare la dignità umana, come stabilito dall'Art. 3 comma 2, che sottolinea il valore della persona. L'Art. 32 comma 2 permette alla legge di imporre, in alcuni casi, il trattamento sanitario.
La tutela della persona si basa sulla logica di una vita di relazione, in cui tutto può funzionare al meglio se si esprime il valore della solidarietà anziché dell'individualismo.
I padri costituenti non avevano una logica individualista. L'individuo è visto all'interno di una vita di relazione, che richiede solidarietà e il pagamento delle tasse.
PRINCIPIO PLURALISTA: la
ruolo fondamentale nella democrazia, garantendo la libertà di espressione e il diritto di accesso alle informazioni). La democrazia sostanziale si basa sul principio del pluralismo, che si manifesta in diversi aspetti all'interno di una società. Il pluralismo politico, ad esempio, si riferisce alla presenza di più partiti politici che rappresentano le diverse opinioni e interessi dei cittadini. Il pluralismo sindacale, invece, riguarda la libertà di organizzazione sindacale e la possibilità di avere più sindacati che rappresentano i lavoratori. Il pluralismo territoriale si riferisce alla distribuzione del potere tra lo Stato centrale e le autonomie locali, che hanno una certa autonomia decisionale. Il principio religioso si basa sulla libertà religiosa e sul riconoscimento e promozione del pluralismo religioso. Il pluralismo linguistico riguarda la tutela delle minoranze linguistiche e il diritto di utilizzare la propria lingua. Infine, il pluralismo dei mezzi di informazione garantisce la libertà di espressione e il diritto di accesso alle informazioni attraverso diversi mezzi di diffusione. In sintesi, il pluralismo è un elemento fondamentale per la democrazia sostanziale, in quanto permette la rappresentanza e l'espressione delle diverse opinioni e interessi presenti nella società.ruoloimportante nella società), pluralismo economico (art.41 seguenti, lo Stato può svolgere attività economicae libertà di iniziativa economica), pluralismo scolastico (art.33: pluralismo di scuole statali e private che nonhanno diritto di finanziamento. All’interno della scuola è garantita la libertà di insegnamento, ci sono scuolelaiche e cattoliche, non c’è una scuola uniformata ad un modello di scuola).
PRINCIPIO LAVORISTA: riferimento all’art.1. l’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. Il lavoro è importante, ma non è la cosa più importante (che è la persona), ma in quanto strumento di realizzazione della persona. Amintore fanfani, politico e presidente del consiglio dei ministri e uno dei dirigenti della democrazia cristiana, propose questa formula fondata sul lavoro, con essa si esclude che la repubblica possa fondarsi sul privilegio, sulla nobiltà ereditaria,
Sulla fatica altrui, si afferma invece che essa si fonda sul dovere che anche un diritto per ogni uomo di trovare nel suo sforzo libero la sua capacità di essere e di contribuire al bene della comunità nazionale. Chiariscono l'espressione sulla repubblica fondata sul lavoro.
Fondato sul lavoro significa negare il privilegio, sottolineato dalla dottrina che con l'art. 1 comma 1 si è voluto affermare qualcosa di più rispetto al lavoro dei dipendenti, si volle affermare cioè il valore del lavoro come veicolo attraverso il quale ciascuno potesse esprimere la sua capacità creativa, la valorizzazione di sé e allo stesso tempo il proprio contributo alla crescita della società in cui vive. Repubblica fondata sul lavoro significa riconoscere che il lavoro è strumento essenziale per valorizzare la persona per questo motivo la costituzione lo qualifica come diritto e lo rende oggetto di tutela in tutte le sue forme e applicazioni.
porre il diritto a fondamento dello stato vuol dire riconoscere il merito negando il previlegio. Repubblica fondata sul lavoro e repubblica democratica sono collegate. Repubblica è democratica perché disconosce i previlegi, nega i favoritismi. La comunità e la società deve essere disposta ad accogliere le applicazioni, ci deve essere un clima culturale di favore. Italia non è nella mentalità prevalente. Repubblica fondata sul lavoro significa repubblica fondata sul merito. Riferimento all'art. 4 il lavoro si configura come diritto e dovere. La corte costituzionale fin dal 1957 ha ritenuto che il diritto al lavoro si risolvesse in un invito al legislatore che non è di per sé sufficiente ad assicurare a ciascun cittadino il perseguimento di una occupazione. Lo stato a sviluppare il sistema economico in modo tale da ampliare l'occupazione. Le istituzioni devono adoperarsi per creare le condizioni migliori per uno sviluppo
economico con il quale si può avere un posto per il lavoro. Sel'economia si contrae si perdono posti di lavoro. La possibilità di avere un posto di lavoro è legata al circolo economico. Lavoro si configura anche come dovere ma non un dovere giuridico o un obbligo previsto in caso di inadempimento di sanzioni. Dovere in senso morale si collega al principio di solidarietà, l'art. 4 comma 2 si collega all'art. 2 comma 2. Art. 36 il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e la durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
IMMUNITÀ/GARANTIGIE/PREROGATIVE parlamentari
I membri del parlamento hanno uno status differenziato rispetto al comune cittadino. Il costituenteprevedendo delle prerogative per i parlamentari non ha voluto tutelare i singoli parlamentari creando una diseguaglianza fra cittadini ma ha voluto tutelare la funzione parlamentare che
deve poter essere svolta in piena libertà senza condizionamenti impropri. Prima immunità presa in considerazione è quella della INSINDACABILITÀ, si tratta della forma di immunità più antica tradizione, questa immunità è presente fin da quando sono nati i parlamenti. La costituzione italiana prevede questa immunità all'art. 68 in particolare al comma 1. I membri del parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. Art. 36 esclude qualsiasi forma di responsabilità (esclude responsabilità penale, civile...), l'unica forma di responsabilità può essere fatta valere nell'ambito della camera di appartenenza. Art. 69 i membri del parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge. I parlamentari non hanno uno stipendio. Regolamenti delle camere attribuiscono poteri sanzionatori al presidente dellacamera e al consiglio. Bisogna tutelare la funzione parlamentare. In occasione dello svolgimento di una qualsiasi fra le funzioni svolte dalla camera medesima ovvero in attianche individuali costituenti estrinsecazioni delle facoltà proprie del parlamentare in quanto membro dell'assemblea. È indispensabile che il fatto avvenga nello svolgimento della funzione parlamentare, non basta che avvenga dentro al parlamento. La corte costituzionale ha respinto il criterio della mera localizzazione dell'atto. Possono essere protette le opinioni che vengono rese all'esterno. Ciò che avviene all'interno del parlamento è oggetto di protezione. La corte costituzionale interviene affinché vi sia nessofunzionale occorre che siano riscontrabili contemporaneamente due elementi: 1. Il legame temporale tra l'attività parlamentare e l'attività esterna in modo che essa riveli una finalità divulgativa. 2. La corrispondenzasostanziale di contenuti (non significa riportare letteralmente ciò che è stato detto) tra opinioni espresse nell'attività parlamentare e dichiarazioni esterne, non essendo sufficiente a questo riguardo né una mera comunanza di argomenti né un mero contesto politico cui esse possono riferirsi. Ciò che si richiede non è una puntale coincidenza testuale ma una sostanziale corrispondenza di contenuti. Esiste un'esigenza divulgativa. Se il parlamentare svolge questa attività all'esterno è coperto dalla prerogativa dell'insindacabilità. Primo interprete giudicante dell'insindacabilità è il giudice dell'esercizio della funzione sindacante e procede con decreti di archiviazione. Se invece il giudice ritiene che manchi il necessario funzionale deve procedere nei confronti del parlamentare. La camera di appartenenza del parlamentare potrà dichiarare l'insindacabilità.
delle opinioni espresse del parlamentare affermando che sono state affermate nell'esercizio delle funzioni. La camera dichiara quindi l'insindacabilità. Il giudice può sollevare un conflitto di attribuzioni tra i poteri dello stato davanti alla corte costituzionale (conflitto tra il parlamento e la magistratura), potere giudiziario è un potere diffuso ed ogni singolo giudice lo rappresenta e potrà ricorrere alla corte costituzionale sollevando un conflitto di attribuzioni. Il giudice lamenta una lesione della sfera di attribuzione costituzionalmente garantita al potere giudiziario. La corte costituzionale decide di dare ragione al giudice e non al parlamento e ha disposto con una sentenza l'annullamento della delibera parlamentare in quanto lesiva della sfera di attribuzioni costituzionalmente affidata all'autorità giudiziaria. Conflitti per l'applicazione dell'art. 68 Esercizio delle funzioni; luogo delle funzioni.immunità sono poste a presidio non del singolo parlamentare ma della funzione parlamentare. Il testo attuale dell'art. 68 è diverso da quello originario. È stato modificato dalla legge costituzionale del numero 3. In Italia per 45 anni ci sono stati alcuni partiti che hanno scritto la